Miracolo a Sant'Anna

[Fabieto]

Miracolo a Sant’Anna

(Miracle at St. Anna, Italia & USA 2008, col., 147’)

di Spike Lee

con Derek Luke, Michael Ealy, Laz Alonso, Omar Benson Miller, Perfrancesco Favino, Valentina Cervi, John Turturro

In un ufficio postale di New York un anziano impiegato di colore uccide a sangue freddo un tale di nome Rodolfo. Portato in carcere viene intervistato da un giornalista e l’azione si sposta nel suo pensiero, cioè nel 1944 quando insieme a 3 commilitoni rimase intrappolato in un paesino sugli Appennini toscani. I quattro sono circondati dai nazisti lungo tutto il perimetro, il soldato Train ha appena salvato un bambino e si porta dietro la testa di una statua trovata tra le macerie di Firenze. Quando nella storia irrompono i partigiani verrà a galla la terrificante vicenda avvenuta alcuni giorni prima a Sant’Anna di Stazzema, dove i tedeschi massacrarono oltre 500 civili.

Uscito in Italia tra forti polemiche sulla veridicità storica, il film di Spike Lee vuole rianimare il filone bellico secondo lui in crisi, dopo che C. Eastwood non aveva messo neppure un soldato di colore nei due film su Iwo Jima. Tant’è che la storia si trasforma in una crociata razziale per poi innescare la triste vicenda di Sant’Anna che esalta la scelta e il coraggio del regista a raccontarla. Seppur tratto da un romanzo, da questo punto il bersaglio è stato centrato visto le violente reazioni da parte del mondo partigiano italiano che non si è mai assunto le responsabilità delle proprie azioni se non in caso di glorificazione. Se ideologicamente mi trovo vicino al regista, la parte artistica è quella decisamente più scadente, ripetuti errori in fase di montaggio, di fotografia e soprattutto di sceneggiatura, personaggi qua e là rubacchiati al neorealismo e a Benigni, stereotipi, giganti neri alla Miglio Verde, azioni di guerra da Vietnam e un finale a dir poco penoso. Che fine ha fatto il Spike Lee di “Fa la cosa giusta”?

Voto: 5