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I suntini sandrini di lunedì 6 marzo 2023


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LUNEDÌ 6 MARZO 2023

- Due punti che cambiano prospettive e futuro di Trieste dando tranquillità a tutto l'ambiente. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", Marco Legovich si gode il momento, tributando alla squadra i meriti per una partita giocata su ottimi livelli. «Sono contento di quanto siamo riusciti a esprimere - sottolinea il coach triestino - i ragazzi sono stati bravi ad approcciare nel modo giusto una partita cosi difficile, interpretandola bene e comprendendo le strade da continuare a battere nell'arco dei quaranta minuti. Molto bravi in attacco, dove a parte i momenti in cui ci siamo intestarditi a cercare soluzioni individuali la squadra ha prodotto un basket qualitativamente superiore a quello espresso da Treviso, qualcosa da rivedere in difesa dove, a volte, ci siamo fatti trascinare in aspetti del gioco che volevamo evitare. Ma aldilà delle cose da migliorare, credo che sia giusto sottolineare i meriti di un gruppo che ha saputo esprimersi al meglio portando a casa una vittoria veramente importante».Si temeva che la partenza di Gaines potesse alterare gli equilibri della squadra, così non è stato. «Devo dire che tutti, davvero, hanno saputo portare un contributo importante - concorda Legovich - Penso a Lever, bravo a entrare a freddo complici i due falli in pochi minuti di Terry e capace di piazzare subito due bombe. A volte, in allenamento, mi arrabbio con lui cercando di spronarlo a cercare e fidarsi maggiormente del suo tiro. Abbiamo avuto la conferma che dall'arco è un giocatore assolutamente affidabile. Ma sono contento dei minuti di qualità offerti da Bossi, della prova di un Campogrande che si è sacrificato in difesa tornando a guardare con fiducia il canestro, a Vildera capace di entrare sul parquet ed essere subito produttivo».In un contesto in cui tutta la squadra ha saputo portare un importante mattoncino nella costruzione della vittoria mettendosi a disposizione dei compagni, l'unico forse un po' fuori dallo spartito è stato Bartley. Un talento che va assecondato ma che, soprattutto nella parte finale, ha forse forzato qualche conclusione di troppo. «Frank è un istintivo - sottolinea il coach triestino - dopo un buon primo tempo voleva riuscire a essere protagonista e incidere anche nel secondo ma nel complesso sono contento di come ha giocato. Si è speso per la squadra e ha garantito una solidità difensiva che per noi è stata importante».Archiviato il successo contro Treviso, la classifica regala ossigeno a una squadra che allunga a otto le lunghezze su Reggio Emilia e mantiene a distanza le quattro squadre assestate a quota 14. «Un passo avanti che non deve fuorviarci su quello che sarà il lavoro da fare nelle prossime settimane - conclude Legovich - Stasera (ieri ndr) festeggiamo, da domani testa e concentrazione solo sulla prossima, difficile, trasferta a Brescia»

- Un primo tempo troppo compassato, una ripresa più intraprendente ma non sufficiente a rimediare al gollonzo mantovano. Lo scrive Guido Roberti: i rimpianti in casa alabardata originano principalmente dai primi 45 minuti. Lo conferma Gentilini: «Abbiamo concesso un tempo agli avversari pur avendo subito solo un rimpallo dove abbiamo preso gol, il rammarico è non aver fatto la nostra gara solita, l'abbiamo fatta nel secondo tempo, anche creando ma non abbiamo concretizzato, ed è questo il rammarico perché ai ragazzi non posso rimproverare nulla, anzi, abbiamo dimostrato che se giochiamo in una certa maniera possiamo fare risultato ovunque». I punti lasciati in uno scontro diretto rischiano di pesare molto sulla classifica, ma questo non deve inibire il gruppo dalla determinazione nel ricercare l'obiettivo. «Stiamo recuperando piano piano tutti e ai ragazzi dico sempre che non dobbiamo cercare alibi, dobbiamo puntare sulle nostre qualità. Ho un gruppo di ragazzi eccezionali e stanno dando l'anima per questo obiettivo, lungo, difficile ma certamente raggiungibile». Il tecnico, per necessità, ha potuto sperimentare nuove evoluzioni inerenti la fase offensiva. L'impatto di Adorante ad esempio, affiancato da un altro attaccante e assistito dagli esterni, è stato buono. «A volte è la gara stessa che ti porta a dover modificare, adattare. Avevamo fuori Ciofani per influenza, Felici è appena rientrato, Tessiore squalificato e questo ha determinato le scelte iniziali ma non è questione di uomini quanto di concetto, di approccio alla gara, e stavolta non lo abbiamo fatto bene come era capitato da Verona a domenica scorsa. Ed è l'unico rammarico, perché poi le 3-4 situazioni buone le abbiamo avute e ci è mancata la cattiveria per chiudere le azioni». Rimangono otto partite, la fessura si assottiglia ma l'imperativo rimane fare più punti possibili. «Abbiamo le possibilità per riuscirci, tutto ciò che conquisteremo dovremo conquistarcelo da soli, con questi ragazzi che stanno dando l'anima». Il Mantova dal canto suo era in emergenza, può paradossalmente aver confuso le idee rispetto alla gara preparata sul loro assetto abituale? «Forse negli uomini, ma avevamo preparato la gara per contrapporci ad un 4-3-3 come è stato ma guardiamo a noi, e siamo stati noi nel primo tempo a non essere all'altezza di ripetere le prestazioni fatte finora, quindi preferisco parlare delle cose che noi non abbiamo fatto. Le qualità per tirarci fuori le abbiamo».

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