SandroWeb Posted October 14, 2022 Report Share Posted October 14, 2022 VENERDÌ 14 OTTOBRE 2022 - Massimo Pavanel è il nuovo allenatore della Triestina. L'ufficialità è arrivata ieri mattina, dopo che mercoledì la trattativa aveva subito una netta accelerazione e il tecnico di Portogruaro, ma triestino di adozione, ha avuto la meglio su una folta concorrenza: è lui dunque il prescelto per sostituire Andrea Bonatti, esonerato lunedì scorso dopo la sconfitta con la Pro Sesto. CONTRATTO Pavanel ha firmato un contratto biennale con scadenza nel 2024: non si tratta quindi solo di raddrizzare questa stagione nata male e poi vedere il da farsi, ma fra il tecnico e la società alabardata si sono gettate le basi per un progetto ambizioso e di media durata. Pavanel, che a dicembre compirà 55 anni, domenica sarà dunque già in panchina a guidare la squadra contro l'Albinoleffe. FILO «Sono molto orgoglioso di essere tornato a Trieste. Il mio scopo è quello di migliorare individualmente e collettivamente la squadra per raggiungere i massimi obiettivi»: queste le sue prime parole dopo la firma, ma dentro il cuore e la mente di "Pava" c'è soprattutto la voglia di riallacciare un filo interrotto, il desiderio di agguantare con l'Unione un traguardo che solo qualche discutibile decisione arbitrale gli negò tre anni fa. Per lui infatti, già bandiera dell'alabarda da calciatore a metà anni Novanta, si tratta di un ritorno sulla panchina dell'Unione dopo l'esonero del settembre 2019, proprio nella stagione successiva a quella dalla finale play-off persa con il Pisa. Ma prima ancora, una dozzina di anni fa, c'era stata un'ulteriore esperienza con la Triestina, prima nel settore giovanile e poi come viceallenatore di Discepoli e Galderisi. Insomma il filo che lo lega alla Triestina dura da 27 anni, e anche per questo è rimasto sempre nel cuore della tifoseria. LEGAMI Anche per questo la scelta della società è per certi versi sorprendente. La nuova proprietà quest'estate ha praticamente spazzato via ogni legame con il passato, ha costruito nuove fondamenta con poco o nulla che ricordasse le precedenti esperienze. Adesso arriva invece l'allenatore simbolo della precedente gestione, quello che è stato sulla panchina dell'Unione per più partite nell'era Milanese-Biasin, caratterizzata spesso da cambi di allenatore. Forse anche un modo, da parte del presidente Giacomini e del direttore generale Romairone, di lanciare un'ancora sul territorio, di aggregare un elemento che porti marchiato sul petto l'alabarda e quella triestinità che finora era un po' latitante. CARRIERA Da giocatore, nelle sue tre stagioni in alabardato a metà anni Novanta, Pavanel aveva vissuto tutta la difficile ripartenza dai dilettanti dell'Unione dopo il fallimento del 1994, ed era già all'epoca amatissimo dai tifosi. Poi è tornato a Trieste da allenatore. Dopo aver guidato Sanvitese, Monfalcone, Itala San Marco Gradisca e Pordenone, era approdato alla Berretti alabardata, per poi prendere in mano la prima squadra all'inizio della stagione targata Aletti, prima di fare il vice di Discepoli e Galderisi. Dopo il fallimento del 2012, Pavanel prese la strada di Verona dove è rimasto ben cinque anni, prima con gli Allievi e poi portando la Primavera gialloblu alla finale del torneo di Viareggio (persa contro l'Inter nel 2015) e ai play-off del campionato l'anno dopo. Quindi la grande esperienza di Arezzo, dove tra mille difficoltà di una società al collasso, ha saputo portare la squadra alla salvezza. Poi la Triestina e la serie B sfumata, quindi una buona annata con la Feralpisalò, e quella insoddisfacente con il Padova della scorsa stagione, con l'esonero a febbraio mentre era secondo. Adesso un'altra missione, quella a cui tiene di più: riportare in alto la Triestina - Parole da leader, alla vigilia di un match difficile come quello che domani sera, Allianz Dome ore 20. 30, opporrà la Pallacanestro Trieste alla Reyer Venezia. Corey Davis analizza il momento della sua squadra cercando di trovare, all'interno di un inizio di stagione cominciato con due ko molto diversi tra loro, gli aspetti positivi grazie ai quali guardare con ottimismo alle prossime, difficili sfide. Si riparte dalla reazione importante seguita alla debacle casalinga contro Pesaro, da un match contro la Segafredo Bologna che ha visto Trieste tenere testa e spaventare fino alla fine un'avversaria costruita per competere in Eurolega. «Quando si perde una gara non si può essere contenti - sottolinea il play americano - detto questo credo dobbiamo ripartire dal livello di attenzione ed energia espresso durante il match contro la Virtus. Una sconfitta ti porta sempre a trovare cose che devi migliorare e che avresti potuto fare meglio ma sono soddisfatto dell'energia con cui abbiamo giocato e del modo in cui siamo stati insieme in campo. Da Bologna ci siamo portati via molte cose positive, speriamo di farne tesoro nei prossimi incontri». Contro una Reyer reduce da due sconfitte consecutive per un solo punto, a Pesaro e in Eurocup contro l'Ulm, servirà una Trieste decisa e determinata, capace di andare oltre l'apporto che Davis, Bartley e Gaines hanno saputo garantire nell'ultimo match. Trovare punti da tutti gli uomini a disposizione di coach Legovich diventa condizione essenziale per sperare di poter essere competitivi contro un'avversaria che fa della profondità della sua panchina un evidente punto di forza. «Se parliamo di efficacia offensiva - continua Davis - penso sia normale avere giornate buone e cattive. Tutti stiamo giocando bene e finché facciamo quello che dobbiamo, come girare la palla e continuare a pensare come una squadra, i punti arriveranno. Dobbiamo solo aver fiducia gli uni negli altri perché stiamo lavorando duramente ogni giorno proprio per giocare il meglio che possiamo». Match complicato contro un'avversaria affamata di punti e riscatto dopo due partite giocate bene ma che l'hanno lasciata a bocca asciutta. Una Reyer trascinata sul campo dal talento di Freeman, l'uomo che Davis si troverà ad affrontare faccia a faccia. Lo scontro tra i due play-maker sarà senza dubbio uno dei motivi della partita, un duello che potrà influire sugli equilibri della sfida. «Venezia non è solo Freeman, è davvero una buona squadra che ha molto talento nel suo roster - l'analisi di Corey -. Nello specifico non conosco Freeman molto bene, so che è un ottimo giocatore e questo mi da spinta e motivazione per giocare con ancora maggiore energia». La promozione "Saturday night fever" ha visto il club lanciare la promozione per le gare contro Venezia e Tortona chiamando a raccolta i tifosi. La delusione per il pessimo esordio contro la Carpegna si è fatto sentire, c'è curiosità per valutare la risposta del pubblico triestino in vista della gara di domani. «Personalmente sono fiducioso - conclude il play biancorosso - so che, indipendentemente da contro chi giochiamo o quante volte perdiamo o vinciamo, i nostri tifosi sono e saranno al nostro fianco. Dovremo giocare con orgoglio e rispetto per questa città e provare a vincere la gara» Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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