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VENERDÌ 19 APRILE 2024

Finalmente la Triestina torna a casa. Finalmente i triestini si riappropriano del loro stadio. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", tutti i cittadini e non solo il popolo alabardato potranno ritrovarsi sui gradoni del Rocco fieri di quel luogo amato e iconico che è stato loro sottratto da una pessima gestione del manto erboso (e si è scoperto anche del fondo) da parte di chi è stato scelto dalla comunità per curarlo e conservarlo.

Sono passati 120 giorni, dopo almeno altrettanti di un calvario scandito da una serie di "stop and go" figlia di uno stucchevole rimbalzo di responsabilità sfociato in goffi tentativi di risistemare il prato dello stadio con costi elevati per la comunità. Era evidente a tutti che dopo la partita d'esordio con il Trento (datata 4 settembre) su quel terreno non si sarebbe potuto più giocare. Non solo perché la palla non rotolava o rotolava male ma soprattutto perché era a rischio l'incolumità fisica dei protagonisti (padroni di casa e ospiti) costretti a esibirsi sul zolle da mezzo metro che si staccavano dal prato. Ed era anche a rischio la volontà degli investitori americani, che a luglio dell'anno scorso avevano evitato un altro fallimento o smobilitazione dell'Unione, di proseguire nel loro ambizioso progetto che fonda uno dei suoi asset principali proprio su uno stadio moderno e di livello internazionale del quale negli ultimi mesi hanno chiesto al Comune la concessione.

Uno stadio che, oltre all'ordinaria manutenzione piuttosto onerosa, ha subito in quasi 32 anni un mini restyling nel 2012 a spese del Cagliari e una ristrutturazione più corposa (via le reti di recinzione, nuovi seggiolini, nuovi spogliatoi, maxischermi e prato) nel 2019 con i fondi arrivati, nella gestione Biasin-Milanese, dalla Figc per l'Europeo Under 21. L'intervento dell'amministrazione regionale, voluto dal governatore in persona, sul piano economico e politico, la disponibilità del comitato Fvg della Lnd, la pazienza e la determinazione della Triestina calcio e soprattutto quella dei tifosi sono stati gli elementi determinanti per riportare in vita lo stadio cittadino con il nuovo manto erboso realizzato a tempi record dalla Powergrass.

Gli otto mesi di un disagio, che non ha precedenti nella storia del calcio nazionale e internazionale (salvo catastrofi naturali o belliche), sono costati tanto denaro alla società Triestina, hanno condizionato almeno in parte il percorso agonistico della squadra ma soprattutto hanno sfiancato la passione dei tifosi costretti al divano di casa (con l'abbonamento in tasca) o a sobbarcarsi 250 chilometri per raggiungere la pur ospitale Fontanafredda. Dalle stanze del Municipio non è arrivato finora né un accenno di scuse, nè un grazie. Dopo mesi di stallo è arrivata una collaborazione piena con le altre istituzioni coinvolte nell'operazione. Era il minimo per risolvere un pasticcio fatto in casa.

Quell'entusiasmo nato attorno alla Triestina nell'estate scorsa è andato in letargo. Sul raffreddamento della piazza pesano anche alcune scelte tecniche (esonero di Tesser in primis) e un calo di prestazioni e risultat i della squadra ma il record ineguagliabile e forzato di oltre trenta gare disputate lontano dal Rocco non ha certo aiutato. Il passato è passato, ora c'è da vivere il presente e guardare al futuro.

Quella di domani è una prima occasione di festa. Quanti più triestini verranno allo stadio, anche se la partita con il Novara non è poi così attrattiva, tanto più sarà forte la pressione perché certi errori macroscopici non si ripetano. Anche perché questa illeggibile pagina di storia non finisce domani alle 18.30. La Triestina infatti giocherà al Rocco a maggio certamente un'altra partita (il giorno 7), se passerà il turno di play-off una seconda (l'11 o il 14, e forse una terza (il 18 o il 21, ma il 20 l'Unione dovrebbe levare le tende). Poi, se mai dovesse proseguire il sogno di squadra e tifosi di lottare fino all'ultimo per la promozione in serie B, riecco un altro esilio (al momento l'unica certezza è il Tognon) determinato dalla scelta ancor più sciagurata di ospitare allo stadio due concerti senza guardare al calendario sportivo e con la necessità programmata di rifare un manto erboso appena risistemato.

Sulla carta è poco probabile che succeda ma qualcuno spera che non accada. Chi invece si porta nel cuore la Triestina e i valori dello sport si augura evidentemente il contrario. E se dovesse consumarsi un altro scempio, dopo quello già vissuto, questa vicenda farà più rumore. Molto più rumore.

- Il ritorno allo stadio Rocco sarà un momento importante per la città ma anche per il presidente Ben Rosenzweig. Il derby con il Padova è stata l'ultima partita live al Rocco non solo per la stragrande maggioranza dei tifosi ma anche per il numero uno del club.

Sempre come scrive Ciro Esposito, domani sera sarà un'occasione speciale anche per lui e ha voluto esprimere la sua vicinanza ai tifosi nel giorno in cui viene raggiunto il traguardo di un percorso difficile per la società alabardata impegnata per mesi in un lavoro straordinario vista l'importanza della posta in gioco.

«Siamo entusiasti di poter finalmente riabbracciare i nostri meravigliosi fan al Nereo Rocco sabato per la partita contro il Novara - dichiara il presidente Ben Rosenzweig -. Si tratta di un traguardo al quale abbiamo lavorato tutti molto duramente. Abbiamo aspettato questo momento a lungo, anche perché l'esilio prolungato ha avuto un effetto estremamente gravoso sui nostri leali tifosi, i giocatori e lo staff. È tempo di tornare al Rocco per supportare calorosamente i giocatori nell'ultima partita in casa prima dei playoff».

«La Triestina ha uno dei migliori stadi del Paese - continua il presidente -. Ma ancora più importante è ciò che lo stadio rappresenta per le persone di Trieste. Il Rocco è un asset fondamentale per l'intera comunità, costruito per il divertimento di tutti. Assicurare benefici alla nostra comunità locale è una priorità fondamentale per noi, e siamo fiduciosi di poter gestire lo stadio in un modo che sarà veramente apprezzato dalle persone di Trieste, offrendo ai fan un'esperienza distintiva, intrattenimento tutto l'anno, e il Rocco quale destinazione per il tempo libero. Siamo fortemente impegnati a lasciare un'importante eredità nella zona di Trieste, attraverso investimenti costanti a beneficio della comunità in generale e creando un focus maggiore sugli eventi di intrattenimento».

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