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Però in una squadra di basket dove ci sono 6 americani (7 in realtà con Brooks), socializzare è quasi la normalità. Poi è logico che alcuni sono più estroversi di altri, ma non è come andare a timbrare il cartellino in fabbrica. A volte anche con stranieri di altre squadre cittadine, come ad esempio l'anno scorso Uthoff e famiglia con Kelle Roos e famiglia, ma anche un giocatore olandese della pallanuoto. Spesso tra l'altro i figli frequentano le stesse scuole e le mogli/fidanzate fanno la parte del leone.
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Al lavoro si va per produrre non per socializzare. Sentita in altro ambito ma il senso resta uguale. 😄
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Da MangiafuocoMcrae · Inviato
Impressionante anche i 39minuti e 42 secondi in vantaggio. A parte lo 0-0 iniziale sempre avanti,mai neanche un pareggio -
Mammamia, 115-90... xe come gaver giogado un quarto in più de quei altri
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Da MangiafuocoMcrae · Inviato
Non ha detto esclusivamente,e onestamente condivido quello che ha scritto. Quando vinci 2/3/4 partite di fila anche un gruppo poco coeso si cementa, perché è il campo che conta. Se ci sono amici fuori ben venga,ma il campo aiuta e non poco. Se Ramsey(es. a caso) sta per i fatti suoi e vinciamo 1 si e 1 no,diventa un problema,se sta per i fatti suoi e ne fa 34 e 26 in due vittorie oltre i 100 all'improvviso i compagni non se ne accorgono nemmeno che è "un solitario". Il gruppo può aiutarti nei momenti difficili,questo è indubbio,ma come diceva Mario Boni(e anche altri):" i miei compagni non sono miei amici,sono colleghi di lavoro"
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