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I suntini sandrini di mercoledì 19 maggio 2021


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MERCOLEDÌ 19 MAGGIO 2021

- La sera dei ringraziamenti si è conclusa. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", per l'Allianz restano gli applausi, quelli purtroppo troppo pochi di un Dome orfano del popolo biancorosso e rappresentato solo dai soci reduci dell'assemblea pre-gara3. Un'assemblea che da cui filtra solo quel "Pronti a ripartire" del presidente Mario Ghiacci che è già un fondamentale punto di partenza in uno scenario nazionale che vede nuvole incombenti su altri club.Il quarantunesimo minuto, finita la partita costata l'eliminazione dai play-off, è stato quello degli abbracci e delle lacrime. La commozione di Daniele Cavaliero ha contagiato tutti. Negli spogliatoi Eugenio Dalmasson ha abbracciato e parlato a lungo ai suoi ragazzi. Oggi la squadra dovrebbe salutare gli sponsor e da domani inizieranno le partenze per gli Usa. Da domani, in fondo, sarà già futuro.L'Allianz ha concluso una stagione assolutamente positiva. Partecipazione alle Final Eight di Coppa Italia, l'exploit al Forum di Milano e gli altri successi esterni, i play-off. Tutto questo nonostante l'assenza del tifo che all'Allianz Dome conta eccome e con un mese e mezzo senza giocare a causa del Covid. Il domani, fatto inevitabilmente di scelte, non può che partire da qui. Quello da salvare è molto più di quello da dimenticare. L'Allianz del futuro - e avere la certezza di esserci visti i tempi è già un successo - dipenderà comunque dall'evoluzione di alcune condizioni.ALLENATORE Nel dopogara di Eugenio Dalmasson solo orgoglio per la prova della squadra e quel «lasciamo in eredità la migliore stagione degli ultimi 20 anni». La fine del ciclo tuttavia sembra attendere solo un tributo solenne. Da troppo tempo radiomercato si è sintonizzata sulla panchina triestina, anche se il dopo-Dalmasson (con il coach dato prossimo a un ritorno a casa Reyer) sarà presumibilmente già familiare, con Ciani e Legovich. Una scelta che darebbe continuità a una stagione positiva e che probabilmente porterebbe a scelte di mercato mirate senza stravolgere l'identità.SQUADRA La società per tutto l'anno ha difeso la scelta del 5+5 e non tornerà indietro anche perchè il budget terrà conto degli effetti postCovid. Sul fronte stranieri il più garantito è Grazulis. Più difficile rivedere i tre Usa, per motivi diversi: Upson volonteroso ma modesto, Henry terribilmente discontinuo come hanno confermato le ultime due prove contro Brindisi, Doyle incostante e non così leader come giustificherebbe l'extrabudget giocato dalla società. Delia, infine, si è fatto apprezzare restituendo il gusto di vedere un centro classico e gli piacerebbe rimanere in città. Va affiancato tuttavia a un altro lungo, con altre caratteristiche, più fisico ed esplosivo. Con il 5+5 l'Allianz opterà per spendere tre stranieri nel parco esterni o nei lunghi? Un quesito legato anche alle scelte di Alviti, unito alla PallTrieste da un 1+1 con escape da parte di entrambi. Brescia ha pubblicamente espresso il suo interesse. Però Trieste può garantirgli quello che la Germani già rinforzatasi nel parco esterni con Della Valle non è in grado di assicurargli: il posto da ala piccola titolare. Per un giocatore giustamente ambizioso non è poco. Nel mosaico da comporre nei prossimi mesi altri due tasselli: l'ipotesi di uno straniero play-guardia per permettere a Fernandez di dare minuti-qualità (nell'anno di Wright Lobito fu il miglior triplista della A) e la voglia di far crescere ad alto livello Schina e Deangeli. I "Quattro dell'Ave Maria" fatalmente avranno prima o poi bisogno di un ricambio... 

- Bandiera per anni della Triestina, bomber alabardato nel cuore di tutti i tifosi, ma anche grande tifoso dell'Unione. Adesso Denis Godeas ha intrapreso il percorso da allenatore come vice di Princivalli al Cjarlins Muzane, ma ovviamente ha sofferto molto per l'eliminazione con la Virtus Verona. Godeas, sorpreso da come è andata a finire? «Proprio venerdì scorso ero in sede e si diceva che era la classica partita da non prendere sottogamba, ma non c'era neanche lontanamente il pensiero di poter essere eliminati. Per cui tanta sorpresa e grande dispiacere, perché ci sono modi e modi di uscire». E quello della Triestina com è stato? «Si era consapevoli che la Triestina non fosse la favorita dei play-off, ma un conto è uscire giocandotela, magari contro una squadra più forte, così invece è una bella botta. Nello sport si può perdere, ma farlo con la sensazione di non aver fatto tutto quello che si poteva, dà fastidio e non è accettabile in nessun sport».Come l'ha vissuta personalmente? «Noi avevamo giocato a Porto Tolle, appena salito sul pullman sono stato subissato di messaggi che mi stavano raccontando l'andamento della partita e la percezione non era buona, era quella che ci si accontentava del pareggio. L'esito è stato un po' figlio di questo atteggiamento, certo mi sarei aspettato qualcosa di più».Adesso lei è anche allenatore: come giudica la scelta del 3-5-2? «Non mi permetterei mai di giudicare Pillon: lo conosco, l'ho avuto come allenatore ed è molto preparato. Ma è chiaro che la percezione di tutti, anche di chi poi ha visto la partita, era quella di una squadra impostata per giocare con attenzione ma per accontentarsi del pari. Io onestamente una partita del genere avrei l'idea di cercare di farla e non di subirla. Ma ripeto, non mi permetto di criticare». Come ripartire? «Nella stagione tante cose non hanno funzionato, ma c'era anche qualcosa di positivo: ora anche quello che c'era di buono con questa eliminazione viene messo in discussione e si vedono le cose ancora più brutte di quelle che sono. Giusto comunque fare un esame di coscienza e sono certo che Milanese sarà il primo a farlo: si è preso un po' di tempo per ragionarci bene sopra e poi fare delle scelte meditate». I tifosi stanno criticando anche la società, oltre a squadra e tecnico: cosa ne pensa? «Fa parte del calcio, molti criticano anche quando si vince. Ma Milanese è una persona intelligente, di calcio ne sa ed è giusto ascoltare i tifosi: si dicono una marea di cazzate, ma ci sono anche alcune cose intelligenti e credo che lui prenderà spunto da queste, per poi ovviamente prendersi la responsabilità delle scelte. Piuttosto quest'anno nella piazza ho percepito un certo distacco». In che senso? «Al di là del covid e degli stadi vuoti, si percepiva un certo distacco dei tifosi, una sorta di alone di negatività. A volte i tifosi non si rendono conto di quanto sia importante la fiducia attorno e soprattutto un incoraggiamento e una pacca sulla spalla proprio quando le cose vanno male. Ecco, io ho fiducia nel futuro e spero ce l'abbiano anche i tifosi». L'avventura con Princivalli al Cjarlins come va? «Benissimo, quando siamo arrivati c'erano molte difficoltà. Princivalli è molto preparato tatticamente, ed è cresciuto tanto anche dal punto di vista gestionale: è stato bravo a cambiare alcune cose e ora siamo davvero una squadra di calcio. Un ottimo percorso, ora la ciliegina sarebbe partecipare ai playoff».

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