Starlite Posted August 7, 2009 Report Posted August 7, 2009 Magris sul CorSera lettera aperta alla gelminiDante e Verga? Basta. Mi son de Trieste Ministro, cambiamo i programmi: «El moroso de la Nona» al posto della Divina Commedia Signor ministro, mi permetto di scriverLe per suggerirLe l'opportunità di ispirare pure la politica del Ministero da Lei diretto, ovvero l'Istruzione — a ogni livello, dalla scuola elementare all'università — e la cultura del nostro Paese, ai criteri che ispirano la proposta della Lega di rivedere l'art. 12 della Costituzione, ridimensionando il Tricolore quale simbolo dell'unità del Paese, affiancandogli bandiere e inni regionali. Programma peraltro moderato, visto che già l'unità regionale assomiglia troppo a quella dell'Italia che si vuole disgregare. Ci sono le province, i comuni, le città, con i loro gonfaloni e le loro incontaminate identità; ci sono anche i rioni, con le loro osterie e le loro canzonacce, scurrili ma espressione di un’identità ancor più compatta e pura.?Penso ad esempio che a Trieste l'Inno di Mameli dovrebbe venir sostituito, anche e soprattutto in occasione di visite ufficiali (ad esempio del presidente del Consiglio o del ministro per la Semplificazione) dall’Inno «No go le ciave del portòn», triestino doc. Ma bandiere e inni sono soltanto simboli, sia pur importanti, validi solo se esprimono un'autentica realtà culturale del Paese. È dunque opportuno che il Ministero da Lei diretto si adoperi per promuovere un'istruzione e una cultura capaci di creare una vera, compatta, pura, identità locale. La letteratura dovrebbe ad esempio essere insegnata soltanto su base regionale: nel Veneto, Dante, Leopardi, Manzoni, Svevo, Verga devono essere assolutamente sostituiti dalla conoscenza approfondita del Moroso de la nona di Giacinto Gallina e questo vale per ogni regione, provincia, comune, frazione e rione. Anche la scienza deve essere insegnata secondo questo criterio; l'opera di Galileo, doverosamente obbligatoria nei programmi in vigore in Toscana, deve essere esclusa da quelli vigenti in Lombardia e in Sicilia. Tutt'al più la sua fisica potrebbe costituire materia di studio anche in altre regioni, ma debitamente tradotta; ad esempio, a Udine, nel friulano dei miei avi. Le ronde, costituite notoriamente da profondi studiosi di storia locale, potrebbero essere adibite al controllo e alla requisizione dei libri indebitamente presenti in una provincia, ad esempio eventuali esemplari del Cantico delle creature di San Francesco illecitamente infiltrati in una biblioteca scolastica di Alessandria o di Caserta. Per quel che riguarda la Storia dell’Arte, che Michelangelo e Leonardo se lo tengano i maledetti toscani, noi di Trieste cosa c’entriamo con il Giudizio Universale? E per la musica, massimo rispetto per Verdi, Mozart o Wagner, che come gli immigrati vanno bene a casa loro, ma noi ci riconosciamo di più nella Mula de Parenzo, che «ga messo su botega / de tuto la vendeva / fora che bacalà». Come ho già detto, non solo l’Italia, ma già la regione, la provincia e il comune rappresentano una unità coatta e prevaricatrice, un brutto retaggio dei giacobini e di quei mazziniani, garibaldini e liberali che hanno fatto l'Italia. Bisogna rivalutare il rione, cellula dell'identità. Io, per esempio, sono cresciuto nel rione triestino di Via del Ronco e nel quartiere che lo comprende; perché dovrei leggere Saba, che andava invece sempre in Viale XX Settembre o in Via San Nicolò e oltretutto scriveva in italiano? Neanche Giotti e Marin vanno bene, perché è vero che scrivono in dialetto, ma pretendono di parlare a tutti; cantano l’amore, la fraternità, la luce della sera, l’ombra della morte e non «quel buso in mia contrada»; si rivolgono a tutti — non solo agli italiani, che sarebbe già troppo, ma a tutti. Insomma, sono rinnegati. Ma non occorre che indichi a Lei, Signor Ministro, esempi concreti di come meglio distruggere quello che resta dell’unità d’Italia. Finora abbiamo creduto che il senso profondo di quell’unità non fosse in alcuna contraddizione con l'amore altrettanto profondo che ognuno di noi porta alla propria città, al proprio dialetto, parlato ogni giorno ma spontaneamente e senza alcuna posa ideologica che lo falsifica. Proprio chi è profondamente legato alla propria terra natale, alla propria casa, a quel paesaggio in cui da bambino ha scoperto il mondo, si sente profondamente offeso da queste falsificazioni ideologiche che mutilano non solo e non tanto l’Italia, quanto soprattutto i suoi innumerevoli, diversi e incantevoli volti che concorrono a formare la sua realtà. Ci riconoscevamo in quella frase di Dante in cui egli dice che, a furia di bere l'acqua dell’Arno, aveva imparato ad amare fortemente Firenze, aggiungendo però che la nostra patria è il mondo come per i pesci il mare. Sbagliava? Oggi certo sembrano più attuali altri suoi versi: «Ahi serva Italia, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di province, ma bordello!». Con osservanza Claudio Magris 07 agosto 2009 Quote
cucciolina Posted August 8, 2009 Report Posted August 8, 2009 (edited) Edited August 8, 2009 by cucciolina Quote
morodesede Posted August 9, 2009 Report Posted August 9, 2009 bel witz quel de Magris, un passaggio indubbiamente pensado come aiutino al partito del "sottoel4%" per veder che nol sparissi definitivamente ma... c'è del vero in quanto dice... sì perché la Storia locale è del tutto sconosciuta qui, mentre vivere il Grande Racconto della nostra vita plurimillenaria immaginando di vederlo dalla nostra città, con tutti i risvolti che per noi ha avuto, darebbe quel soffio di vita di partecipazione e di verità che ora non ha, soffocato com'è nella pletora di date e fatti senza connessione umana che devono essere assolutamente mandati a memoria... quando e perché c'è stata la "dedizione all'Austria"? Quando e perché si è avuto lo sciopero (parola nuova e temibile) dei fuochisti del Lloyd? Come la nostra città ha vissuto e che ruolo ha avuto nell'epopea delle Crociate? Però sappiamo tutto sulle vittorie di Roma antica, sugli Orazi e Curiazi e sugli ozi di Capua, sulle battaglie Napoleoniche, (la sequenza delle battaglie si badi bene) e sul Risorgimento... e perché tutto questo? Magris da una tacada alla Lega che non può dire quello che nella realtà pensa, e cioè che il perché va ricercato nell'nvasione di professori dal Sud, gente che fa i concorsi con voti stratosferici rispetto ai voti che si ottengono nei concorsi seri qui al Nord, si prende tutte le cattedre, fa danni per un po' di tempo e quando ha maturato i punteggi sufficienti se ne torna a casa non senza lasciare il posto ad altri della stessa specie... ora finchè il reclutamento non avviene in modo oggettivo ed uguale per tutti, il problema si riproporrà alla faccia di Magris e degli altri "sottoil4%"... Resto comunque dell'idea che se la Storia avesse un filo conduttore legato ai posti dove viviamo avrebbe forse un migliore impatto sulla conoscenza e sulla coscienza storica dei ragazzi.... Quote
AFABIO Posted August 9, 2009 Report Posted August 9, 2009 (edited) CAVOLO ! Ma perche' non si puo' applaudire ad un articolo, tra l'altro brillantemente ironico, di Magris senza addentrarsi nelle sabbie mobili della politica ? Sono sicuro che il Prof. Magris sara' estremamente grato a 'morodesede' per quel suo : 'ma... c'è del vero in quanto dice... ' Fabio Angeli Stony Brook, N.Y. Edited August 9, 2009 by AFABIO Quote
Stefano79 Posted August 9, 2009 Report Posted August 9, 2009 Ma perche' non si puo' applaudire ad un articolo, tra l'altro brillantemente ironico, di Magris senza addentrarsi nelle sabbie mobili della politica ? Perchè questo articolo di Magris è politico. Quindi se vogliamo giudicarlo solo dal lato satirico allora lo applaudo anch'io, ma guardando ai contenuti c'è molto materiale su cui discutere. Da parte mia posso dire che a scuola (ero al liceo scientifico) per quanto riguarda il programma di storia non mi hanno insegnato nemmeno una virgola della storia della mia città. Solo un programma nazionale uniformato e preconfezionato (uniformato anche nello stabilire chi sono i buoni e i cattivi di certi eventi storici, ma questo è un altro discorso). Quindi è legittimo chiedersi se sia il caso di perdere tanto tempo a studiare la storia della Mesopotamia, per quanto interessantissima, per dopo non avere il tempo di parlare della terra in cui si vive. Questo con buona pace per il Sig. Magris, il quale è liberissimo di continuare a godere in eterno delle orazioni di Cicerone. Quote
AFABIO Posted August 9, 2009 Report Posted August 9, 2009 Stefano79 : 'Perchè questo articolo di Magris è politico'. Beh...se lo dici tu. Fabio Quote
babatriestina Posted August 9, 2009 Report Posted August 9, 2009 (edited) Ben, al di là che a me a scuola hanno insegnato tanto per dire il Placito del Risano ( che non ho sentito rievocare molto spesso), tanto per dirne una, aggiunto ovviamente dal professore, a meno che non vogliano fare dei libri di storia limitati alle singole regioni, mentre io al contrario li vorrei di storia europea, resto tuttora del parere, dopo decenni li lettura di libri di storia, che Lorenzo il Magnifico sia più importante dal punto di vista storico di Marco Ranfo, Napoleone ( che poi non era un italiano) più importante del governatore Zinzendorf , Churchill più importante del generale Winterton, e Stalin più importante di Vittorio Vidali, tanto per citarne qualcuno. Poi quando uno ha le linee generali di storia generale, può benissimo prendersi un libro e approfondire l'aspetto locale. Credo che alle vestali della Mitteleuropa ( intesa come opposizione all'Italia) l'articolo di Magris a favore della cultura italiana suoni come un tradimento, loro che lo volevano arruolato sotto l'aquila bicipite ... adesso poi che Rumiz, altro mitteleuropeo, dalla colonne di repubblica parla di un viaggio nel profondo Sud d'Italia, non ci si può più fidare di nessuno... E vi saluto , ironicamente sull'inno No go le ciave del porton... dimenticavo: io ho avuto per lo più professori triestini, ma anche una professa eccezionalmente colta e capace , che insegnò a Trieste per oltre trent'anni, e che era calabrese! e anche, per i buoni e i cattivi: la storia non è un western coll'arrivano i nostri e dovrebbe solo descrivere, poi potete scegliere se Ramsete II, Giulio Cesare, Nerone, Caligola, Federico Barbarossa, Il Re Sole, Filippo II, la regina Elisabetta d'Inghilterra, Giuseppe II, Garibaldi, Mazzini , D'Annunzio, Hitler, Stalin, Mussolini , Kennedy, Castro, Kruscev, per dirne un po'.. vi sono simpatici o meno: troverete libri che vi sosterranno nelle vostre convinzioni o ve le cambieranno, se li saprete cercare. Se vi accontentate di prendere un 6 in storia, e poi storia tanto di solito a scuola si studia poco, tanto non c'è voto scritto... mica mi bocceranno per un'insufficienza in storia, no? poi non lamentatevi che a scuola non vi hanno insegnato niente. Edited August 9, 2009 by babatriestina Quote
Starlite Posted August 12, 2009 Author Report Posted August 12, 2009 Cambio titolo della discussion e zonto sta notizia dal giornal de oggi: PROPOSTA DEL MINISTRO LEGHISTA. PD CONTRARIO Zaia: fiction tv in dialetto sottotitolate in italiano ROMA Le fiction di grande ascolto targate Rai devono andare in onda in dialetto con i sottotitoli: ne è convinto il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, intervistato da Klaus Davi a «Klauscondicio». Dopo le gabbie salariali, e le bandiere e gli inni regionali, ad animare il dibattito politico è una proposta del Carroccio. «Quando e se il Consiglio dei ministri della Repubblica italiana si terrà, con tanto di verbali annessi, nel dialetto del ministro proponente un provvedimento, si potrà senz'altro discutere di fiction dialettali», commenta ironico Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza, replicando così al ministro che vorrebbe «Capri» in napoletano, «Il commissario Montalbano» in siciliano, «Gente di mare» in calabrese, «Nebbie e delitti» in emiliano, «Cuori rubati» in piemontese e «Un caso di coscienza» in friulano. Per Zaia, la Rai «non fa nulla per promuovere la cultura locale». Il riferimento è in particolare a Raitre, che «doveva occuparsi della valorizzazione della lingua locale, della storia e della cultura delle diverse realtà regionali ed è invece diventata un canale fortemente ideologizzato che ha altri scopi». Ed è invece proprio attraverso Raitre che passa «la vera rivoluzione, la vera Perestrojka degli enti locali». Ma il ministro va oltre e auspica il dialetto anche nei programmi di prima serata e in radio. Per il vicepresidente della Vigilanza Giorgio Merlo (Pd), Zaia «confonde ferragosto con carnevale» e il servizio pubblico è «credibile se non diventa uno strumento secessionista da inserire nella politica italiana». Che su Il Piccolo sia scritta una roba come quella che go grassettado... beh... xe la più grande tristezza giornalistica. Quote
arska Posted August 12, 2009 Report Posted August 12, 2009 Articolo de Magris delirante, e ghe dago ragion a Stefano quando disi che soto un velo ironico el xe fortemente politico, quindi come tale va giudicado (el pol scriver quel che vol, ma mi poso eser d'acordo o meno, no?). E el bel xe che no ghe vedo niente de scandaloso in quel che disi Zaia.. in Germania canai locali pagai dai Länder che produci programi de qualità parlai in lingue locali, o cmq fortemente caraterizai, no ghe xe niente de strano. Per no parlar de paesi come la Spagna. E po' personalmente come roba me divertissi sai; lo trovassi sai meno noioso, per dir un esempio mona, un posto al sole in napoletan. Gaveria proprio più senso come produzion! Deso come deso dai anni 60/70 sta diventando tute uguali, le vosi! Perchè? Proprio perchè se ga perso (nela categoria dei dopiatori, etc) qualsiasi anche minima inflesion dialetal, e i parla tuti con un accento "roman netado". Personalmente, lo trovo noioso, oltre che preconfezionado. Tanto che ormai i film li vardo in lingua original per sto motivo, ma bon. Son decisamente d'acordo (a patto che no se finisi a parlar roman e napoletan e basta come go paura saria). Incveze NO GO PAROLE su quel che scrivi certi (tanti) ignoranti de giornalisti. Qua ogni volta che i ne indica come furlani ghe vol mandarghe mail de protesta, no xe alternative.. ma scherzemo :-S Quote
babatriestina Posted August 12, 2009 Report Posted August 12, 2009 (edited) temo che, dopo avervi dimostrato la mia conoscenza del triestino, ricomincerò a postare in italiano per salvare la mia madrelingua. Io postavo in triestino per salvare il dialetto, minacciato di sparire, ora vedo che l'atmosfera cambia e mi trasformo in paladina della lingua che si desidera distruggere. Edited August 12, 2009 by babatriestina Quote
Puntina Posted August 12, 2009 Report Posted August 12, 2009 L'ultimo telefilm de Rex.............no go capi' un acca de quel che diseva el piu' famoso can poliziotto. Perche' no sottotitolar anche le sue "parole" Quote
Stefano79 Posted August 12, 2009 Report Posted August 12, 2009 temo che, dopo avervi dimostrato la mia conoscenza del triestino, ricomincerò a postare in italiano per salvare la mia madrelingua.Io postavo in triestino per salvare il dialetto, minacciato di sparire, ora vedo che l'atmosfera cambia e mi trasformo in paladina della lingua che si desidera distruggere. Ma perchè, no pol esserghe una via de mezzo? Quote
babatriestina Posted August 12, 2009 Report Posted August 12, 2009 Ma perchè, no pol esserghe una via de mezzo? penso che ci possa essere, ma io scelgo di postare in quella che mi sembra la lingua più minacciata , per conservarne l'uso. Credevo che fosse il triestino, ma ora mi stanno venendo dubbi. Quote
Nona Picia Posted August 13, 2009 Report Posted August 13, 2009 Mi pare che qui non stia delirando solo il ministro Zaia....E visto che si parla di tv in dialetti locali, perchè non farli in cinese, sloveno turco arabo indiano o altro? Vi piacerebbe? Tutti capirebbero tutto....per leggere chilometri di sottoscritte, mai completamente uguali al discorso originale,si perderebbe tutto il resto. Ed una persona un poco più anziana, che fatica magari a leggere in fretta come occorerebbe in questi casi, sarebbe felice di non capire niente....... Quote
arska Posted August 13, 2009 Report Posted August 13, 2009 Mi pare che qui non stia delirando solo il ministro Zaia....E visto che si parla di tv in dialetti locali, perchè non farli in cinese, sloveno turco arabo indiano o altro? Vi piacerebbe? Sì. Almeno no restasimo ignoranti con le lingue come deso. Tutti capirebbero tutto....per leggere chilometri di sottoscritte, mai completamente uguali al discorso originale,si perderebbe tutto il resto. No so se te ga ben presente, ma la larga magioranza dei paesi(tuti quei medio-pici) fa cussì. E no me par che i gabi livei culturali più bassi che in Italia.. anzi! (e po', ti te disi che se perdessi. mi digo inveze che se ghe guadagnassi sai de più (no vedo perchè una traduzion audio sia più fedele de una testual.. al max el contrario, perchè l'audio original se lo senti comunque.) Quote
Ghost Posted August 13, 2009 Report Posted August 13, 2009 Di base per me è profonda maleducazione ed inciviltà parlare pubblicamente in una lingua conosciuta da alcunis pettatori e sconosciuta ad altri. La parifico al turpiloquio o alla bestemmia, parole scritte o parlate volte a mettere a disagio parte del pubblico. Quindi nulla di pubblico dovrebbe essere in lingue diverse da quella ufficiale e con un registro linguistico accetabile altrimenti si causa discriminazione precludendo canali televisivi, scuole o simili a persone che non parlano la nostra lingua locale. Detto questo sono invece favorevole a l'uso di dialetti o altre lingue in luoghi privati. Per esempio vado smepre volentieri a vedere gli spettacoli teatrali in triestino sulle madobrie. Oppure un Forum o un canale TV internet in queste lingue, anche un giornale volendo. Occupare una frequenza aperta e pubblica nell'etere invece e già occupazione pubblica e non mi piace. Quote
Nona Picia Posted August 13, 2009 Report Posted August 13, 2009 Almeno no restasimo ignoranti con le lingue come deso.No so se te ga ben presente, ma la larga magioranza dei paesi(tuti quei medio-pici) fa cussì. E no me par che i gabi livei culturali più bassi che in Italia.. anzi! (e po', ti te disi che se perdessi. mi digo inveze che se ghe guadagnassi sai de più (no vedo perchè una traduzion audio sia più fedele de una testual.. al max el contrario, perchè l'audio original se lo senti comunque.) Go presente, go presente........Ma per quel che riguarda le sotoscrite, no son tropo dacordo, perchè de solito i le cava via rapidamente e no tuti riva legerle. Mi per fortuna ancora sì,ma zà mia nipote me coregi perchè qualche volta sbaglio del leger la parola. Per quel che riguarda i dialetti, son de l'idea che ghe xe tantissime emittenti locali regionali che pol effettuar egregiamente el servizio de difonder i dialetti e se i vol qualche lingua straniera, magari de confin. La TV che tasmetti in tutto el paese ga de restar de lingua italiana ma pol, se i ga voia, far qualcossa almeno per i stranieri, magari un canal dedicado a lori. E pol farlo Rai Mediaset e La7 magari metendose dacordo e dividendose le lingue straniere. Anche se no ocoressi, perchè ogi anche el più povero extracomunitario ga el cellulare più bel del mio e la padella per el satellite. E se un italian vol impratichirse de una lingua straniera basta che el tachi el satellite el cioghi el decoder e el scegli el paese! Quote
babatriestina Posted August 13, 2009 Report Posted August 13, 2009 in effetti, mi sembra che lo scopo di queste provocazioni non sia insegnare le lingue straniere, ma aizzare gli italiani uno contro l'altro, oltre che contro gli immigrati. Quote
AFABIO Posted August 13, 2009 Report Posted August 13, 2009 (edited) Articolo de Magris delirante, e ghe dago ragion a Stefano quando disi che soto un velo ironico el xe fortemente politico, quindi come tale va giudicado (el pol scriver quel che vol, ma mi poso eser d'acordo o meno, no?).E el bel xe che no ghe vedo niente de scandaloso in quel che disi Zaia.. in Germania canai locali pagai dai Länder che produci programi de qualità parlai in lingue locali, o cmq fortemente caraterizai, no ghe xe niente de strano. Per no parlar de paesi come la Spagna. E po' personalmente come roba me divertissi sai; lo trovassi sai meno noioso, per dir un esempio mona, un posto al sole in napoletan. Gaveria proprio più senso come produzion! Deso come deso dai anni 60/70 sta diventando tute uguali, le vosi! Perchè? Proprio perchè se ga perso (nela categoria dei dopiatori, etc) qualsiasi anche minima inflesion dialetal, e i parla tuti con un accento "roman netado". Personalmente, lo trovo noioso, oltre che preconfezionado. Tanto che ormai i film li vardo in lingua original per sto motivo, ma bon. Son decisamente d'acordo (a patto che no se finisi a parlar roman e napoletan e basta come go paura saria). Incveze NO GO PAROLE su quel che scrivi certi (tanti) ignoranti de giornalisti. Qua ogni volta che i ne indica come furlani ghe vol mandarghe mail de protesta, no xe alternative.. ma scherzemo :-S A proposito, ti suggerisco di andare al sito di TELEQUATTRO ( http://www.telequattro.it/tgonline.php ) e di guardarti il Notiziario di Trieste di lunedi 10 agosto. C'e' un servizio a proposito della visita del Ministro alle politiche agricole, Zaia, a Prosecco in occasione dell'assegnazione del marchio Denominazione di Origine Protetta (DOP) al vitigno 'prosecco'. Nel servizio si vedono Roberto DiPiazza e la Federica Seganti, sprizzanti di gioia, fare gli onori di casa. Fin qui, nulla da ridire...anzi, contento per Prosecco e dintorni. Senonche' : 1. Sullo sfondo si intravvedono solo bandiere della Lega Nord (campo bianco con croce rossa) e bandiere (piu' di una) con l'Alabarda e l'Aquila bicipite quella, per intenderci, della Trieste austriaca. 2. Il Ministro, intervistato, che dichiara come il marchio DOP aiutera' le '...QUATTRO provincie friulane...'. E per dimostrare tutta la sua conoscenza di geografia, le elenca tutte quattro, in primis, '...la provincia di Trieste '. Tutto questo, sotto gli occhi compiaciuti dei 'nostri' due rappresentanti locali, uno dei quali, se non erro, dovrebbe portare la fascia tricolore (...quella italiana) in occasioni simili. Arlon, continua pure a credere in quello che dice il Ministro Zaia, e' un tuo diritto. Personalmente, mi sono sentito offeso sia come cittadino italiano e sia come cittadino di Trieste e della Venezia Giulia....pur avendo una grande ammirazione per la gente friulana. Riguardo all'articolo di Magris....lasciamo stare che e' meglio. Cordialmente, Fabio Angeli Stony Brook,N.Y. Edited August 13, 2009 by AFABIO Quote
Zithara Posted August 17, 2009 Report Posted August 17, 2009 (edited) Cambio titolo della discussion e zonto sta notizia dal giornal de oggi:PROPOSTA DEL MINISTRO LEGHISTA. PD CONTRARIO Zaia: fiction tv in dialetto sottotitolate in italiano ROMA Le fiction di grande ascolto targate Rai devono andare in onda in dialetto con i sottotitoli: ne è convinto il ministro delle Politiche agricole Luca Zaia, intervistato da Klaus Davi a «Klauscondicio». Dopo le gabbie salariali, e le bandiere e gli inni regionali, ad animare il dibattito politico è una proposta del Carroccio. «Quando e se il Consiglio dei ministri della Repubblica italiana si terrà, con tanto di verbali annessi, nel dialetto del ministro proponente un provvedimento, si potrà senz'altro discutere di fiction dialettali», commenta ironico Fabrizio Morri, capogruppo del Pd in commissione di Vigilanza, replicando così al ministro che vorrebbe «Capri» in napoletano, «Il commissario Montalbano» in siciliano, «Gente di mare» in calabrese, «Nebbie e delitti» in emiliano, «Cuori rubati» in piemontese e «Un caso di coscienza» in friulano. Per Zaia, la Rai «non fa nulla per promuovere la cultura locale». Il riferimento è in particolare a Raitre, che «doveva occuparsi della valorizzazione della lingua locale, della storia e della cultura delle diverse realtà regionali ed è invece diventata un canale fortemente ideologizzato che ha altri scopi». Ed è invece proprio attraverso Raitre che passa «la vera rivoluzione, la vera Perestrojka degli enti locali». Ma il ministro va oltre e auspica il dialetto anche nei programmi di prima serata e in radio. Per il vicepresidente della Vigilanza Giorgio Merlo (Pd), Zaia «confonde ferragosto con carnevale» e il servizio pubblico è «credibile se non diventa uno strumento secessionista da inserire nella politica italiana». Che su Il Piccolo sia scritta una roba come quella che go grassettado... beh... xe la più grande tristezza giornalistica. Xe che solo ti ancora no te savevi che metà articoli xe confezionadi a Roma de Republika e la altra metà ( Mestna Kronika-Cronaca della Città) i la scrivi a Ljubljana tala sede del Delo ?? Edited August 17, 2009 by Zithara Quote
iguanadan Posted August 17, 2009 Report Posted August 17, 2009 in effetti, mi sembra che lo scopo di queste provocazioni non sia insegnare le lingue straniere, ma aizzare gli italiani uno contro l'altro, oltre che contro gli immigrati. :clapclap: mi sembra evidente, come evidente è l'intento analogo dell'articolo di Magris, provocatorio in senso inverso. ho letto commenti decisamente barbari, qua sopra, se posso permettermi. il mio napoletano non è certo dei milgiori, anzi, ma pensare a totò o a troisi nei loro film o nei loro sketch come all'equivalente di una bestemmia perché si esprimono in una lingua che non è comprensibile alla maggior parte dell'uditorio su canali nazionali mi sembra quantomeno iperbolico. per non parlare di un eduardo, che andrebbe studiato a scuola. fabio, non penso che arlon sia a favore di zaia (oddio, se lo fosse ne sarei quantomeno molto stupito ), ma capisco il suo discorso all'estremo opposto di quanto sostiene Magris. Il fatto è che ciò che i leghisti propongono e quello che poi fanno, parallelamente al comportamento che tengono, è spesso bivalente e poco, come dire, furbo. zaia che propone non è lo stesso zaia all'evento pubblico, a questo gente come calderoli o maroni ci ha lungamente abituato. per morodesede, una frase come "Resto comunque dell'idea che se la Storia avesse un filo conduttore legato ai posti dove viviamo avrebbe forse un migliore impatto sulla conoscenza e sulla coscienza storica dei ragazzi" ha una valenza troppo ambigua perché uno come te non la colga; e il passo successivo verso l'interpretazione peggiore che se ne può fare mi sembra proprio quello legato alle forzature linguistiche, soprattutto in una regione come il FVG che discrimina prepotentemente in positivo chi usa una certa lingua/dialetto rispetto all'italiano, fornendo finanziamenti a babbo morto (almeno a suo tempo, me ne sono andato ormai sette anni fa...) a chi utilizzi anche solo in parte la marilenghe... io mi sono sempre sentito discriminato nelle mie attività che potevano comprendere una richiesta di finanziamenti regionali, dato che mi sarebbero sempre passati davanti furbetti che dietro al paravento del friulano avrebbero ottenuto migliori risultati di me in graduatoria. amo il mio dialetto - il pordenonese, qualunque cosa questo significhi visto che con la mia fidanzata di azzano spesso non ci capiamo usando il dialetto, e sono dieci chilometri di distanza! - anche se non mi ci so esprimere a dovere. amo anche il dialetto piemontese, che trovo foneticamente affine ad un certo stile di vita locale. amo il triestino, che conosco per riflesso dalle mie nonne e "studio" leggendovi qui. ma se dovessi insegnare secondo i parametri gentilmente richiesti dai verdoni non potrei farlo in nessun posto. sarei come un italiano a bolzano ovunque vada a vivere. ma questo non significa che mi vada bene amalgamare la mia lingua in un pastone italiano. legiferare in materia è un artificio illogico che prevede l'ingerenza dello stato in territori che non gli competono. come se mi obbligassero a scrivere solo canzoni in do diesis o libri di 253 pagine. una cosa è la vita e le radici, che vanno preservate con la vita stessa, una cosa legare un popolo al proprio orto. Quote
Zithara Posted August 17, 2009 Report Posted August 17, 2009 In Svizera, In Belgio, desso anca in Spagna, ( al epoca in Austria Ungheria, e quel Magris doverìa saver) ogni zona se parla la sua lingua e xe stati moderni organizadi e tuto va ben. Quote
babatriestina Posted August 17, 2009 Report Posted August 17, 2009 In Svizera, In Belgio, desso anca in Spagna, ( al epoca in Austria Ungheria, e quel Magris doverìa saver) ogni zona se parla la sua lingua e xe stati moderni organizadi e tuto va ben. Tuto va ben? :rolleyes: in Belgio go sentido i francofoni rugnar Sale petit Flamand (sporco piccolo Fiammingo) me son trovada in difficoltà in Fiandra perchè no savendo fiammingo go parlado in francese, i me ga fatto capir che lori no sa e che xe meo che parlo inglese. In Svizzera xe meo effetivamente.. per la Spagna no go abastanza esperienza. per el AustriaUngheria, Magris sa propio ben cossa che xe nato ala fin de l'"epoca", anca per via dele lingue. Quote
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