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Mi sa che Gonzalez è diventato inviso non solo tra tifosi e giornalisti ma pure tra i componenti della squadra. Non lo capiscono e, anche psicologicamente, non riescono a seguirlo perché forse considerano, giusto o sbagliato che sia, inadatto il suo couching alle caratteristiche della squadra o non foriero di risultati positivi. Questo provoca uno "scazzo" forse non voluto ma "de facto". In qualsiasi ambito, sportivo o lavorativo se dentro te sei convinto che la cosa che stai facendo (o ti dicono di fare) è sbagliata non la farai mai bene anche se ti impegni per farla.
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DOMENICA 16 NOVEMBRE 2025 - Doccia fredda al Rocco, solo in parte immeritata. Le troppe chance sprecate e un disattenzione finale pesano come macigni. Come scrive Ciro Esposito oggi su "Il Piccolo", l'Unione interrompe la striscia negativa ma si fa raggiungere nel recupero da una rete in mischia di Dalmonte dopo la splendida marcatura in apertura di Gunduz. Stavolta Tesser aveva quasi gustato la gioia della prima vittoria della sua gestione. E invece deve accontentarsi degli applausi alla sua squadra e di un punto contro il forte ma un po' distratto Trento. Il tecnico, si sa, non ha cambi per i finali ma per tentare la scalata impossibile serve vincere. GLI SCHIERAMENTI Tesser deve fare i conti con ulteriori assenze. Agli infortunati si aggiunge il nazionale Ionita ed una perdita grave soprattutto per la personalità del capitano moldavo. La fascia va a Crnigoj che a centrocampo gistra con Jonsson e la new entry Pedicillo. Il tecnico insiste sull'assetto a due punte già sperimentato a Vercelli con Kljajic e Vicario come avamposti e Gunduz alle loro spalle. Sull'altro fronte Tabbiani propone il suo classico 4-3-3. PARTENZA CON BRIVIDO L'Unione in stile Tessere parte con piglio ma alla prima ripartenza trentina sono guai: per fortuna l'interno sinistro di Chinetti finisce fuori di un nulla. L'Unione però risponde con Vicario (10') che salta un avversario ma non supera l'uscita di Tommasi. LA PERLA DI GUNDUZ La Triestina però insiste e passa con il suo talento Gunduz. Il turco raccoglie una respinta della difesa poco dentro l'area e il suo destro fulmina Tommasi sotto la traversa. Le fiammate in campo si spengono anche perché la Triestina attende di più le iniziative di un Trento molto impreciso negli appoggi in fase di costruzione. CHANCE SPRECATE Dopo la mezz'ora sono gi alabardati ad andare vicini al raddoppio. Stavolta centro area, su assist di Pedicillo, l'attaccante centramericano fa tutto bene: si libera di un avversario ma il diagonale costringe a una paratona Tommasi. E al 39' Gunduz, su sponda perfetta di Kljajic si divora l'opportunità. Brutto segnale ma ci pensa Matosevic un minuto più tardi a frenare in tuffo la conclusione di Chinetti. Finisce la frazione con l'Unione in vantaggio con merito e con qualche rimpianto. Il Trento scrollato da Tabbiani si rende immediatamente pericoloso con incursione e diagonale di poco a lato di Sangalli. L'Unione comunque è ancora fresca e sempre pronta a replicare. Crngoj entra in area e pecca di generosità offrendo il pallone a Kljajic. La squadra di Tabbiani tuttavia comincia a prendere campo ed esercita un maggior pressione sulla difesa di Tesser. E infatti il tecnico di Montebelluna cambia: entrano Voca e Vertainen per Pedicillo e Kljaijc. E proprio Vertainen di testa gira a rete. IL TRENTO SALE Il ritmo degli ospiti è tutt'altro che veemente anche se i blu cercndo di prendere in mano il match nel tentativo di rimontare. L'Unione continua a giocare con intensità con Silvestro molto vivace a destra. Replica molto ben architettata tra Vertainen e Jonsson con palla sull'esterno della porta difesa da Tommasi. LA DIFESA Tesser va a proteggere il risultato con l'ingresso del centrale Kosjer per Vicario mentre D'Urso entra per uno stanco ma ottimo Crnigoj. Il tecnico quindi vira per la difesa a tre. Esce Silvestro con i crampi e dentro Kijine da mezz'ala e Jonsson a destra in difesa. La diga tiene anche perché Matosevic salva su incornata di Fedele. DOCCIA FREDDA Ma al 1' di recupero su corner Dalmonte trova il guizzo vincente in una mischia in area. Per il Rocco è un doccia fredda. Altri punti persi nel finale. E' una triste abitudine. Non ci voleva. - Dopo Sassari, Varese e Trento, anche la Pallacanestro Trieste finisce vittima della legge del PalaRadi. Come scrive Lorenzo Gatto, avvio di stagione da stropicciarsi gli occhi per la formazione di coach Brotto, partita per centrare una tranquilla salvezza e ieri sera al vertice di una classifica che la vede assestata al fianco di due potenze di questo campionato. Se Cremona ride, con merito, Trieste piange e si lecca le ferite al termine di un match davvero difficile da interpretare e spiegare. «Siamo una squadra di talento – sottolinea coach Gonzalez –, ma il talento, da solo, non basta. Dobbiamo darci da fare e metterci a lavorare perché, se questi sono i risultati, vuol dire che stiamo lavorando poco». Sconsolato, il tecnico spagnolo, cerca una risposta a una prestazione oggettivamente sconfortante. «Dobbiamo imparare a giocare due partite in una settimana – la sua analisi –, con la concentrazione, la grinta e l'agonismo che serve. Anche oggi siamo partiti male, nel primo quarto abbiamo subito l'iniziativa della Vanoli poi siamo riusciti a riprendere in mano l'inerzia chiudendo bene il primo tempo. Nella seconda parte di gara la squadra ha fatto fatica e quando ha capito che non aveva più la possibilità di vincere ha mollato. Non va bene, dobbiamo essere capaci di lottare sempre e fino alla fine. Mi chiedete se è un problema fisico o mentale? A questo punto – conclude Gonzalez – mi viene da dire entrambe le cose». Difficile riprendere dopo un passo falso di queste proporzioni. In questo senso il calendario da una mano visto che, con il match di Champions League contro il Galatasaray alle porte, ci sarà poco tempo per pensare. Si torna a casa giusto il tempo per preparare i bagagli e partire per la Turchia. Chissà che l'aria di Istanbul e la vetrina europea non faccia bene a una squadra che deve, necessariamente, cercare di ritrovarsi. - Davanti al pubblico delle grandi occasioni, la Pallamano Trieste fa suo il big match della nona giornata di serie A Gold superando 34-30 la Teamnetwork Albatro e volando nelle zone alte della classifica. Festa grande a Chiarbola per un risultato che conferma le qualità di una squadra capace di imporsi nonostante le condizioni non ottimali di Bendjilali (problema a un dito) e Bono (spalla). Grinta, cuore e tanta determinazione gli ingredienti che hanno permesso alla formazione di Carpanese di superare le difficoltà di un match ostico e portare a casa l'intera posta. Trieste sul pezzo sin dal fischio d'inizio, con un ispirato Lindstrom e il solito apporto di Esparon la formazione di Carpanese doppia l'avversaria e dopo i primi 8' di partita sale sul 6-3. Albatro fatica, il motore biancorosso gira a mille trovando soluzioni efficaci e reti preziose da Pauloni, Parisato e Vanoli che a metà del primo tempo, anche grazie alle parate di un sicuro Postogna, portano il vantaggio dei padroni di casa sul 13-7. Momento di fisiologico calo, più mentale che fisico e Siracusa ne approfitta per ricucire a meno 2 con un parziale di 4-0 firmato da Angiolini e Vinci che al 19' portano il punteggio sul 14-12. L'assist di Lindström per il gol in ala di Parisato e i due minuti sanzionati a Vinci tolgono ritmo all'Albatro, che sbatte sulle respinte del neo entrato Garcia e torna sotto nel punteggio. Squadre che rientrano negli spogliatoi sul 18-14 per Trieste. Siracusa esce meglio dallo spogliatoio, la formazione siciliana sfrutta la superiorità numerica per piazzare il parziale che dopo 37' riporta il punteggio in parità sul 19-19. Lindstrom (migliore dei suoi con 10 reti) ferma l'emorragia biancorossa ma sono ancora gli ospiti a spingere e a trovare il primo vantaggio con Angiolini che prima segna il 20-21 e poi si fa espellere per un fallo su Lindstrom. Momento di sbandamento degli ospiti che tornano sotto 24-22 poi, a metà ripresa, nuova parità sul 24-24. Equilibrio che permane al 52' sul 26-26, prima dell'uno-due di Esparon del 29-27 al 55'. Il match in via Visinada si decide in questo ambito, col sette metri imbucato dal francese e i gol di Vanoli e Parisato a tenere a distanza l'Albatro che non si rialza più. Finisce 34-30, finisce con Chiarbola in festa a celebrare i suoi beniamini.
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Ecco però non mi torna qualcosa. Avere sostituito Valentine, McDermott e Johnson (Reyes non lo conto), con Toscano, Ramsey e Sissoko, non è stato fatto anche per avere più atleticità e fisicità? Senza prendere in considerazione anche l'arrivo di Moretti. Toscano in precampionato impressionava per l'atletismo, Ramsey lo mette in mostra (solo in metà campo). Ovvero, siamo veramente da migliorare su questo aspetto, anche con il ritorno di Brooks, o è tutto il resto (difesa e rimbalzi come prima cosa) da risistemare? Sono questi 3 cambi e l'assenza di Brooks ad avere reso un roster che poteva arrivare alle semifinali, di colpo, una squadra che, leggo dai forumisti, ora potrebbe essere da 7°-10° posto? Oppure: sapendo che risistemando rimbalzi e difesa la musica cambierebbe e il gruppo avendo un'arma in più probabilmente non si scioglierebbe nelle difficoltà come già avvenuto, dopo un mese e mezzo di partite in cui vi siete fatti le vostre idee, dove potrebbe arrivare questa squadra? A me pare di capire che Gonzales non sia adatto a questo gruppo. Il che non ne fa un incapace. Ma il mio è un giudizio "facile" di chi non riesce a cogliere tutti gli aspetti più complessi delle dinamiche tecniche e di gruppo. Il fatto che sia un giudizio "facile" è quello che lo fa diventare diffuso fra la gente, fino alle domande della sala stampa post Tortona, dove pareva di avere perso.
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A parte la difesa, se devo proprio entrare in questioni squisitamente agonistiche, la lacuna piu' grande ieri sono stati i rimbalzi..e purtroppo e' diventata una costante.e anche in questo tema, non so quanto sia imputabile a caratteristiche intrinseche dei giocatori..Bossi, mi pare fosse lui, diceva che con Christian i dettami erano di andare aggressivi tutti a rimbazlo..mentre con Gonzalez, parole sue, solo due o tre giocatori vanno a rimbalzo...per scelta del coach..
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Da MangiafuocoMcrae · Inviato
Diciamo che la primissima cosa da fare è cambiare le regole difensive. Avremo anche dei difensori individuali scarsi,ma qualcosa di meglio si può fare. Ieri Trinchieri in telecronaca l'avrà sottolineato una decina di volte,gli aiuti dal lato forte con 2 passaggi corti(quindi facili) procurano tiri con km di spazio. Lui l'ha definita una difesa tipica "spagnola",ecco direi che è il caso di trasformarla in una difesa tipica almeno decente, niente di incredibile.
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