SandroWeb Posted March 1, 2024 Report Posted March 1, 2024 VENERDÌ 1° MARZO 2024 - La Triestina si prepara alla sfida di domani contro il Legnago (a Fontanafredda si gioca alle 18.30, arbitra Silvestri di Roma), decisa a mettere la parola fine alla micidiale fila di cinque sconfitte consecutive che ha ulteriormente depresso l'ambiente alabardato, già messo a dura prova dal mal digerito esonero di Tesser. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", l'attesa fra i tifosi è quella che è, dopo le ultime vicissitudini in molti hanno già annunciato che non seguiranno più la squadra a Fontanafredda, perché ovviamente in questo periodo down farsi una trasferta per una partita interna rimettendoci anche tempo e soldi, pesa molto di più che qualche mese fa. Ma il nocciolo dei supporter che sta sempre accanto alla squadra non mancherà di certo, e non a caso sono quasi 300 gli abbonati che si sono già garantiti il biglietto gratuito per domani. Del resto sostenere l'Unione in questo momento così delicato resta un fattore importante. Ma mister Bordin, al quale la società a inizio settimana ha rinnovato la fiducia, deve isolarsi da queste dinamiche esterne e cercare di trovare la chiave per rimettere in moto la macchina alabardata, da settimane clamorosamente ingolfata. Nonostante non si stia certo parlando di una partita sufficiente, va riconosciuto che a Vicenza la squadra alabardata ha mostrato un maggior equilibrio nello stare in campo rispetto alle precedenti uscite, e senza alcuni errori individuali forse si poteva dar più filo da torcere ai biancorossi veneti. Proprio sulla base delle indicazioni emerse nella partita nel Menti, Bordin potrebbe riproporre quindi la difesa a tre, con i terzini a giocare sugli esterni di centrocampo, per assicurare una maggior blindatura in fase difensiva dopo le brutte esperienze con Mantova, Renate e Lumezzane. Del resto, adesso che ha a disposizione Malomo, Struna e Moretti, sembra questa la soluzione più saggia. Anche perché questo permette di utilizzare Pavlev e Anzolin come quinti nel 3-5-2 o come esterni del 3-4-1-2, cosa che si adatta meglio alle loro caratteristiche: entrambi infatti sono sicuramente propositivi e predisposti alla fase offensiva, ma finora hanno mostrato lacune in quella difensiva. Due come detto le opzioni sulla base di questo sistema: una più conservativa, ovvero il 3-5-2, nella quale in mezzo al campo giocherebbero Correia, Vallocchia e Celeghin (ma attenzione a Fofana le cui azioni sono in salita per un utilizzo dal primo minuto), e una più offensiva, appunto il 3-4-1-2, nella quale il ruolo di trequartista potrebbe toccare a Vallocchia. Non ci sarà infatti ancora D'Urso, che dopo i problemi al polpaccio che gli hanno fatto saltare la trasferta di Vicenza potrebbe rientrare in gruppo la prossima settimana, mentre l'altro trequartista designato El Azrak potrebbe invece essere il prescelto per giocare come punta accanto a Lescano. È vero che rientra Redan dopo la punizione per motivi disciplinari della scorsa settimana, ma l'olandese dovrebbe partire dalla panchina, mentre la disponibilità di Minesso è ancora in forse dopo un acciacco in settimana. Attenzione comunque perché non è aff atto ancora esclusa la difesa a quattro, ma con un modulo che non sarà certamente più il 4-3-3 delle prime partite, al quale mal si adattano le caratteristiche dei giocatori. PARTITE Stasera intanto si giocano già ben cinque partite nel girone A: si tratta di AlbinoLeffe-Giana, Lumezzane-Arzignano, Pergolettese-Alessandria, Trento-Pro Patria, Virtus Verona-Pro Sesto. Occhi puntati soprattutto sul Lumezzane, che è a 5 punti dall'Unione e in caso di vittoria potrebbe avvicinarsi pericolosamente. Domani invece, oltre agli alabardati, in campo anche l'Atalanta U23 che ospiterà il Novara e il Mantova che farà visita alla Pro Vercelli. Domenica invece il Padova sarà impegnato in casa del Renate, mentre è ancora in forse Vicenza-Fiorenzuola per gli ingenti danni al Menti causa la pioggia. - Domenica alle 18 la Pallacanestro Trieste sarà ospite del Latina. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto: a pochi chilometri di distanza dalla città laziale lavora Riccardo Esposito, assistente allenatore della Luiss Roma, ex biancorosso, che ricorda con affetto e nostalgia quel campionato 1997-'98 vissuto agli ordini di Cesare Pancotto nel quale, con la casacca Genertel sulle spalle, sfiorò la promozione in A1 sconfitto in finale dalla Dinamica Gorizia. «Fu una stagione incredibile – racconta – vissuta con il rammarico dell'infortunio di Irving Thomas che ci privò di un giocatore fondamentale nel momento decisivo. Con Irving, l'ho sempre detto, quella squadra sarebbe salita, eravamo un gruppo italiano fantastico impreziosito da due stranieri di grande qualità. Maric un computer, Thomas un giocatore eccezionale. Purtroppo, uscito di scena lui, l'arrivo di O'Bannon non fu sufficiente per mantenere quegli equilibri che avevamo raggiunto. Restano i ricordi di un grande campionato e, per me e la mia famiglia, di una stagione vissuta in una città nella quale torniamo sempre volentieri». Come è successo qualche settimana quando, sulla panchina della Luiss, si è tolto la soddisfazione di portare a casa due punti al termine di quaranta minuti dall'esito imprevedibile. «Prima della partita, guardando il palazzetto e i nostri avversari fare riscaldamento, ci eravamo chiesti come una squadra di studenti universitari avrebbe potuto contrastare una corazzata come quella triestina. E invece, il basket sa regalare ancora grandi sorprese. Per una squadra come la nostra una presa di coscienza importante anche se poi pagata a caro prezzo nel match successivo contro Orzinuovi nel quale abbiamo sottovalutato le difficoltà della partita». Impegnato nella lotta salvezza, Esposito guarda con grande interesse anche la corsa promozione delle formazioni di vertice. Con un occhio di riguardo proprio alla formazione di Jamion Christian. «Trieste ha un potenziale fisico e tecnico enorme – sottolinea Riccardo –. Giocatori di qualità abituati a giocare nella massima serie, credo che finora hanno raccolto meno di quanto avrebbero potuto. Contro di noi hanno buttato via una partita che avevano praticamente già vinto. In prospettiva play-off devono compiere quel salto di qualità fondamentale per poter pensare di essere competitivi. Mi sembra di poter dire che la A2 di quest'anno tiene aperta una porta a tutti». Difficile, in questa fase cuscinetto che condurrà le squadre ai play-off, dare giudizi definitivi anche se qualche indicazione questi primi mesi l'hanno data. «Mi sembra che, limitandosi ad analizzare quanto è successo fino a oggi – conclude Esposito – Trapani nel girone verde e Forlì in quello rosso hanno oggettivamente dimostrato qualcosa in più delle avversarie. Ci sono squadre comunque competitive, penso a Cantù e Torino o a Udine, che potranno dire la loro. La Fortitudo mi sembra un pochino corta e potrebbe pagare le rotazioni ridotte quando, nel corso dei play-off, sarà costretta a giocare con una frequenza superiore a quella attuale». Quote
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