SandroWeb Posted February 27, 2024 Report Posted February 27, 2024 MARTEDÌ 27 FEBBRAIO 2024 - I tifosi, la piazza, gli addetti ai lavori si aspettavano che il presidente annunciasse una sterzata decisa o comunque qualche aggiustamento. E invece, come scrive Ciro Esposito, visto il profilo misurato finora sperimentato in questi otto mesi di gestione della Triestina, era logico aspettarsi da Ben Rosenzweig una blindatura e una piena condivisione delle decisioni prese assieme al suo staff tecnico. Il presidente arrivato dagli Usa difende la scelta dell'esonero di Tesser, quella dell'arrivo di Bordin al quale va dato tempo, così come serve pazienza anche se i risultati negativi immediati non fanno piacere a nessuno. Lo status emotivo dei tifosi è comprensibilmente afflitto, l'azienda Triestina deve andare avanti. E a maggior ragione visto che la proprietà americana è portatrice di una cultura diversa da quella italica. Quello che conta in un investimento nel tempo è il risultato finale. La società garantisce tuttavia (e non è poco) il suo impegno operativo e finanziario per creare qualcosa di grande e sostenibile a Trieste: il club è stato risanato dalle pendenze ereditate, è avviato il tavolo con le istituzioni per sistemare la gestione del Rocco e per costruire il centro sportivo in area muggesana. Il presidente ha fiducia nella realizzazione del progetto e chiede altrettanta ai tifosi indispensabili per valorizzare un percorso che naturalmente ha alti e bassi. I supporter e gli abbonati saranno ricompensati con dei benefit per quanto perso in questa stagione (e non per responsabilità della società).I risultati arriveranno ma comunque dirigenti, allenatore e giocatori hanno l'input da qui a maggio di dare il massimo per vincere più partite possibili, giocare i play-off (anche se ancora non si sa dove, a parte l'esilio del Tognon) con l'obiettivo della serie B. «Mi assumo la piena responsabilità del lavoro e delle decisioni del mio staff - ha detto Rosenzweig - e garantisco che stiamo lavorando a pieno regime per un progetto ambizioso con obiettivi nel medio-lungo termine. Vogliamo lasciare in eredità alla comunità qualcosa di duraturo e sostenibile a partire dalle infrastrutture: il dialogo è aperto e costruttivo con le amministrazioni locali perché al Rocco non succeda più quello che è successo e per realizzare un centro sportivo a Muggia». Già, ma dopo una prima parte di stagione di alto livello, ora la situazione quanto a risultati sta precipitando. «Non vi chiedo di fidarvi in modo cieco ma di darci tempo senza guardare i risultati immediati. Mi assumo tutta la responsabilità delle scelte fatte, compresa quella su Tesser per il quale ho il massimo rispetto. Dovremo migliorare nella comunicazione ma ci stiamo già lavorando. Non servono integrazioni nell'organigramma ma l'impegno quotidiano che già avviene. Bordin è arrivato solo da tre settimane e quindi è troppo presto per giudicare il suo lavoro. Anche i giocatori devono fare di più e meglio. Sono convinto che la decisione presa dal Club è stata la migliore possibile in questo momento. Capisco che la percezione all'esterno possa essere negativa ma le scelte sono state prese an alizzando collegialmente i fatti. L'esonero era necessario: abbiamo fatto un passo indietro per rendere più solido il futuro del club». La frizione o la spaccatura con i tifosi ora è un fatto: riconoscono le qualità umane e professionali di Tesser e la squadra perde da cinque gare. È comprensibile che l'inquietudine e il distacco stia crescendo. «Io chiedo a loro pazienza - ha continuato il presidente -. Abbiamo fatto degli errori di comunicazione ma il nostro obiettivo è quello di costruire un club del quale loro possano essere fieri e orgogliosi. La C è un campionato difficile e vogliamo uscirci. Il nostro traguardo è salire in serie B. Lo è oggi e lo sarà anche in futuro. Apprezzo profondamente l'attaccamento dimostrato dai tifosi finora e chiedo loro di continuare a seguire la squadra e a sostenerla». - Redan e Agostino torneranno a disposizione di Bordin già questa settimana: tra gli assenti di domenica a Vicenza, solo l'attaccante olandese e il portiere sono stati esclusi per motivi disciplinari, con una punizione che comunque è limitata alla sola partita appena giocata. Come scrive Antonello Rodio, lo ha rivelato il direttore generale alabardato Alex Menta durante la conferenza stampa di ieri del presidente Rosenzweig. Quanto a D'Urso, invece, lamenta un problema al polpaccio che lo aveva colpito già nel dopo partita di Lumezzane e che in settimana non si è risolto: probabile dunque per lui un'assenza più lunga, proprio perché dovuta a un problema fisico. Ma le parole di Menta che hanno fatto discutere sono quelle riguardanti il mercato invernale, visto che il DG ritiene che il responsabile di alcune partenze sia stato proprio Tesser: «Per quanto riguarda i giocatori che sono andati via a gennaio - ha detto Menta - sono state delle decisioni interne, nel senso che sono stati loro a chiedere al mister se lui voleva che rimanessero o se avrebbe preferito che andassero via. E il tecnico ha detto che potevano andare. A quel punto ci siamo trovati a decidere se andare incontro a Tesser o se prendere una decisione a livello di club, e cosi abbiamo deciso secondo le volontà dell'allenatore». A parte la bizzarria di voler accontentare un allenatore che la società avrebbe esonerato qualche giorno dopo, va ricordato che all'epoca fu proprio Menta a voler chiarire sui social la partenza di Adorante, affermando che se un giocatore non capisce l'importanza della città di Trieste e il progetto della Triestina e chiede di andarsene, quel giocatore lo avrebbe accompagnato lui stesso all'aeroporto, perché ci sono 20mila giocatori che farebbero di tutto per indossare la maglia della Triestina. Quanto a Finotto, è stato Tesser a spiegare che è stato il solo giocatore assieme a D'Urso ad arrivare fra quelli indicati da lui, per cui appare strano che poi avrebbe detto all'attaccante di andarsene. A parte questo aspetto, Menta è tornato anche sulle strategie del mercato invernale: «Nella sessione di gennaio non volevamo impegnarci con contratti a lungo termine, questa è stata la linea che ci ha guidato. Si tratta di una fase difficile della stagione per fare correzioni eccessive, perché sono modifiche in corsa e non c'è il tempo per vedere i risultati dell'inserimento dei giocatori. Nel mercato estivo è più facile invece prendere decisioni che possono beneficiare sul lungo periodo. In ogni caso ricordo che noi siamo arrivati il 10 luglio, ed è difficilissimo pensare di costruire una squadra da promozione in B in poche settimane, per cui le aspettative vanno tarate su questo tempo limitato che abbiamo avuto a disposizione. Ma nel lungo periodo le aspettative restano positive, però ci vuole tempo e chiediamo tempo. Va detto che il Mantova ha fatto un lavoro davvero incredibile, è uno dei pochi esempi di come si è riusciti a fare un lavoro del genere in poco tempo. Ma proprio per questo si tratta di un'eccezione». Quote
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