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SIAE - di tutto e di più


Stefano79

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Sull'onda de una recente discussion, go pensà che se ne pol parlar nella sezion più appropriada e con un titolo più generico.

Dan, mi ha incuriosito il tuo intervento nell'altra discussione. Cito la parte che mi interessa.

Fa molto più ridere un altro discorso, e cioè chi rientra di questo profitto: non certo l'autore dei canti popolari ma i soci della SIAE. Prendetevela con i vostri cantanti preferiti, cari miei, perché soci di maggioranza della SIAE sono De Gregori, Venditti, Baglioni, Vecchioni, Cocciante e compagnia cantante (spesso male)...

La normativa è straobsoleta, ok, ma va tenuta da conto.

Fammi capire...vuoi dire che sta SIAE è una specie di società per azioni, dove chi ne possiede di più, percepisce un dividendo superiore? O|

In pratica se io faccio una semplice iscrizione alla SIAE, poi pubblico un album che magari vende anche parecchio.....va a finire che De Gregori e compagnia rubante ci guadagnano sopra più di me che l'ho scritto?

:cossaaa?::cossaaa?::cossaaa?:

Spero di aver capito male.....

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Grazie alla Siae non ci saranno mai più un secondo De Andrè o Lucio Battisti che hanno creato il loro leggenda con canzoni orecchiabili e facili da cantare e suonare in compagnia con una chitarra (ed un po di vino :) ).

Ora cantarare tra amici in un osteria è diventato un atto criminale quindi canzoni di quel tipo sarebbero apologia di reato.

Ora servono canzoni che rendono solo se ascoltate da CD o in discoteca o concerto.

Questo modo di vedere la musica come un business ne ha irrimediabilmente rovinato il lato artistico.

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Grazie alla Siae non ci saranno mai più un secondo De Andrè o Lucio Battisti che hanno creato il loro leggenda con canzoni orecchiabili e facili da cantare e suonare in compagnia con una chitarra (ed un po di vino :) ).

Ora cantarare tra amici in un osteria è diventato un atto criminale quindi canzoni di quel tipo sarebbero apologia di reato.

Ora servono canzoni che rendono solo se ascoltate da CD o in discoteca o concerto.

Questo modo di vedere la musica come un business ne ha irrimediabilmente rovinato il lato artistico.

Sai giusto el ragionamento.. Go capi perchè xe più bella la musica de una volta rispetto a questa.. :D :D

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Grazie alla Siae non ci saranno mai più un secondo De Andrè o Lucio Battisti che hanno creato il loro leggenda con canzoni orecchiabili e facili da cantare e suonare in compagnia con una chitarra (ed un po di vino :) ).

Ora cantarare tra amici in un osteria è diventato un atto criminale quindi canzoni di quel tipo sarebbero apologia di reato.

Ora servono canzoni che rendono solo se ascoltate da CD o in discoteca o concerto.

Questo modo di vedere la musica come un business ne ha irrimediabilmente rovinato il lato artistico.

No, aspetta, mi sfugge qualcosa da questo tuo discorso, forse stiamo un po' troppo generalizzando.

Intanto per Stefano: il discorso è che la Siae ha un tot di 'soci', legalmente non so spiegare meglio, ma buona parte dei proventi che non vengono corrisposti va a loro. Questi 'soci' sono una ventina di autori considerati tra i più prolifici. Se non ho capito male come funziona, se io suono in un concerto brani X magari miei che non sono di autore Siae, vanno comunque tassati come se lo fossero. Io non percepisco soldi, perché non ho una posizione Siae, loro intascano quei soldi. Ma sinceramente dovrei ristudiarmi meglio la normativa. Al momento comunque è obsoleta e garantista verso una strettissima fascia, che guarda caso ha diritto di voto in materia legislativa se non erro (funziona a caste tipo Francia del '700, soci un voto, tutti gli altri un voto, amministrazione un voto: finirà sempre due a uno per i 'favoriti'). Quindi uno status quo insovvertibile, a meno di grosse riforme. Considera che la Siae è stata commissariata per quasi un anno, poiché nessuno voleva prendersi l'onere di esserne presidente, e capirai perché politicamente è tanto difficile metterci mano.

Poi, ghost, allora.

Se io metto in piedi una manifestazione che prevede del pubblico e un giro di soldi, devo chiedere un'autorizzazione. Non posso, per legge, mettere in piedi una rassegnetta, un concertino, quello che vuoi che venga pubblicizzato e per cui ESISTA UN BIGLIETTO DI INGRESSO senza avvertire prima la Siae. Che ci lucra su chiedendoti tasse preventive e a spanne, ok, ma necessarie. In questi casi bisogna avere un'agibilità (compito di un altro ente chiamato Enpals), un'autorizzazione e alla fine bisogna consegnare un borderò abbastanza dettagliato del suonato o cantato. Non mi risulta che in un'osteria tu paghi un biglietto di ingresso per ascoltare degli ubriachi che cantano quel mazzolin di fiori. Non credo nemmeno che tu percepisca soldi se lanci il coro. Ergo: fai quello che vuoi, quelli sono terreni franchi in cui si rifugiano molti 'dilettanti' - dichiari di non percepire compensi per la tua performance, magari ti appoggi a una onlus o una cooperativa senza scopo di lucro per i rimborsi spese e il gioco è fatto. Non c'entra molto con la scarsa qualità artistica attuale, anzi. Non si vendono i dischi, i locali con musica dal vivo si svuotano e i proprietari non hanno voglia di chiamare gli iguanadai di turno perché non se li caga nessuno, ci sono mille altri motivi, ma la Siae proprio non c'entra.

Per concludere: evidentemente la serata dei bimbi di Chernobyl è stata pubblicizzata, ha previsto un pubblico, magari un biglietto di ingresso con la modalità dell'offerta per beneficenza... e nessuno ha detto nulla alla Siae. Ergo: più che figura da chiodi della Siae, figura da chiodi degli organizzatori furbacchioni, che si sono pure fatti pescare.

Esistono diverse agevolazioni per le manifestazioni di beneficenza, come per i buskers per strada, che dovrebbero comunque avere un agibilità per suonare in pubblico. Basta informarsi prima di fare 'ste cappelle.

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  • 5 months later...

onestamente no so cosa dir/pensar... la siae no la sopporto xche xe una roba che solo sentirla nominar me fa vegnir mal de panza!

pero' ... onestamente no trovo del tutto fora logo el voler protegger le immagini coperte da diritto de autor, anche se xe a scopo didattico e no xe lucro.

Me domando... mi domani poso ciapar foto fate in giro protette da © e stampar dei giornai a scopo didattico e distribuirli ai semafori!??! mi credo de no ... pero son completamente ignorante quindi se qualchidun conosi come funzia la legge in sti casi saria una bela roba.

Resto cmq de l'idea che se uno pubblica una sua foto su internet devi eser consapevole del 'riscio' .. se no se la tien in casa, la stampa e se la impica... xche corerghe drio a chi ga 'usado' una sua foto xe tempo e soldi persi.

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che la siae vadi cagar. deso un no poderà neanche + pubblicar le proprie foto su un sito web che doverà pagarghe i PROPRI diritti d'autore....

no go parole... lassemo i italiani un popolo de imbecilli che se rincojonisi a guardar la tv con la de filippi...

neanche i siti con un minimo de cultura che meti pupoli non xe possibile... per non parlar de tutti i corsi fotografici / pittorici che te proietta a centinaia de foto....

ciao

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deso un no poderà neanche + pubblicar le proprie foto su un sito web che doverà pagarghe i PROPRI diritti d'autore

bah pero su P.I. no i parla dela publicazion de proprie opere, quanto quele de altri autori e protetted da ©. In ogni modo l'ateggiamento de SIAE xe veramente alucinante e irritante.

Ma... come funziona el diritto de autor ? o mejo, tutte le proprie foto publicade su internet xe automaticamente coperte dal diritto de autor o bisogna far qualcosa? no go mai capi sta roba (e forsi xe mejo anche che rinuncio a capirla :D )

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Penso che sia come per la musica, sarà de iscriverse a lori (pagando ovviamente) e dopo lori te dà una percentuale de quel che i incassa. Tipo lori ciapa 10 euro e i te dà 1 centesimo su una TUA opera.....

Comunque xe za discussioni sulla SIAE in sezion musica, cosa disè de accorparle? :)

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penso sia irrealizabile costrignere tuti quei che ga una machina fotografica o un cellulare a doverse iscriver alla siae per proteger le proprie opere quindi el problema secondo mi no se poni :D mi continuo a far foto e mostrarle a chi quando e come vojo :D

[mod] si son d'acordo, unifichemo e spostemo sta discusion dalal foto e metemola nela sez musica insieme al altra[/mod]

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Me par che le idee no sia ben ciare a tuti a proposito dela SIAE.

1) uno de quei che ricevi magiori soldi dala SIAE xe Casadei; i dixi che xe perché tutte le orchestrine de liscio sona i sui tochi nele varie sagre tuti i giorni; mi gavevo anche sentido che se giustifica anche per proteger la "vera musica italiana" (o qualcosa de simile), no so se sia vero, ma no me meraviglieria

2) no xe asolutamente vero che se no xe giro de soldi, se cioè no se paga biglieto de ingreso, no se paga la SIAE; esisti dele legi capestro ben precise a proposito, del resto basta leger quel che xe scrito su TUTI i DVD regolarmente comperadi: se li pol veder da soli e in ambito familiare, tuto el resto xe reato!

Riporto a tal proposito quel che ga scrito uno nel newsgroup it.comp.musica:

"SPESSO ci si dimentica che NON si acquistano prodotti coperti da copyright.... ma si acquisiscono SEMPLICI e BANALI licenze di uso personale. Ben pochi leggono ATTENTAMENTE quanto sta scritto sulle confezioni ed i supporti... ma quelle sono le condizioni di CONTRATTO che hai sottoscritto quando hai acquistato il supporto.

Leggo una copertina a caso... e trovo scritto "Salvo specifiche autorizzazioni sono vietati... bla bla... il PRESTITO (pensa un po'!!!) e l'utilizzazione di questo supporto per la PUBBLICA esecuzione... eccetera"

Termini BEN precisi e CHIARI di un CONTRATTO che hai accettato acquistando il supporto.

Volendo essere RIGOROSI, qualsiasi comportamento che esuli da un utilizzo PRIVATO (per privato *legalmente* si intende il soggetto sottoscrittore del contratto ed i suoi consanguinei) è PROIBITO.

UMANAMENTE... nessun editore verrà mai a farti causa perchè... chiaccherando con AMICI hai messo il CD di sottofondo o situazioni similari. Questo NON è un problema di SIAE... ma sono i termini di un contratto di "licenza" fra due contraenti (l'editore e l'acquirente)... regolati da normative INTERNAZIONALI."

Me par spiegado bastanza ben, solo non concordo che no sia un problema SIAE. Un contratto va sottoscritto e no pol eser aplicado unilateralmente se no esisti legi a tal proposito. Almeno cusì me risulta.

Del resto, nei anni '70, ai tempi dele prime radio libere, un groso problema iera proprio che no se pagava la SIAE. Del resto nemeno le radio le iera perfetamente legali. Per un poco i ga lasado corer, poi però la SIAE se ga fato avanti, in modo quasi gentile, concordando dei forfait per el passato, mentre poi se doveva far sempre i famosi "borderò" o "scalete", o altro termine che adeso no me ricordo. Provè ogi a far una radio senza publicità, a trasmeter musica e a no pagar la SIAE! Le porte del Coroneo sarà sempre verte per voi...

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Mi so che co ierimo muli se podeva scoltar musica col proprio giradischi portatile anche in un local publico. Nisun gaveva niente da dir, i artisti no moriva de fame (anzi compraimo più dischi), e quel sì iera un viver in un paese libero. Ogi me par de viver soto una ditatura...

----------

PS: ve meto el link dela discusion su quel newsgroup, xe interesante e ghe xe anche chi prendi le difese dela SIAE (chi xe, un de quei che ciapa i bori?): http://groups.google.com/group/it.comp.mus...d00edcc8c43567#

----

Ancora una citazione da quel newsgroup, che mi sembra molto significativa:

"L' editore produce il SINGOLO dei fittizios, hit dell' estate. Questo disco, che fa schifo e nessuno comprerebbe, viene spinto in tutte le radio, discoteche, programmi dell' estate, infilato in compilation, regalato con novella 2000 e menate varie.

La SIAE paga tutti i contributi raccolti all' editore che da le noccioline ai fittizios (che ci vivono benissimo con quelle noccioline).

INOLTRE, i soldi che TU paghi alla siae vanno ai fittizios e all'editore in questione, per i metodi di retribuzione SIAE"

Questo xe uno dei truchi clasici per la ripartizione dei proventi SIAE. Dischi regaladi, spinti in qualsiasi modo, anche se nisun li compra (ma per la SIAE xe come se i fosi vendudi). Esisti anche dei "concerti fatasma" (no trovo più el sito dove i ghe ne parlava), organizadi proprio per ciapar i proventi SIAE. Concerti de cui nisun sa e a cui no ghe va nisun, ma che figura come esecuzioni.

-------------

Infine, sullo schifo della gestione SIAE sono riuscitto a pescare questo servizio RAI, lo speciale di Milena Gabanelli. Leggetevelo che merita :

http://www.report.rai.it/RE_stampa/0,11516,90082,00.html

Una frase dal servizio, come esempio (così capite che non dico cretinate) :

"Per esempio "Romagna mia" ricava dei soldi che sono stati generati dall'esecuzione di musica tecno"

Edited by miguelsonmi
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Questo xe per Iguanadan, che credi che i spetacoli de beneficenza pol no pagar. Me dispiasi deluderte, ma...

"il Telethon, negli ultimi anni e' entrato nella categoria tutelabile dalla Siae, piu' precisamente e' considerato un varieta'. questo vuol dire che l'autore che firma il programma, Michele Guardi' percepisce dall'emittente un compenso per il suo contratto di esclusiva e una cifra a minutaggio stabilita proprio dalla SIAE che e' di 153 mila lire a minuto. se calcoliamo che queste maratone hanno una durata di oltre 30 ore, e' evidente che si accumulano compensi faraonici che chiaramente paga l'emittente."

Viva la beneficenza! Anche se i dixi che la RAI se accolla tute le spese e che i dovesi aver cambiado autor. Però la RAI la paghemo comunque noi!

Ma gavè leto quel servizio? No ste ciapar paura se quando ancè sul link ve domanda la stampa, premè "annulla" e legeve el testo.

Nel servizio ghe xe anche la spiegazion dei "concerti fantasma" che no rivavo più a trovar....

Edited by miguelsonmi
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questi xe totalmente fora dal mondo. Leger per creder.

http://punto-informatico.it/pp.aspx?id=189...r%3dPI&r=PI

"D: Perché la SIAE ha inviato una lettera minatoria ad un sito amatoriale, non commerciale che riproduceva quadri di Matisse, Kandinskj, Picasso ecc a scopo didattico, imponendogli dopo molti anni di pagare i diritti?

R: La lettera non era minatoria. Ricordava un principio essenziale: il lavoro altrui (l'utilizzo d'una canzone,d'un testo, d'un quadro o opera visiva tutelati ecc) va rispettato. E quindi i diritti d'autore vanno corrisposti. Questo è l'impegno che la SIAE prende con i propri aderenti e cioè con migliaia di musicisti, scrittori, autori cinematografici e teatrali, artisti visivi. La SIAE poi lavora in reciprocità con le altre Società d'autori, tutelando, per reciprocità tutti i repertori.

D: Ma scusi, il sito a cui volete far pagare il diritto d'autore è un sito didattico, gratuito non commerciale, che non chiede alcun pagamento di abbonamenti o altro

R: Intanto il sito in questione, homolaicus, presenta pubblicità. C'è anche una sezione speciale con annunci del tipo Incontriamoci; scegli la persona giusta, Gli alberghi della Riviera romagnola (qui sfugge il nesso con Matisse a meno che non si pensi ad una raffinata analogia con la Costa Azzurra); l'appetitoso invito d'un noto salumificio. E la pubblicità è una fonte d'incasso. Anche le Tv Mediaset sono gratuite perché non si paga il canone, ma ricavano introiti dalla pubblicità. La presenza pubblicitaria le qualifica come commerciali. La stessa cosa per tutti i siti internet che si alimentano con la presenza pubblicitaria.

D: Ma è un sito didattico. Così si strozza la diffusione della cultura

R: Se pubblico un libro con decine d'immagini tutelate, il diritto d''autore va corrisposto o no? Se il libro è distribuito gratuitamente da una nota marca di automobili, che lo fa per diffondere la cultura, gli autori che vengono utilizzati vanno remunerati o no? Aggiungo che gli editori scolastici pagano regolarmente, per i loro libri didattici sia pure con tariffe agevolate, il diritto d'autore. Anche in questo caso la SIAE ha applicato tariffe ridotte, in considerazione dell'uso culturale.

D: Ma la legge non prevede che in certi casi, si possano utilizzare liberamente le opere (letterarie, musicali ecc.) tutelate?

R: Sì, ma per ciò che riguarda brani staccati o citazioni e per una circolazione ristretta. Per esempio, un sito internet è diverso da un sito intranet. Insomma non si può aprire un sito internet, che so sul teatro italiano, e diffondere gratuitamente tutte le opere per es. di Eduardo De Filippo e dire che lo si fa per diffondere la cultura teatrale.

D: Ma perché la SIAE s'è svegliata adesso e se la piglia con i privati?

R: La SIAE non si è svegliata adesso, ma opera da anni verifiche e monitoraggi sull'utilizzo delle opere che le sono state affidate in tutela. È uno suo preciso dovere nei confronti dei propri iscritti. In quanto a pubblico e privato, il principio è sempre lo stesso e giustamente viene applicato a tutti coloro che utilizzano opere tutelate.

D: Ma il sito faceva anche un uso parziale delle immagini...

R: Infatti le manipolava. Contravvenendo a un diritto elementare degli artisti e degli autori: il diritto morale a non vedere modificata o utilizzata senza autorizzazione la propria opera. Pensate a Picasso fatto puzzle, a Matisse con colori diversi o a quelli che pretendono di abbinare per es. un quadro di Guttuso a Mein Kampf di Hitler o a una serie di annunci erotici. Che conta? Che vuole Guttuso? E che pretende la SIAE? Internet è libero e diffondo la cultura perché quel tale abbinamento mi piace, quel quadro ci sta bene col nazismo o con i cuori solitari in ansia d'un incontro fatale.

Sono moltissimi gli autori viventi o i loro eredi, le fondazioni che rifiutano una certa catalogazione delle loro opere, certi abbinamenti o anche la qualità tecnica delle riproduzioni.

D: Ma il titolare del sito sostiene di far critica, di unire alle immagini ipertesti su artisti contemporanei o scomparsi da poco

R: Di nuovo, diritti morali e non solo. Per es. mi faccio un sito dove riproduco in tempo reale i film in circolazione e ci collego un ipertesto di lettura critica, così aiuto i film in questione: una filantropia esiziale a "scopo didattico".

D: E che ne dice di chi fa cultura senza scopo di lucro?

R: Intanto bisogna verificare se lo scopo di lucro, anche indiretto, non esiste davvero. Per esempio: concerto gratuito, pagato dallo sponsor, nel senso che lo sponsor paga i tecnici, gli strumentisti, il personale ecc. È gratuito quindi non pago il diritto d'autore perché non ci sono i biglietti? Oppure anche gli autori delle opere eseguite hanno diritto alla loro remunerazione? Su quel palco (pagato), gli strumentisti (pagati) accompagnano un cantante (pagato) che esegue canzoni (non pagate). È chiaro che anche la canzoni eseguite andranno remunerate. Se mi approprio di cento biglietti cinematografici, senza pagarli, e li regalo ai miei amici perché si acculturino siccome non c'è scopo di lucro perché devo pagare i diritti?

Quando utilizzo il lavoro di un altro, qualsiasi sia lo scopo, questo lavoro va onorato e rispettato. Alla radio, alla televisione e su internet."

imperdibili i comenti dela gente..

http://punto-informatico.it/pt.aspx?id=1890523&r=PI

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Te dirò...go letto attentamente el botta-risposta che te ga postado. No posso dir che la siae gabi torto a livello concettuale.

La truffa sta nel come vien spartidi i soldi dei loro incassi. Quanti soldi effettivi ghe vien dadi a gli autori? 4 lire, el resto se lo tien lori o no so chi! Xè qua la magnadora.

Però voleria capir meio come funziona.....

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mi se go capi' ben la SIAE tutela i suoi iscritti, non le categorie.. giusto?

xe qualche legge che me obbliga a iscriverme alla siae se canto, scrivo, fazo foto, pitturo? perche' mi dubito che tuti quei che ad esempio pittura e fa foto sia iscritti... chi scrivi e canta magari xe piu sensibilizai e/o obligai.. ma i altri?

quindi se mi vojo scriver un libro e no iscriverme ala siae e venderlo poso farlo? e se fazo foto poso venderle senza eser iscrito ala siae? mi penso de si tanto el copyright resta tuo in ogni caso.. siae o non siae.

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E inveze in certi casi me par proprio che te son obbligado. Finchè te soni o pituri a casa tua, nisun te dirà mai niente. Ma se te vol incider un disco e metterlo in vendita, ogni copia ga de aver el bollin siae. Anche questo xe un illecito secondo mi(che prima gavevo dimenticà de citar).

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el problema xe proprio questo, si. In certi casi te son obligado. Cmq i xe de una aroganza incredibile... e i richiedi i diritti su Matisse e altri artisti morti e sepolti. Ma scherzemo???

..e ogni volta che se compra un cd/dvd vergine, una scheda de memoria flash, un hard disk.. GHE VA SOLDI A LORI..! Dela serie.. pago prima? Alora no pago dopo. O un o l'altro, no?

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