SandroWeb Posted February 25, 2022 Report Posted February 25, 2022 VENERDÌ 25 FEBBRAIO 2022 - Un volto tutto da scoprire quello di Ty-Shon Alexander, la guardia ventitreenne nata a Charlotte e arrivata a Trieste alla vigilia delle Final Eight di Coppa Italia per colmare il vuoto lasciato nel roster biancorosso dal ritiro di Juan Fernandez.Scelto dalla Virtus Segafredo Bologna per sopperire alla lunga assenza di Nico Mannion e garantire a coach Scariolo qualità nella rotazione degli esterni, ha chiuso la sua esperienza in maglia Virtus con quasi 13 minuti di impiego medio a partita.Guardia con spiccata propensione e attitudine al tiro grazie a un rilascio della palla tra i più rapidi di tutta la serie A, dovrà garantire a coach Ciani non solo punti e pericolosità dal perimetro ma anche fisicità e intensità difensiva.Per arrivare a lui, l'Allianz ha modificato la sua strategia stagionale abbandonando la filosofia del 5+5 e puntando sulla voglia di riscatto di un ragazzo che, pur non demeritando, non è riuscito a ritagliarsi a Bologna lo spazio che sperava di meritare. Motivazioni e voglia di emergere che ha raccontato in questa intervista rimandando l'incontro con i tifosi al match casalingo in programma il prossimo 6 marzo contro la Reyer Venezia.Perché ha scelto Trieste e cosa le ha insegnato l'esperienza a Bologna? "Ho scelto di venire a Trieste perché può essere una grande opportunità per continuare nel mio percorso di crescita in Europa, giocando ai vertici del campionato italiano e cercando di imparare il più possibile soprattutto dai giocatori più esperti di questa squadra. Al di là di questo è anche vero che ho sentito solo parlare bene di questa piazza e della società che poi mi ha acquistato. Parlando dell'esperienza a Bologna posso dire che sono stati loro a darmi la chance di giocare in Europa e di iniziare a familiarizzare con il basket europeo che è differente sotto molto punti di vista rispetto a quello americano. Ho trovato molti ragazzi che da anni giocano ai massimi livelli europei e ho cercato di catturare da loro quotidianamente i segreti per migliorare il mio basket, velocizzando soprattutto le scelte da prendere sul parquet, le corrette decisioni in uno specifico momento della partita". Com'è stato il suo primo approccio con la città di Trieste e cosa pensa della sua nuova squadra e dei suoi nuovi compagni? "Amo già Trieste, sia per la qualità della vita sia per la presenza del mare che adoro, non perdo l'occasione per camminare molto spesso assieme al mio cane. Rispetto alla squadra fin dai primi giorni mi sono sentito in una famiglia dove tutti parlano e si confrontano, tutti ti danno la possibilità di conoscere gli altri compagni di squadra. Sono in un ambiente molto stimolante dove ci si allena duramente e si compete ogni giorno sul parquet per crescere come team e vincere più partite possibili da qui a fine stagione". Siamo nella seconda parte della stagione; quali gli obiettivi del team e i suoi personali? "Credo che ogni squadra debba sembra puntare all'obiettivo più alto, ovvero vincere il titolo, per poi raccogliere nel percorso il massimo possibile. Noi abbiamo la possibilità di potercela giocare con tutti e personalmente voglio riuscire a giocare per la squadra, dando il mio contributo su entrambi i lati del campo per far in modo che la Pallacanestro Trieste possa conquistare più punti possibili". Quali sono i suoi obiettivi futuri professionalmente parlando? "Un giorno vorrei avere la possibilità di giocarmi la mia chance in Nba (ha giocato nel 2020 quindici partite nelle file dei Phoenix Suns, ndr). Prima, nell'ottica di puntare ad alzare sempre più l'asticella, un altro obiettivo ambizioso è quello di arrivare a competere in Eurolega nei prossimi anni". - Le tre vittorie di fila, o le due in trasferta anche se ravvicinate, non dovrebbero essere nulla di sorprendente per una squadra ambiziosa. Ma, come scrive Ciro Esposito, la Triestina ha calato il tris nel suo momento di maggior difficoltà in una stagione già di per se vissuta senza grandi acuti e anzi spesso tra tensioni e critiche di una parte della piazza soprattutto verso la società. Bucchi ha avuto la capacità di ricompattare un gruppo sfiduciato facendo leva sull'orgoglio e la grinta che in campo si traducono in compattezza difensiva, intensità e gioco anche duro quando la partita lo richiede. Questa caratteristica, già vista prima del periodo più buio per gli alabardati e cioè fino a due settimane fa, è la base per cogliere risultati almeno in serie C. Solo con un atteggiamento concreto arrivano quegli episodi favorevoli che indubbiamente non sono mancati anche a Piacenza.Perché dopo un primo tempo onesto ma tribolato (bravo anche Offredi) è arrivato il gol su un tiro a sorpresa di Ligi con il tap-in di De Luca e poi l'espulsione di Cesarini sulla pressione di Crimi.La seconda parte della gara, affrontata sul piano tattico e psicologico con il vantaggio del gol siglato in apertura, è stata affrontata dalla squadra con una capacità di gestione che si era vista solo in pochissime circostanze. I cambi che Bucchi aveva a disposizione erano sul piano della qualità forse superiori a quelli schierati in avvio. Sakor, Giorico, Litteri, Petrella (e aggiungiamo Procaccio rimasto in panchina) giocherebbero senz'altro tra i titolari del Piacenza e di gran parte delle altre competitor del girone. Per fare un salto definitivo in avanti anche in prospettiva futura il tecnico, dopo aver ritrovato lo spirito e l'energia del suo gruppo, ha davanti l'obiettivo di forgiare una squadra capace anche di imporre il suo ritmo senza essere infilzata dall'avversario. La difesa anche a tre regge bene (Volta da centrale dei tre ha reso come mai si era visto da quando è a Trieste) con una copertura robusta dei centrocampisti. Le iniezioni di fiducia dei risultati positivi può consentire al gruppo di crescere anche in attacco dove finalmente sono arrivati i timbri delle punte.I numeri si lasciano leggere ma non è un caso che la Triestina faccia più fatica al Rocco quando c'è da fare la partita. Ben 7 delle 12 vittorie sono maturate lontano dal campo amico (per complessivi 23 punti sui 44 raccolti).Rocco amico fino a un certo punto vista la negatività dei pochi presenti, l'assenza dei ragazzi della Furlan e l'impossibilità di svolgere rifiniture, ma pur sempre un fattore da sfruttare quantomeno per il manto quasi perfetto e per le dimensioni del rettangolo.Finora invece molto spesso è prevalsa piuttosto la carica che gli avversari riescono a trarre, e non solo in questa stagione, dal palcoscenico triestino decisamente inusuale per le squadre più avvezze alla terza serie. Insomma il rendimento ma soprattutto l'atteggiamento e il modo di stare in campo al Rocco sono appena sufficienti. Intanto c'è da affrontare domenica un'altra trasferta sul campo del Mantova dell'ex Galderisi. E Bucchi dovrà fare i conti ancora una volta con tante assenze (ben quattro gli squalificati). Il tecnico dovrà far leva sullo spirito e le capacità di adattamento che ai giocatori riesce più facile quando hanno la fiducia che deriva dai risultati positivi. Una fiducia che non deve allentare la tensione ma rafforzarla per affrontare al meglio l'ultimo quarto di campionato 1 Quote
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