Infatti in curva ridevamo tutti, tanto quanto ci eravamo incazzati nel primo tempo...
Ma amen, ognuno ha diritto di pensare quel che vuole e se per qualcuno quello è rigore va benissimo così.
Ciò che a mio parere è veramente incredibile è la trasformazione della squadra.
Stanotte faticavo a prendere sonno e mi sono divertito ad ascoltare un pezzo della telecronaca su TVA, TV locale vicentina, dove tutte erano concordi nel dire che si stavano affrontando due big, e che Triestina non c'entra nulla con la sua classifica.
Tanto che a un certo punto uno ha detto "alla fine un pari con questi non sarebbe mica da buttar via, faresti quel che ha fatto il Padova contro una squadra che sta dimostrando di valere la nostra".
Ora, è chiaro che a questa rosa servono dei correttivi, e che l'impatto di Tesser e Delli Carri ha prodotto una scossa clamorosa che magari si attenuerà col tempo, ma in tutta onestà che la trasformazione fosse di questo livello io non me lo sarei aspettato.
Parto dalla lettura della partita: contro una squadra molto tecnica, ma tutto sommato abbastanza lenta e compassata a centrocampo, la strategia rivelatasi vincente è stata una aggressione continua, costringendo loro ad allungarsi e impedendogli di manovrare come fanno di solito, se non nei primissimi minuti dei due tempi.
Ma a parte le disquisizioni tattiche è stato impressionante il cambio di mentalità e personalità: eravamo abituati a una squadra che giocava a tratti anche benino, ma con due pesantissime scimmie sulle spalle: la consapevolezza di non segnare mai e l'incubo, nell'avvicinarsi dei minuti finali, del gol avversario che sarebbe potuto arrivare.
E che, puntualmente, arrivava.
Ieri si sono viste una ferocia e una determinazione insospettabili, ma soprattutto una consapevolezza della propria forza: non ci siamo mai messi dietro a sperare che il tempo passasse, ma al contrario abbiamo guardato il Vicenza in faccia sfidandolo ad essere più bravo di noi.
Non so quanto questa trasformazione mentale oltre che tattica sia stata opera di Tesser o Delli Carri in percentuale, ma sono incredibilmente ammirato: potevo sperare di vincere, certo, perché il calcio non è una scienza esatta e la botta di c**o può capitare, ma vincere giocandosela a viso aperto francamente andava oltre le mie speranze più ardite.