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    • Posto che complessivamente sono d'accordo, statisticamente una buona primavera di serie A sforna  annualmente 2-4 giocatori che possono avere un futuro in ambito professionistico (A-B-C), una primavera di serie C mediamente (al netto di fenomeni che possono sempre accadere) difficilmente "genera" ragazzi che possano giocare in ambito professionistico ( basta guardare lo storico) - detto questo Tesser non è certamente un allenatore che tra i suoi pregi ha la valorizzazione dei giovani.
    • Ancora con sta storia........ se vedi i migliori vanno a giocare in serie D...... ti ripeto, la Primavera della Triestina l'anno scorso le ha prese dalla Rappresentativa dei Dilettani pari età e preso tre pezzi dalla Prima squadra del San Luigi.......... . Kodjer, considerato uno dei migliori, non ha praticamente mai giocato neanche quando non avevamo difensori centrali a disposizione in salute. Non credo che Tesser sia un pazzo no? 
    • Sarà la quinta volta dopo Fantinel che la sento...
    • LUNEDÌ 21 LUGLIO 2025 - Parte oggi "Be part of it", la campagna abbonamenti della Pallacanestro Trieste lanciata verso una stagione che, tra i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario e il ritorno in Europa con la partecipazione alla prossima Basketball Champions League, si annuncia speciale. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", per il campionato 2025/2026 i tifosi potranno scegliere tra due tipologie differenti: la formula full che comprende le 15 partite della regular season e le prime 3 gare europee contro Wurzburg, Igokea e Galatasaray o la formula campionato che comprende solo le gare della Lba. Entrambe le formule garantiscono il mantenimento del posto occupato nella stagione 2024/2025, con modalità di conferma differenti. Da oggi e fino a venerdì primo agosto, gli abbonati della scorsa stagione avranno il diritto di prelazione confermando il proprio posto online (per la sola tariffa intero) o alla biglietteria del PalaTrieste per tutte le tariffe. Per esercitare la prelazione in biglietteria, sarà necessario presentare l'abbonamento della stagione 2024/2025 e un documento d'identità. La biglietteria interna osserverà i seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 13.30 e martedì e giovedì dalle 14.30 alle 18.30. Grande novità di questa stagione la possibilità di rateizzare il costo dell'abbonamento a tasso zero, utilizzando carte di debito o credito appartenenti ai circuiti VIsa, Mastercard, Bancoposta e tutti i bancomat abilitati al circuito PagoBancomat. Per accedere al pagamento rateale è necessario avere un'età compresa tra 18 e 80 anni, essere in possesso di codice fiscale e presentare carta d'identità, tessera sanitaria carta di credito o debito e codice Iban. Conclusasi ieri l'edizione 2025 della Summer League e salutato il presidente Paul Matiasic che proprio ieri ha festeggiato il compleanno, il general manager Michael Arcieri e il director of global scouting Daniele Cavaliero faranno ritorno a Trieste. Da domani entrambi si ritufferanno nella quotidianità con l'obiettivo di dare una accelerata al mercato per chiudere il roster della prossima stagione. Caccia aperta al centro e all'ala piccola titolare, i giocatori chiamati a sostituire Jayce Johnson e Denzel Valentine e che saranno due dei punti di riferimento della nuova Trieste.   - L'idea del proprietario appassionato ad una squadra, senza interessi allusi, senza bisogno di sbandierare meriti o interessi più o meno veniali, appartiene al passato. Lo scrive oggi Guido Roberti sul quotidiano locale: il calcio nella sua storia ne ha di esempi, il presente ne è quasi vacuo, con tante proprietà straniere, spesso in mano al mondo incontrollato di una finanza speculativa. Mauro e Romina Milanese portarono la bontà del cugino Mario Biasin a servizio della comunità triestina, un'ultima storia romantica, troppo presto stroncata dalla morte del patron. Il raffronto con l'attualità è impietoso. Perché una società, o senza astrattismi un proprietario o presidente, non deve certo provare vergogna se arriva quinto in classifica anziché primo, bensì qualora non assolva agli obblighi morali e contrattuali della vita aziendale. Come pagare uno stipendio ad un dipendente e non alzare il telefono per una parola o l'ascolto. Questo è quanto accade oggi a Trieste. Milanese, di recente intervenuto all'80mo compleanno dell'ex presidente dell'Inter Moratti assieme all'iconica squadra del '97-'98, ripercorre quella che appare un'ultima idea romantica di calcio. «Noi cercavamo di condurre la società come fosse una famiglia, in cui tutti si sentissero parte, non solo all'interno ma anche con i tifosi, gli sponsor, con il desiderio non certo di succhiare soldi ma far sì che questi sponsor abbiano un ritorno e lo dimostra il fatto che tanta gente si rivolge ancora a nostri fornitori». Essere vicini alla comunità cosa significa? «Esserlo con i fatti e la dovuta sensibilità. Avevamo 27 squadre affiliate ed avevamo creato due società considerando il giovanile (la Victory ndr). I Triestina club venivano visitati, eravamo presenti agli eventi della città, dalla Barcolana alle casette di natale, le visite agli sponsor e la presenza alle interviste». Con ricavi tra il milione e mezzo e i due milioni, in una C insostenibile, Biasin non ha mai fatto mancare il suo impegno finanziario. «Tutto era sostenibile grazie alla disponibilità di Biasin che ogni mese mandava quanto necessario per garantire stipendi a tutti. Lui non ha mai chiesto niente in cambio, appalti, soldi, business. Metteva i soldi per passione, a lui piaceva tornare alle sue radici come a me. Siamo partiti entrambi da Trieste». Molte persone in sede le conosce. Cosa prova a saperli sfibrati? «Mi spiace tanto. Dall'addetto stampa ai magazzinieri, conosco molti di loro e cercavamo sempre di essere vicini alle esigenze. Che si trattasse di un piccolo aumento o anticipo di stipendio abbiamo sempre provato a star vicini a tutti. Mi ricordo il caso del portiere Ioime, per un problema di salute si dovette fermare, fu per lui un momento difficilissimo, aveva appena comprato casa, e noi garantimmo lo stipendio regolarmente per star vicini al ragazzo». E di mezzo c'era stata la pandemia. «Da febbraio a maggio 2020 eravamo fermi ma molti dipendenti avevano mutuo, affitto eccetera, e Biasin non fece mai mancare gli stipendi. La politica del "pian pianin" era giusta e prevedeva il progetto del centro sportivo che pur approvato si è fermato per la mancanza del presidente. Un dolore più forte delle delusioni sportive il fatto che non sia andato avanti». Anche perché sul campo la squadra andò sempre ai play-off. «Abbiamo avuto un po' di sfortuna. La D l'abbiamo vinta subito dopo aver saldato i debiti ereditati poi in C avevamo trovato gironi in cui c'erano 6-7 big, con una sola promossa. Autentici paperoni del calcio. Abbiamo perso la finale col Pisa, sappiamo come, con il sesto budget del campionato, e poi siamo usciti dai play-off con grande dignità a Potenza e Palermo. A Potenza Caiata mi disse che nessuno aveva giocato lì dominando come noi». Rimpianto per non sapere come sarebbe andata avanti? «L'anno dopo è andato su il Lecco, non credo sinceramente che con un altro anno con Biasin saremmo arrivati dietro al Lecco con tutto il rispetto. Sarebbe stato il girone e l'anno giusto, anche se non c'è controprova». Più passa il tempo più sorge nostalgia in chi ha vissuto quella Triestina, è cosi? «Gli umori cambiano con i risultati ma io preferivo una società familiare in cui c'era chiarezza nell'organigramma e negli obiettivi. E in cui poter far debuttare nel tempo i giovani, come è accaduto con una decina di ragazzi in 5 anni. Dare triestinità, negli staff tecnici, in sede, in campo. Continuo a ricevere tanti messaggi da persone che sottolineano come si stava bene in società in quei 6 anni».
    • Togli il « ho paura che »… Sono almeno 40 anni che il problema del basket italiano é  (produrre giocatori, questo soprattutto negli ultimi 15) il passaggio tra i 18 e 22 là dove un giovane si forma e diventa giocatore… sarà già buono se un paio ce la faranno (viva l’ottimismo…)
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