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MARTEDI' 9 APRILE 2019

- Un'assenza pesante per l'Alma, che stasera ad Avellino (ore 20.30) dovrà vedersela contro la Sidigas senza Hrvoje Peric (botta a una mano in allenamento). L'obiettivo è recuperarlo per domenica alle 19 quando all'Allianz Dome arriverà la Grissin Bon Reggio Emilia.Ma c'è qualche altra pedina in dubbio tra quelle imbarcatesi sul volo partito ieri da Venezia per Capodichino. Juan Fernandez si è allenato poco o nulla dopo aver accusato dolori muscolari. Trattandosi della zona inguinale Trieste preferisce la prudenza, ricordando che l'anno scorso per disturbi analoghi il "Lobito" dovette rimanere fermo. Stamani verranno verificate le condizioni di Fernandez. Non dovesse farcela, tra i partenti c'è comunque anche Schina e verrà chiesto un aiuto in regia anche a Cavaliero o Sanders. Sembra invece recuperato Will Mosley. «A poche gare dal termine della stagione regolare- spiega l'allenanore degli irpini Vucinic- la situazione è particolare perchè ci sono solo due squadre, Milano e Venezia, che sono già tranquille. Tutte le altre lottano per arrivare nella post season o per guadagnare la salvezza. Questo significa che, come tutti hanno già sperimentato almeno una volta sulla propria pelle, non ci sono partite più semplici di altre. A noi è successo la settimana scorsa contro Pesaro dove, dopo un buon avvio di gara, abbiamo poi giocato una delle peggiori partite della nostra stagione. Siamo stati arroganti e non ci siamo impegnati come avremmo dovuto, pagandone caro il prezzo».Una sconfitta che ha lasciato il segno nell'ambiente e che ha fatto piovere sulla squadra le critiche di una tifoseria arrabbiata. «In questa stagione- continua Vucinic- ne abbiamo passate tante eppure siamo ancora qui. Abbiamo avuto tanti problemi sia dentro che fuori dal campo, ma adesso è il momento che ciascuno di noi faccia un passo avanti, individualmente parlando. La nostra posizione in classifica fa sì che i nostri giocatori meritino tutto il rispetto possibile per come hanno affrontato tutto quello che ci è capitato in stagione».Da qui l'appello a un pubblico chiamato a stringersi attorno alla sua squadra. «Questa settimana affronteremo due squadre forti, Trieste e Sassari, che sono in buona forma e dovremo dimostrare determinazione, impegno e qualità- conclude il tecnico irpino-. Siamo in una situazione critica e tutti devono capirlo, anche all'interno del club. Mi appello ai nostri tifosi affinché vengano a sostenerci: ci impegneremo al massimo. Sappiamo che Trieste sta giocando molto bene ma crediamo che con la giusta intensità e il giusto impegno possiamo portarla a casa».

- Come scrive Ciro Esposito quest'oggi, per la Triestina il secondo posto e diventa un obiettivo da conquistare e l'obiettivo sarà centrato soltanto se l'Unione dimenticherà in fretta l'immeritata sconfitta di Imola e soprattutto la prestazione davvero opaca di Gubbio. La reazione finale e il pareggio è frutto dell'orgoglio che questa squadra ha sempre dimostrato ma anche degli errori degli eugubini rigore in primis. Perché l'assedio finale è figlio della scelta di gettare sul campo tutte le armi a disposizione con la forza della disperazione. Sul piano tattico, dell'attenzione e del gioco l'Unione ha fatto dei passi indietro. Pavanel lo sa bene e dopo la gara del Barbetti non sapeva spiegarselo. Il tecnico veneto dovrà capirlo in fretta e trasmetterlo ai suoi ragazzi perché mancano quattro gare al termine della regular season e questa squadra è forte, ha potenzialità e un pubblico caldo che rivendica il diritto a vedere questa Triestina partire nei play-off in pole-position. A Gubbio è emerso in modo chiaro quell'antico difetto di atteggiamento nell'affrontare le formazioni meno attrezzate che aveva caratterizzato il girone d'andata degli alabardati e che nel ritorno era stato nascosto. Sì perché sintomi leggeri di quella malattia erano affiorati a Verona, in casa con l'Albinoleffe e anche a Gorgonzola. L'utilizzo di Costantino, la forma di Granoche, le accelerazioni di Petrella e Mensah sembravano aver cambiato volto alla Triestina. Ma non si tratta solo di aggredire l'avversario quando questo pensa più ad occupare gli spazi (come ha fatto la squadra di Galderisi) che a creare occasioni. Si tratta di giocare con concentrazione, di non fare errori e di sfruttare al massimo anche i calci piazzati. Quando l'avversario propone un ritmo sincopato l'Unione tende ad avere cali di tensione. Il tutto va ben oltre l'errore clamoroso di Boccanera che senza dubbio non aiuta. Insomma specie nel finale di un torneo logorante, quando la posta in palio diventa pesantissima per entrambi, non bisogna andare per il sottile. Questo è il compito di Pavanel e del suo staff in primis e una spinta può arrivare dai giocatori di maggiore esperienza. Perché nelle ultime quattro partite l'Unione deve imporsi a tutti i costi nelle due partite casalinghe proprio contro squadre rognose come Fermana (che ha poco da chiedere) e Teramo (che invece deve evitare i play-out). Nel mezzo c'è la sfida della verità a Salò. È un big-match decisivo che sarebbe stato meglio giocare con un margine. Invece la gara in riva al Garda sarà da affrontare come una finale play-off. E lo stesso accadrà nell'ultima trasferta di Fano.Forse è meglio così per una Triestina che non ha nel suo dna la gestione delle situazioni anche favorevoli. Ma tutti devono essere consapevoli che a questo punto gli errori sono fatali.

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