SandroWeb Posted October 6, 2024 Report Posted October 6, 2024 DOMENICA 6 OTTOBRE 2024 - «Le migliori squadre vincono le partite in trasferta, dobbiamo dimostrare di poterlo fare. Sappiamo quanto sia forte la loro squadra e quanto calda sia l'atmosfera da loro, ci aspetta un compito arduo ma vogliamo provarci». Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", Jamion Christian suona la carica alla vigilia del match che questo pomeriggio alle 18, sul parquet del PalaBarbuto, metterà di fronte Napoli Basket e Pallacanestro Trieste. Il coach statunitense ci crede: il successo conquistato nella gara d'esordio della stagione contro i campioni d'Italia di Milano, evidentemente, regala convinzione e motivazioni a un gruppo che vuole continuare a stupire. Lo staff tecnico, in settimana, ha insistito su questo aspetto cercando di preparare la squadra al clima caldo che troverà in terra partenopea e provando a stimolare la competitività di un gruppo che, da quanto si è visto in questo primo scorcio di stagione, non vuole fare della sconfitta una scomoda compagna di viaggio. «Napoli ha un roster di grande talento ed è al livello delle migliori formazioni del campionato – continua Christian – mi aspetto che scenda in campo e giochi in modo elettrico. È il loro stile: hanno tirato molto da tre in stagione e causato tante palle perse, quindi dobbiamo essere pronti su quegli aspetti del gioco. Per noi quella di stasera è una sfida stimolante, una grande opportunità per confermarci e dimostrare di essere in grado di performare ad altissimo livello. In questo senso sono ottimista perché abbiamo avuto una settimana in cui siamo riusciti ad allenaci bene, quindi se è vero che ci aspettiamo di trovare una squadra molto forte è altrettanto vero che contiamo di giocare altrettanto bene». Qualità tecniche e caratteriali in una partita nella quale Trieste dovrà scendere in campo mostrando il giusto atteggiamento. «Ogni partita di questo campionato sarà ad alta intensità e servirà tanta energia per essere al top – conclude il coach biancorosso –. Noi l'energia ce la mettiamo in ogni singolo allenamento, ora vedremo se saremo in grado di portarla anche in trasferta in un ambiente molto caldo. Dobbiamo esaltarci nel ruolo di "cattivi", usando quell'energia per restare uniti. Una squadra che riesca a farlo giocherà al meglio delle possibilità ed è quello che serve quando sei lontano da casa e non hai il supporto dei tuoi tifosi: è fondamentale che ognuno metta la propria energia al servizio della squadra». Partita ieri, la squadra ha raggiunto il capoluogo campano e questa mattina, direttamente al PalaBarbuto, sarà in campo per la rifinitura del match con la consueta ora di allenamento utile per assaggiare il parquet. Nessuna novità rispetto alla partita giocata domenica scorsa a Valmaura contro Milano. Trieste, almeno ancora per questo secondo match della stagione, dovrà fare a meno di Justin Reyes, il grande protagonista della promozione che continua a lavorare per superare i problemi al ginocchio sinistro infortunatosi due stagioni fa a Varese. - Dopo Trento arriva il secondo pari contro la Pro Vercelli. Come scrive Ciro Esposito, non c'è da gioire ma dopo le cinque sconfitte della gestione Santoni è un altro punticino al quale aggrapparsi. C'è da ringraziare il bravo Giuseppe Marino che probabilmente lascerà la panchina da imbattuto. Se la società finalmente troverà l'allenatore con un'ipotesi Tesser aperta e anzi in rialzo. Marino, una settimana fa come ieri, con semplicità ha saputo mettere in campo un undici ben disposto e che ha risposto presente. Le lacune restano Nonostante lo stillicidio di assenze (ieri erano otto ai box e si è infortunato anche Vertainen) e le lacune di questa squadra il gruppo ha tenuto. Con la Pro Vercelli di più non si poteva fare. Un primo tempo a buon ritmo, con alcune discrete trame offensive e con tre palle gol (un paio anche degli avversari). Una seconda parte di gara più compassata e senza possibilità di cambiare ritmo con tre giocatori di fatto spendibili in panchina. Ma la Triestina, dopo il consueto svantaggio su un altrettanto purtroppo consueto calcio d'angolo, ha saputo riacciuffare il risultato. La prodezza di Correia nell'assist e la stoccata dell'olandese Bijleveld (che non è un difensore) hanno messo in luce lo spessore di alcune individualità. Stavolta il 3-5-2, la grinta e gli spunti dei singoli hanno raddrizzato la gara. Ma non può essere e non sarà sempre così. E poi per tirarsi fuori dalle sabbie mobili l'Unione deve cominciare a vincere. Senza una punta d'area è dura così come con una difesa troppo ballerina. Ma almeno l'onore è salvo e anche le contestazioni dal pubblico sono tornate nel cassetto. E può essere un primo punto di partenza nonostante la classifica magrissima e tutto il resto. La coperta corta Marino per schierare la difesa a tre è costretto a scegliere a destra tra il convalescente Frare e l'acciaccato Germano. Opta per il secondo e, vista la prestazione, azzecca la mossa. I quinti sono il rivitalizzato Pavlev e Bijleveld e davanti non c'è altro a disposizione che il duo El Azrak-Vertainen. La voglia in campo Si capisce subito che i giocatori almeno con la testa stanno in campo. Un po' di pressing e qualche vittoria nei duelli contro i piemontesi consentono di far transitare il pallone verso l'area avversaria. Ci provano prima Vertainen e poi Vallocchia ma Rizzo risponde. La velocità del palleggio è anche decente e la Pro Vercelli non fa molto e buca solo in un'occasione i centrali. L'occasione più propizia la costruisce germano con una bordata dalla distanza al 32' che il portiere devia in corner. La risposta degli ospiti arriva su un'uscita impresentabile di Roos e deviazione di testa di Comi con Bijeleveld a fare il salvatore sulla linea di porta. Il ritmo blando Già la Triestina a inizio ripresa comincia a dimostrare di avere poca birra, la situazione peggiora con l'infortuni di Vertainen e l'ingresso di Attys unica alternativa inventata a disposizione di Marino. I vercellesi prendono campo, prima Roos ferma Ruttigliano ma poi passano solo su corner (20'). Lo batte l'ex Iotti, Comi si alza tra Germano e Moretti e mette la palla di testa nel sette. L'incubo finisce Sul Rocco aleggia un nuovo incubo anche se da questa parti l'abitudine c'è eccome. E invece Correia tira fuori dal suo cilindro una percussione e un tocco di fino a smarcare Bijeleveld il cui sinistro è fulmineo e preciso. Sulla scia dell'inerzia l'Unione schiaccia per qualche minuto la Pro Vercelli ma senza riuscire a trovare il varco giusto. Il pari a quel punto sembra stare bene a entrambi. La Pro Vercelli, compagine che ha impressionato pochino, resta in una posizione di classifica tranquilla, mentre la Triestina evita un altro rovescio nonostante la classifica che la vede in piena zona retrocessione. Il pubblico si riconcilia in parte con gli alabardati sotto la curva. Tutti si attendono ben altro. E ci vorrà ben altro per risalire la corrente. Quando si saprà chi sarà il timoniere. Quote
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