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    • MARTEDÌ 20 MAGGIO 2025 - Un primo quarto choc, poi la più bella Trieste della stagione vola sul parquet della Germani e al termine di un match che ne ha esaltato tutte le qualità e il talento offensivo espugna il PalaLeonessa 92-103 pareggiando la serie e riprendendosi il fattore campo. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", una vittoria del cuore per una squadra che ha saputo reagire alla pessima prova offerta in gara-uno, portando sette uomini in doppia cifra con Candussi e Uthoff grandi protagonisti della sfida. Ma tutti, davvero, hanno saputo essere protagonisti nel corso dei quaranta minuti. È stato diverso lo spirito e la fiducia con cui la formazione di Jamion Christian è scesa in campo. Con questo spirito, provare a passare il turno adesso non è utopia. AVVIO SOFFERTO Trieste in difficoltà sulla partenza decisa della Germani e dopo il botta e risposta iniziale Della Valle–Brooks, subisce i canestri di Ndour, Bilan e Rivers che dopo 2', sul 9-2, costringono Christian al time-out. Scentrata al tiro, 1/6 dal campo con Valentine che parte 0/3 e Ross 0/2, Trieste prova a cambiare. Dentro Ruzzier, Brown e Kelley per Ross, Brooks e Johnson, biancorossi che trovano un po' di produzione offensiva da Brown e Kelley (17-9 al 5') ma subiscono la freschezza di Brescia che con la tripla di Rivers e le invenzioni di Della Valle vola sul 24-9. Nuovo time-out, Brown prova a scuotere i suoi con l'unica tripla del primo quarto (1/9 il parziale) ma ancora Della Valle e Ndour completano un primo quarto dalle forti tinte biancoazzurre chiudendo sul 31-16. IL RISCATTO Si riparte da Ruzzier, Brown, Brooks, Uthoff e Candussi, con Ross e Valentine fuori Trieste ritrova garra, difesa ed equilibrio tattico in attacco. Con un parziale di 8-3 si riporta a meno 10 sul 34-24 con Poeta costretto a chiamare minuto. La Germani non ferma l'ottimo momento di una squadra che con un ulteriore 8-0 firmato Uthoff e Candussi si riporta a meno 2 sul 34-32 poi, dopo il nuovo allungo Germani sul 40-34, le triple di Brown e di un eccellente Candussi (12 punti, 2/2 da due, 2/3 da tre) pareggiano la partita a quota 40. Trieste ha in mano la partita, con un parziale di 9-30 sale fino al 40-46 poi il terzo fallo di Uthoff e poi Candussi e la mini rimonta firmata Ivanovic manda le due squadre negli spogliatoi sul 46-48. LA RIPRESA Si riparte da Ruzzier, Brown, Valentine, Uthoff e Johnson, si riparte dalla tripla di Ruzzier e da cinque punti consecutivi di Uthoff che portano il punteggio sul 51-56. Dentro Ross per Michele, Trieste trova il massimo vantaggio con la tripla da nove metri di Valentine (53-61) e poi con i primi tre punti di Ross (56-64). Brescia cavalca l'esperienza di Della Valle e Ivanovic (19 a testa) per restare a contatto, Valentine e Ross si riprendono la scena con le triple del 66-72 a 2'45" dalla fine di un terzo quarto che si chiude sul 74-80 con Trieste che dopo l'iniziale 1/9 da tre chiude il terzo quarto a 13/25 con il parziale di secondo e terzo quarto che dice 75%, 12/16. FINALE DECISIVO Candussi continua a dominare (19 punti in 16', massimo in carriera in serie A), e Trieste prova la fuga in apertura di ultimo quarto. Massimo vantaggio biancorosso sul 74-86 con 8' da giocare, Brescia prova a reagire ma ancora le triple di Valentine e Ruzzier mantengono a + 12 i biancorossi sull'80-92 su cui Poeta prova l'ultimo disperato time out a 6' dalla sirena. Risposta Germani, 87-94 con 4' sul cronometro ma Trieste ha le idee chiare e le mani sul match. Gestisce con l'esperienza dei suoi senatori, tocca quota 100 a 2' dalla fine e gestisce gli ultimi secondi festeggiando il successo chiudendo 92-103 - Dall'illusorio debutto con Santoni al litigio Clotet-Krollis, dalla rimonta di Tesser alla pericolosa mischia nel recupero col Caldiero: come scrive Antonello Rodio sul quotidiano locale, la storia della stagione alabardata appena finita è un romanzo che abbraccia vari generi, dall'horror al thriller, dal giallo al romantico. Un romanzo che ha ovviamente i suoi capitoli. INIZIO CHOC A scattare ad agosto è una Triestina rinnovata: c'è perplessità perché la squadra allestita da Menta è piena di oggetti misteriosi e anche il tecnico Santoni, che allenava in Olanda, sembra una scommessa. Dopo il debutto vincente sull'Arzignano, arrivano cinque sconfitte consecutive tra le quali il vergognoso 1-5 al Rocco contro i baby dell'Atalanta. I sogni di gloria si tramutano presto in incubi e neppure l'interregno con in panchina Geppino Marino, il tecnico della Primavera, muove le acque: dopo 2 punti in 4 partite si decide di cambiare ancora. Intanto arriva anche la penalizzazione di un punto per irregolarità relative alla garanzia fideiussoria. LA LITE CLOTET-KROLLIS Il nuovo allenatore è lo spagnolo Clotet ma la musica non cambia. Anzi, contro la Giana il tecnico è protagonista di un episodio che fa il giro del mondo: mentre sta uscendo dal campo, l'appena espulso Krollis viene aggredito da Clotet che lo strattona con rabbia davanti a tutto lo stadio. Il tecnico spagnolo prende tre giornate di squalifica, ma la sua avventura finisce qui perché nelle successive due gare arrivano altre due sconfitte. LA RIMONTA DI TESSER Con una squadra allo sbando e appena 6 punti dopo 16 giornate, la società fa finalmente la mossa giusta: richiama Tesser ancora sotto contratto e affida a Delli Carri il ruolo di direttore tecnico. I primi appuntamenti sono da far tremare i polsi, ma l'Unione rinasce: pareggia in casa della capolista Padova e poi batte il Vicenza al Rocco nella gara in cui si sblocca con una doppietta Olivieri (alla fine per lui 10 gol, di cui 6 su rigore). Da lì in poi, a parte qualche saltuaria caduta, la rimonta della Triestina prosegue imperiosa, grazie anche al saggio mercato invernale di Delli Carri. LA MAZZATA DI FEBBRAIO Si inizia a sognare un approdo ai playoff, ma a febbraio arrivano la mazzata del mancato pagamento di tasse e contributi e la penalizzazione di 4 punti. In quella settimana, inoltre, la Triestina sciupa il doppio vantaggio a Verona con la Virtus, poi sbaglia un rigore nel recupero con la Pergolettese. La squadra perde qualche certezza, ma senza penalizzazioni sarebbe salva e invece deve giocarsi i play-out. Con il Caldiero bastano due 0-0 con finale da brivido al Rocco: salvezza raggiunta. Nel frattempo la società ha saltato altre scadenze ad aprile, che significano penalizzazioni per una prossima stagione che ci sarà solo se la proprietà si metterà in regola e iscriverà la squadra .
    • Tesser a precisa domanda su una puntata bomba a T4 dice che resterebbe volentieri alle giuste condizioni. Quindi smentisce le voci che erano state messe in giro. A questo punto è chiaro che se dovessero arrivare i soldi, sarebbe impossibile non confermarlo,  salvo non voler essere linciati su una pubblica piazza.
    • La sensazione di un metro casalingo l'ho avuta anch'io. 
    • Tornando al calcio dilettanti di Trieste, trovo che il nome che rappresenta qualcosa per storia e valori calcistici è quello del Ponziana. Un nome che è un marchio, conservato grazie al Chiarbola che ha il merito di questa scelta ma, con tutto il rispetto, non c'è proporzione. Fa fatica a sostenerne il peso. Parliamo del Ponziana, Campione d'Italia dilettanti. Vera fucina e scuola di calciatori, squadra da cui sono usciti giocatori come Cudicini e Ferrini e schiere di buoni giocatori come Florio, Ghersetich e decine di altri che hanno fatto una carriera in serie B e C. Se ci fosse il desiderio di operare delle fusioni per un progetto cittadino comune penso che sarebbe il nome in cui riconoscersi. O forse no. Forse in mancanza di mezzi e di ambizioni è più giusto lasciare spazio ad ognuno e che Chiarbola, San Giovanni, Costalunga e Domio provino ognuno a scrivere la propria storia
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