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I suntini sandrini di mercoledì 20 settembre 2023


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MERCOLEDÌ 20 SETTEMBRE 2023

- Le partite ravvicinate nascondono sempre molteplici insidie, chi va in campo spesso risponde in maniera più soggettiva che oggettiva ed il risultato di Crema, che ieri sera ha condannato la Triestina col il 2-1 contro la Pergolettese, si traduce come un passo indietro collettivo per i ragazzi di Tesser, troppo imprecisi – soprattutto negli ultimi 25 metri – e talvolta superficiali.

Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", nessun dramma ma un accento sul molto lavoro da fare, constatazione che il buon Tesser ha sempre rimarcato anche dopo le gioie sin qui conseguite. L'analisi del tecnico al termine della sfida.

«Per arrivare al risultato deve esserci la prestazione, qualche giorno fa abbiamo preso la partita di petto e l'abbiamo vinta, oggi per i primi 20-30 minuti l'abbiamo subita, siamo stati lenti, macchinosi, poco reattivi. Dobbiamo anche dare il merito agli avversari per il bel gol. Nel secondo tempo c'è stata una reazione che ci ha portato al pari, abbiamo giocato costantemente nella metà campo loro anche se non era facile trovare gli spazi. Pensavamo di poter vincere la partita, ma c'è stato un errore grosso e come sbagli paghi in questa categoria».

Temeva la presenza dei quinti della Pergolettese, avete sofferto questo aspetto?

«Abbiamo decisamente subito meno quell'aspetto, non è lì la sconfitta. Purtroppo nel primo tempo arrivavamo secondi su ogni pallone, e abbiamo sbagliato tantissimo tecnicamente, con giocate con cui sarebbe stato facile andare in porta. C'è stata proprio fatica a mettersi in moto. Un peccato averla persa perché in fondo non è che meritassimo di perderla. Dopo il gol avevamo in mano il pallino.

Mettiamo questa sconfitta alle spalle ma la prossima non la dobbiamo sbagliare perché se vuoi essere una squadra importante non puoi avere dopo 4 partite 2 sconfitte. Non mi piacciono questi alti e bassi, ci deve essere continuità, la continuità dà fiducia».

Bene hanno fatto i subentranti, magra consolazione?

«Chi è entrato ha dato il suo contributo perché il secondo tempo è stato fatto con passo deciso. Il rammarico mio è per il primo tempo, non mi è piaciuto l'approccio. Siamo consapevoli di dover correre, se andiamo sotto ritmo diventiamo una squadra normale. Dobbiamo subire certamente un po' meno, abbiamo le possibilità tecniche per subire meno. La differenza la deve fare la mentalità, chi entra cinque minuti o chi dall'inizio deve pedalare forte. Siamo agli inizi ma mentalmente sarà già importante come reagiremo a Busto Arsizio, non dobbiamo assolutamente sbagliare la partita».

- Niente Final Four, niente Supercoppa. Come scrive oggi Roberto Degrassi sul quotidiano locale, la Pallacanestro Trieste consegna il biglietto per Montecatini agli Sharks Trapani. Gli squali, Paperoni dell'ultimo mercato, hanno ancora una carta del secondo straniero da calare e si dimostrano clienti tremendi per le ambizioni di serie A. Trieste fa un passo indietro rispetto ai derby vinti nel girone eliminatorio e soprattutto fa capire che i lavori sono ancora in corso e lontani dal consegnare un'identità precisa alla squadra. Ancora molte le iniziative individuali (Brooks e Reyes sono largamente i più intraprendenti), un pessimo 26% nelle triple, ancora parecchi i tiri in campo aperto concessi agli avversari. Il lavoro di messa a punto in vista dell'inizio del campionato sicuramente non manca a Jamion Christian.

Il tecnico ripropone quello che sembra essere ormai il quintetto titolare, Ruzzier, Brooks, Deangeli, Reyes, Candussi, con quest'ultimo che firma il primo canestro della serata. Trieste parte bene (2' 8-2), comincia presto il turnover che coinvolge anche Vildera, al rientro dopo l'infortunio rimediato a Cividale. Trapani subito ruvida, cinica al punto da punire un paio di forzature e triple cannate dai biancorossi, recuperando e sorpassando (8' 19-24). Più che scelte forzate in attacco, tuttavia, Trieste paga chiusure poco tempestive in difesa, buchi che i siciliani sanno come punire. Chiusura del parziale sul 27-29, concedendo decisamente troppo.

In avvio del secondo quarto si rivede anche Bossi. La riscossa si chiama Filloy, l'uomo al quale affidare i tiri quando la gara si infiamma: cinque punti di garra e i biancorossi impattano a 39 al 13'. Ma Trieste vive ancora troppo di sprazzi: una fiammata e poi due momenti di buio, con forzature, passaggi telefonati e mancata comunicazione in difesa. Difficile peraltro indviduare un'identità quando la rotazione degli uomini è frenetica. Trapani, pur essendo un gruppo in buona parte assemblato nell'ultimo mercato, ha cinismo e compattezza e riallunga chiudendo il 20' avanti 49-54.

Il tempo di riprendere la partita dopo l'intervallo e Candussi deve rientrare zoppicando in panchina. Terzo fallo di Ruzzier, regia all'intraprendenza di Brooks. Dall'altra parte i siciliani hanno un solo straniero ma Notae basta e avanza e rappresenta un rebus per la difesa biancorossa. Sospiro di sollievo per i tifosi del PalaTrieste: Candussi ritorna, cessato allarme. Intanto però Trapani decolla fino al +11 (57-68). Siciliani decisamente più sul pezzo, biancorossi che faticano a replicare l'intensità del derby vinto contro Udine. Con le iniziative individuali di Reyes e Brooks comunque viene dimezzato il break avversario e si arriva al 30' con soli quattro punti da recuperare (68-72) e una difesa che ha trovato un po' di coerenza come dimostrano i 18 punti concessi.

Trieste si regge molto in attacco su Brooks e Reyes che tuttavia nel rispetto delle rotazioni vengono tolti dopo tre minuti dell'ultimo quarto. Rientra Ruzzier. I biancorossi fiatano sul collo di Trapani che mantiene però un minimo scarto a favore. Riecco Brooks guardia per Fillo y. Per due possessi l'attacco triestino si impantana nel traffico e al 35' sono ancora sette le lunghezze da recuperare. Christian rimette Reyes. I siciliani bruciano il bonus falli ma Trieste, appena un fallo speso invece, fatica ad approfittarne. A 3'40" dalla sirena 77-86 e Montecatini si allontana.

Ruzzier in entrata lima il ritardo. A proposito di ritardo, è letale quello con cui si cerca di andare a chiudere su Mian solo soletto dall'angolo. L'ex infila una tripla pesantissima (79-89) a tre minuti dalla fine. Trieste con un attacco insistito di Reyes solo contro il mondo firma la resa. Si sprecano palloni e il passivo si gonfia. 

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