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La Bora Ve piasi?


Kiriranshelo

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Sììììììììììì!!!! Adoro la Bora!!!

finalmente la riconosso dopo anni ke la iera fiaca!!!

me son grampada per el passaman passando el canal lato marina...un refolo ke me ga fin fato partir i ociai (ma ke con un riflesso felino alias bota de cu.o li go grampai prima ke i finissi maciulladi in strada).

el mar xe splendido 'co xe bora ciara

xe tornada a suffiar la bora...

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:pianto::pianto::chezima: Che freddooooooo! :chezima::pianto::pianto:

Oggi, co son andada a lavorar, gavevo davanti de mi un in motorin. Xe rivado un refolo de bora che ga spostado la mia 600. Ve fazo immaginar cosa xe successo al mato in motorin. El se ga piantà coi pie per terra, frenando all'improvviso. Roba che ghe dago dentro :wacko: Ma porca miseria... :incazzado: co xe bora no i pol restar a casa, andar a pie, in auto o in bus? Che nervi! :incazzado:

P.S. Oggi go cominciado a metterme due peri de calze :p:D

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Ieri pomeriggio verso le 17 di fronte a casa mia (Commerciale bassa) xè crollà un albero. El xè finì in strada sbregando i fili della luce e mettendose de traverso sulla strada. Dopo xè rivadi i pompieri e i ga bazilà bastanza per taiarlo. Alla fine iera legni e segadura ovunque :D

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  • 2 mesi dopo...

LA BORA A TRIESTE, UNA 'GUIDA' PER 'SCOPRIRLA' *

(NEWSLETTER TURISMO FRIULI VENEZIA GIULIA) (ANSA) - TRIESTE, 30 GEN - Trieste e la bora vanno di pari passo: questo vento freddo e secco proveniente da est-nordest, che spazza umidità e nebbia, che rende il cielo terso come uno specchio, che avanza a refoli che possono raggiungere e superare i 100 chilometri orari è un po' il biglietto da visita della città, almeno nella stagione invernale, quando cala improvviso dalla "porta" della bora, quella frattura che sta tra le Alpi Giulie e quelle Dinariche. Da questo robusto vento che spazza cieli e menti è nata l' idea di realizzare un depliant tematico, che suggerisce una visita della città a caccia del suo famoso vento. L' Agenzia di Informazione e di Accoglienza Turistica (Aiat) di Trieste ha voluto fare un omaggio a chi visita la città, pubblicando, in collaborazione con l' Associazione Museo della bora, una guida dedicata ai "luoghi della bora", con i testi di Rino Lombardi, presidente del museo. Un depliant - è stato detto presentando l' iniziativa - che ogni turista a caccia di esperienze coinvolgenti, emozionanti e memorabili, dovrà tenere in tasca per conoscere i luoghi di una città che sa regalarsi diversa in ogni stagione. Si tratta di un itinerario disordinato, per non perdersi un soffio e per conoscere il vento tipico, segnalando alcuni punti particolarmente esposti a questi soffi provenienti da est-nordest, dal Molo Audace a Largo Pestalozzi, senza dimenticare Via della Bora e altri luoghi che anche tanti triestini non conoscono. Come quel punto della Val Rosandra, che si raggiunge dall' hotel Premuda, dopo aver imboccato il sentiero 38, subito dopo l' Acquedotto romano, dove la bora "prende la rincorsa" per soffiare impetuosa sulla città e il suo golfo. Il Museo della Bora dal 1999 raccoglie materiali e documenti con l' obiettivo di creare momenti di incontro tra la città e il suo vento, anche perché alla bora non c' è riparo, bisogna saperci convivere. Questo vento può contare - secondo alcuni scienziati - su diversi 'fratelli': a Novorossiysk, sul Mar Nero, a Novaya Zemlya, tra il Mare di Barents e il Mare di Kara, e in Giappone, nella pianura di Kanto. Il Museo vuole inoltre presentarsi anche come luogo di convivenza di venti e di menti, nel nome dello scienziato triestino Silvio Polli, classe 1904, morto quasi dimenticato nel 1990, che per anni fu considerato il 'Mago della bora' perché non sbagliava una previsione. La bora, qualche anno fa, era anche finita in "scatola", grazie a Lombardi e alla Libreria Transalpina, specializzata in editoria turistica e da viaggio. I vari tipi di "bora", erano in vendita presso la libreria e ogni lattina era ricoperta da una fascia di carta azzurra con la scritta in caratteri arancio. Poteva anche essere personalizzata, perché veniva venduta in sette versioni: 'refoli selezionati', 'un soffio di Trieste', 'l' unica, l' originalé, 'per cambiare aria', 'ottima in regata', 'speciale in Barcolana' e 'portentoso antinebbia'. (ANSA).

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cmq se xe giornada de bora, no me par che sia de andarla a "zercar" come che i disi.. hehe

Come no! Bisogna eccome!

Una delle ultime volte che iera sai Bora e volevo andar a ciapar un po de vento, son finida in uno dei rarissimi posti de Trieste dove no suffiava...che tristezza! :pianto:

...Ma poi me go rifatto andando sul molo Audace! :s'ciopado:

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  • 3 settimane dopo...

personalmente la bora non me piasi ma guai se non la saria, tira via l'umidità e anche l'inquinamento, già vedo altrimenti tipo Milan sofigada nella nebbia :lol:

e poi xe una delle caratteristiche de Trieste. Guai se non ghe fossi

certo che a volte la me sposta co son in scooter e xe pericoloso ma va beh...

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