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MARTEDÌ 22 FEBBRAIO 2022

- Allianz di nuovo al lavoro, da ieri, per lasciarsi alle spalle la delusione delle Final Eight in Coppa Italia e ritrovare nuove energie in vista della ripresa del campionato.L'occasione giusta per fare il punto con il tecnico biancorosso Franco Ciani, intervistato da Roberto Degrassi. Quasi due settimane a disposizione per far recuperare lo smalto smarrito all'Allianz. Pausa provvidenziale. "Cercheremo di recuperare freschezza atletica per la seconda parte della stagione. Siamo in una fase di condiziuone calante, lo considero fisiologico. Mettere benzina nel nostro motore sarà la priorità. L'altra è cercare di inserire Alexander nei nostri dettami difensivi e offensivi". L'ex virtussino ha debuttato in Coppa Italia neanche 72 ore dopo aver conosciuto i nuovi compagni. Come procede il suo inserimento? "Dopo la Coppa Italia ho parlato con lui. A Pesaro si è trovato nella condizione di chi si lancia dal trapezio senza rete, non ha potuto ad esempio dimostrare le sue capacità difensive. Deve sapere che avrà spazio nelle rotazioni, gli chiediamo di portare tutto il suo entusiasmo e desiderio di giocare. Quanto potrà esserci utile lo scopriremo insieme a lui". Alexander osservato speciale in questi giorni di sosta insomma. "Non solo. Sarà anche l'occasione per studiare qualcosa di nuovo nei nostri giochi. Certo, non possiamo farlo a ranghi completi. Soprattutto per quanto riguarda il reparto lunghi dovremo adattarci. Non possiamo contare su Delia e Grazulis impegnati con le rispettive nazionali e Lever, ancora in fase di riabilitazione. In questo momento i nostri centri sono Konate e Campani e le ali forti Deangeli e Fantoma".
La decisione di non concedere un pacchetto di giorni durante la sosta del campionato ha destato anche malumore tra i giocatori, se proviamo a interpretare i post sui social. "Io non comunico attraverso i social ma ognuno naturalmente è padrone di esternare a modo suo. Abbiamo un certo lavoro da svolgere in questo periodo per recuperare condizione e intensità, il programma predisposto prevede due giorni e mezzo di riposo nello scorso week-end per scaricare le tossine, cinque giorni di allenamenti al mattino e al pomeriggio ad eccezione del mercoledì quando effettueremo una sola seduta, altri due giorni e mezzo di riposo nel fine settimana". Cosa ha lasciato l'avventura in Coppa Italia? "Sappiamo che non abbiamo reso come avremmo voluto, con la percezione di non essere brillanti nè esplosivi. Le finali di Coppa Italia sono un concentrato di emozioni e di stimoli che si bruciano nell'arco di un fine settimana. In questo momento è innegabile che non siamo al top ma faccio notare che le ultime due formazioni affrontate tra campionato e Coppa, Brescia e Tortona, sono le due più in forma. Sarebbe stato dura per tutti. Infatti le ha battute solo Milano e scusate se è poco..." A Pesaro l'Allianz oltre a un tono atletico dimesso non è piaciuta nemmeno nell'atteggiamento. A Brescia, in campionato, aveva accettato di fare a sportellate. Contro Tortona in Coppa invece dopo il break piemontese non si è vista una reazione degna di questo nome. "Emotivamente non abbiamo dato le risposte giuste. È mancata l'energia per una reazione. Vogliamo capire fino a che punto sia successo perchè c'era poca benzina o se il calo era dovuto a un affaticamento mentale. Al mattino, alla ripresa degli allenamenti, ho fatto qualche chiacchierata individualmente. Abbiamo tutti voglia di ripartire. Ci aspetta un ciclo fondamentale. Venezia il 6 marzo, poi il recupero con Sassari, la trasferta ad Assago contro l'Armani, la Fortitudo in casa e nel conto metto anche il confronto a Trento". Pare vicino il rientro di Lever. "Ogni giorno Alessandro fa un passo avanti. Nella corsa dritta, senza cambi di direzione, lo vedo già a posto. Al momento la tabella con i tempi di recupero è stata rispettata. Se proseguirà così immagino che a Milano possa riassaporare il parquet almeno per qualche minuto". 

- L'obiettivo prioritario di Bucchi in queste ultime partite era quello di rimettere in carreggiata l'Unione sul piano dei risultati. Dopo tre sconfitte consecutive e la debacle contro la Pro Sesto l'allenatore ha deciso di non andare troppo per il sottile. La priorità era prima di tutto cominciare a limitare i gol presi. Con i centrali difensivi oggettivamente in difficoltà quando presi in velocità e con l'assenza di Negro la strategia di Bucchi è stata quella di proteggerli. Così ha proposto a Bergamo e in casa con la Virtus una linea di centrocampo a quattro (con St Clair che è quasi un terzino di spinta e Ala-Myllymaki più propenso alla fase d'attacco) e poi domenica a Fiorenzuola ha inserito ben cinque giocatori davanti alla difesa. Sul piano del gioco il vantaggio si è visto in copertura e in parte nel pressing mentre l'altra faccia della medaglia è stata una fase offensiva affidata quasi esclusivamente ai calci piazzati e alle ripartenze. La soluzione di Bucchi ha dato risultati posto che quasi mai finora la Triestina ha brillato per le iniziative d'attacco e quello che è stato creato spesso è andato sprecato dagli attaccanti molto imprecisi. Un pareggio e due vittorie di seguito non si possono discutere e alla squadra va il merito di aver saputo reagire al momento di crisi. A Fiorenzuola l'Unione ha meritato di vincere ma con tre occasioni per il raddoppio gettate contro una formazione più solida, rispetto a quella giovane, leggera e sbarazzina di Tabbiani, la musica sarebbe stata diversa. L'incapacità degli attaccanti di segnare, anche quando (e non succede sempre) sono messi dai compagni in condizione di concludere, è stata mascherata dalla qualità superiore del piede di Galazzi e dalle reti dei difensori o dei centrocampisti aggiunti (St Clair per esempio). Il baby talento rientrato dall'infortunio ha ispirato tutte le reti (una su punizione è stata siglata personalmente) messe a segno dalla Triestina. È probabile che anche le prossime due gare con Piacenza domani e Mantova domenica saranno gestite nello stesso modo. Poi però, al di là dei risultati che comunque hanno sempre un peso determinante, la Triestina dovrà far vedere qualcosa di più sul piano della manovra e della personalità. È vero che in C buona parte delle partite si affrontano come l'Unione ha fatto a Bergamo e Fiorenzuola. Perché anche il fatto di saper giocare sporco e in modo essenziale è un pregio e un merito che non va disconosciuto. Ma guardando al futuro della stagione e del progetto biennale, al momento mai messo in discussione dal club, tutti si aspettano che si creino le condizioni per un gioco più propositivo specie dal centrocampo in su. Dipende da condizioni e atteggiamento dei giocatori a disposizione ma anche dalla possibilità che viene data loro di giocare con continuità. Al momento la qualità di Procaccio e Petrella (c'è anche Sarno) sono state sacrificate alla "ragion di Stato" ma nei prossimi mesi potranno essere utili. Il mantenimento della quinta piazza e i play-off dignitosi sono un obiettivo richiesto e da raggiungere ma per incardinare una squadra capace di vincere nella prossima stagione tra qualche settimana sarà tempo di tirare le prime somme.

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