SandroWeb Posted February 7, 2023 Report Share Posted February 7, 2023 MARTEDÌ 7 FEBBRAIO 2023 - Quando era successo l'ultima volta il mondo era un po' diverso. Si giocava a basket senza immaginare che nel giro di pochi mesi le luci sul parquet si sarebbero spente, le porte dei Palasport si sarebbero chiuse e anche lo sport si sarebbe confrontato con le conseguenze della pandemia. Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo" odierno, nelle prime giornate di questo campionato la Pallacanestro Trieste chiudeva tristemente la classifica delle presenze. Un po' più di duemila spettatori (a proposito, chapeau a chi c'è sempre stato), lo spettro di pagare dazio in sede di bilancio in un momento che era ancora di incertezza societaria, una squdra partita con uno 0-4.A distanza di un paio di mesi Trieste torna ad essere il pubblico numero uno in Italia. Nell'ultima giornata nessun'altra squadra della serie A ha avuto più spettatori. Nemmeno la Virtus Bologna, e scusate se è poco. A Valmaura 6053 presenze, con coreografia degna delle serate migliori. E tutto lascia pensare che non si tratterà di un exploit episodico, tanti erano i debuttanti sugli spalti dell'Allianz Dome. Aver tenuto testa all'Armani Milano è una garanzia della competitività di un gruppo reduce da quattro vittorie di fila. La prossima gara interna, del resto, vale un pienone annunciato: a inizio marzo, dopo la lunga pausa per la Coppa Italia e gli impegni azzurri, arriverà Treviso. L'avversario che più stuzzica il tifo biancorosso.Mario Ghiacci, vicepresidente e general manager della Pallacanestro Trieste, non nasconde una «grande soddisfazione. Si avverte di nuovo entusiasmo, grazie a una squadra che sta giocando bene, all'avvento della nuova proprietà e al lavoro che stiamo continuando a fare. Quello che abbiamo visto contro Milano è un segnale importantissimo per il futuro. Allargare la base del pubblico significa poter contare davvero sul sesto uomo in campo, oltre a un inevitabili benefici economici».La nuova proprietà della Cotogna Sports Group Italia come ha accolto le notizie dell'ultimo match? «I soci seguono con grande interesse le partite, mi hanno tempestato di messaggi. C'era un po' di dispiacere per il risultato, anche se conoscevano la caratura della squadra che avevamo di fronte, ma erano elettrizzati dall'atmosfera dell'Allianz Dome - continua Ghiacci - Hanno potuto rendersi conto che non abbiamo mai venduto bugie quando raccontavamo della passione di Trieste per il basket e della bellezza di vedere gli spalti colorati di biancorosso. Sono risultati che alimentano la voglia di continuare a fare progetti importanti per il futuro».Domenica la Pallacanestro Trieste, con il look abituale visto che il grigio Bora di domenica scorsa era una divisa speciale, sarà a Casale Monferrato contro Tortona. «Dobbiamo continuare a comportarci come abbiamo sempre fatto - prosegue il gm biancorosso - Prima ci togliamo il pensiero di metterci in salvo meglio è, poi eventualmente penseremo a divertirci. Io non mi fido di un campionato così, con risultati imprevedibili e nessuna squadra materasso. Stiamo lavorando bene, tatticamente cè una grande preparazione e lo si vede sul campo. Terry? Ha un atletismo importante, si sta adattando a un adeguamento di ruolo, è appena arrivato e non è detto che domenica prossima potrà ripetere la gara fatta contro Milano. Deve assestarsi e trovare nuovi equilibri all'interno di un gruppo. Le qualità che ci hanno spinto a firmarlo, comunque, si sono viste». - I numeri dell'Unione sono sempre più impietosi, come scrive Ciro Esposito sul quotidiano locale odierno. Non solo per l'ultima posizione con distacco dal Piacenza m anche per i punti da rosicchiare a chi sta più in alto per evitare il -8 che cancellerebbe i play-out anche arrivando penultima. E poi c'è uno zero nella casella gol segnati nelle ultime tre gare e i soli 4 punti (all'andata erano 7) raccolti nel girone di ritorno. Eppure, nonostante tutto, il tecnico Gentilini ci crede ancora e anche i giocatori in campo dimostrano di non aver sbaraccato. Per quanto visto contro la Pro Sesto la sconfitta si può anche archiviare come un incidente (leggi espulsione di Masi) di un match destinato a finire in parità. Un risultato che sostanzialmente non avrebbe cambiato la classifica. Al di là dell'esito della sfida c'è da dire che la Triestina ha giocato alla pari, finale escluso, della Pro Sesto che è diventata la prima della classe. A dir la verità era successo anche a Lignano con il Pordenone. E questo la dice lunga sull'equilibrio tra le varie formazioni in competizione in questo strano campionato nel quale solo la Triestina non ha mai avuto un guizzo inaspettato. A questo punto la logica e la razionalità non possono indurre all'ottimismo. E allora ci si può appigliare disperatamente a qualche aspetto tecnico che possa ipotizzare un recupero della Triestina nelle ultime 12 giornate? L'handicap accumulato finora è pesantissimo ma l'Unione dopo il mercato di gennaio, quanto a giocatori, non è quella che le ha prese a destra e manca. Non solo c'è stato l'avvicendamento della guida tecnica conseguente alle dimissioni di Pavanel ma sono arrivati ben nove giocatori a fronte di altrettante partenze.Gentilini domenica al Rocco ha schierato una formazione di partenza con 7 nuovi protagonisti e 4 (Rocchetti, Gori, Paganini e Felicie) della vecchia guardia. Quali potenzialità può essere in grado di esprimere un gruppo con tanti innesti non ancora contaminati dal clima pesante che si è creato? E che apporto possono dare quelli della vecchia guardia da qui alla fine senza le sirene del mercato? E infine quanto può raccogliere la Triestina modificata tatticamente da Gentilini? Finora l'arrivo di alcuni difensori e centrocampisti interditori (Celeghin), di un portiere come Matosevic e la scelta del tecnico di adottare uno schieramento più coperto, dà maggior solidità alla retroguardia. Resta evidente che non è stato risolto il problema di come fare gol. E nell'ultimo terzo scarso di torneo, per accedere ai playout, serviranno non meno di 4-5 vittorie specie negli scontri diretti: l'obiettivo è scavalcare il Piacenza e rosicchiare almeno 5 punti a chi precede gli emiliani. Non è semplice ma nemmeno impossibile per un gruppo che fa i conti con il fardello della classifica ma che sulla carta dovrebbe essere mentalmente più libero perché quella classifica non l'ha determinata. Fa bene quindi Gentilini a difendere i giocatori con l'intento personale di costruire una squadra e un gruppo che sappia reagire a qualunque situazione negativa (sconfitte o ingiustizie arbitrali). Fra un paio di settimane sarà ultimato anche il processo di integrazione dei nuovi. Sarà troppo tardi? Forse, ma non ci sono alternative. E piangersi addosso non porta a nulla. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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