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LUNEDÌ 11 MARZO 2024

- Nella serata del ritorno alla vittoria della Pallacanestro Trieste contro Treviglio, c'è stata anche una "partita parallela" giocata sulle tribune. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", un boato di disapprovazione andato oltre le note della musica sparata a tutto volume al momento della presentazione delle squadre. Rottura conclamata tra una parte del pubblico triestino e coach Jamion Christian, sonoramente fischiato dai supporter biancorossi nei minuti immediatamente precedenti l'inizio del match. Quelli che c'erano, perchè la parte calda del tifo ha mantenuto le "promesse" manifestate in settimana rimanendo all'esterno del palazzo. La Curva Nord fa il suo ingresso all'inizio del secondo quarto srotolando lo striscione "Basta alibi, tutti colpevoli", un estremo sunto del pensiero di una tifoseria che dopo la sconfitta di Latina ha ritenuto fosse arrivato il momento di prendere posizione.

Vola la squadra sul parquet e pure in presenza di un parziale di 0-8 negli ultimi due minuti del primo tempo rientra negli spogliatoi con un rassicurante 51-38. Nonostante il largo divario accumulato, al momento di imboccare il tunnel, ancora fischi per il coach accompagnato da un «salta la panchina, Jamion Christian salta la panchina» che la dice lunga sul clima di fiducia che c'è in questo momento attorno alla squadra. E, in tema di goliardia, non male neppure quel «Fino alla fine femo ricorso" scandito a ripetizione tanto per ricordare la pessima figura fatta dalla società dopo la sconfitta della scorsa settimana.

Secondo tempo da separati in casa, perchè se da un lato i quasi 3300 spettatori presenti sugli spalti (anche grazie al consistente rinforzo garantito dalla presenza degli studenti delle scuole) hanno apprezzato la prova della squadra, la Curva ha continuato con la sua protesta mettendo nel suo mirino anche il gm Arcieri e raccogliendo i fischi degli altri settori. Rottura che si è sentita e ha fatto impressione, di certo i tempi del red wall e di un palazzo che compatto aveva accompagnato Trieste al suo ritorno in serie A sono lontani. Ricucire questo strappo non sarà semplice.

- Ormai alla tifoseria alabardata, almeno sul concetto di partita in "casa", serve l'esorcista. Lo scrive Guido Roberti: alcune centinaia di tifosi pure ieri si sono sobbarcati il viaggio a Fontanafredda, incontro ad un timido sole sulla via del tramonto ad Ovest, sbucato troppo tardi. Troppi i millimetri d'acqua piovana scesi nel pomeriggio e fino alle 18, tanti da rendere impossibile, a detta del direttore di gara Diop, la disputa di Triestina-Alessandria. Si è così provato tra un sopralluogo e l'altro a valutare la possibilità di giocare, dapprima col posticipo del fischio d'inizio, 45 minuti più tardi e dunque alle 19:15, ma già alle 18:45, con le società ormai alla prima fase di diplomazia per il recupero, è arrivata l'ufficialità del rinvio. Escluso all'indomani, se ne riparla più avanti. Un peccato perché sarebbe stata una occasione per determinare auspicabilmente la guarigione dell'Unione. I segnali erano tutti positivi. Ci hanno pensato i nuvoloni portati dallo Scirocco a guastare i piani. La settimana era iniziata con la certezza che con quella rimonta al Legnago era scattata una scintilla nei giocatori, confermata poi dal colpo irrefutabile a Fiorenzuola. Triestina-Alessandria sarebbe stata una prova del nove, si dovrà attendere ora la trasferta a Sesto San Giovanni per dar seguito alle sensazioni.

Roberto Bordin, approfittando del terreno almeno per un allenamento con i suoi ragazzi, ha detto la sua sul rinvio: «Le sensazioni erano molto buone e volevamo dare continuità al risultato e alla prestazione fatta contro il Fiorenzuola, i ragazzi erano vogliosi di fare bene. Spiace non aver giocato ma questa è stata la decisione dell'arbitro, di non dare l'agibilità perché il campo aveva delle parti in cui la palla effettivamente non rimbalzava. Abbiamo rispettato le indicazioni». L'allenatore conferma che i volti post Fiorenzuola erano decisamente più distesi. «La terapia migliore è sempre la vittoria, ti dà autostima, ti carica, ti alleni con il sorriso. Cercheremo ora la concentrazione giusta per le prossime gare e la fine del campionato». Il gruppo stava sostanzialmente bene, non ci sarebbero state grandi sorprese. «A parte Ballarini che ha il problema al ginocchio e Struna che deve recuperare bene, e speriamo di averlo in settimana con noi, tutti gli altri erano a disposizione, il gruppo era al completo». Sarebbe stata una Triestina disegnata ancora con il 3-5-2? «Il 3-5-2 in questo momento è quello che ci dà effettivamente più sicurezza in entrambe le fasi di gioco, quindi continueremo così perché i ragazzi lo hanno assimilato molto bene, si continua su questa strada". Inevitabile un pensiero per quei tifosi che hanno dovuto invertire la rotta su Trieste anzitempo. «Venire praticamente sempre a Fontanafredda e non poter stare al Rocco che è il nostro stadio è già un problema, venire qua e vedere la partita rinviata.. non è il massimo. I tifosi speravano si giocasse, loro come noi, mi spiace davvero, hanno fatto tanti chilometri per la squadra, ma abbiamo dovuto rispettare la decisione dell'arbitro». L'agenda alabardata inevitabilme nte cambia, la squadra riposerà oggi, da domani avrà la cosiddetta settimana tipo per preparare la sfida di domenica in Lombardia.

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