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Dopo 15 anni di onorata carriera (il gruppo fu fondato da Thomas Youngblood e dal primo batterista Richard Warner nel 1991) e 8 CD di cui uno dal vivo, è giunto anche per i Kamelot il momento di registrare un DVD. Non è un caso che questo evento abbia coinciso con il cambio di etichetta del gruppo che, dopo l’uscita di Epica, ha lasciato la scuderia Noise per approdare alla SPV. In poco più di un anno il gruppo ha girato 2 video a supporto dell’ultimo lavoro (The black halo), ha fatto una doppia tournée che ha permesso ai Kamelot di suonare in Europa, Giappone, Sud e Nord America. Sembra proprio che la SPV creda nelle potenzialità di questo gruppo.

La registrazione del DVD è stata programmata con largo anticipo e la notizia era in rete da più di un mese. E’ stato quindi possibile organizzare in modo opportuno la nostra partecipazione.

Nè la partenza in piena notte da Trieste (4 di mattina), né un piccolo intoppo vicino a Brescia sono riusciti ad allontanarci dal nostro obiettivo, così l’aeroporto di Orio al Serio è stato raggiunto con puntualità teutonica. Ovviamente durante le due ore del volo non somo mancate le distrazioni!

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Dopo poco più di due ore di volo siamo atterrati all’aeroporto di Torp Sandefjord. Il paesaggio era esattamente come uno poteva aspettarsi: neve e ghiaccio ovunque, comprese le strade e … la pista! Visto lo stato delle strade l’idea di noleggiare un’autovettura è stata immediatamente scartata. Su consiglio di una solerte “signorina” dell’ufficio informazioni abbiamo deciso di prendere un autobus con il quale siamo arrivati a Oslo in quasi due ore. Durante il viaggio abbiamo potuto vedere dei paesaggi incredibili su cui predominava incontrastato il bianco della neve ed il verde degli infiniti boschi norvegesi. Oslo si trova all’apice di un grande fiordo e con nostra grande sorpresa anche la zona riservata all’ancoraggio delle imbarcazioni da diporto era completamente gelata.

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Dopo aver lasciato i bagagli nel “lussuoso” albergo ed aver indossato l’abbigliamento consono per l’appuntamento serale, abbiamo deciso di andare a mangiare all’Hard Rock Café, situato alla fine della via principale di Oslo, la Karl Johansgate. Il locale era stracolmo e c’era una lista di attesa superiore ad un’ora ma una “all access card” emersa dal portafoglio del saggio Manuel ci ha permesso non solo di sorpassare tutta la fila ma di farci addirittura trovar posto nel miglior tavolo della zona “paradiso” (forse avremmo preferito quella “Inferno” viste le disarmanti peculiarità delle ragazze che servivano ai tavoli).La scelta è stata positiva per lo stomaco ma assolutamente negativa per il portafoglio che è rimasto inaspettatamente colpito forse anche a causa della quantità esagerata delle birre ordinate

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Una volta usciti, abbiamo finalmente potuto apprezzare la città. Nel centro di Oslo le strade erano pulite, ma tutti gli innumerevoli giardini della zona tra il municipio ed il palazzo reale erano completamente innevati. Cercando di non farci coinvolgere in una manifestazione di protesta contro le famigerate vignette satiriche, organizzata dalla sorprendentemente numerosa comunità musulmana di Oslo, ci siamo recati al “warm up party” organizzato dal management del gruppo in un pub poco distante dalla sala in cui alle 8 sarebbe iniziato il concerto. Avvicinandoci al pub abbiamo sentito i rintocchi delle campane di una chiesa ed era evidente che le birre bevute fino a quel momento erano già troppe dato che la melodia delle campane era simile all’intro della canzone Forever dei Kamelot. Simile? No Uguale! Era veramente uguale! Il pensiero che il parroco avesse deciso di offrire gli onori di casa ai partecipanti al party mi ha solo sfiorato però …

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Al nostro arrivo, il Rocktail Bar era ancora semivuoto: abbiamo preso posizione in una zona strategica vicino al bancone. Il locale era piccolino ma ben “addobbato” con manifesti dei Kamelot e memorabilia di vario tipo. Tra le altre cose era stato organizzato un quiz sui Kamelot. Per i migliori conoscitori del gruppo erano state messe in palio delle magliette stampate appositamente per la serata della registrazione del DVD con la scritta sul retro “A cold winter’s night: che dire, una chicca! A poco a poco il locale ha iniziato a riempirsi di fans “Kamelot-bardati”. La presenza del nostro gruppo ha immediatamente destato l'attenzione di molti, dato che, per l’occasione avevamo preparato 5 magliette commemorative con la stampa di alcune foto dei nostri precedenti incontri con la band (BYH 05 più varie tournee italiane). La domanda più frequente che ci è stata posta riguardava le ragioni che potevano allontanare degli Italiani dalle Olimpiadi invernali di Torino. Vaglielo a spiegare che per raggiungere Torino da Trieste ci vogliono quasi sette ore di treno! E poi, scusate, ma i Kamelot valgono più di una gara di Curling alle Olimpiadi. Tra i vari personaggi che si sono addentrati nel pub sempre più affollato, va sicuramente ricordato Louis che ci ha aiutato a partecipare al Kamelot quiz traducendo per noi dal norvegese all'inglese le 8 domande. Per la cronaca (restando in ambito olimpico) non abbiamo raggiunto il podio! Alcuni del gruppo hanno dato la colpa alla sciolina! Louis si è dimostrato insostituibile perchè ha dato risposta alle nostre ragionevoli perplessità legate all'episodio precedentemente citato delle campane: non si trattava di una conseguenza della birra norvegese! Le campane della chiesa suonavano effettivamente l'inizio di forever, solo che, in realtà, il pezzo è stato scritto a fine 1800 da Edvard Grieg, il più famoso compositore Norvegese. Il pezzo, il cui vero nome è Solvejgs sang, fa parte della composizione preparata da Grieg per il dramma teatrale Peer Gynt, scritto da Michael Ibsen. Sorprendente sapere come molti dei pezzi di Grieg siano stati utilizzati per colonne sonore, pubblicità e ..... assoli Heavy Metal. Non ci credete? Provate ad ascoltare I dovregubbens hall (nell'antro del re della montagna) o Morgenstemming (il mattino).

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L'ambiente è ormai carico; tutte le canzoni dei Kamelot (sottofondo obbligato della serata) sono cantate a squarciagola dai presenti e la birra scorre a fiumi! Va aggiunto che c’è un’altra ragione che rende il concerto veramente speciale. Infatti è la prima volta che i Kamelot suonano dal vivo in Norvegia e l’accoglienza sarà caldissima anche per il fatto che il cantante (il cui vero nome è Roy Sætre Khantatat) è nativo di un paese a pochi chilometri da Oslo. Pertanto giocherà in casa ed il pubblico tiferà per lui.

Ormai è ora di avviarsi verso la Rockfeller Music Hall che dista circa 15 minuti a piedi dal bar. Un po' spaventati dalla temperatura più tipica per il muggico della steppa che per 5 Italiani, ci prepariamo all'impresa ma veniamo stoppati dal mitico Louis che ci preannuncia l'arrivo di un taxi da 15 posti. Così usciamo dal bar accompagnati da una decina di “die hard” fans con obiettivo la sala del concerto.

Con nostra grande sorpresa notiamo che 3 dei 4 lati dell'edificio sono riempiti da ordinati fans in fila per due che sembrano in tranquilla attesa. Scopriremo in seguito che vi sono stati alcuni problemi in fase di sound check. Vista l'importanza dell'evento, gli ingegneri del suono non hanno voluto rischiare e si è così deciso di prolungare le procedure rinviando l'inizio del concerto (e l'apertura delle porte). Con uno stratagemma siamo riusciti ad avvicinarci alla testa della fila giusto in tempo per essere intervistati dalla troupe dei Kamelot che stava riprendendo la massa di fans all’assalto dell’ingresso. Al momento di entrare siamo rimasti letteralmente affascinati dalla struttura del locale. La sala principlale non era particolarmente grande, il palco era piuttosto corto al punto che la batteria degli Epica (support band dei Kamelot) era praticamente raggiungibile dalle prime file. Analogo discorso vale anche per la zona del pubblico. Dubito che lo spazio tra il mixer ed il palco sia stato superiore a 10 metri. Da dietro il mixer partivano però delle scale che portavano alla galleria. In pratica era possibile assistere al concerto da seduti ad un'altezza superiore a quella del palco, ovviamente senza avere nessuno davanti. Da tutte le parti spuntavano telecamere, bracci telescopici, e tecnici impegnati a completare le ultime raccomandazioni del regista Patrick Ullaeus (già autore di video clip dei Kamelot e di DVD di vari gruppi metal, tra cui In flames, Dimmu Borgir e Evergrey). Oltre alla sala principale c'erano altre 3 sale più piccole nelle quali si trovava il merchandise e 4 diversi bar. Come in Italia anche in Norvegia non è consentito fumare nei locali pubblici, per fortuna la buona birra non manca mai. In ogni sala era perfettamente visibile il palco grazie ad un televisore al plasma collegato ad una telecamera fissa che inquadrava la sala principale. E così gli eventuali disinteressati (a dire il vero non numerosissimi) potevano gustarsi la serata in compagnia, magari, di qualche bellezza locale, sorseggiando birre o altre bevande, senza perdere totalmente il contatto con la sala principale ed il palco.

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Inutile dire che anche in questa occasione ci è stato possibile incontrare un sacco di personaggi, ognuno con la sua storia da raccontare, come uno sfortunato ragazzo finlandese, tetraplegico dalla nascita che, però, non ha potuto resistere alla tentazione di essere presente per poter dire: “c’ero anch’io”. Abbiamo anche incontrato Sascha Paeth, il produttore tedesco che ormai da 5 anni ha legato il proprio nome a quello dei Kamelot. Gli abbiamo chiesto per quale ragione i Kamelot hanno scelto la Norvegia per la registrazione del DVD. La principale ragione va ricercata nell’enorme successo attribuito dal pubblico norvegese al primo video-clip registrato dalla banda (March of Mephisto con la partecipazione di Shagarath dei Dimmu Borgir), che è stato per alcuni mesi il filmato metal più richiesto presso una televisione norvegese (Svisj Metal) al punto da farlo entrare nell’usuale “rotation” musicale dei principali canali televisivi.

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Stava per giungere il momento degli Epica, banda Olandese che aveva già supportato i Kamelot durante parecchie date del tour primaverile dello scorso anno. Non conosco molto bene la banda ma credo di non scoprire nulla di nuovo dicendo che gran parte delle attenzioni sono indirizzate verso Simone Simmons, la bellissima cantante del gruppo che rispetto alle ultime apparizioni ha sicuramente assunto una presenza scenica migliore. La voce è sempre stata ottima. Ci auguriamo di vedere da li a poco la bella Simone interpretare The haunting assieme a Roy Khan.

Dopo circa 45 minuti gli Epica terminano il loro compito. E, a quanto pare, il risultato è buono dato che il pubblico è sufficientemente caldo. A questo punto l'atmosfera “rilassata” delle prime file (caratteristica a quanto pare abbastanza comune durante i concerti norvegesi) comincia a surriscaldarsi accompagnata dal rapido avanzamento di parecchi fans. Tutto è pronto per l'inizio e con grandissima sorpresa i Kamelot tralasciano la marea di fantastiche intro più volte utilizzate per lasciare spazio a “Un assassinio molto silenzioso”, il pezzo cabaret magnificamente interpretato dalla cantante Italiana Cinzia Rizzo (purtroppo assente a Oslo). Immediatamente dopo la parola “silenzioso” c'è l'attesa esplosione di luci e suoni. Non ci vuole un grande sforzo per riconoscere l'intro di The black halo, la title track dell'ultimo album. Roy si trova al centro del palco, alla sua destra Thomas Youngblood sprigiona melodie dalla sua chitarra, a sinistra Glenn Barry tiene alto il volume del suo basso. Leggermente più indietro Casey Grillo non sbaglia un colpo alla batteria ed il nuovo tastierista (da poco confermato come membro ufficiale) Oliver Paoltai (ex Doro) tesse la sua tela sonora con le tastiere.

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I 5 non compiono particolari evoluzioni sul palco ma le scarse dimensioni dello stesso, aggiunte all'assoluta necessità di non commettere errori (non dimentichiamoci che si sta registrando un DVD) sembrano fornire un'ottima motivazione per questa scelta. Va comunque segnalato come la mancanza di azione sul palco venga compensata in modo eccellente dagli spettacolari giochi di luci che offrono immagini in continua evoluzione. Quanto vorrei vedere il video finale già adesso.....

Tutti i componenti sono in forma smagliante e le parti più complesse del cantato di Roy non sono supportate da basi pre-registrate ma dalla “piacevole” presenza di tre coriste piazzate a fondo palco tra batteria e tastiere. I Kamelot sono su di giri e Roy – che sa di giocare in casa – non esita a scambiare commenti in Norvegese con i propri fans. Non bastassero gli effetti luce, ecco che, all'inizio di Edge of Paradise, iniziano anche le esplosioni. Il braccio telescopico della telecamera sembra appoggiarsi sulla spalla di Thom durante il suo assolo mentre tre cameramen inquadrano gli altri componenti del gruppo. Lo sforzo organizzativo è veramente notevole! Il risultato non potrà che essere ottimo.

Il concerto prosegue con l'ingresso in scena di vari ospiti che interpretano i ruoli dei personaggi centrali del concept sviluppato durante i due ultimi album (liberamente tratto dal Faust di Goethe). L'apice è indubbiamente raggiunto dal momento in cui, accompagnata dal verso “leave what you can” riappare sul palco Simone Simmons per il duetto in “The haunting (somewhere in time). L'affinità tra i due, cementata durante tantissime date europee ed americane delle tournée dei Kamelot con gli Epica, è veramente totale e se l'effetto sul DVD sarà solo il 50% di quello che si è visto alla Rockfeller music hall lo spettacolo è assicurato!

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La scaletta continua snocciolando tutti i grandi pezzi composti dal quintetto dal momento dell'arrivo di Roy Khan ad eccezione di quelli del pur buono Siege perilous le cui linee vocaliche ancora preparate per la voce del primo cantante Mark Vanderbilt non si adattano perfettamente all'impostazione dell'ex singer dei Conception. La scelta delle canzoni della scaletta ha finito per saccheggiare The black halo ma è la logica conseguenza del successo riscosso dal CD e dallo sforzo compiuto dalla SPV. In pratica i pezzi registrati per il DVD provengono dagli ultimi 3 lavori con l'eccezione di Nights of Arabia (tratta da The fourth legacy). Volendo cercare il pelo nell'uovo potremmo segnalare proprio la mancanza nella set list della title track del quarto album dei Kamelot e dell'inarrivabile Wings of despair (da Karma).

Non poteva mancare The march of Mephisto con un Khan in grandissima forma a incitare il coro del pubblico (trovo che certe movenze ricordino un po' Geoff Tate) mentre in un antro posizionato sopra la batteria, uno spettrale Mephisto (interpretato da Snowy Shaw batterista dei Dream Evil a causa dell’indisponibilità di Shagarath) agita il proprio vessillo nero verso le prime file del pubblico. Proprio su questa canzone tra fiammate e giochi di fuochi artificiali, la neve comincia a cadere sotto forma di schiuma sparata contro dei potenti ventilatori.

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Anche in questo caso l'effetto è stato accuratamente preparato per la visione del DVD. Alla fine di Karma, i Kamelot lasciano il palco per un meritato – ma breve – riposo. Al rientro il gruppo viene presentato al pubblico entusiasta. Per ultimo viene lasciato Casey Grillo che inizia a deliziare l'audience con un assolo spettacolare.

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Siamo ormai all'epilogo e quale canzone può rendere il concetto meglio di Farewell? E' l'ultima mazzata sul pubblico e l'ingresso a fine canzone di tutti gli ospiti che hanno contribuito a rendere questa serata norvegese parecchio più calda della temperatura esterna (per la cronaca siamo arrivati a -11) ci fa capre che è il momento di salutare il gruppo. Va indubbiamente sottolineata la grandissima partecipazione del pubblico di Oslo che, a quanto ci è stato detto, è stato molto più attivo di quanto solitamente accade a queste latitudini. Sarà stata la provenienza di Roy Khan, sarà stata la registrazione del DVD, sarà stata la prestazione dei Kamelot, fatto sta che il concerto è stato da 10 e lode anche per il pubblico.

All'improvviso, quando la sala stava progressivamente svuotandosi, Thomas Yongblood è risalito sul palco informando i presenti che per ragioni tecniche era necessario rifare alcuni pezzi! Grati di questo regalo inatteso abbiamo così ri-assistito a March of Mephisto e The black halo (nuovamente preceduta da Un assassinio molto silenzioso).

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Dopo una paziente attesa, siamo stati accompagnati dall'organizzazione nel back-stage (a queste latitudini non è comune vedere dei fans italiani) dove abbiamo potuto fare i complimenti ai Kamelot per il bellissimo concerto. I ragazzi si sono dimostrati – come già avvenuto in occasione di tutti i precedenti incontri – molto posati e disponibili e non hanno escluso la loro partecipazione a qualche importante festival estivo europeo. Per il momento, però, le loro fatiche sono finite. Il grosso del lavoro è nelle mani di Patrick Ullaeus che si trova a dover lavorare con le cassette registrate dalle 16 telecamere predisposte nella Rockfeller Music Hall. Ci è stato detto che una volta terminato il lavoro di montaggio, le tempistiche per la produzione del DVD saranno piuttosto limitate, al massimo 2 mesi. Al momento l'uscita è prevista per fine estate.

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Stanchi ma entusiasti ci dirigiamo verso il nostro hotel ma, su suggerimento del sempre fresco Louis, finiamo a bere un'altra birra. Un locale esclusivamente METAL (heavy rotation a massimo volume con Saxon, WASP, Twisted Sister alle 3 del mattino) pieno all'inverosimile di ragazzi e ragazze (no comment, please) che bevono birra, giocano a biliardo e chiacchierano ascoltando metallo pesante! L'Italia è lontana ma l'orologio ci ricorda che il decollo per Bergamo è vicino. Meglio tralasciare la seconda birra e riposare qualche ora di più

Grazie Kamelot, grazie Oslo per questa fredda serata d'inverno!

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Inviato

Che altro aggiungere .....

Se qualcuno, incuriosito da questa "cronaca" alcolico-musicale volesse farsi un'idea più precisa dei Kamelot, niente di + facile che cliccare sul sito ufficiale del gruppo (basta cercare kamelot su un qualsiasi motore di ricerca).

Ci sono anche dei mezzi + diretti per conoscere la loro musica ma io non voglio incoraggiare i pirati!

A rischio di ripetermi .... che altro aggiungere? Che i Kamelot ritorneranno a Oslo in occasione del Ragnarock festival: si vocifera che tra gli innumerevoli presenti ci saranno anche 5 cavalieri italiani. Di chi mai si tratterà????

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Inviato

Capsiterina.... xe almeno 2 volti noti in quele foto! :D :D :D :D

Belisime le foto !!!! le go mostrade a due miei coleghi che ga se ga meso rider xche ve conosi tuti :D :D :D

chissa' chi sara' i due coleghi.... :D :D :D .. trieste xe picola... :p

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