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    • Allora era in effetti a Trieste la scorsa settimana, quando gli stato comunicato ufficialmente che non sarebbe stato confermato, a ritirare le sue cose.  Quindi è evidente che è stato in ballo fino all'ultimo o quasi, quindi forse ha aspettato di vedere cosa succedeva qua prima di decidere. Adesso credo un ingaggio lo troverà senza problemi.  Strano in effetti non ci sia stato un saluto ufficiale, che si sarebbe meritato senza ombra di dubbio. 
    • Si è chiuso ieri sera il Torneo di Ferragosto, con il secondo posto di Trieste battuta nel finale da Umago https://www.citysport.news/it/notizie/pallamano-trieste/torneo-di-ferragosto-a-chiarbola-trieste-chiude-al-secondo-posto.html
    • DOMENICA 17 AGOSTO 2025 - Ai minimi termini. Sotto ogni punto di vista. Come scrive Guido Roberti su "Il Piccolo",  la prima trasferta della Triestina, disconosciuta dal tifo organizzato a seguito della revoca del marchio, passerà a suo modo alla storia per tutta una serie di motivi, tutt'altro che lusinghieri, e difficili da ignorare. Forse in un futuro felice, prospero di risultati e accompagnato da una idea di società che realmente rispetti i valori di una comunità, forse in quel momento si tenderà a schivare il ricordo di tutto ciò. Come un incubo. Probabilmente per la prima volta nella storia del calcio italiano professionistico una squadra di calcio è scesa in campo in gara ufficiale senza nemmeno un'amichevole nelle gambe. Marino ha avuto il merito sul campo di isolare per quanto possibile il gruppo squadra dal contorno. E la squadra, con grandissima dignità, merita un plauso. Perché al netto di tutto, quei 100 metri di campo sono sacri, e quando vi si scende si prova ad onorare lo sport. Lo hanno fatto. Il contorno invece è amaro. Per certo non sono andati esauriti i posti in panchina e nella panchina aggiuntiva. In condizioni normali si moltiplicano spesso le presenze nelle due postazioni, tra lo staff tecnico, medico, dirigenziale. In distinta solamente il tecnico Marino con il neo nominato ds Franco, nelle vesti di accompagnatore ufficiale, vista l'assenza di team manager. Poi il medico Parco e Bukavec come operatore sanitario. Nella panchina aggiuntiva il preparatore atletico Fiore e Menta come dirigente. Ciofani ancora costretto in tribuna. Era stata una settimana convulsa in sede, e ha fatto un certo effetto vedere la squadra arrivare all'impianto di gioco senza il pullman che aveva accompagnato la squadra negli ultimi anni, con quella alabarda stampata sulla fiancata a ricordare che nella vita ci sono anche i simboli, e quei simboli hanno un significato. Vanno studiati, interpretati, raccontati. Niente di tutto ciò. Un pullman come tanti per traghettare al primo viaggio della stagione sportiva più incerta della storia. A meno di cataclismi (possibili) tra una settimana sarà nuovamente la volta di mettersi in viaggio. E poi i tifosi. Una ventina con una pezza molto chiara, «nessun sostegno, solo disprezzo». Un altro striscione a rovescio, e quello per ricordare Stefano Furlan. Sporadici cori, di contestazione, con bersaglio il direttore generale Alex Menta. - Il colpo a sorpresa proprio nella coda di un mercato che, con l'arrivo di Toscano-Anderson, completa il roster della Pallacanestro Trieste in vista del prossimo campionato. Come anticipato nei giorni scorsi da Lorenzo Gatto, è arrivata l'ufficializzazione da parte di una società che ha davvero chiuso con il botto la sua campagna di rafforzamento. Trieste bagna la stagione che festeggia il cinquantesimo anniversario della sua storia e il ritorno in Europa con un campione Nba, giocatore che nel 2022 ha vinto l'anello con i Golden State Warriors. Atleta versatile, ala di 198 cm per 95 kg, nato a Oakland in California il 10 aprile 1993, Toscano-Anderson ha firmato un biennale e porta a Trieste un bagaglio di esperienza e una mentalità vincente, forgiata ai massimi livelli del basket mondiale, con oltre 200 presenze messe a referto nel campionato professionistico americano. Il percorso di Juan Toscano-Anderson verso l'olimpo del basket, dopo un lungo apprendistato in Messico, lo ha portato a scommettere su sé stesso partecipando a un tryout con i Santa Cruz Warriors, l'affiliata G-League dei Golden State Warriors. Da lì prima un contratto "two-way" e poi un contratto Nba standard con la squadra della sua città, coronando la scalata con la vittoria del titolo nel 2022, a cui ha contribuito con oltre 13 minuti di media sul parquet. Primo violino in Messico, ha saputo essere il perfetto collante in un sistema complesso come quello dei Warriors di Curry, Green e Thompson, dimostrando grande capacità di adattamento. «Siamo fortunati, perché non capita tutti i giorni che un campione Nba venga in Italia – le parole del presidente Paul Matiasic –. Portare un giocatore del calibro di Juan Toscano-Anderson a Trieste è molto più di un'operazione di mercato, è una pietra miliare nella storia del nostro club. Ho assistito in prima persona alla crescita di Juan come giocatore e come uomo, avendo avuto un posto in prima fila per ammirare il suo notevole contributo alla vittoria di un altro campionato per la squadra per cui entrambi tifavamo da ragazzi e per lo straordinario impatto che ha avuto sulla vasta comunità cestistica della Bay Area attraverso i clinic e gli eventi comunitari che ha organizzato per i giovani che aspirano a essere come lui. Siamo certi che i nostri tifosi si innamoreranno non solo del suo marchio di fabbrica in campo, definito da energia, grinta e talento straordinari, ma anche dell'uomo dietro l'atleta». «Ci sembra la conclusione perfetta, che sia proprio Toscano – Anderson l'ultimo tassello che si aggiunge alla nostra famiglia cestistica — sottolinea il general manager Michael Arcieri –. La natura incredibilmente versatile del suo bagaglio tecnico e delle sue doti atletiche (su entrambi i lati del campo) lo rendono un giocatore ideale per qualsiasi squadra di basket e, in particolare, per la Pallacanestro Trieste. I suoi notevoli traguardi e la sua esperienza sul campo, sia in Nba che a livello internazionale, ci forniscono leadership, spessore e profondità»
    • Sissoko è il nostro Cibue. Sarei curioso di sapere della questione JJ, in effetti è strano che non sia stato salutato e che non si senta niente sul suo conto.
    • Ci sono alcune considerazioni da fare.  1) Ha forse imparato dalla sua esperienza a Trieste 2) Ha un preparatore atletico vero e non quel bubez italo/svizzero che si era portato qua. 3) Gli è stata costruita una squadra adatta alle sue idee di gioco, mantenendo i migliori dell'anno scorso (per esempio Comi), e un mercato con solo un paio di divagazioni esotiche.  4) Calcio d'agosto, non ti conosco. 
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