giuli Inviato 17 Aprile 2007 Segnala Inviato 17 Aprile 2007 Nessun maestro cade dal cielo. Arte e lavoro nella scultura di Nino Spagnoli Sala Leonardo - Palazzo Gopcevich, via Rossini 4 15 aprile - 13 maggio 2007 Inaugurazione: Sabato 14 aprile 2007 ore 11 Orario: tutti i giorni dalle 9 alle 19 con ingresso libero. Voluta dall’Assessore alla Cultura del Comune di Trieste Massimo Greco la mostra è stata realizzata sotto la direzione di Adriano Dugulin, Direttore dell’Area Cultura e Sport e dei Civici Musei di Storia ed Arte, e curata e coordinata da Anna Krekic e Michela Messina (Nucleo Operativo Ricerche e Progettazioni dei Civici Musei di Storia ed Arte, NORP - CMSA); il progetto di allestimento e la grafica sono di Marzia Vidulli Torlo e Marino Ierman (NORP – CMSA). Hanno collaborato all’allestimento Letizia Ciriello, Gianni Emanuelli, Mario Fraschilla e Boris Juretic (CMSA) e Viviana Deffar (Laboratorio Restauri d’Arte Trieste). La mostra è stata resa possibile dalla gentile collaborazione della signora Giuliana Pazienza Spagnoli che ha messo a disposizione le sculture e l’archivio; hanno collaborato inoltre la signora Gabriella Calamita Pangherz di Foto Rolli Trieste con il prestito del Torso, Romano Spagnoli, la Direzione del Servizio Bibliotecario Urbano del Comune di Trieste e la Direzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Con questa mostra il Comune di Trieste (Assessorato alla Cultura - Area Cultura e Sport - Civici Musei di Storia ed Arte) intende mettere a disposizione del pubblico una parte della vasta produzione scultorea di Nino Spagnoli a poco più di un anno dalla morte quale omaggio ad una prestigiosa presenza artistica triestina. La mostra – attraverso opere e fotografie – abbraccia l’intera produzione di Nino Spagnoli affrontando separatamente i suoi diversi rami: la ritrattistica, le opere monumentali, la danza e lo sport, i restauri e la medaglistica. Nelle singole sezioni le sculture esposte, quasi tutte provenienti dalla casa e dallo studio dell’artista, sono accompagnate da riproduzioni di fotografie d’epoca conservate nel suo archivio privato grazie al quale è stato possibile effettuare un primo riordino dell’opera di Spagnoli, finora mai tentato. Il riconoscimento dell’esatta scansione cronologica del suo percorso artistico ha permesso di comprenderne appieno il linguaggio individuandone le peculiarità e il forte radicamento nell’esperienza degli anni ’50 e ’60, nonché di ricostruire la genesi delle sue opere e dei tipi iconografici a lui cari. ------- credo meriti parecchio Cita
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