SandroWeb Posted January 21, 2021 Report Share Posted January 21, 2021 GIOVEDÌ 21 GENNAIO 2021 - La leadership di Juan Manuel Fernandez, rientrato domenica scorsa a Cremona dopo aver saltato la trasferta di Bologna complice una leggera distorsione alla caviglia, rappresenta uno dei segreti dell'Allianz che ha scalato la classifica. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": a cavallo tra la fine del girone d'andata e l'inizio del girone di ritorno, Trieste ha impresso una decisa accelerazione al suo campionato centrando le finali di coppa Italia e convincendo per l'impressionante crescita di squadra. La sfida di domenica contro il Banco di Sardegna Sassari, avversaria tra le più attrezzate e ambiziose di questa serie A, rappresenta per l'Allianz una sorte di esame di maturità. Vincere e continuare la scalata in classifica aprirebbe alla formazione di Dalmasson scenari interessanti per il prosieguo della stagione. IL MOMENTO «Non vogliamo pensare troppo alla classifica e alle prospettive stagionali per un eventuale successo contro Sassari - racconta Fernandez - così come non ci siamo fermati ad analizzare il momento dopo le sconfitte che ci avevano relegato all'ultimo posto. Ci siamo solo goduti ogni singola vittoria continuando a lavorare giorno dopo giorno. Abbiamo vissuto settimane complicate ma, devo dirlo, non ci siamo mai davvero preoccupati. Perchè l'ultimo posto era figlio delle tante gare che dovevamo recuperare e perchè abbiamo sempre avuto fiducia nel gruppo e nel lavoro che stavamo facendo. Il segreto degli ultimi successi? Credo che questa sia una squadra intelligente che sa come muoversi in difesa mentre in attacco, quando non ci intestardiamo a cercare soluzioni individuali e riusciamo a muovere la palla, troviamo sempre buone soluzioni di tiro». LE FINAL EIGHT: Una crescita che ha portato l'Allianz fino alla qualificazione per le final eight di coppa Italia. Conquistare la kermesse milanese non era una priorità dell'Allianz, esserci arrivati, però, regala belle sensazioni. «Prima della partita contro la Fortitudo, parlando con Matteo Da Ros in spogliatoio, è venuto fuori che con una vittoria ci saremmo qualificati per le finali di coppa Italia. È stata la prima volta che ne parlavamo, questo per dire che era un traguardo a cui non avevamo pensato». I PROSSIMI IMPEGNI: Un mese impegnativo, un calendario che partendo dalla sfida di domenica contro Sassari, proporrà a Trieste un cammino in salita. Si procede passo dopo passo, pensando a una gara per volta. «Sassari sarà un test importante- sottolinea il Lobito - è una squadra forte che ha un play di livello come Spissu e un centro come Bilan che è senza dubbio uno dei migliori giocatori del campionato. All'andata abbiamo vinto ma, in quella partita, ci avevano messo in difficoltà ed eravamo stati a lungo sotto nel punteggio. Questo per dire che dovremo affrontare la sfida con grande attenzione e rispetto dei nostri avversari, cercando di concentrarci su noi stessi nel tentativo di esaltare al massimo le nostre qualità. Sarà una bella sfida, il grande rammarico che abbiamo è quello di non poter condividere con i nostri tifosi tutto quello che stiamo facendo in questa stagione. Il pubblico sugli spalti amplifica le sensazioni e rende più bello e stimolante il nostro lavoro». - Dopo una prima parte di campionato in cui è stato poco impiegato, da un mese Federico Maracchi è tornato titolare fisso del centrocampo alabardato. Una bella rivincita per il mulo triestino - come scrive Antonello Rodio - la cui prestanza fisica si fa sentire nel settore nevralgico del campo.Maracchi, si può dire che almeno sul piano personale è un periodo molto buono?«Sì, sono contento, perché nella prima parte di campionato in effetti sono stato utilizzato poco, poi con l'arrivo di Pillon mi è stata data più fiducia. Ho potuto giocare con continuità e in effetti avevo tanto bisogno di fare delle partite, perché entrare in corso d'opera è sempre difficile. Solo giocando spesso si trovano condizione e fiducia».Tanto più per un fisico come il suo che ha bisogno di minutaggio per ingranare, vero?«Sì, con il mio fisico già faccio un po' fatica a entrare in condizione, come anche rendere subito subentrando durante la partita. Mi serviva insomma giocare più spesso e dall'inizio. Inoltre da mezzala del 4-3-1-2 mi trovo molto bene perché posso inserirmi, anche se non sono ancora riuscito a sbloccarmi sul piano del gol: spero di farlo presto». Soddisfatto delle sue prestazioni?«Avevo più di qualche dubbio visto che non giocavo da tanto, anche se a livello fisico stavo sempre bene, ma devo dire che mi sono trovato subito bene sul campo, favorito anche dal fatto che la squadra gira».Però a livello di risultati, la Triestina continua a essere molto altalenante: come mai? «Ci manca ancora questa benedetta continuità che pensavamo di aver trovato in quelle tre partite prima della sosta. Invece sono arrivate alla ripresa due partite con un solo punto, ma comunque diverse tra loro». In cosa? «Con il Fano siamo stati anche sfortunati, abbiamo creato tanto ma la palla non entrava. A Mantova invece abbiamo fatto un passetto indietro sul piano del gioco, però va detto che l'avversario era una bella squadra e pareggiare lì ci può stare. Io comunque continuo a guardare positivo, per me siamo sulla strada giusta».Questa Triestina ha dimostrato con le grandi di avere potenzialità notevoli. «In effetti riusciamo a esprimerci meglio con le grandi, questa è sempre stata una nostra caratteristica e si può dire sia una debolezza, perché la vera prova di maturità passa proprio da questo: fare le stesse prestazioni anche con le squadre cosiddette più piccole».Ma ci sperate ancora in un aggancio al vertice? «È vero che siamo un po' staccati, ma manca tutto il girone di ritorno, sono 19 partite. Per cui noi puntiamo ancora in alto, anche perché il campionato è difficile, gli scivoloni li fanno tutti, basti pensare al Modena con la Virtus Verona. Noi dobbiamo solo cercare di fare questo passetto in più per la prova di maturità, che non abbiamo fatto nel girone di andata».Bisogna farlo a partire da Matelica, che vi aveva dato il primo dispiacere stagionale... «Già, un inizio di campionato che non ci aspettavamo, ma questo ci deve dare ancora più rabbia per portare a casa i 3 punti. Sappiamo benissimo che se non si affronta con la giusta mentalità e la necessaria aggressività queste squadre, possono dare fastidio: per certi versi sono perfino più difficili da affrontare di quelle più quotate del torneo» Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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