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Le stategie future della Pallacanestro TS per il 2009/10 | 6/8: presentato Crotta


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Sto anno xe de metterse chiaramente in testa che puntemo a far un campionato de metà classifica. Altri sogni/voli pindarici lassemoli ai prossimi anni, non illudemose in alcun modo de rivar a ripeterse anche la prossima stagion :)

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Concordo, e' squadra da 8 - 11 posto e quasi tutti concordano (addetti ai lavori e non) la paura e' che qualche tifoso Pretenda che dopo aver vinto un campionato bisogna vincerne un altro....

Sai, Giuli, io commentavo solo le dichiarazioni di Bonicciolli riportate da "Il Piccolo".

Sentire il responsabile del progetto che parla di ottavo posto quale obiettivo per la stagione può portare più di qualche tifoso ad aspettarsi un campionato non troppo dissimile d quello passato. Almeno secondo me.

Vedremo quando i roster saranno completi ma, lo ribadisco, Trieste mi sembra squadra da "parte destra della classifica".

Credo, peraltro, che se tutto andrà regolarmente non avremo problemi a salvarci.

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Articolo di Frizzati da Basketnet.it:

Acegas Trieste: promozione? of course....

De Minimis, la promozione

Sarà un piacere seguire il girone A del campionato di serie A Dilettanti.

In attesa di conoscere l’altezza dove verrà posta l’asticella della qualità del team della Pallacanestro Trieste, è assodato che per il 99,99% delle formazioni partecipanti al torneo sarà un impegno da vivere con una certa tranquillità, che permetterà di esprimersi al meglio, lanciare i giovani e provare nuove soluzioni.

Il girone di A dilettanti infatti ha in programma una sola retrocessione, perciò largo al gioco spettacolare, divertente, non condizionato da schemi tanto assoluti quanto monotoni.

Insomma un campionato da onorare e magari come fece il più nobile dei Regali beef eater, Sua Maestà Enrico VIII (che nominò baronetto il bue arrosto che gli fu preparato per il banchetto) di elevarlo al grado di nobile campionato.

Resteranno in preda all’ansia le formazioni che saranno coinvolte nella sola unica retrocessione e quelle interessate alla promozione.

I ragazzi di coach Bernardi strafavoriti per la promozione hanno dunque, così come il coach, l’opportunità di provare quanto valgono, stabilire insomma se la loro caratura individuale e di squadra sia al massimo di categoria A dilettanti. Anche se le dichiarazioni del coach dei coaches Matteo Boniciolli limitano, a priori, alla partecipazione ai play-off, la squadra ha tutti i numeri per puntare – da subito – alla promozione, il torneo 2009/10 di A dilettanti offre l’occasione facile facile che forse non si ripeterà più.

Allenatori, giocatori e dirigenti devono per la fiducia loro concessa, per la disponibilità finanziaria avuta e, per mille altre motivazioni delle quali abbondantemente godono, puntare al rientro della città nel basket che conta.

Attila Frizzo

-------------------

Radio basket al volo

• Udite, udite, brava gente, cari fans della Pallacanestro Trieste, Matteo Boniciolli ha pubblicamente dichiarato di avere l’intenzione di contattare Marco Ban, brillante dirigente del basket della minoranza slovena di Trieste. Speriamo che il contatto non si svolga come per il virgulto di Romans d’Isonzo, Fabio Mian, che dopo i contatti con Trieste è stato tesserato per . . . Varese.

• Belivered or not, come dicono gli inglesi, “el mulo triestin Stefano Crotta” è giunto alla corte di coach Bernardi, more solito, in prestito !

La Montepaschi Siena voleva 15mila euro, Trieste offriva 8mila, si è chiuso per 10mila euro la trattativa per il prestito. Mi ha richiamato le note della splendida sinfonia del “Il mercato persiano”

• Mi è stato posto, sempre da parte dei fans bianco rossi, il quesito: come prosegue la realizzazione dei due campi all’aperto di via Locchi, ho solamente potuto ripetere il tradizionale concetto della Selad (ente assistenziale creato per le attività edilizie della provincia di Trieste al fine di dare un lavoro ai molti disoccupati triestini) voluta dal GMA (Governo Militare Alleato deputato all’amministrazione prima della zona A del territorio libero di Trieste, poi unica amministrazione fino al 1954 dell’ex zona A medesima): pian e ben, se no se pol ben, almeno pian !

Attila Frizzo

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Articolo di Frizzati da Basketnet.it:

Acegas Trieste: promozione? of course....

I ragazzi di coach Bernardi strafavoriti per la promozione hanno dunque, così come il coach, l’opportunità di provare quanto valgono, stabilire insomma se la loro caratura individuale e di squadra sia al massimo di categoria A dilettanti. Anche se le dichiarazioni del coach dei coaches Matteo Boniciolli limitano, a priori, alla partecipazione ai play-off, la squadra ha tutti i numeri per puntare – da subito – alla promozione, il torneo 2009/10 di A dilettanti offre l’occasione facile facile che forse non si ripeterà più.

Attila Frizzo

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Cio el caldo fa bruti scherzi eh! O|

Edited by Asterix
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Concordo, e' squadra da 8 - 11 posto e quasi tutti concordano (addetti ai lavori e non) la paura e' che qualche tifoso Pretenda che dopo aver vinto un campionato bisogna vincerne un altro....

Sai, Giuli, io commentavo solo le dichiarazioni di Bonicciolli riportate da "Il Piccolo".

Sentire il responsabile del progetto che parla di ottavo posto quale obiettivo per la stagione può portare più di qualche tifoso ad aspettarsi un campionato non troppo dissimile d quello passato. Almeno secondo me.

Vedremo quando i roster saranno completi ma, lo ribadisco, Trieste mi sembra squadra da "parte destra della classifica".

Credo, peraltro, che se tutto andrà regolarmente non avremo problemi a salvarci.

Scusa Gus non volevo criticarti, ho preso solo lo spunto dal tuo post, il mio era un concetto generale, pardon

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Scusa Gus non volevo criticarti, ho preso solo lo spunto dal tuo post, il mio era un concetto generale, pardon

Giuli, non me la sono mica presa ... Non hai assolutamente nulla di cui scusarti, per carità.

Scriviamo su un (bellissimo :clap::clap: per chi lo gestisce e amministra) forum e i pareri discordi, addirittura le polemiche sono (secondo me) il sale di queste discussioni.

Anch'io volevo solo spiegare meglio il mio pensiero, cioè: attenzione ad ingenerare illusioni nei tifosi ... Li hanno appena riconquistati, sarebbe un delitto perderli.

Anzi, io direi che il vero "consolidamento" a cui dovrebbe puntare la società è quello del pubblico ...

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Guest brunotto
No xe che Frizzati e Lubis (vedi articoli del Piccolo sulla Triestina) i xe la stessa persona? :D

No, xe che i scrivi dala stessa osteria ... :wacko:

Osteria numero uno....!!!

Il fatto grave è che dovrebbero essere competenti...!!! :down:

Dire che Cossu è cresciuto ed è un valido elemento e che la PallaTS04 farà sfracelli

vuole dire non capire una mazza se poi avessero ragione ci daremo una martellata sulle

palle...!!! :rolleyes:

:bye:

Edited by brunotto
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Qualche indiscrezione riguardo gli abbonamenti (tutto pero' ancora da decidere).

Nella prossima stagione 3 ordini di posti

tribuna centrale numerata

gradinata (dietro le panchine) numerata (probabile nn ancora sicuro)

Primo anello

il costo del biglietto del primo anello sara' di 6 euro , ci saranno 15 partite (13 regolari piu' una fase ad orologio, ovviamente da verificare quante squadre ci saranno nel girone) .

6 x 15 = 90 euro tutte le partite acquistando il biglietto, l abbonamento dovrebbe gravitare sui 75 euro .

Sono indiscrezioni durante un colloquio informale, sottolineo che di ufficiale non c'e' ancora nulla. Si sapra' dopo il 15 agosto

(OT) Il post qui sopra è stato spostato in QUESTA NUOVA DISCUSSIONE.

Prego tutti gli interessati di intervenire direttamente in tale discussione :bye:

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mi me da fastidio i posti numeradi, perchè un che ga l'abonamento no pol ciamar amici ecc a veder una sola partida (e magari a afezionarse, tornar, etc), e farli sentar vizin de lui.

Cussì te crei la "setta" dei abonadi (magari come vizin te ga un mona e te toca sorbirtelo tuta la staxon), e quei 4 zurli che va a veder una partida e dopo se stufa, e che sarà a rotazion sempre in 4.

No me par sensado.. sopratuto in un campionato che no sia Eurolega o NBA.

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Articolo da Basketnet di Frizzati:

Trieste: La facciata di un bel palazzo non appartiene al proprietario bensì a chi lo guarda!

(antico proverbio cinese)

Parliamo di basket, del basket triestino, quanto riguarda la Pallacanestro Trieste 2004, pro tempore abbinata Acegas-Aps, quella formazione che moltissimi amano, ancor più quanti la seguono, non ultima la folta legione che è sempre stata presente durante le antiche gare nella palestra della Ginnastica triestina, sulle gradinate di tubi innocenti del padiglione A della Fiera di Trieste, nella palestra di via Monte Cengio, al Palachiarbola, oggi intitolato al campione di lotta greco romana Giorgio Calza, e tuttora al Palatrieste.

Generazioni e generazioni che da padre in figlio si sono trasmesse l’amore per la palla al cesto, la pallacanestro e, finalmente, per il basket.

Le migliaia e migliaia che “guardano la facciata” che sostengono – e sempre hanno sostenuto il sodalizio bianco-rosso che fu bianco-celeste.

Sostenere, sta e sempre così è stato, vuol dire pagare il biglietto, acquistare l’abbonamento annuale e ancor più permettere che la Res Publica, alimentata con il pagamento delle salatissime tasse, favorisca il club del cuore. Strana convinzione ma è fuor di dubbio che se gli acegatini possono disporre a prezzi di favore, un tempo si sarebbe detto a prezzi politici, in esclusiva della palestra di via Locchi, dove l’amato club dispone parimenti di signorile sede e tanto quanto occorre le palestre del Palatrieste, il perché ha motivo di quanto i triestini versano in tasse.

Sicuramente l’amministrazione comunale deve essere vicina allo sport, a tutti gli sport, ma quando la presidenza della società si materializza nella figura del primo cittadino, la vicinanza deve essere trasparente, chiara, equanime e scevra da ogni favoritismo. Al pari deve essere rispettosa dei diritti, ambizioni e speranze del grande pubblico che in momenti difficili viene chiamato, sollecitato, quasi comandato, a fungere a sesto uomo in campo, così è stato anche ultimamente.

Quasi sempre però, e sotto ogni . . . presidenza, del “sesto uomo” ci si ricorda in emergenza, mentre per la maggioranza del tempo campionato del pubblico non si ha che pallido ricordo e scarsa considerazione.

Alla Pallacanestro Trieste 2004 è cambiato tutto, o quasi, idee chiare, programmi brillanti, affermazioni non poche, ed è giunto il momento di considerare di più “chi guarda la facciata” magari dimenticando gli antipatici: “domenica voglio il Palasport con il tutto esaurito”, a Trieste si dice, voio xe morto e volevo lo ga portà a sepelir (per i moltissimi new entry della città di San Giusto: voglio è morto e volevo lo ha accompagnato alla tumulazione).

Attila Frizzo

Radio basket al volo

• Ancora una volta il basket è da ritenere amato dagli dei !

Un solo confronto: l’UISP gestisce il campo all’aperto di atletica leggera di Cologna, è tenuta alla manutenzione ordinaria; la Federazione atletica cambia i termini tecnici della gabbia dei lanci, ex novo, l’opera costa 10mila euro che il Comune non vuole pagare, deve pagare l’UISP!

La Pallacanestro Trieste 2004 dispone oltre che della palestra comunale di via Locchi, degli ambienti dove hanno sede gli uffici del sodalizio, posti al piano superiore della palestra; si devono tinteggiare i locali degli uffici sopra citati: normale manutenzione. Il Comune provvede mandando gratis personale comunale e quanto occorre per la bisogna!

Il basket triestino di vertice è veramente in grembo agli dei, o presunti tali !

• Anche per il mini-basket triestino, il basket triestino dei babies, è di libero mercato: per 10 mesi di attività, spesso svolta in parte consistente nelle palestre scolastiche anche nelle ore riservate alle attività sportive scolastiche, che per legge dovrebbero venire svolte a titolo gratuito, vengono richiesti contributi da 250 a 550 euro.

La Pallacanestro Trieste viene accusata dagli altri centri di mini-basket di praticare prezzi troppo bassi, infatti “gli altri” chiedono molto di più di quanto fa pagare il presidente-sindaco, Roberto Dipiazza.

• Udine, resuscitata dall’intenzione di abbandono da parte dello sportivissimo Edi Snaidero, ha iniziato alla grande, in primis ha scelto il direttore sportivo Teo Alibegovic, poi il coach Dennis Cavina. Da buon emiliano il coach vuole gente giovane e determinata come ha “mostrato” nei campionati diretti per Fabriano, Imola, Roseto e Latina.

Tutto bene purchè non si punti a vincere tante battaglie ma perdere la guerra! Per Udine il campionato di A2 2009/10 può essere foriero del ritorno ai vertici ma anche l’ultima occasione.

Attila Frizzo

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qua sora scrivi "Per Udine il campionato di A2 2009/10 può essere foriero del ritorno ai vertici ma anche l’ultima occasione.

"

sono l'unico che spera nella seconda opzione?

Te dirò che fondamentalmente dei furlani sai poco me importa :D meio pensar alle nostre scarsele ;)

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Da "Il Piccolo" di oggi, intervista a Ivan Scarponi:

BASKET. A DILETTANTI, PRESENTATO IL NUOVO CECCHINO BIANCOROSSO

Scarponi va di fretta: «Punto alla A»

L’ala romana è ambiziosa: «L’Acegas è il mio punto di partenza, magari saliremo insieme»

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE Le sue mani dovranno garantire tanti punti alla nuova Acegas, innanzitutto. Ivan Scarponi, l’ala piccola sulle cui doti di cecchino la società biancorossa fa molto affidamento, è stato presentato ieri mattina in via Locchi. Un pirmo contatto per conoscere e farsi conoscere, in attesa di ritrovarsi con i nuovi compagni e il tecnico Bernardi domenica pomeriggio, momento dell’adunata generale della squadra.

Romano, classe 1986, 196 centimetri d’altezza, Ivan Scarponi nonostante la giovane età ha già importanti esperienze nel suo curriculum. Cresciuto nel vivaio dell’Eurobasket Roma, ben presto ha lasciato la Capitale per assecondare le sue ambizioni, andando forse nell’allora miglior posto d’Italia per imparare a diventare un vero giocatore di basket: Siena. Nella città del Palio ha vinto 3 scudetti giovanili e a soli 18 anni è subito approdato in LegaDue, a Montecatini. Un’esperienza forte, poi l’arrivo nella B1, nella quale ha speso gli ultimi 4 anni fra Porto Torres, Gragnano e Fidenza. A Trieste si appresta ad affrontare per la quinta volta consecutiva questo livello.

Un giocatore di categoria, si potrebbe classificare. Nel suo palmares anche un quarto posto agli Europei Under 20, con Sacripanti in panchina e Furio Steffé assistente del coach.

Arriva con la fama di buon tiratore. «In questi anni ho avuto un rendimento un po’ ondivago, ma qui conto di iniziare a essere più costante. Non mi sento né più attaccante, né più difensore; la fase offensiva mi viene naturale e coach Pizzinardi, che mi ha voluto prina a Gragnano e poi a Fidenza, mi ha insegnato a difendere. Arrivo in una piazza che ha una grande storia cestistica, l’ho scelta perchè ha ambizioni che coincidono con le mie».

E quali sarebbero, queste ambizioni? «Arrivare in alto, in serie A. Trieste la considero un punto di partenza per crescere ancora e puntare all’obiettivo della massima divisione. Un po’ come l’Acegas, che ha ambizioni di ritornare in alto attraverso una crescita costante». Magari le due ambizioni, quella singola del giocatore e quella del club potrebbero allora assecondarsi a vicenda... «Perchè no? Io per il momento ho un anno di contratto che eventualmente l’anno prossimo si può rinnovare, l’Acegas sulla carta oggi è al disotto delle squadre che puntano dritte alla promopzione e sarà dura riuscire ad entrare nei play-off. Ma se riusciamo a creare un gruppo unito, forte, si può puntare anche in alto, perchè in A dilettanti per vincere non servono necessariamente squadre di tutte stelle, conta molto l’affiatamento e la coesione del gruppo. Personalmente non vedo l’ora di cominciare».

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Da "Il Piccolo" odierno, presentato Crotta:

BASKET - PRESENTATO IL GIOCATORE TRIESTINO

Crotta: «Spero di riportare l’Acegas in alto»

Il pivot di ritorno da Siena: «Qui c’è il nuovo punto di partenza per la mia carriera»

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE Andrea Cigliani aveva inaugurato la corsia di ritorno dell’autostrada cestistica Trieste-Siena un paio di anni fa, poi ci è passato Andrea Colli e adesso è toccato a Stefano Crotta. Sono i figlioli prodighi della palla a spicchi che negli anni scorsi Trieste si è fatta soffiare dalla Montepaschi e che adesso la nuova Acegas sta riportando a casa. Un’inversione di tendenza che ci si auspica duratura, ma che nel caso di Crotta difficilmente potrà essere attuabile. Almeno per qualche tempo. Perchè il diciottenne pivot ha già collezionato una decina di gettoni di presenza in serie A con la squadra campione d’Italia e qualche panchina in Eurolega, oltre che essere nazionale Under 20, e potrebbe avere un grande avvenire davanti. Trieste almeno per qualche anno non potrà garantirglielo. Dunque, lui è arrivato in prestito per un anno, per crescere tecnicamente e fare un’esperienza importante in un campionato qualificante. L’anno prossimo la Montepaschi valuterà se lasciarlo ancora un anno a casa o se riportarlo in Toscana e lanciarlo nel grande basket.

Ma queste sono cose a venire, per il momento c’è che Crotta si appresta a giocare, finalmente, un campionato da titolare con la squadra della sua città. «I progetti dell’Acegas sono ambiziosi e io ci credo, perchè qui abbiamo una grande tradizione di basket e i talenti sbocciano costantemente - dice Stefano, che ieri è stato presentato ufficialmente - e io spero di poterla aiutare a tornare in alto. Certo, oggi come oggi la considero il punto di partenza della mia carriera e non il mio approdo, perchè ho l’ambizione di arrivare a giocare ad alti livelli.

Del resto - prosegue - quando ti alleni spesso con la prima squadra di Siena hai l’occasione di confrontarti con giocatori di livello stellare e non puoi non pensare di arrivare, un giorno, a calcare i loro stessi palcoscenici.

Io, ad esempio, ammiro molto Stonerook e ho cercato di carpire più segreti possibili da lui, soprattutto nella fase difensiva».

Arriva all’Acegas dopo tre finali scudetto consecutive a livello giovanile contro la Benetton Treviso (una vinta e due perse), le presenze in serie A, l’esperienza dell’anno scorso in C1 col Cus Siena e il quarto posto con l’Italia all’europeo Under 20 in Grecia delle settimane scorse. «A Siena giocavo sia da ala alta che da pivot, qui posso fare lo stesso. La mia posizione preferita? partire dal box delle guardie per convergere dentro l’area, mentre odio letteralmente gli angoli del campo».

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qua sora scrivi "Per Udine il campionato di A2 2009/10 può essere foriero del ritorno ai vertici ma anche l'ultima occasione.

"

sono l'unico che spera nella seconda opzione?

Che po' Alibegovic sia cominciar ala grande... mah?

Dove 'l xe 'ndà ga fato sempre tera brusada...

e i suoi amici americani ve li ricordè?

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