SandroWeb Posted October 3, 2024 Report Posted October 3, 2024 GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2024 - Mentre in casa alabardata continua la caccia al nuovo allenatore, con Roberto Breda sempre in pole davanti a Torrente, si può già cominciare a escludere dalla corsa un candidato. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", si era capito subito che un ritorno di Tesser sulla panchina dell'Unione sarebbe stato molto difficile, visto come si erano lasciate le parti, ma la possibilità di voler dare un segnale ai tifosi e il non trascurabile aspetto economico con il tecnico ancora sotto contratto, lasciavano aperta una porticina. Uno spiraglio che si è chiuso definitivamente ieri, visto che Attilio Tesser è ormai a un passo dal suo ritorno ad Ascoli dopo diciotto anni. Manca solo l'ufficialità per l'approdo in bianconero, che potrà arrivare solo dopo che le operazioni di rescissione del contratto con la Triestina saranno concluse. Ecco, proprio questa è la notizia più interessante per la società alabardata, che con la rescissione del tecnico di Montebelluna va a risparmiare su nove mesi di ingaggio e a liberare risorse. In questo contesto la squadra continua a preparare l'impegno di sabato, quando al Rocco arriverà la Pro Vercelli (inizio alle 15). Una partita che vedrà a questo punto sicuramente in panchina ancora Geppino Marino, coadiuvato dall'esperienza di Matteo Ciofani: saranno loro a cercare di guidare l'Unione al ritorno a quella vittoria che manca dal 25 agosto. Ieri intanto si è svolta l'assemblea di Lega Pro, nel corso della quale Matteo Marani è stato rieletto presidente all'unanimità: 57 su 57 i voti ottenuti, considerato come le tre seconde squadre non partecipano. Nel suo discorso Marani ha parlato della volontà di mettere in futuro un salary Cup, della possibile modifica dei criteri di ripescaggi e di riammissioni, e anche della disponibilità a introdurre la Light Var. - «Una partita, anche se contro i campioni d'Italia di Milano, non può fare giurisprudenza. Aspetto di rivedere la squadra domenica al PalaBarbuto ma certo, ammirare in campo questa nuova Pallacanestro Trieste nel giorno del suo ritorno in A, è stata una gioia per gli occhi». Nello Laezza, ex biancorosso nato a Napoli ma ormai triestino a tutti gli effetti, racconta le sue sensazioni dopo l'esordio in campionato della formazione di Jamion Christian. Come scrive Lorenzo Gatto, lui, come tutti, sorpreso dalla qualità di un gioco a tratti irresistibile e dalla determinazione con cui i biancorossi hanno aggredito l'avversaria. «È stato un basket di assoluta qualità – conferma Laezza– interpretato alla perfezione da una squadra che mi ha impressionato per la coesione mostrata sul parquet. Stanno cominciando adesso a conoscersi eppure, guardandoli contro Milano, l'impressione sul campo è stata quella di un gruppo che sta insieme da una vita. Bravi a leggere i vantaggi e interpretarli, mettendo sempre in difficoltà una difesa tosta come quella dell'Armani». Da ex play-maker, l'occhio di Laezza si è concentrato sulla partita di Colbey Ross, leader naturale di una squadra che sulle sue accelerazioni può costruire una grande stagione. «Stiamo parlando di un giocatore che due anni fa ha vinto il titolo di Mvp del campionato – ricorda Nello –. Un biglietto da visita che, da solo, basterebbe a spiegare la qualità di questo ragazzo. Lo scorso anno, rientrato in Italia con Tortona dopo i mesi giocati in Turchia, ha fatto fatica a esprimere la sua pallacanestro perché inserito in un sistema di gioco che non lo valorizzava. Se prendi Ross, devi farlo giocare da Ross. A Trieste la cosa è ben chiara e può esprimersi al massimo sfruttando le sue caratteristiche. L'unico momento in cui l'ho visto un po' in difficoltà è stato verso la fine quando la stanchezza ha cominciato a farsi sentire. Per essere efficiente deve essere sempre al massimo e in grado di spingere: una gestione attenta del minutaggio sarà fondamentale». Decisiva la prova degli esterni, Laezza sottolinea però anche la prova dei lunghi biancorossi. Meno appariscenti, ma determinanti per il risultato finale. «Mi è piaciuto tanto Uthoff – sottolinea l'ex giocatore della Lineltex – capace di mettere la museruola a un talento assoluto come Mirotic. Certo, in attacco non ha inciso sbagliando tiri aperti ma credo che la sua solidità difensiva sia uno dei valori aggiunti su cui questa squadra potrà contare nell'arco di tutta la stagione. Molto bene Brooks, non mi è dispiaciuto neppure Johnson: si è visto poco ma ha fatto il suo». Chiusa la parentesi Armani, si comincia a pensare al match contro Napoli in programma domenica al PalaBarbuto. «Match di non facile lettura – l'analisi di Laezza – perché nelle ultime settimane ho visto in campo due squadre molto diverse. Quella che in Supercoppa ha messo in difficoltà la Virtus Bologna, lontana parente di quella che domenica scorsa ha perso all'esordio in campionato contro Pistoia». Resta una squadra che ha talento diffuso e qualità sufficiente per disputa re una buona stagione grazie alla qualità di un coach come Milicic che lo scorso anno, alla sua prima esperienza in Italia, ha saputo vincere un trofeo regalando ai partenopei una coppa Italia. «Se è vero che si candidano tra le prime sei squadre di questo campionato – conclude Nello – domenica dovranno esprimere qualcosa di molto diverso da quanto mostrato a Pistoia. Hanno giocatori di grande qualità, con Copeland naturalmente osservato speciale. Sarà interessante vedere se prevarrà la loro voglia di riscatto o quella di confermarsi di Trieste». Quote
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