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I suntini sandrini di domenica 4 aprile 2021


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DOMENICA 4 APRILE 2021

- Contro la sua ex squadra, mister Pillon ha preparato la partita perfetta. Il suo 4-4-2 molto organizzato ha bloccato il Padova, che ha sbattuto contro il muro alabardato senza riuscire a essere mai pericoloso. E infatti a fine partita il mister è pienamente soddisfatto: «La squadra si è comportata benissimo, ha dimostrato carattere, cuore, determinazione e il giusto spirito di battaglia. Lo abbiamo fatto contro una squadra prima in classifica, anche se eravamo in piena emergenza, ma ero sicuro che chiunque andava in campo avrebbe fatto bene. Stiamo diventando una squadra e dobbiamo prepararci bene per giocarci tutto nei play-off: se ci mettiamo questo cuore e questo spirito possiamo fare davvero bene anche nelle sfide decisive». Importante, come detto, l'assetto tattico che ha funzionato alla perfezione: «Sì, c'è stato grande ordine tattico e i ragazzi hanno fatto davvero bene - dice Pillon - ci siamo difesi con attenzione, giocando molto ordinati e abbiamo concesso poco a un Padova che è abituato a fare sempre tanti gol. Ci siamo riusciti raddoppiando sempre nella maniera giusta, soprattutto su Chiricò. Merito del lavoro complessivo di tutta la squadra, difensori, centrocampisti e attaccanti. Ma siamo stati anche pericolosi in avanti, cercando dei cambi campo per mettere Mensah nelle condizioni di uno contro uno, sappiamo che in quelle condizioni è difficile da fermare ed effettivamente ha dato molto fastidio alla loro difesa. Se il Padova è apparso sottotono, credo sia stato anche per merito nostro». Ancora una volta, da parte dell'Unione un'ottima prestazione contro una grande squadra: «Si, quando giochiamo con le grandi squadre facciamo sempre bene. Ora però abbiamo subito gli impegni con Sambenedettese e Perugia per i quali dobbiamo prepararci molto bene»

- Un momento delicato, nonostante si sia in piena corsa per un posto al sole? Chiedetelo a Eugenio Dalmasson (intervistato dal sottoscritto nel numero odierno di City Sport), tecnico di una squadra come l’Allianz che ha utilizzato la settimana appena alle spalle per leccarsi le ferite - sia fisiche che mentali - dopo la sconfitta patita a Treviso. Un ko che inevitabilmente ha portato qualche strascico, ma che secondo il coach non deve cancellare il buon campionato sin qui profuso dalla propria squadra. Il difficile però arriva adesso, con le ultime cinque partite di regular season da disputare e con una condizione che rischia di non essere al top.

Coach, lo scivolone con la De’Longhi che conseguenze ha portato?

“Va fatta una premessa a riguardo: non esserci potuti allenare come si deve prima di una gara del genere, con due giocatori come Grazulis e Delia il cui utilizzo lo abbiamo a deciso solo a ridosso del match, ha finito col fare la differenza. E questa non è una scusa ma un dato oggettivo: col 5+5 quando ti trovi con qualche infortunio poi questi problemi possono accadere. Dopo Treviso ci siamo ritrovati con cinque giocatori fermi e rischiamo di non avere nuovamente Grazulis per qualche partita: siamo in una condizione fisica non buona, speravamo di trascorrere questa settimana per allenarci nel migliore dei modi e preparare ciò che ci rimane da giocare con un po' di benzina in più nel motore, purtroppo non siamo riusciti a farlo”.

Nella debacle del Palaverde, ci sono stati due giocatori che più degli altri non hanno convinto e che continuano ad arrancare: Henry e Doyle.

“Le loro sono situazioni diverse: Myke da sempre fatica ad avere continuità di rendimento, poi cadendo male dopo uno sfondamento si è procurato quella botta alla mano che per fortuna ha portato solo a un versamento. È un giocatore che era partito alla grande, poi i guai fisici e il Covid l’hanno portato a perdere completamente il ritmo, non riuscendo ad essere costante. Per quanto riguarda Doyle, credo che stia semplicemente raccogliendo ciò che semina: ha fatto poco per adattarsi a quelle che sono le esigenze del basket italiano ed europeo, continua invece a essere legato al suo modo di giocare. È un qualcosa che non ci basta, sicuramente da lui ci aspettavamo molto di più”.

È uscito più sconsolato o arrabbiato nel dopo-partita di domenica scorsa?

“Ero deluso perché pochi avevano realmente capito le difficoltà che avevamo affrontato: durante la settimana c’erano state tante avvisaglie che la gara di Treviso rischiava di andare in una certa direzione, ma è vero che speri sempre che tutti facciano un passo avanti per ovviare alle difficoltà. Quando giochi così con squadre come la De’ Longhi, i limiti attuali vengono poi a galla”.

Da dove derivano secondo lei le difficoltà dell’ultimo periodo da parte dell’Allianz?

“Principalmente perché, dopo quei 50 giorni a causa del Covid, per arrivare sino a dove siamo attualmente abbiamo dovuto necessariamente fare una preparazione diversa a quella che, assieme al professor Paoli e al mio staff, eravamo abituati nelle passate stagioni. Mediamente le nostre squadre durante la primavera avevano un alleato in fatto di condizione fisica, il nostro lavoro poteva portare benefici al di là degli obiettivi che inseguivamo. Ora siamo in una situazione diametralmente opposta, viviamo molto di più alla giornata e per questo siamo scarichi, essendo costretti spesso a centellinare l’utilizzo dei nostri giocatori”.

Vi attendono cinque sfide contro squadre che lotteranno tutte per qualcosa: cosa si aspetta di vedere?

“Ci possono essere ancora delle sorprese, con squadre che giocano le coppe come Milano, Virtus e Brindisi che puntano a risultati importanti e che potrebbero arrivare stanche nei rispettivi impegni di campionato. In realtà tutti stanno provando a fare qualcosa in più e, ad eccezione di Roma, in questa stagione nessuno ha voluto fare un passo indietro. Ci sarà battaglia per tutti sino all’ultima giornata”.

Per questo finale di stagione e al netto delle difficoltà, coach Dalmasson resta fiducioso per il raggiungimento dei playoff?

“Voglio essere realista, perché per noi è un momento non facile e l’aspetto umano varrà ancora di più. Non siamo al 100%, ma dobbiamo sopperire a tutto questo con volontà e la voglia giusta per raggiungere l’obiettivo. Conterà dunque quello che ognuno ha voglia di dare per questa maglia: tutti noi vogliamo i playoff, sarebbe il capolavoro di una stagione così difficile, ma ricordiamoci sempre che eravamo partiti con l’obiettivo di una tranquilla salvezza. Faremo la nostra parte, di sicuro non ci tireremo indietro ed è giusto che i nostri tifosi lo sappiano”.

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