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AcegasAps Trieste-Edilcost Osimo (25° giornata di campionato, domenica 6 marzo ore 18) | Prima, durante e dopo


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Se la Pallacanestro Trieste targata Acegas cercava conferme in trasferta, probabilmente ne ha trovate…ma di negative, purtroppo: la sconfitta di Recanati non ha portato all'auspicato salto di qualità che coach Dalmasson "sognava" prima del viaggio nelle Marche di sette giorni fa. Squadra impacciata, molti singoli spaesati come pesci fuori dall'acqua e una situazione che si sperava fosse superata ma che, invece, torna regolarmente indietro come una sorta di boomerang.

Anche sotto il piano degli infortuni l'AcegasAps non sorride minimamente: un'altra settimana a dir poco sconfortante per i biancorossi che, tra "malati" cronici (Busca ancora ai box) e infortuni dell'ultimo momento (vedi Magro, a forte rischio per domenica per una botta rimediata in allenamento), mette in risalto una condizione a dir poco problematica in casa giuliana, praticamente senza una cabina di regia (il duo Scutiero e Ruzzier hanno ricevuto la "visita" dell'influenza che li sta costringendo a letto) e con un morale nuovamente da riportare in alto, seppure le defezioni siano davvero tante.

Se i Benigni e i Troisi del caso si potrebbero trincerare in un malinconico "Non ci resta che piangere", la realtà invece vuole che Trieste deve essere in grado di far sua la prossima gara interna contro Osimo, fanalino di coda della classifica con soli 4 punti (due di questi, oltretutto, conquistati proprio contro i biancorossi nel girone di andata) e praticamente già spacciata. L'Edilcost non vince in campionato dal 28 novembre, guardacaso dal velenoso 83-73 rimediato a un'Acegas che in quell'ambito disputò la peggior gara del 2010: è un sicuro motivo di rivalsa in più per i triestini, senza dubbio più in palla tra le mura amiche di quanto non lo siano lontano dal PalaTrieste. Serve la vittoria, senza troppi giri di parole.

Si gioca domenica 6 marzo, palla a due alle ore 18: arbitreranno i signori Tomasoni e Benatti

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devo dire che seguo con grandissimo interesse le cronache e i commenti di basket di sandro e di baldini , due grandi esperti

a me piace molto il basket, che io trovo sport anche più intenso ed emozionante del calcio, ed anche più complesso in alcune regole e nelle alchimie tecnico-tattiche dei coach, che hanno un peso maggiore dei " mister " calcistici

capita che alcune volte gli ottimi commentatori tecnici di sky mi facciano rivedere delle infrazioni di passi di cui io non solo non mi ero accorto ma che non colgo nemmeno nel replay, altre volte certi repentini cambi di difesa mi colgono del tutto impreparato o certe descrizioni di schemi d'attacco risultano per me troppo complesse, insomma è uno sport troppo intelligente per le mie capacità

detto questo, mi è capitato di vedere un paio di volte la pall. trieste, una dal vivo una in tv

leggo di mancanza di mentalità vincente, sfiducia nei propri mezzi e così via

ma io, che sono un grezzo, ho avuto questa impressione, certamente assai superficiale

questa squadra non ha punti nelle mani, non ha un play-maker, non ha un leader capace di tirar fuori le castagne dal fuoco nei momenti di crisi, che capitano anche al montepaschi, per inciso

ricordo una pall.trieste di tanti anni fa, al primo anno di A1 dopo la promozione con pancotto e il ciclone adrical, main sponsor era telit, cioè zanzi

non era una gran squadra quella allenata da luca banchi, ma secondo me giocava bene ed aveva un vecchietto terribile, ron rowan, che pur nel declino fisico aveva una classe e un tiro mortifero che nei momenti critici tirava fuori, prendendosi sulle spalle tutti gli altri, che pure rispondevano ai nomi di maric, casoli, mc rae e altri che sandro ricorderà bene

per quello che ho visto, a me pare che il coach quest'anno abbia fatto miracoli, costruendo il pur buon piazzamento su una difesa ottima, ricca di aggressività, aiuti, lavoro duro, insomma

secondo me quello che un allenatore di basket può fare è dare buone difese alla sua squadra e costruire in attacco schemi equilibrati nel gioco dentro-fuori e tali da mettere i giocatori nelle condizioni di prendersi buoni tiri, in ritmo, senza la pressione dell'avversario addosso

se in condizioni ottimali il giocatore sbaglia il tiro non è certo colpa del coach

non ho visto le altre squadre di A dilettanti, tranne brescia e recanati, ma l'impressione mia è di una squadra mal costruita, che, affidata a mani meno sapienti di quelle di dalmasson, sarebbe in fondo alla classifica

chiedo scusa a sandro per questa invasione di campo

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pinot, se tutte queste fossero le invasioni, ben vengano gli alieni! :D

Purtroppo quello che hai sottolineato è verissimo, abbiamo diversi giocatori di esperienza per la categoria ma nessuno ha dimostrato la sufficiente continuità per esser una colonna portante in caso di emergenza. Lo era stato Benevelli negli ultimi 2 anni, ora in nessun reparto c'è qualcuno che riesca a portare a casa cifre alte (e costanti) di valutazione.

Aldilà del 50% di vittorie che non è da buttare nel water (anche se l'ottavo posto storce il naso a più di qualcuno, ma purtroppo non si può fare le nozze coi fichi secchi...) mi preme sottolineare il carattere tosto dei nostri giovanissimi: senza Busca (che, a questo punto della stagione, se continua a essere rotto risulterà essere purtroppo una scommessa persa da chi lo ha voluto a Trieste) abbiamo un '92 e un '93 (Scutiero+Ruzzier) che stanno portando letteralmente la croce in cabina di regia. E lo stanno facendo senza troppe paure e, soprattutto, senza far cadere la squadra nell'oblìo. A pensare, inoltre, che se Magro è K.O. domenica, si "rischia" seriamente di vedere anche Luca Sauro (un '94) almeno in panchina tra i dieci, va a finire che la coperta, sotto un profilo di ricambi ottimi per il futuro, non è tanto corta come si pensa. Ma ripeto, siamo COMUNQUE in emergenza per mille motivi diversi. E' una stagione decisamente difficile sotto molti aspetti, centrare l'accesso alla futura A3 è obiettivo da non fallire ma non sarà per nulla facile.

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bella l'analisi di Pinot che si conferma sportivo con la s maiuscola.compentente ed equilibrato non solo quando commenta l'Unione..l'a3 da quanto letto sul bugiardello in format "repubblica", non dovrebbe essere un problema.sul campo o non, dovrebbe essere cosa nostra... :muto:

Edited by alvin66
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Passato al PalaTS a dare una sbirciatina : assenti Busca Magro Scutiero e Ruzzier.

Nei 10 si sono allenati Bonetta e Urbani della under19. Provata parecchia zona..

Busca sicruo non recupera, Magro difficilmente (era in panchina con ghiaccio sul gionoccho) si spera di recuperare gli influenzati .

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Complimenti a Pinot per l'analisi, davvero ...triste.

C'è da ricordare che Banchi era una persona "non simpatica" e non un grande allenatore, l'unico mandato via a furor di popolo (mal costume, ma giustificato quella volta a mio parere) e la squadra si rivelò fantastica, da sogno, tanto che al risveglio ... fallimmo per quanto era costata.

Ma Benfatto? Credo gli manchi tanto un Benevelli accanto.

:'derci:

Edited by GMarco
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Complimenti a Pinot per l'analisi, davvero ...triste.

C'è da ricordare che Banchi era una persona "non simpatica" e non un grande allenatore,

a me la squadra di Banchi del primo anno di a1 e' quella che mi ha fatto divertire piu' di tutte.si,anche piu' di quelle di Pancotto...non so se era o meno un grande allenatore,ma non era sicuramente uno sprovveduto.anzi..Chiuso OT

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pian e ben... Banchi iera un gran tecnico, de gran lunga el migliore visto a Trieste nel dopo Stefanel! Basti veder cosa che el sta fazendo a Siena. Un gran tecnico che però evidentemente no gaveva gran polso coi giogadori (vedere il caso Dioumassi...) e che infatti a Siena fa el vice nella migliore squadra d'Italia lasando la gestion del gruppo e dello spogliatoio a Pianigiani ma intervenendo eccome sulle questioni tecniche. Quando Banchi iera qua me ricordo che ierimo parecchi giovani tecnici a impinirse block notes de appunti durante i suoi allenamenti... iera un piazer veder i suoi esercizi. Poi Pancotto fazeva esercizi assolutamente "normali" ma condidi da una certa (tanta) quantità de grinta che evidentemente ghe mancava a Luca.

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pian e ben... Banchi iera un gran tecnico, de gran lunga el migliore visto a Trieste nel dopo Stefanel! Basti veder cosa che el sta fazendo a Siena. Un gran tecnico che però evidentemente no gaveva gran polso coi giogadori (vedere il caso Dioumassi...) e che infatti a Siena fa el vice nella migliore squadra d'Italia lasando la gestion del gruppo e dello spogliatoio a Pianigiani ma intervenendo eccome sulle questioni tecniche. Quando Banchi iera qua me ricordo che ierimo parecchi giovani tecnici a impinirse block notes de appunti durante i suoi allenamenti... iera un piazer veder i suoi esercizi. Poi Pancotto fazeva esercizi assolutamente "normali" ma condidi da una certa (tanta) quantità de grinta che evidentemente ghe mancava a Luca.

Non sono d'accordo sul giudizio finale (anche se l'hai messo all'inizio del post), mentre condivido gran parte del tuo intervento.

Banchi, a mio ignorante parere, era un ottimo insegnante di basket. Ma per essere un ottimo allenatore in serie A devi essere anche altro. Come hai scritto giustamente, devi sapere gestire i giocatori e la piazza, devi essere rapido nella lettura della partita (e nelle diverse situazioni che si susseguono all'interno della medesima partita) e nelle scelte tecniche conseguenti, ecc.

Per me, MOLTO meglio Pancotto di Banchi, tirando le somme.

Ancora adesso (quanti anni sono passati? Troppi, comunque) la dimensione ideale di Banchi ad alto livello è quella di allenatore delle giovanili e assistente del head coach.

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Per GMarco. Solo due precisazioni:

(OT: probabilmente ancora non mi conosci; sono un gran rompiscatole che "fa la punta" ... Non farci troppo caso, mi diverto così)

1) Banchi non fu l'unico "cacciato a furor di popolo"; prima di lui toccò a Virginio Bernardi.

2) Non fallimmo per quanto costò quella squadra, semmai per quanto costò la squadra dell'anno successivo, anche se in relatà il passivo ce lo tiravamo dietro già da qualche anno. Hai ragione se sostieni che quella stagione fu l'inizio della fine perché alcuni eccellenti "colpi" di mercato, perfettamente riusciti (Podestà, Rowan e Mc Rae su tutti), fecero credere qualcuno di essere un mago delle strategie di mercato, con l'esito a tutti noto.

Chi si ricorda ora di Kaspars Cipruss, pagato all'epoca un miliardo di Lire?

Edited by gus
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Della partida de ieri salvo solo i due punti che al momento ne mantien all'ottavo posto che saria utilissimo nei play-out perchè ne consentissi de aver la bela in casa e la prestazion intraprendente del giovane Bonetta...Per el resto basket xe altro!

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pian e ben... Banchi iera un gran tecnico, de gran lunga el migliore visto a Trieste nel dopo Stefanel! Basti veder cosa che el sta fazendo a Siena. Un gran tecnico che però evidentemente no gaveva gran polso coi giogadori (vedere il caso Dioumassi...) e che infatti a Siena fa el vice nella migliore squadra d'Italia lasando la gestion del gruppo e dello spogliatoio a Pianigiani ma intervenendo eccome sulle questioni tecniche. Quando Banchi iera qua me ricordo che ierimo parecchi giovani tecnici a impinirse block notes de appunti durante i suoi allenamenti... iera un piazer veder i suoi esercizi. Poi Pancotto fazeva esercizi assolutamente "normali" ma condidi da una certa (tanta) quantità de grinta che evidentemente ghe mancava a Luca.

secondo me, Banchi, con la squadra che lo seguiva, era superiore in tattica,in preparazione alle partite,nel forgiare i giovani,a Pancotto..

il quale pero' aveva dalla sua che raramente le squadre gli sfuggivano di mano.cosa che e' avvenuto con Banchi.eccessivamente contestato,ed in modo immeritevole dal non sempre competente pubblico del Palats.In quell'occasione siamo stati molto "italiani". da bravissimo meno di un anno prima,ad incapace dopo poco tempo..come sempre la verita' sta nel mezzo.quel mezzo che il pubblico triestino non e' stato capace di cogliere...

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Ohps... avevo dimenticato il taglio di Bernardi (altro simpaticone ...).

In realtà ho sempre apprezzato il fatto che Trieste non sia mai stata pervasa dall'abitudine al taglio in corsa. Ho sempre amato le squadre (Boston del Red, Milano di Peterson e Casalini, etc.) che son riuscite a sviluppare delle epoche, che hanno strutturato un periodo intorno alla filosofia del coach. Trieste forse solo con Tanjevi? (malgrado la sconfitta allo spareggio di Bologna e i due anni di B ). Per questo sentendo il nome di Banchi mi è tornata in mente la contestazione e la cacciata. Forse perché in quella data si è rotto il velo sulla cattiva gestione della Società che ci ha aperto il baratro.

Forse, chissà, si potrebbe partire proprio da quanto ho qui evocato (Bologna, la B di Tanjevi?) per pensare se esista la possibilità di un vero nuovo ciclo e se in effetti qualcuno lo stia perseguendo.

Ho apprezzato l'articolo di Baldini su Dalmasson: io lo difenderò fino a fine anno perché non ha sbagliato mai in ottica di medio periodo: magari su qualche giocatore si potrà discutere, ma le somme si fanno a fine campionato.

Quello che manca davvero, lo sappiamo, è la struttura societaria, la proprietà. In qualunque squadra esistono tre livelli organizzativi e quindi temporali: i giocatori (anno per anno, quando va bene per un ciclo pluriennale più lungo); il settore tecnico (allenatore e CO o GM) meglio per più anni; la direzione societaria/la proprietà (guai se per meno di un lustro almeno). Ognuno di questi livelli deve essere in proporzione più o meno visibile sul fronte (i giocatori si vedono più di tutti, i dirigenti meno - fisicamente verso il pubblico). E viceversa ogni livello deve avere una visione temporale diversa: i giocatori, esecutori, devono "colpire" settimanalmente; l’allenatore, tatticamente, pianificare la stagione; la società, strategicamente, definire i cicli e il piano operativo, finanziario ed economico.

Magari mi son dilungato troppo, ma quello che abbiamo vissuto in questi ultimi 35 anni (esticazzi … se siamo vecchi) la dice lunga sui tre livelli. Basta pensare all’Hurlingham, a Stefanel, all’interregno di Illycaffè, alla Nuova Pallacanestro 2004: ognuno ha avuto successo (o fallito) nei momenti in cui i tre livelli hanno trovato un allineamento o meno.

Chissà se qualcuno avrà questa capacità ora?

PS. Rispetto a Benfatto (mi piace molto e davvero mi stroligo per capire come si stia gestendo) e alla risposta promessa dal web master: son sempre più convinto che, da lungo, abbia delle razioni lente e ammortizzate. È mancato Benevelli e accanto ha dei pivot solidi fisicamente, ma limitati (forse futuribili) tecnicamente (Magro e Colli). Così si sente (giustamente) il migliore (mancanza di competizione interna) ma anche solo sotto le plance quando si tratti di finalizzare …

:'derci:

Edited by GMarco
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Io della partita di ieri salvo i 2 punti ma sicuramente voglio elogiare anche i nostri giovani che, con grinta e personalità (soprattutto nel secondo tempo), sono riusciti a tenere in piedi la squadra seppur contro una modestissima Osimo. Molto bene quindi Raspino, Contento, Bonetta e Vidani :ehsi:

Per quanto concerne la questione allenatori sono dell'idea che, dopo Tanjevic, Trieste non abbia visto parecchia luce. Mi sono divertita parecchio ai tempi di Bernardi, nel dopo Stefanel, con tanto di finale di Coppa Italia poi "vinta" dalla Benetton (stagione 1994-1995) e poi a sprazzi con Pancotto. Banchi? Per me il peggiore subito dopo a Steffè (anche se il peggio del peggio resta Pasini! :D)

Su Dalmasson non so che dire. Boh, da esterna, direi assolutamente anonimo :unsure:

Edited by cucciolina
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Servivano i 2 punti... e sono arrivati ... pochi maledetti e subito. certo che l'impressione dopo 2 quarti era di una squadra bloccata dai suoi stessi errori. avevamo tirato il doppio di Osimo ed eravamo sotto.

Finalmente un Raspino concreto , un Contento che ha degnamente sostituito in regia gli assenti e un Bonetta incredibilmente a suo agio nelle penetrazioni.

Ora bisogna assolutamente recuperare qualche infortunato anche se vedere il ginocchio di Magro fa una brutta impressione .. (Borsite?)

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Riprendendo il discorso sugli allenatori... Bernardi tutta la vita ovviamente.... secondo me avrebbe fatto bene anche quest'anno (con Lenardon in regia....)

Io non sono per niente d'accordo. Lo dico dopo avere assistito a una dozzina di allenamenti sia di Bernardi che di Dalmasson. Per me la differenza tra i due non è poca ed è a favore di Dalmasson.

E non capisco perché "ovviamente".

Nel senso che, usando quell'avverbio, Giuli sottintende che c'è qualcosa di evidente, di scontato, tanto che è inutile spiegarlo, che fa preferire Bernardi a Dalmasson. A parte l'amicizia che lo lega ad alcuni giocatori, io non vedo cosa possa essere.

Anzi, aggiungo che, fossi nella società, non avrei dubbi a lasciar andare a Massafra tutti i giocatori che rimpiangono l'ex coach.

Ma - è bene aggiungerlo - sono tutt'altro che un tecnico di pallacanestro. Sono solo un tifoso di antica data, nonché un indecoroso praticante amatoriale.

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Mi ero ripromesso di rispondere a GMarco sul discorso Benfatto: secondo me a Michele non manca principalmente Benevelli, quanto la tranquillità interiore. E la tranquillità manca a molti giocatori del roster: se ci chiedessimo il perchè di tutto questo, mi sembra chiaro che il discorso rischia poi di finire quasi unicamente sulla gestione del gruppo.

Personalmente io avuto modo di apprezzare coach Dalmasson già in passato, prima di arrivare a Trieste. E' un allenatore navigato che sa il fatto suo. Tante volte ho sottolineato che, magari, potrebbe non esserci troppo feeling tra lui e i giocatori, su cause però di cui non sono direttamente a conoscenza e per le quali evito di entrare in discorso, non avendo da parte mia la verità assoluta in mano.

Quindi non ho alcuna intenzione di puntare il dito contro qualcuno in particolare, non mi cimento a trattare di tematiche legate allo spogliatoio (che, per come la penso io, devono restare all'interno di 4 mura senza troppi "babezi") ed evito di sparare zizzania a manetta come qualche altro giornalista potrebbe fare: ma mi chiedo se la sorta di "malessere" che si vede ogni tanto ad occhio nudo negli allenamenti (qualche forumista segue anche la squadra durante la settimana) o in qualche partita sia solo figlia di quanto detto sopra. O, anche, di altre situazioni intrinseche.

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alla fin fine le fortune o le sfortune di molti allenatori citati in questo 3d sono dovute alla squadra che aveva in mano ed alla capacita'di tenerla in pugno.

per me:

Boscia:nr.1 nella preparazione individuale del cestita,nelle situazioni tattiche durante la partita non sicuramente un fuoriclasse

Pancotto:nr.1 come motivatore dei giocatori.alla lunga pero' il suo basket lacrime sudore e sangue :travirgolette: mi aveva stancato

Banchi:nr.1 nella conoscenza degli avversari e nella preparazione della partita.incapace di cambiare atteggiamento in situazioni negative nello spogliatoio

Lombardi:mr 1 nell'istrionismo e come trascinatore di folle.a lui il merito(diviso con altri)di aver fatto nascere il fenomeno basket a Trieste.

Rudy D'Amico.il nr.1 nell'arraggiarsi con quel che passa in convento :travirgolette: salvando un squadra,nella stagione 82-83,che tutti davano per sicura retrocessa.con 6 uomini 6 con Fabbricatore sesto uomo.con un gioco spesso spumeggiante.

De Sisti:nr.1 nella nevrosi applicata al basket..alle volte funziona(stagione 84-85), a volte meno(stagione 83-84).

Puglisi:nr.1 nella conoscenza teorica della pallacanestro..la pratica e' pero' un'altra cosa.

Bernardi:nr.1 nel vulcanesimo rinascimento.e decadimento.dalle stelle(finale di coppa Italia persa per un soffio)alle stalle (brutta commedia nella sua ultima comparsata a Chiarbola).

nella storia della nuova pall.ts:

Bernardi:vedi De Sisti.anche se le sue stagioni non sono state negative.anzi.

Steffe':ha dalla sua una promozione,ed una retrocessione.pecca di scarso carisma.ma comunque e' un'allenatore di categoria.

Dalmasson:un po' Pancotto,un po' Banchi..in una stagione non facile,sembra lui l'unico punto di riferimento di tutta la Pall.ts.

Pasini:allenatore di stazza..alla Lombardi.a differenza sua,con lui si rischiava di far morire cio' che Dado aveva contribuito a far rinascere..

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Riprendendo il discorso sugli allenatori... Bernardi tutta la vita ovviamente.... secondo me avrebbe fatto bene anche quest'anno (con Lenardon in regia....)

Io non sono per niente d'accordo. Lo dico dopo avere assistito a una dozzina di allenamenti sia di Bernardi che di Dalmasson. Per me la differenza tra i due non è poca ed è a favore di Dalmasson.

E non capisco perché "ovviamente".

Nel senso che, usando quell'avverbio, Giuli sottintende che c'è qualcosa di evidente, di scontato, tanto che è inutile spiegarlo, che fa preferire Bernardi a Dalmasson. A parte l'amicizia che lo lega ad alcuni giocatori, io non vedo cosa possa essere.

Anzi, aggiungo che, fossi nella società, non avrei dubbi a lasciar andare a Massafra tutti i giocatori che rimpiangono l'ex coach.

Ma - è bene aggiungerlo - sono tutt'altro che un tecnico di pallacanestro. Sono solo un tifoso di antica data, nonché un indecoroso praticante amatoriale.

Gus, guarda che essere un "indecoroso praticante amatoriale" deve essere fonte di orgoglio altroche' !!

La differenza principale sta nel "motivare" la squadra , cosa secondo il mio parere, utile e in parte determinante nella gestione della squadra. pure io vado qualche volta a vedere gli allenamenti come andavo a seguire quelli di Bernardi e secondo me c'e' una differenza "motivazionale" e nella gestione dei giocatori stessi.

Un primo esempio era gia' arrivato dopo la prima giornata quando Lenardon aveva fatto un partitone (l unico che si era salvato ed ero presente) a Trento ed era stato criticato dal coach.... (Gus citare Lenardon era per fare un esempio )

A livello di risultati per ora Dalmasson ci puo' stare considerando gli infortuni penalizzanti

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Gus, guarda che essere un "indecoroso praticante amatoriale" deve essere fonte di orgoglio altroche' !!

Giuli, non è che potresti fare una telefonata a mia moglie e ripeterglielo?

Lei non è propriamente d'accordo ...

Ahahahahahahahahahah

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