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I suntini sandrini di giovedì 28 febbraio 2019


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GIOVEDI' 28 FEBBRAIO 2019

- La Trieste che ama la pallamano scalda i motori in vista delle Final Eight di Coppa Italia in programma da domani a Chiarbola. Così il direttore sportivo della Pallamano Trieste, Giorgio Oveglia, che si esprime sul significato di ospitare la kermesse, nell'intervista di Lorenzo Gatto: «Significa essere vivi, dimostrare che questa società nonostante le difficoltà che sta attraversando vuole continuare a essere un punto di riferimento per tutto il movimento. Non è un caso che l'idea di ospitare la fase finale della manifestazione sia nata lo scorso giugno quando, grazie al supporto della federazione, siamo riusciti a chiudere il cerchio e iscriverci regolarmente al campionato». Un evento che ha coinvolto la città. Hanno risposto le istituzioni ma avete avuto prezioso aiuto anche da piccoli sponsor che hanno voluto supportarvi. Un segnale di interesse che, aspettando i risultati del campo, è già una prima vittoria? «Assolutamente si. Mi ha colpito la determinazione con cui sia Tiziana Gibelli, assessore allo sport della regione che Giorgio Rossi, assessore allo sport del comune hanno voluto questo evento a Trieste. Loro ma non solo se è vero che ci siamo mossi davvero a 360 gradi per riuscire a organizzare le cose nel miglior modo possibile». Adesso è il momento del pubblico triestino chiamato a fare la differenza a Chiarbola. Quanto potrà incidere la spinta dei tifosi?«Tantissimo ma questa non è una novità. Sono sicuro che in queste finali avremo il supporto e la spinta dei tanti triestini che amano la pallamano». Che finali si aspetta? «Mi aspetto partite di alto livello già a partire dalla giornata di domani. Abbiamo in programma quattro quarti di finale di assoluto valore, partendo dal derby tra Conversano e Fasano e concludendo con la sfida che alle 20 ci vedrà in campo contro il Cassano Magnago. Da organizzatore dico che sono partite talmente belle che si vendono da sole, da appassionato di questo sport che non vedo l'ora di vedere le squadre in campo». Quali ambizioni per l'Alabarda in queste final eight? «L'obiettivo minimo è vincere domani, superare il Cassano Magnago e qualificarci per le semifinali di sabato. Al resto non guardiamo, cerchiamo di dare il massimo». 

- C'è il Giana Erminio sul cammino della Triestina, prima del big match contro il Pordenone. Il capitano della Triestina Alessandro Lambrughi spiega:  Sicuramente si tratta di una partita delicata, ma siamo in un buon momento e sappiamo che se non facciamo una buona prestazione e se non portiamo a casa una vittoria, poi la partita con il Pordenone perde un po' di valore, per cui faremo di tutto per vincere». Tradizionalmente in questo tipo di partite avete spesso faticato: come mai? «Sì, ci è capitato talvolta di fare fatica, ma secondo me con il nuovo anno c'è stata una svolta, un cambio di mentalità. Anche se è normale in un campionato lungo incontrare difficoltà in qualche occasione, stiamo lavorando bene, la squadra ha capito l'importanza del momento e non penso ci siano più differenze per noi nell'approccio tra grandi o piccole».In cosa consiste questo cambio di mentalità?«Più che un cambio di mentalità, per essere più precisi c'è stata una crescita progressiva nei mesi, abbiamo raggiunto una consapevolezza dei nostri mezzi e della nostra forza che prima non avevamo. Ora sappiamo che il destino delle partite dipende più da quello che facciamo noi, non da cosa fanno gli altri. Ecco, è soprattutto questo che ha portato a quello che possiamo chiamare cambio di mentalità». Che difficoltà ci sono a incontrare una squadra con un mister nuovo di zecca?«Sicuramente per i giocatori del Giana sarà uno stimolo in più, vorranno fare bene come sempre avviene in queste occasioni, ma noi dobbiamo pensare a noi stessi. Sappiamo cosa vogliamo e andiamo là per vincere, al di là del loro nuovo allenatore». Mancheranno il suo compagno di reparto Malomo e anche Coletti. «Come hanno già dimostrato in questo campionato, i giocatori che entrano sono di assoluta affidabilità, la rosa è ampia e non c'è alcun tipo di problema». Si può ancora acciuffare il Pordenone? «La speranza è sempre quella, ma da un po' di tempo il nostro pensiero è solo di vincere partita per partita, poi vedremo. Di certo hanno un vantaggio ampio, solo loro possono perdere il campionato, ma noi dobbiamo essere pronti a sfruttare qualsiasi eventuale passo falso. E se alla fine saranno primi, stringeremo loro le mani. Di certo andiamo in campo sempre per vincere anche in ottica play-off: ma non pensiamo troppo lontano, ripeto, per noi conta solo la partita che arriva». 

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