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    • Io penso solo che la gente non si sia ancora resa conto di questa impresa storica che hanno compiuto i nostri. Battere il Galatasaray a casa loro, essere matematicamente al play-in come terzi (o riuscendo ad arrivare secondi). È stata fatta la storia di questa società e noi eravamo presenti.  Ma evidentemente lamentarsi risulta essere più facile...
    • La gente della strada non ga capacità analitiche. Se demoralizza per le sconfitte, se entusiasma (poco o  niente) per le vittorie. Capissi se la bala va dentro (GOL!!) e cerca nei commentatori delle conferme: "Sai meio Ruzz de Ross", "Sai meio Gaines de Valentine", "Dai Arcieri, dime quale centro te prendessi al posto de Candussi", "Candussi 5, no speta sta volta 6", "JTA fa cagher", ...  Oh chiaro, tutto condivisibile, ma cosa supporta queste opinioni? Se la bala va dentro o va fora? Se quel che te vedi corrispondi all'immagine stantia e parziale de un giogo che te ga in testa?  in generale a ben pochi interessa, o per meio dir, ga le capacità per cercar de andar a più affondo nelle questioni.     
    • GIOVEDÌ 20 NOVEMBRE 2025 - La serenità, la positività e lo spirito vincente che Paul Matiasic sa trasmettere alla squadra è, da sempre, un valore aggiunto nei momenti difficili. Lo scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": è stato così anche a Istanbul con il presidente che ha voluto raggiungere i suoi giocatori per dare la carica al gruppo e supportarlo emotivamente in un match decisivo nell'ottica della qualificazione in Champions League. Vincere a Istanbul e inliggere al Galatasaray la prima sconfitta europea ha permesso a Trieste di conquistare due punti che, in virtù del successo di Wurzburg a Laktasi contro l'Igokea, regalano la matematica certezza di chiudere il girone E almeno al terzo posto e dunque di poter accedere ai play-in per passare al turno successivo. A questo punto il match di dicembre contro Wurzburg sarà decisivo solo per definire la classifica finale (in ballo secondo e terzo posto) e il conseguente abbinamento con le squadre del girone F. «Per noi è stata una vittoria particolarmente dolce - le parole di Matiasic nel dopo partita a Istanbul -. Venire qui e riuscire a ottenere un successo su uno dei parquet storici del basket europeo è molto importante per elevare il nostro brand e per portare gioia ai nostri tifosi, alla nostra città, alla nostra maglia e alla nostra organizzazione. Sono molto orgoglioso dello staff tecnico, dei giocatori e degli incredibili tifosi che hanno viaggiato così a lungo per sostenerci. Quindi grazie come sempre al nostro sesto uomo-. Per me vivere le partite a distanza e guardarle da lontano è molto difficile - ha concluso il presidente -. Ogni volta che devo seguire le gare solo in tv mi uccide. E' stupendo essere vicino alla squadra, mi da energia poter essere qui e assistere alla storia vedendo la Pallacanestro Trieste che viene a Istanbul e porta a casa la vittoria». Adesso l'obiettivo della Pallacanestro Trieste sarà quello di trasformare la reazione emotiva di martedì sera in costanza di prestazioni, mantenendo l'intensità e la lucidità mostrate nel corso dei quaranta minuti giocati a Istanbul. Contro il Galatasaray, la formazione di Gonzalez ha mostrato controllo del match e una superiore gestione dei possessi. Se a Cremona, ultimo impegno di campionato, la difesa era stata un colabrodo, in Turchia la squadra ha lottato su ogni pallone, mantenendo la sua avversaria a 79 punti. La cartina di tornasole è stata la gestione degli ultimi minuti. Dopo una gara punto a punto, con parziali altalenanti, l'azione decisiva di Markel Brown, capace di segnare il canestro del sorpasso a sei secondi dalla fine, seguita da u fondamentale recupero difensivo propiziato da un'intuizione di Toscano-Anderson ha certificato una freddezza e una lucidità totalmente assenti solo qualche giorno prima. L'avversaria, difficile ma estremamente stimolante, quell'Armani Milano stasera in campo in Eurolega contro l'Hapoel Tel Aviv - Netta, convincente, autoritaria prestazione della Pallamano Trieste che sul campo di Appiano conquista un meritato 20-31 e porta a casa la quarta vittoria consecutiva del suo campionato. Contro il fanalino di coda della serie A Gold, la formazione di Carpanese è stata brava a scendere in campo con approccio e mentalità giusta, non sottovalutando l'avversaria ma spingendo con determinazione per provare a chiudere la sfida senza complicarsi la vita. C'è riuscita, grazie a una difesa apparsa in alcuni momenti del match davvero insuperabile e a un attacco che, seppure un po' a corrente alternata, ha saputo trovare le soluzioni giuste per portare a referto gran parte della sua rosa. Buona la distribuzione offensiva, contro la Sparer a fare la differenza è stato il valore del collettivo. Carpanese parte con Garcia tra i pali, Esparon, Vanoli e Lindstrom sulla linea dei terzini con Parisato e Pauloni in ala e Pernic in pivot. Trieste sciupa i primi possessi, due palle perse e il palo di Parisato, dall'altra parte sono Cunha e Costa a sbloccare il risultato e portare i padroni di casa sul 2-0 dopo i primi 3 minuti di partita. La formazione di Carpanese stringe le maglie della difesa, recupera palloni e prende decisamente in mano il comando delle operazioni. Sale 3-7 al 13' Con Esparon e Parisato, trova il + 8 sul 4-12 e raggiunge la doppia cifra di vantaggio sul 7-17 del 26' prima di chiudere la prima frazione avanti 10-18. Si riparte da una grande difesa, cinque minuti in cui la Sparer fatica anche solo a trovare il tiro. Dall'altra parte Trieste è un po' superficiale, con qualche palla persa ed errori banali che tengono il punteggio ancorato sul 10-18. La sblocca Cunha, gol dell'11-18, Oberrauch riduce sul 12-18 dopo 7' di ripresa. Pauloni sblocca la sua squadra dopo 8', Lindstrom e Parisato ripristinano il + 9 sul 12-21 al 13'. Entra Mazzarol per Pauloni e sigla subito il 13-24 al 16', due reti di Bendjilali consentono ai biancorossi di doppiare l'avversaria sul 13-26 del 18'. La Sparer alza bandiera bianca, Trieste gestisce senza forzare regalando a Mazzarol la gioia del 15-29 al 22' e del 18-31 al 26'. Carpanese da spazio alla sua panchina, finisce 20-31 con i biancorossi che portano a casa la quarta vittoria consecutiva e salgono al secondo posto della classifica.
    • Luca Modric iera stado giudicado el peggior acquisto della stagione 2012/13 in un sondaggio fatto da Marca. Se fossi stado per i tifosi la sua permanenza al Real saria durada una stagione...forse anche mezza. Se la Stefanel 86/87 fossi stada guidada dai tifosi credo che de Tanjevic ora se ricordassimo solo de una triste retrocessione. Quindi alla fine l'unica roba importante xe che sia la società a gaver fiducia o meno in un zogador o allenador ed a portar convintamente avanti le proprie idee. L'opinione dei tifosi in meritò alle questioni tecniche, conta giusto per imbastir due ciacole su un forum o in un bar.
    • È sicuramente un indicatore, ma non così determinante in senso assoluto.  Probabilmente, ma non so i dati, per intensità siamo sempre stati inferiori a tanti campionati. Ma prima sopperivamo con la tecnica individuale, perché è indubbio che fino a 15/20 anni fa eravamo tra i più forti al mondo a livello di tecnica di base individuale*. Mancando quella ti vai a confrontare solo sul piano atletico, ed è il disastro che vediamo. Fa eccezione solo l'era Mancini, perché Mancini aveva plasmato una nazionale che giocava di squadra in modo sublime (o anche paradisiaco se rapportato alla nostra tradizione) finché non si è rotto il giocattolo per due rigori sbagliati dal rigorista designato.  * quando parlo di tecnica individuale mi viene in mente Pietro Vierchowod, che mio papà ha conosciuto in campeggio a Grado quando venne in vacanza con Nicoletti amico di mio papà e ai tempi suo compagno nel vivaio del Como. Ebbene, a detta di mio papà Vierchowod era tecnicamente UN MOSTRO probabilmente anche più forte di Nicoletti che poi ha fatto per anni il centravanti tra A e B. E faceva lo stopper, e per gran parte dell'opinione pubblica era uno scarpone. Oggi Mancini è tecnicamente meglio di Iemmello? 
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