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    • MERCOLEDÌ 17 DICEMBRE 2025 - Il canone annuale per la concessione alla Triestina dello stadio Rocco non è stato pagato. Pesa per 233.942 euro, Iva inclusa. Come scrive Laura Tonero oggi su "Il Piccolo", rcco una tante brutte sorprese alle quali evidentemente faceva riferimento la scorsa settimana Adam Rothstein, uno degli investitori principali della Triestina. Quando nel corso della conferenza stampa aveva apertamente parlato di «una situazione, quella ereditata, drammatica e anche peggiore di quello che si pensa, con altre brutte sorprese trovate a sette zeri». Che una squadra calcistica non versi il dovuto per fruire dell'impianto dove gioca non è una buona cartina di tornasole. Questa è una delle tante grane lasciate in eredità dalla getione di Ben Rosenzweig & company, e che ora ha costretto il Comune, proprietario dello stadio Rocco, a rivalersi sul deposito cauzionale provvisorio di 7.678 euro – una magra consolazione – versato dalla società quando aveva partecipato alla procedura di gara per la concessione del servizio di uso e gestione dell'impianto sportivo di Valmaura. Il provvedimento definisce la compensazione parziale del debito è firmata dal direttore di servizio Fabio Cipriani, che nel documento fa, appunto, riferimento «all'escussione di quella cauzione a parziale copertura del credito nei confronti della società» sportiva U.S. Triestina Calcio 1918. Il contratto della concessione – partita lo scorso primo luglio – stabiliva che il canone annuale dovesse essere versato interamente entro il 31 luglio scorso. Da allora, per ogni giorno di ritardo di pagamento del canone di concessione, continuano a scattare 50 euro di penale. L'amministrazione comunale aveva sollecitato il saldo del dovuto già alla gestione Rosenzweig, senza ricevere allora risposta o spiegazioni. Di recente, nel corso di un incontro, il Comune l'ha rimarcato anche alla nuova proprietà. Che si trova con «una montagna di fatture e conti inevasi», parole di Rothstein, ed evidentemente non ha ancora provveduto a questo dovere. Ricordiamo che per l'affidamento della concessione dello stadio – necessaria alla società per poter iscrivere la squadra al campionato di serie C – era stata indetta una gara che fissava rigidi paletti, ai quali tanto il Comune quanto la Triestina si devono attenere. Nel capitolato della concessione viene indicato come, in caso di ritardo grave, superiore a 60 giorni, e ripetuto nel pagamento del canone, il Comune potrà procedere di diritto alla risoluzione immediata del contratto. Cosa che per il bene dell'Unione, impegnata in una difficile corsa salvezza in serie C, è verosimile ora il Comune non farà, nella speranza che la Triestina saldi quanto prima il dovuto. C'è anche il deposito cauzionale di una fideiussione assicurativa di 39.500 euro, sulla quale il Comune a fine contratto, dal primo luglio 2026 quindi, potrebbe rivalersi. Tra l'altro è bene valutare che il contratto di concessione consente alla Triestina di «sfruttare economicamente lo stadio incassando direttamente i proventi e senza dover riconosce nulla all'amministrazione comunale», con attività come concerti, manife stazioni, eventi. E poi il concessionario ha diritto «di denominare e far denominare lo stadio con un marchio commerciale ad integrazione dell'attuale intitolazione» - Senza Sissoko ma con la voglia di regalarsi un'impresa, la Pallacanestro Trieste va a caccia di un largo successo nella sfida contro il Würzburg che, questo pomeriggio alle 18.30, chiuderà il girone di qualificazione della Basketball Champions League. Come scrive Lorenzo Gatto, passaggio del turno già conquistato per entrambe, in palio c'è il secondo posto e con esso il vantaggio del fattore campo nei play-in di gennaio. La formazione di Israel Gonzalez parte dal 78-63 subito nella gara d'andata lo scorso 7 ottobre, in quella occasione Trieste era riuscita a rimanere a lungo in partita, mostrando buone soluzioni offensive e momenti di solidità difensiva ma pagando alla distanza alcune difficoltà nella gestione dei possessi decisivi e nelle letture nei momenti chiave. Un -15 che costringerà i biancorossi a giocare una partita d'assalto per rovesciare la differenza canestri (vincendo di 15 Trieste passerebbe per miglior differenza canestri generale). «Würzburg sta facendo una stagione molto buona – l'analisi di coach Israel Gonzalez – ha perso solamente tre partite in Bundesliga, esprime grande fisicità, ha una difesa molto aggressiva, e gioca ogni possesso difensivo sempre al limite. Una squadra difficile da affrontare, con grande qualità individuale, specialmente nell'uno contro uno dal perimetro». Una squadra che arriva a Trieste in fiducia, quella allenata da Sasa Filipovski che nell'ultimo turno di campionato ha conquistato una vittoria netta sul campo di Chemnitz. La squadra tedesca ha mostrato grande continuità di rendimento, con diversi giocatori in grado di incidere su entrambi i lati del campo e una spiccata capacità di alzare il livello fisico e mentale nelle fasi decisive delle partite. Un avversario solido, organizzato e con molteplici soluzioni, che rappresenta un banco di prova importante per i biancorossi. Nonostante questo e a dispetto dei problemi che l'uscita di scena di Sissoko inevitabilmente creerà, Trieste ci vuole provare senza lasciare nulla di intentato. Da questo punto di vista l'apporto sotto le plance di Brooks, Uthoff e Candussi sarà fondamentale. «L'obiettivo – sottolinea il coach spagnolo – sarà riuscire a concentrarci sulla difesa individuale, trasformandola in una difesa di squadra. Per questo sarà fondamentale la comunicazione e la capacità dei ragazzi di aiutarsi a vicenda. Peserà il lavoro extra sui rimbalzi difensivi e dovremo essere pronti a fronteggiare le situazioni chiave della partita». Per quanto riguarda i singoli, il coach biancorosso individua i giocatori avversari sui quali prestare le maggiori attenzioni. «Dovremo essere bravi a tenere d'occhio i tre giocatori di perimetro, Carr, Mintz e Ivey – conclude Gonzalez –. Sono molto bravi nell'uno contro uno e saranno decisivi nel ritmo della gara. Sarà decisiva la nostra capacità limitarli senza consentire loro di prendere fiducia»
    • Una famiglia de francescani i Agnelli. 
    • Princivalli no iera comunque, gaveva giogà una partida credo in Coppa o a inizio campionato e poi iera andà a far la riserva a Messina (26 presenze su 46, perchè giogava Gentile e Lavecchia della Gea) 
    • Ma sto discorso va rapportado anche alla categoria e al contesto. Mi i anni de B li ricordo benissimo, e un centrocampo giogar cussì lo go visto solo con Ezio Rossi e a sprazzi el primo anno de Tesser quando xe passà al rombo con Rigoni, Aquilani, Marianini e Parola.  Veder QUESTO centrocampo xe immensamente più piacevole che quel de Andreucci o de Pavanel, giusto per citar due squadre che ga fatto ottimi campionati nella rispettiva categoria
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