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MARTEDÌ 9 SETTEMBRE 2025 - In questo pazzo ottovolante che è la Triestina di questi tempi, le notizie buone e brutte si alternano in un mix vorticoso tra campo e questioni societarie in cui speranze e delusioni diventano un groviglio inestricabile. Lo scrive Antonello Rodio: se in campo c'è una squadra che strappa applausi in condizioni difficili, fuori dal campo ci sono ancora strascichi pesanti della malagestione degli ultimi mesi, ma si intravede anche una luce che infonde ottimismo per il futuro. UN ALTRO DEFERIMENTO Visto che di solito si parte dalle brutte notizie, iniziamo dal deferimento arrivato ieri alla Triestina «per non aver provveduto, entro il termine dell'8 agosto, a prestare garanzie a copertura della rateizzazione dei pagamenti previsti per operazioni di campagna trasferimenti nonché a prestare idonea garanzia integrativa a copertura del 40% dell'eccedenza rispetto a un milione di euro dell'ammontare dei compensi lordi, fissi e variabili, dei calciatori tecnici e direttori sportivi tesserati». Questo significa che oltre alle penalizzazioni in arrivo per le inadempienze del 1° luglio e per le quali il TFN dovrebbe esprimersi il 16 settembre, ci saranno altri punti di penalità, forse 1 o 2 per quest'altra scadenza mancata (contestata anche la recidiva). QUESTIONE RISOLTA Ma a proposito di fideiussioni integrative, ieri c'era un'altra importante scadenza che in caso di inadempienza, oltre a ulteriori punti di penalizzazione, avrebbe vanificato tutti gli ultimi movimenti di mercato. Ebbene nonostante il colpevole ritardo con cui si è "accorti" di questo inghippo (a causa del quale domenica la squadra non ha potuto utilizzare gli ultimi arrivi), la questione è stata risolta con un versamento bancario di 1,5 milioni di euro, una copertura omnicomprensiva anche delle garanzie dovute ad agosto. INVESTITORI SOLIDI Un ulteriore segnale che i nuovi investitori sembrano davvero solidi (pochi giorni fa ci sono stati i 3,2 milioni per sbloccare il mercato), perché al contempo hanno garantito anche la copertura per la prossima scadenza del 16 settembre, quella che chiude davvero tutti gli adempimenti della stagione 2024/25. E anche qui la cifra è rilevante, un altro milione mezzo di euro. Ma non è tutto, perché per fine settembre è prevista un'altra robusta iniezione di denaro finalizzata a coprire la stagione in corso. L'altra notizia rincuorante è che i nuovi investitori stanno controllando e analizzando i numeri e i conti della società, in maniera da avere un quadro complessivo della situazione. Proprio per questo, il cambio del cda e l'elezione del nuovo presidente non avverranno questa settimana, perché si vuole aspettare appunto la chiusura finanziaria della stagione precedente con i versamenti del 16 settembre, per poi voltare pagina davvero. LE COLPE DEL PAREGGIO Intanto in campo c'è una squadra che assieme al suo mister Marino sta affrontando con coraggio mille avversità. Con l'Ospitaletto l'Unione meritava il successo, ma la colpa della mancata vittoria è solo della mancata fideiussione che ha impedito di poter utilizzare i nuovi arrivi. In pratica il tecnico era senza cambi. Se avesse potuto utilizzare Silvestri, D'Amore, Louati, Silvestro e Faggioli, la musica sarebbe cambiata. Ora li potrà utilizzare a Lumezzane, e come annunciato dal ds Franco arriverà anche altro in attacco. Ma quanti punti di penalizzazione dovrà recuperare questa squadra? - La nuova stagione della Pallacanestro Trieste non è cominciata in una palestra, né su un campo da gioco, ma tra le mura millenarie del Castello di San Giusto. Un luogo simbolo della città, come scrive Lorenzo Gatto, scelto per presentare una squadra che, a giudicare dalle parole dei suoi leader e dall'entusiasmo dei tifosi, è destinata a essere molto più che un semplice gruppo di atleti. Oltre mille persone, un'onda biancorossa, hanno invaso il cortile delle milizie per celebrare un'unione che sembra non essersi mai spezzata: quella tra la squadra e la sua gente. Non si è trattato di una banale presentazione, ma di una vera e propria festa, un rito collettivo in cui il senso di appartenenza è stato l'assoluto protagonista. A fare gli onori di casa, il general manager Michael Arcieri, il nuovo allenatore Israel Gonzalez con il presidente Paul Matiasic che ha inviato un lungo e sentito messaggio a distanza. Nei loro discorsi non hanno parlato di schemi, assist o tiri da tre, ma di qualcosa di più profondo. Hanno usato parole come "famiglia", "comunità" e "identità", concetti che risuonano con un'eco potente nel cuore di una città che ha il basket nel suo dna. Le loro parole, cariche di emozione e determinazione, hanno trasmesso un messaggio chiaro: questa società non è qui solo per vincere, ma per costruire un legame sempre più forte e confermare il suo ruolo centrale nel tessuto sociale di Trieste. Il paragone, per chi ha assistito alla serata, è venuto spontaneo e ambizioso: "Más que un club", il celebre motto del Barcellona. E se l'accostamento può sembrare azzardato, l'idea di fondo è la stessa. La Pallacanestro Trieste, in questa nuova era, vuole essere un punto di riferimento, un motivo di orgoglio e un luogo di aggregazione. Vuole dimostrare che il valore di una squadra non si misura solo in punti e classifiche, ma anche nella sua capacità di generare coesione e rappresentare l'anima di una comunità. Certo, i valori tecnici non mancano. La rosa è forte, ambiziosa, costruita per puntare in alto e per regalare emozioni al pubblico del PalaRubini e a tutti gli appassionati. Ma in una stagione che, divisa tra campionato italiano e basketball champions league, si preannuncia lunga e difficile, la vera forza della Pallacanestro Trieste potrebbe risiedere proprio in questa triplice coesione tra squadra, società e città. Un'unità che è stata battezzata, non a caso, in uno dei luoghi più simbolici di Trieste, davanti agli occhi di una folla che ha dimostrato, ancora una volta, di essere il sesto uomo in campo. Significativa la presenza delle istituzioni, con il sindaco Roberto Dipiazza che ha voluto portare il suo saluto a dimostrazione del forte sostegno che la città vuole garantire alla società così come la splendida disponibilità dei giocatori che alla fine si sono lasciati coccolare dall'abbraccio dei tifosi assorbendone l'energia e scambiando chiacchiere, autografi e selfie. Dando, una volta di più, l'impressione che la Pallacanestro Trieste è davvero più che una squadra. Più che un club.
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Mi augurerei Voca e Kiyine out per giusta causa
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Da LungomareNatisone · Inviato
E tu sei riemerso dal museo di storia naturale di Verona dove tengono i fossili di Bolca. È un fatto: definire CARIATIDE e FILOSOFO DELLA MUTUA uno che è rimasto imbattuto per tre anni vincendo un Europeo è una roba veramente difficile da difendere. Ti starà antipatico, e ci sta perché sicuramente non è un personaggio simpatico, ma Mancini merita solo riconoscenza per quanto fatto in Nazionale. Sul resto non dico niente, ché tra punteggiatura creativa e forma scadente non si capisce veramente niente di quello che scrivi. -
Dopo questa ennesima merdata i nuovi devono cacciare a calci nel c**o Menta,Stella e compari veneziani..piazza pulita
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Sei riemerso dal Ntisone in piena? sono felice. Il calcio e' bello perche' qualcuno sa di cosa si parla altri sparano solo cretinate "ad personam". Si e' spesso piu' ,lucidi nei 70 che nei 30....ma ognuno e' contento di come e' ed io lo sono. Commenta se vuoi la partita dell'Italia e dei suoi interpreti altrimenti rompi le balle ad altri che nessuno ti ha citato. grazie.
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