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LUNEDÌ 22 LUGLIO 2024

- Michele Santoni promuove pienamente la squadra, gradevole nel fraseggio e concentrata fino alla fine nella fase difensiva. Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", questo è piaciuto della Triestina ad Auronzo, un 1-1 in cui si è visto in particolare un centrocampo granitico. Le parole del tecnico a fine gara: «Contro una squadra superiore a noi dal punto di vista tecnico in modo evidente la cosa importante era far vedere che lavorando assieme con l'energia che ci abbiamo messo potevamo rendergliela difficile e così è stato fino alla fine. Ci abbiamo creduto facendo il gol dell'1-1 e creando anche l'occasione per poterla vincere. Per prendere confidenza ed autostima è stato il test perfetto». Una prova solida quella dei suoi ragazzi. «Non sono queste le partite in cui possiamo valutare quanto siamo bravi con i piedi anche se a sprazzi lo abbiamo fatto, e non ho mai visto una squadra che ha buttato via la palla, una buona base per fare ancora meglio».

Santoni ha impostato la squadra con il 4-3-3, e tutti hanno risposto positivamente.

«Potevamo venire qui per cercare di giocarcela, abbassarci e difenderci per portare via il risultato ma non avremmo migliorato niente rispetto a dove vogliamo arrivare. Anche quello che abbiamo fatto vedere nelle due amichevoli precedenti, dove le avversarie erano nettamente inferiori, abbiamo fatto il risultato ma facendolo nel modo esatto in cui vogliamo fare calcio. Certamente ci sono molte cose da migliorare ma per volontà, energie e intenzione 10 e lode ai ragazzi. Da qui dovremo fare ulteriori step per diventare protagonisti in campionato».

Come prosegue il lavoro?

«Sarà un po' la mia settimana perché la precedente abbiamo dovuto dividere in due il gruppo a causa delle amichevoli. Mercoledi ci sarà una seduta di allenamento tosta. Ricercheremo il possesso, cercheremo di portare sempre più la palla sulla trequarti. Con due settimane di lavoro credo che siamo più che pronti per la prima di campionato».

Cosa le serve dal mercato?

«Per come mi piace giocare un difensore centrale mancino perché ho solo Rizzo ed un esterno alto a destra altrimenti dovrei chiedere a Gündüz di fare quello che non è il suo, eppure lo fa dando l'anima».

Lescano?

«Chiedo a tutti i giocatori il 100% e finché mi danno il 100% come Facundo con cui ho creato un rapporto stupendo so che posso far affidamento su lui e tutti. Non sono io il d.s. e per me Facundo è un giocatore importante, sarei stupido a non provare a tirare fuori il massimo da lui».

- È finita la "Summer League" di Las Vegas, Michael Arcieri torna alla base raccogliendo appunti, idee, ricamando prospettive credibili per la Pallacanestro Trieste versione 2024/25. Un percorso ad incastri, come ha tenuto a precisare il general manager, in cui ogni nome papabile si abbina a complementi diversi.

Come scrive oggi il Baldo sul quotidiano locale, nella lunga lista di giocatori interessanti visionati in terra statunitense, spicca quello del 27enne Jayce Johnson, 212 centimetri ed una apertura di braccia da albatros; mancino abile nel gioco d'area (raggio d'azione limitato al pitturato ndr.), ideale lungo per il "pick and roll" dei "docenti" Ruzzier e Ross. Totem che ha giocato nella G-League (lega di sviluppo Nba ndr.) nei Motor City Cruise di Detroit, registrando quasi 11 punti per partita e oltre 10 rimbalzi a sera, dato rimarchevole che connota una propensione innata a catturare palloni spenti sul ferro.

Salgono le quotazioni di Justin Reyes, indiscusso protagonista dell'ultima trionfale stagione in casacca biancorossa. Cantù, prima società seriamente intenzionata a portarlo in Brianza, ha speso un extra budget per portare Tyrus McGee, ex Sassari; sembrerebbe complesso pensare ad un'ulteriore spesa per arrivare al portoricano. La questione per la conferma a Trieste è ricondotta a quel gioco di incastri di cui sopra; numero "3" o numero "4"? Jeffrey Brooks soprattutto, Lodo Deangeli e Luca Campogrande stanno riempiendo lo spot d'ala, Reyes è da capire come possa abbinarsi in maniera efficace, posto anche che sia lui, sia l'ex Venezia, non possono essere considerati uomini da minutaggi ridotti.

Poi, un'altra questione che sembra leggersi fra le righe del gm, è che la Pallacanestro Trieste parte con un "falso 5+5", cioè un organico costruito con quella logica ma che in realtà deve intendersi come una probabile estensione al "6+6"; in questo caso ci sarebbe posto per tutto il parco italiani (Ruzzier, Candussi, Brooks, Deangeli, Bossi, Campogrande) e un americano di supporto in grado di "tamponare" qualche falla d'organico (o rafforzarla ndr.). La sensazione è che a breve si ufficializzerà il prossimo colpo in casa biancorossa, un elemento da ricondurre alla concretezza ricercata da Mike Arcieri piuttosto che alla ricerca di un "uomo copertina". Staremo a vedere, è questione di poco. 

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