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I suntini sandrini di giovedì 19 agosto 2021


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GIOVEDÌ 19 AGOSTO 2021

- Nella storia della Pallacanestro Trieste è entrato da tempo. Una carriera più che ventennale cominciata e conclusa in biancorosso, dai primi anni trascorsi sotto l'esperta guida di un fenomeno come Ivo Maric alle stagioni del ritorno a casa da veterano, un ritorno impreziosito dalla promozione che ha riportato la "sua" società nella massima serie. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", da quest'anno la storia di Daniele Cavaliero si impreziosisce di un nuovo capitolo. Da capitano aveva lasciato Varese nell'aprile del 2017, quattro anni dopo prenderà il posto di Andrea Coronica e, idealmente, metterà la fascia al braccio in vista della prossima stagione. Lo ha annunciato l'Allianz sui suoi canali social con un video emozionante e un testo toccante interpretato dallo stesso Cavaliero. «Il basket è di Trieste, Trieste è del basket, noi giocatori siamo dei custodi e io...sono uno di loro». Parole significative recitate dagli spalti di un palazzetto che nelle ultime stagioni è diventata la casa dei tifosi. In questa stagione, agli ordini di Franco Ciani, Cavaliero continuerà a fare quello che ha sempre fatto da quando è tornato a indossare la casacca biancorossa. Leader in campo e nello spogliatoio, nei momenti belli ma anche e forse soprattutto in quelli delicati. Un punto di riferimento per tutto l'ambiente, un ruolo che nella storia della Pallacanestro Trieste hanno interpretato personaggi che hanno fatto la storia del basket cittadino. Da Meneghel a Bertolotti, da Pilutti a Tonut, da Casoli a Carra: giocatori che sono rimasti nell'immaginario collettivo. «La scelta di Cavaliero è quella più lineare e logica- sottolinea il tecnico Franco Ciani. Alla fine il capitano è colui che deve trasmettere ai compagni di squadra, giovani e vecchi, la filosofia, il modo di essere, le abitudini e la mentalità di una società. E allora chi meglio di Daniele? Al di là di quello che sarà il ruolo e l'apporto importante che il giocatore ci darà, la sua presenza ha un valore che va oltre la presenza sul campo. In questo senso va letta anche la decisione di nominare come vice capitano Juan Fernandez. Il Lobito, allo stesso modo di Cavaliero, rappresenta la continuità di una società arrivata nella massima serie partendo da lontano». Un nucleo italiano solido, dunque, nel contesto di un gruppo che si sta dimostrando coeso e con le idee chiare sin dai primi giorni di preparazione alla nuova stagione. Per Cavaliero, aldilà di quello che saprà dare alla sua squadra, la possibilità di chiudere nel migliore dei modi la carriera. Farlo da capitano a Trieste, in una stagione che seppur con le limitazioni previste riporterà i tifosi sugli spalti, gli permetterà di assaporare in tutta la sua pienezza il gusto della sfida. Quella sfida che, per oltre vent'anni, è stato stimolo e benzina nel motore di un giocatore che ha sempre trovato nelle motivazioni e nelle scelte di cuore la spinta decisiva per andare avanti e diventare un icona da imitare nella pallacanestro italiana.

- La Triestina fra le tre grandi favorite del girone A. Come scrive Antonello Rodio, a indicare l'Unione sul podio sono due avversari diretti della formazione alabardata. Anzi, uno sarà già al Rocco sabato per il primo turno di Coppa Italia: si tratta infatti di Luca Belcastro, giocatore del Trento che, dopo alcuni anni in C con Carrarese, Viterbese e Imolese, la scorsa stagione è stato uno dei protagonisti della promozione della squadra trentina dalla serie D. «Sabato affronteremo in trasferta una squadra come la Triestina - dice Belcastro - una delle favorite per la vittoria finale del campionato. Il segreto sarà concentrarci solo su noi stessi, spendere troppe energie mentali pensando agli avversari ha poco senso. Le favorite per la promozione? In pole position metto Padova, Südtirol e Triestina, poi come sempre ci sarà qualche sorpresa, è bello pensare che potremmo essere noi. In precampionato abbiamo subito gol solo contro il Parma, è un dato di fatto incontestabile. Certo i margini di miglioramento sono tanti ma qualitativamente siamo cresciuti rispetto al passato e la strada imboccata mi sembra quella giusta». A mettere la squadra alabardata tra le regine del girone è anche Giuseppe Pasini, presidente della Feralpisalò, uno che di posizione di vertice in serie C se ne intende visto che la squadra gardesana negli ultimi quattro anni è sempre entrata fra le prime sei posizioni del girone nella regular season. «Partiamo con entusiasmo - afferma Pasini - siamo in un girone di campionato più facile rispetto allo scorso anno e questo ci dà più speranze di agganciare le prime. Il Padova è la favorita, a ruota Triestina e Sudtirol. L'obiettivo nostro è dare fastidio a qualcuna di queste».

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