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Una sua teoria. Avere qualcuno in spogliatoio per non perderne il controllo. Tipico di una persona che lo spogliatoio non lo ha mai vissuto perché non capisce che facendolo rompe degli equilibri dello stesso. Spero Crnigoj non venga e se viene che sia più intelligente di Struna (oddio, non difficile). Crnigoj al quale questa estate a cena, sono molto amici, aveva confidato che andava a Monza perché a Trieste nessuno lo capisce. Poi Monza è saltata, perché qualcuno là si è informato e preso Baldissoni e Burdisso al posto suo. Adesso lo chiama al capezzale con uno stipendio sicuramente lauto per un giocatore che difficilmente riuscirà a mettere piede in campo visti i malanni cronici che lo affliggono. Veramente assurdo.
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MERCOLEDÌ 3 SETTEMBRE 2025 - Si alza il sipario sulla nuova Pallacanestro Trieste che questa sera alle 19 scenderà in campo a Lonato del Garda per affrontare la Dolomiti Energia Trento nella prima amichevole del suo precampionato. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", a dieci giorni dall'inizio della preparazione e in attesa dell'arrivo di Jahmi'us Ramsey, l'occasione per vedere all'opera il gruppo che coach Israel Gonzalez sta cominciando a plasmare in vista della prossima stagione. Una prima presa di contatto utile per ricavare indicazioni sulla nuova squadra. «Sono molto contento di come i ragazzi hanno lavorato in questi primi dieci giorni di allenamento – le prime parole di coach Gonzalez in fase di preparazione del match –. Si stanno impegnando con concentrazione e serietà. È chiaro che ci sono tante cose nuove da assimilare, per questo dobbiamo andare passo dopo passo, senza avere fretta: siamo ancora nelle prime fasi di questa preseason». I quaranta minuti di questa sera, contro un'Aquila Trento più rodata (sabato scorso ha affrontato e battuto la Vanoli Cremona), serviranno a Gonzalez per fare il punto della situazione sulla bontà del lavoro svolto fino a oggi. «Il primo obiettivo, nel contesto di una partita nella quale ci saranno dei fisiologici errori, sarà valutare lo spirito di adattamento e la capacità dei ragazzi di iniziare a creare delle abitudini di gioco – continua il tecnico spagnolo –. Sono curioso di vedere con quale spirito scenderemo in campo e capire dove siamo, dove vogliamo andare, cosa dobbiamo migliorare, adattare o sviluppare. Allo stesso tempo – conclude –, questa fase serve per sperimentare combinazioni e rotazioni, capire su cosa mettere enfasi in base alle caratteristiche dei nostri giocatori, soprattutto quelli nuovi, e questa rappresenta un'ottima occasione sia per conoscerli meglio, sia per permettere di conoscersi tra loro». Quella di questa sera contro Trento sarà la prima occasione per vedere all'opera i nuovi arrivati, da Mady Sissoko a Pietro Iannuzzi, da Davide Moretti a Juan Toscano-Anderson. Ci vorrà ancora un po' di pazienza, invece, per l'arrivo a Trieste di Jahmi'us Ramsey che, messa al collo la medaglia di bronzo con Team Usa alla Fiba AmeriCup conclusa domenica scorsa in Nicaragua è in procinto di arrivare. L'obiettivo è consentirgli di raggiungere i compagni in vista della presentazione ufficiale della squadra programmata domenica alle 20 all'interno del Castello di San Giusto. Non dovesse farcela, appuntamento rimandato per la prossima amichevole in programma mercoledì 10 settembre, al PalaRubini, contro l'Illiria Lubiana - E adesso come fa a segnare (e a vincere) la Triestina? Come scrive Antonello Rodio sul quotidiano locale, è la domanda che si sono fatti un po' tutti lunedì sera, quando è suonato il gong del calciomercato. Perché la necessità primaria dell'Unione era rinforzare un attacco che ha un'oggettiva carenza numerica, eppure non si è riusciti a far niente. Molte delle speranze di rimonta potrebbero essersi infrante in quel ritardo con cui si è depositato il contatto di Riccardo Tonin, un buonissimo attaccante che stava arrivando dal Pescara, ma pare che la società abruzzese abbia tentennato troppo prima di dare l'ok. E comunque stava alla Triestina risolvere prima una questione così fondamentale. OCCHIO AGLI SVINCOLATI Ora però non tutto è finito: la Triestina può, anzi deve, ricorrere al mercato degli svincolati. Certo c'è un motivo se una punta si trova al momento senza società, ma qualche jolly potrebbe essere comunque pescato. E in ogni caso qualcuno deve per forza arrivare, anche non di primo piano, perché affrontare un girone di andata (poi si potrà agire nel mercato invernale, ma potrebbe essere troppo tardi) con il solo Vertainen attaccante di ruolo è impossibile. SEGNARE PER VINCERE Non a caso, alla fine della gara con il Lecco il tecnico Geppino Marino ha sottolineato come finora abbia pensato soprattutto a dare equilibrio e compattezza, ma ha anche ribadito come stia cercando di trasmettere alla squadra la mentalità di riempire di più l'area e buttarsi dentro con maggior convinzione. Anche perché la Triestina deve recuperare tanti punti e le vittorie sono necessarie. Ma se non si segna, vincere diventa un'impresa titanica. SOLO VERTAINEN Ma bisogna fare i conti anche col materiale a disposizione: l'unico attaccante è appunto Vertainen, che fra l'altro non è proprio una prima punta e fa grande fatica giocare spalle alla porta. In appoggio al finlandese sabato c'era D'Urso, che le punte dovrebbe innescarle e invece si è trovato (per fortuna) lui a fare gol contro il Lecco. Insomma il problema della rete non è risolto e rischia di essere il macigno tombale alle speranze di salvezza. Tralasciando per il momento la grave situazione in attacco, per il resto invece, considerate le condizioni in cui si è fatto mercato, il bilancio può essere accettabile. Sono rimasti Ionita, D'Urso, Moretti e Tonetto che a più riprese erano considerati in uscita. A centrocampo via Braima è arrivato Alessandro Louani, un profilo sicuramente valido. DIFESA RINFORZATA La retroguardia invece si è rinforzata: è arrivato Tommaso Silvestri, uno dei principali artefici della salvezza della scorsa stagione, che porta esperienza e personalità al reparto; c'è un portiere come Filippo Neri che può giocarsi il posto con Matosevic; e possono dare una mano (anche come possibili quinti) l'esterno sinistro Francesco D'Amore (che può giocare anche centrale) e Alessandro Silvestro, laterale destro per il quale ieri, come avevamo anticipato, è arrivata l'ufficialità con un accordo biennale. Silvestro è un classe 2002 che ha frequentato le giovanili di Romulea e Inter (24 presenze l'anno dello scudetto Primavera 2021/22 sotto la guida di Cristian Chivu), poi in serie C ha giocato con Pro Vercelli, Montevarchi, Fiorenzuola e Foggia. Da registrare la partenza in prestito al Venezia del giovane classe 2008 Matteo Izzo
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Da MangiafuocoMcrae · Inviato
Inguardabile, è oggettivo,lo è stata contro la Georgia e lo avevo già scritto. Una squadra la spagna che paga inevitabilmente un ricambio generazionale pesantissimo,che manca di durezza fisica e mentale. Detto questo abbiamo vinto con le nostre armi: difesa,energia,atletismo(incredibile dirlo) e la forza del gruppo che il poz ha creato in questi anni. Tatticamente e tecnicamente il giudizio su di lui non cambia. Siamo brutti,sporchi,cattivi,ma restiamo sempre attaccati alla partita e non molliamo mai,siamo una squadra solidissima. Stiamo perdendo per strada Spagnolo,ma oggi abbiamo visto quello che può dare Procida a livello di energia. Bravi a passare il turno male che vada al secondo posto,non era scontato,anzi.Con Cipro sarà un amichevole,possiamo recuperare Niang con calma,uomo chiave di questa squadra,giocatore spaziale che a questo livello non avevo mai visto -
La partita è difficile da commentare, o meglio si presta a tutte le interpretazioni che uno vuole; materiale per criticare ce n'è in abbondanza. Le certezze sono tre, Diuf e Niang e la partenza a Handicap garantita. Argomento interessante invece è il coach. Premetto che a me il Poz sta simpatico e penso che sia bravo a creare il gruppo. Per quanto riguarda la conduzione tecnica ho l'impressione sempre più convinta che in panchina non sia il più adatto per i comportamenti a volte controproducenti e per la scarsa lucidità a volte imbarazzante. Più o meno quello che autorevolmente dice Mangiafuoco; io lo dico dal banco degli alunni. Capisco l'importanza dello staff ( " ho dei collaboratori meravigliosi" ), ma 45 secondi del time out li spende per raccogliere i loro suggerimenti. Quando si siede a parlare e dare istruzioni suona la sirena della ripresa del gioco. Oppure nella concitazione col board e il pennarello in mano non si ricorda cosa doveva dire. Poi di riffa o di raffa si vince ( "questi ragazzi sono incredibili" ). Anche nella comunicazione verbale e gestuale (i cuoricini...a chi fa canestro) per carità andrebbe migliorata. Rimane però un ragazzo adorabile.
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