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    • VENERDÌ 24 OTTOBRE 2025 - Un'ennesima mazzata si abbatte sull'Unione. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", ieri il TFN, pronunciandosi sul deferimento per la mancanza della fidejussione integrativa nei termini previsti dell'8 agosto, ha inflitto alla Triestina altri 3 punti di penalizzazione. Ne era previsto solo uno, per cui questa decisione, dopo il rigetto del ricorso presentato per i 13 punti di lunedì scorso, porta a un totale definitivo della quota di punti di penalizzazione a 23, mentre si sperava di chiudere questa settimana ben sotto quota 20. Un incredibile record che assomiglia quasi a un de profundis e che costringe la Triestina di Marino a un vero e proprio miracolo per acciuffare la salvezza. E anche se proprio il mister domenica aveva detto che un'espulsione dopo 10 minuti butterebbe giù un toro ma non la Triestina, questa valanga di punti di penalizzazione, tra l'altro sempre superiori alle previsioni, è ovvio che mentalmente può fare molto male a una squadra finora ammirevole per quanto sta riuscendo a fare. LA CHIAVE DEL DEFERIMENTO Ma perché 3 punti e non uno come al Rimini? A ben vedere il deferimento, per la Triestina c'è una voce in più rispetto ai romagnoli: ad entrambe è stato contestato di «non aver provveduto entro il termine dell'8 agosto a prestare idonea garanzia integrativa a copertura del 40% dell'eccedenza rispetto ad euro 1.000.000,00 dell'ammontare dei compensi lordi, fissi e variabili, dei calciatori tecnici e direttori sportivi tesserati». Ma per l'Unione c'è una contestazione ulteriore, ovvero non aver provveduto entro lo stesso termine a prestare garanzie a copertura della rateizzazione dei pagamenti previsti per operazioni di campagna trasferimenti. In realtà la Triestina non poteva fare nemmeno mercato ma saranno le motivazioni a chiarire i perché della decisione. UN EVEREST DA SCALARE Fatto sta che adesso, con 23 punti di penalizzazione, la squadra di Marino scivola a meno 10 in classifica e ha davanti a sé un Everest da scalare. È noto che l'obiettivo della Triestina è di arrivare penultima a non più di 8 punti di distanza dalla quintultima, in modo da potersi giocare poi la salvezza ai play-out. Premettendo che ogni stagione fa storia a sé, la quota media degli ultimi campionati necessaria per arrivare a quella posizione è di 35 punti. Pertanto, partendo da meno 23, la Triestina dovrebbe fare in totale almeno 58 punti per evitare l'ultimo posto, contenere il distacco dalla quintultima e giocarsi i play-out. UN PASSO DA QUINTO POSTO E visto che la squadra di Marino di punti ne ha fatti 13 in dieci gare, gliene restano da fare 45 in 28 partite: questo significherebbe passare dall'attuale media di 1,3 punti a partita a una di 1,60 a match. Il tutto all'incirca perché poi dipende molto anche dal rendimento delle avversarie. Fare un campionato da 58 punti, comunque, vorrebbe dire fare una stagione di alta classifica, da quinto-sesto posto considerando il piazzamento medio di chi ha fatto quei punti negli ultimi anni. Certo, l'impresa è ovviamente ancora possibile (soprattutto se la società sarà pronta a un robusto mercato di gennaio), ma è ovvio che adesso oggettivamente la missione si fa davvero molto difficile. - Il cuore biancorosso non tradisce, nonostante il pessimo avvio di stagione il popolo della Pallacanestro Trieste ha risposto presente alla chiamata del derby. Una risposta prepotente, come scrive Lorenzo Gatto oggi, che va al di là di ogni perplessità sul momento tecnico che sta attraversando la squadra. Una lunga coda ha caratterizzato il primo pomeriggio di prevendita, nel momento in cui scriviamo tante persone ancora in attesa di acquistare il biglietto per cui solo in serata si capirà se si è raggiunto il sold out oppure se questa mattina proseguirà la vendita dei tagliandi. Il PalaRubini, dunque, si prepara ancora una volta a vestirsi a festa per celebrare il ritorno di un derby che torna in Serie A dopo oltre vent'anni ed è da sempre un termometro della passione cestistica in Friuli Venezia Giulia. La risposta dei tifosi conferma un legame che trascende le contingenze del campo e lancia un messaggio chiaro: nonostante le difficoltà il supporto non mancherà. A testimoniarlo, il messaggio che i ragazzi della Curva Nord hanno voluto lanciare alla squadra alla vigilia di un appuntamento decisamente molto atteso: «Per noi il derby è la partita. ..Tutti uniti per la risalita! Carica!!!». Proprio in un contesto di rivalità così accesa come Trieste-Udine, il match di domenica offre un'opportunità per i tifosi di entrambe le squadre di lanciare un segnale forte e inequivocabile. Sappiamo bene che il derby è l'apice della passione sportiva, tuttavia il momento che sta attraversando lo sport italiano impone una riflessione seria. La tragedia che ha portato alla morte dell'autista Raffaele Marianella a seguito degli scontri dopo Rieti-Pistoia è una ferita troppo recente e dolorosa per essere ignorata. Non si tratta di fare la morale né di nascondersi dietro falsa ipocrisia: la violenza non è tifo, l'aggressione non è passione. È un crimine che nulla ha a che vedere con i valori dello sport. Certo, gli sfottò ci saranno ed è giusto che sia così ma sarebbe un segnale importante lasciare fuori dal palazzetto l'insulto fine a sé stesso, l'offesa personale, il coro che travalica il limite della sportività e, soprattutto, ogni forma di violenza, verbale o fisica. Dimostrare che la rivalità può essere sostegno senza sfociare nella degenerazione sarebbe un messaggio di maturità e un modo per onorare la memoria di chi è morto per una partita di basket.  
    • Onestamente, magari poi la perdiamo ma non credo serva attuare grossi cambiamenti né toccare chissà quali corde per sperare di vincere contro le Dolomiti Bellunesi con Bonatti in panchina e senza il loro miglior giocatore a disposizione.  Comunque, ricordo che lo scorso anno si scrivevano le stesse cose. Ok, avevamo 7 punti in classifica e non -10, ma se è per questo poi ce ne hanno tolti 5, siamo arrivati 15º e non 19º, e il cambio di Clotet è avvenuto un mese più tardi (un mese buttato) rispetto ad oggi, dato che era Dicembre. ”Abbiamo cambiato tre allenatori, vuol dire che la rosa vale l’ultimo posto che occupa in classifica”; ”Può arrivare anche Mago Merlino, ormai siamo spacciati, tanto vale cominciare a preparare la D”;  Una settimana dopo…1-1 a casa del Padova capolista e vincitore del campionato.   A fine anno, salvi.  I miracoli accadono una volta sola? Può essere, ma noi siamo già a quota 2 negli ultimi 3 anni (l’altro è ovviamente la salvezza di Seregno), e non c’è 2 senza 3…
    • Rinforzando questa squadra credo che MArino e Ciofani non farebbero peggio di Tesser
    • Domani è venerdì, si gioca lunedì. Quali corde e motivazioni maggiori rispetto a Marino potrebbe toccare Tesser, e soprattutto quali cambiamenti potrà riservare in soli 3 giorni; io mi auguro tutto il meglio, per lui e ovviamente per una salvezza della squadra che al momento è roba da fantascienza, ma l'opinione che ho io è che questi giocatori hanno iniziato in clamoroso ritardo e dal nulla assieme a Marino ( e Ciofani ) ed è con lui che dovrebbero e forse vorrebbero provare a vincere questa guerra, sportivamente parlando.
    • Non esageriamo.  Per fortuna non è così. Ma almeno 44/45, in 28 gare, li dobbiamo fare Il Vicenza, però, ne farà una decina in più....
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