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Riqualificazion Trieste Nord


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Miglior contributo in questa discussione

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El silos tra un poco dovesi iniziar i lavori...

..premetendo che l'edificio xe veramente enorme..

I dovesi far una specie de centro comercial "avanzado".. da quel che se capissi, studiado comunque per dar un minimo de servizi ala citadinanza. Quindi dovesi eserghe un teatro/logo per congressi, qualche giardineto, tanti negozi e palestre.. presumo qualche megaipercoop.

Me pareva che una parcentual dei locai andava "decisi" dal comun, ma no so come che xe finì.

http://ilpiccolo.repubblica.it/dettaglio/N...one=EdRegionale

el vecio lavor per la stazion dei bus http://www.semeranietamaro.it/pagine/Proge...IALE/Silos.html

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Go capì che alla fine sarà quei che metti la maggior parte dei soldi, ma un altro centro commerciale?

Un altro ipermercato? con vizin la Pam verta poco tempo fà e quel dentro la stazion?

Altri pacchi de negozi de vestir? E i commercianti anzichè protestar per robe del genere i fà casin perchè i vigili libera le strade?

Nonsense :cherobeara:

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dimenticavo: Ghe dovesi eser un mega-albergo de quei che realmente pol far la diferenza. Se parlava, tempo fa, dela cadena "Marriott".

Guarda, già la Meridien e altre catene si sono interessate ad aprire una filiale a Ts ma casualmente mai ha aperto nulla. Il fatto che il Piccolo riporta questa frase mille volte tanto per consumare inchiostro, non depone affatto bene alla sua veridicità. Se rileggessimo il Piccolo degli ultimi 20 anni qui dovremmo avere decine di gruppi olandesi francesi inglesi svizzeri australiani che hanno già aperto alberghi, porti nautici, parchi divertimento, grandi magazzini, acquari, interi villaggi turistici e chi più ne ha più ne metta.

Sarà un caso che non se ne è realizzato uno ?

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  • 2 settimane dopo...

Dopo i problemi dei giorni pasadi, xe sta approvà el progetto, come disi el giornal de ogi:

Piazza Libertà: sì al progetto che taglia gli alberi

In Consiglio dura opposizione del centrosinistra all’abbattimento delle piante mentre un comitato spontaneo di cittadini ha già raccolto più di mille firme

di PIERO RAUBER

Non era la tradizionale maratona notturna sul bilancio. Quella che i «rappresentanti del popolo» triestino sanno bene di dover ingoiare, come fosse un sorso di novalgina, una volta l’anno. Ciononostante la seduta del Consiglio comunale di giovedì sera è diventata un duello senza fine tra la maggioranza di centrodestra, che alla resa dei conti ha fatto valere la legge dei numeri, e l’opposizione di centrosinistra, protagonista di una raffica d’interventi tra le più lunghe che si ricordino negli anni Duemila. Ci sono volute infatti cinque ore filate, dalle 19.45 all’1.45 del mattino, per chiudere la partita del progetto preliminare di riqualificazione di piazza Libertà, destinato a rivoluzionare entro il primo semestre del 2010 la viabilità e gli spazi pedonali davanti alla stazione e alla Sala Tripcovich.

LA PROTESTA Il dibattito, su quella che si può ormai ribattezzare come «l’opera della discordia», è stato seguito in aula da una rappresentanza di associazioni ambientaliste le quali, sotto il cappello di un neonato comitato spontaneo per la difesa di piazza Libertà che tocca anche le corde del Gruppo Beppe Grillo e dell’Italia dei Valori, hanno accompagnato con qualche timido ululato le parole dei sostenitori del progetto e con qualche applauso altrettanto discreto gli strali che venivano dai banchi dell’opposizione. Ma quando il documento è stato approvato - con 21 sì e 15 no, assenti il sindaco, il presidente del Consiglio Sergio Pacor e il capogruppo della Lista Dipiazza Maurizio Ferrara, ex assessore all’ambiente nonché promotore dell’attuale regolamento sul Verde pubblico - gli stoici superstiti del comitato rimasti fino a notte fonda hanno lasciato piazza Unità con la delusione di chi se l’aspettava.

LA PETIZIONE Eppure il comitato aveva tentato di giocare la carta della sorpresa, presentandosi in aula fin dall’inizio pomeridiano dei lavori. Tra loro una signora cercava con gli occhi l’assessore ai Lavori pubblici Franco Bandelli per consegnarli un pacchetto infiocchettato contenente una ramazza e una saponetta. A corredo un foglio con su scritto «Piuttosto che riqualificare pulire». Altri sventolavano un robusto plico con 1073 firme, raccolte in 24 ore contro il progetto che prevede il sacrificio di una decina di metri del giardino di Sissi sul lato di via Ghega e con esso di un numero non ancora definito - Bandelli assicura che alla fine saranno solo cinque esemplari che peraltro si tenterà di espiantare e ripiantumare - di alberi ad alto fusto.

IL RETROSCENA Sette delegati del comitato, a quel punto, sono stati ricevuti in privato da Roberto Dipiazza. Quando il sindaco è tornato in Consiglio i «rumours» davano per possibile un rinvio della discussione. Il primo cittadino ha confabulato con Bandelli, la cui smorfia di disappunto era facilmente leggibile a distanza. E mentre l’assessore replicava, Dipiazza continuava a girare e rigirare la cartina con il progetto. Poi il sindaco si è rituffato con quella cartina in mezzo al pubblico che lo tempestava di domande. Sorriso rassicurante. Calma olimpica. È stato il segnale che il dibattito sarebbe cominciato.

LA DIFESA «Si tratta di un progetto preliminare, non è un dogma», ha esordito Bandelli. Il quale ha aggiunto: «Esiste una sentenza senza appello, la viabilità di quella zona (che il documento toglie dal fronte stazione concentrandolo sul lato di via Ghega e su una «esse» di rientro verso il Silos, ndr) fra due anni è destinata al collasso con l’apertura del Silos e dei lavori in Porto Vecchio. Pianteremo 52 alberi nuovi e allargheremo gli spazi pedonali di 2500 metri quadrati». E poi, ha rimarcato l’assessore, c’è il nodo contributi: tre milioni e 800 mila euro, di Ministero e Regione, da rendicontare entro fine 2009.

GLI ATTACCHI «Se un progetto è brutto e non è utile a migliorare il contesto viario e urbano - ha incalzato il capogruppo del Pd Fabio Omero, il più battagliero con il collega di partito Alessandro Minisini e Roberto Decarli dei Cittadini - non è che dobbiamo approvarlo lo stesso solo perché altrimenti non riceviamo i soldi. Sono comunque soldi pubblici, dei cittadini, che possono essere impiegati meglio: ricordo che la legge del 2001 in base alla quale è stato presentato questo progetto parlava di piani per dotazioni infrastrutturali per quartieri degradati sotto il profilo sociale e occupazionale. Qui non c’è niente di tutto questo, c’è solo una rivoluzione viaria che non sta in piedi perché fa leva su collegamenti con aree di punto franco temporaneamente sospeso». «Pago una bottiglia di Dom Perignon per ogni albero secolare che una volta espiantato sarà reimpiantato e sopravviverà», ha ironizzzato il medico-rifondatore Marino Andolina.

LE MODIFICHE La delibera è passata con due «virgole» bipartisan, entrambe fatte proprie dalla giunta: l’emendamento di Emiliano Edera della Lista Rovis, che contempla nelle nuove aree pedonali un percorso per non vedenti e ipovendenti, e l’ordine del giorno di Bruna Tam del Pd, che traccia per il prosieguo del progetto un iter di «partecipazione allargata ad associazioni e comitati».

IL COMITATO La partita comunque non è affatto finita. Ieri pomeriggio alcuni rappresentanti del comitato spontaneo di piazza Libertà hanno consegnato al Piccolo un documento in cui si dicono pronti a «promuovere tutte le azioni anche legali finalizzate ad ottenere una sostanziale revisione del progetto». Per il comitato il documento preliminare è stato di fatto «occultato alla cittadinanza»: le contestazioni principali riguardano «la leggerezza per la quale si considera l’abbattimento di alberi secolari come una necessità tecnica», «l’infondatezza del progetto in merito all’incerto utilizzo della bretella viaria soggetta a vincoli portuali» e «l’aumento di semafori e corsie».

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grazie, deso me xe più ciaro.

considerazioni personali:

- alora sto silos se fa? Se sì, come? Saria bel gaver detagli precisi...

- el eliminar la "rotonda" per far una S in sè pol gaver sai senso..

- taiar meno alberi posibile! La situazion pararia meio de quel che se pensa, ma a eser sgai se prepara prima el spazio dove che i andarà interai (magari vizin dela tripcovich), dopo se prova a spostar i alberi, e dopo ancora se fa el grosso del lavor.

- no i vol spostar Sissi giusto? :)

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  • 1 mese dopo...

Dal Piccolo de oggi:

NUOVA VIABILITÀ

Il Comune: crescerà il traffico piazza Libertà da ripensare

Ma il Comitato dei residenti contesta: cambiamenti solo per favorire il business

«Una viabilità da cambiare proprio in virtù del traffico destinato ad aumentare dopo l’apertura del nuovo Silos». È questa la tesi portata avanti dal Comune a sostegno della riqualificazione di piazza Libertà. Un progetto finanziato con fondi statali e regionali (3,8 milioni euro, da rendicontare entro fine 2009) osteggiato dagli ambientalisti e dal Comitato di cittadini contrari all’abbattimento in piazza Libertà anche di un solo albero secolare.

«Se vogliono modificare l’assetto della circolazione davanti alla Stazione, facciano pure – è la posizione espressa da Ilaria Ericani, portavoce del Comitato dei cittadini – ma vogliamo che non si tocchi nulla della parte centrale della piazza, quella che ospita aiuole, alberi e cespugli. Non concepiamo un taglio per fare posto alla circolazione delle automobili». Una linea che ha già incassato 3mila firme, consegnate in municipio per «scongiurare lo scempio».

Nelle dichiarazioni dell’assessore regionale Riccardo Riccardi, che hanno accompagnato la delibera di via libera sul Silos, si parla espressamente di un «progetto complessivo che prevede non solo la riqualificazione dell’area urbana tra il Porto vecchio, la stazione ferroviaria e piazza Libertà con conseguente revisione della mobilità pedonale e veicolare, ma anche la razionalizzazione del trasporto pubblico regionale e locale».

Un progetto preliminare sostenuto dall’assessore Franco Bandelli, con delega ai Lavori pubblici: «La viabilità di quella zona (che il documento toglie dal fronte stazione concentrandolo sul lato di via Ghega e su una «esse» di rientro verso il Silos, ndr) - la posizione espressa in Consiglio comunale - fra due anni è destinata al collasso con l’apertura del Silos e dei lavori in Porto Vecchio. Pianteremo 52 alberi nuovi e allargheremo gli spazi pedonali di 2500 metri quadrati». Una nuova viabilità che - anche grazie alla bretella da largo Santos a piazza Duca degli Abruzzi, concessa dall’Autorità portuale - andrà a ridisegnare completamente l’area intorno a piazza Libertà proprio in virtù del recupero dell’ex Silos.

Una tesi rovesciata dal Comitato di cittadini che contesta il percorso utilizzato dagli architetti. «Non è stata fatta una simulazione al computer per capire cosa potrebbe accadere in piazza Libertà, così come attualmente concepita, nel caso aumentasse il traffico veicolare», dice Giorgio Jerman, componente del Comitato per la difesa degli alberi. Un test che, secondo il Comitato, andava commissionato agli esperti urbanisti dell’Università di Trieste. «Presto andremo a farlo noi per dimostrare - dice Jerman - che questo nuovo progetto andrà in realtà a peggiorare la situazione».

Secondo il Comitato, insomma, la viabilità in piazza Libertà va bene così com’è. «Tutti i triestini sanno che quando da viale Miramare si arriva in piazza Libertà il decogestionamento del traffico è automatico», spiega Jerman. Una sensazione che presto sarà accompagnata anche da un sostegno scientifico commissionato a un gruppo di esperti.

Ma non ci sono solo gli aspetti tecnici, c’è anche un modo diverso di concepire la vivibilità dei cittadini. «La città di Trieste è stata concepita mettendo al centro l’uomo e la sua vivibilità, mentre oggi gli architetti portano avanti una filosofia utilitaristica», sottolinea il componente del Comitato. E aggiunge: «L’obiettivo di questo progetto, compresa l’area pedonale davanti alla Stazione, è spedire le persone a consumare - dice - spingendole all’interno del centro commerciale. Il decongestiamento del traffico non c’entra proprio nulla». (p.c.)

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Sempre dal Piccolo de oggi:

DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE

Silos, c’è il via libera: due anni di lavori

Il primo cantiere già tra pochi mesi. Investimento complessivo da 120 milioni

di PIETRO COMELLI

La Regione dà il via libera al riutilizzo dell’ex Silos. Una continuità con la strada intrapresa dalla precedente giunta, al di là del colore politico, che attraverso la delibera approvata ieri su proposta dell’assessore alla Pianificazione territoriale e alla mobilità, Riccardo Riccardi, indica la stipula di un accordo di programma con il Comune di Trieste, quale soggetto promotore, sposando così il recupero del complesso edilizio in piazza Libertà.

Una delibera che è il riconoscimento di un’opera - basata sulla permuta di immobili, fra il municipio e la Silos spa - giudicata dalla giunta Tondo di «rilevante interesse regionale» anche ai fini della variazione degli strumenti urbanistici comunali. Proprio quest’ultimo aspetto adesso diventa fondamentale per arrivare, in tempi stretti, alla firma di un accordo che consentirà alle Coop consumatori Nordest e alla Unieco di partire effettivamente con un cantiere che, stando alle stime, durerà 24-30 mesi. È il tempo che servirà per costruire il nuovo Silos, una volta ottenuta la concessione edilizia, a partire dal gennaio 2009 mentre già nei prossimi mesi potranno iniziare i primi lavori di allestimento, demolizione e pulizia all’interno dell’edificio fatiscente che costeggia la stazione ferroviaria e l’entrata del Porto Vecchio. Lavori propedeutici da non sottovalutare, stimati in 5 milioni di euro, che rappresentano solo una minima parte di un investimento - si parla di 120 milioni di euro - per realizzare il centro commerciale di nuova generazione.

Un’area polifunzionale di 15mila metri quadrati capace di ospitare, oltre al supermercato delle Coop consumatori Nordest, anche un albergo, un residence, centri benessere, ristoranti, caffè, uffici, negozi e uno spazio da 1196 metri quadrati - nell’ultima parte del complesso di piazza Libertà, proprio sopra al supermercato - che un domani potrà ospitare 740 posti a sedere. Una sala a prevalente uso congressuale, dove sarà possibile ospitare anche concerti e manifestazioni teatrali, accompagnata da tre spazi minori con una capienza di 196 posti e, negli altri due casi, da 99 poltrone ciascuno da sommare a un atrio da 1500 metri quadrati all’ingresso della sala principale, che andrà a soddisfare anche le esigenze espositive.

«È un atto di rilevante importanza e di valenza strategica non solo per la città di Trieste, che vedrà così riqualificata una zona nevralgica e centrale, ma anche per il territorio regionale nel suo complesso - dice Riccardi - per gli effetti che l’intervento avrà sul sistema della mobilità urbana e del trasporto pubblico locale e regionale». Un chiaro riferimento alla riqualificazione di piazza Libertà, contesta da una parte dei cittadini, ma anche agli spazi destinati al trasporto pubblico. Alla base di tutta l’operazione, infatti, c’è una permuta fra il Comune e la Unieco che è la società di riferimento delle Cooperative con sede principale a Reggio Emilia. Una partita che consentirà al Comune di incamerare, oltre alla sala polifunzionale con un parcheggio da 220 posti auto pertinenziali, la nuova stazione e il deposito dei bus extraurbani, concedendo al privato la possibilità di rivitalizzare l’ex Silos. A fronte di una cessione di aree e superfici valutate attorno ai 7 milioni di euro, l’amministrazione comunale andrà così ad acquisire beni immobili per un valore di oltre 12 milioni di euro.

«Un’operazione soddisfacente per il Comune - spiega Claudio Giacomelli, assessore al Patrimonio - e anche per la città che andrà a recuperare un’area in gran parte inutilizzata da troppo tempo. Mi auguro che l’iter da adesso in poi sia il più rapido possibile». Un percorso, quello della conferenza dei servizi decisivo per il definitivo accordo di programma, che si è rimesso in moto con la delibera della giunta Tondo. Fino a ieri, infatti, l’iter era stato congelato anche a causa delle elezioni anticipate e dei conseguenti cambiamenti in seno al Comune e della Regione. Dopo le urne sono cambiati alcuni attori in municipio, a cominciare dagli assessori Piero Tononi e Maurizio Bucci con delega rispettivamente al Patrimonio e all’Urbanistica, mentre le elezioni regionali hanno rivoluzionato un’intera giunta. A cominciare dal governatore: fuori Riccardo Illy e il proprio staff, dentro Renzo Tondo con la sua squadra. E gli inevitabili intoppi, di comunicazione più che politici, che hanno fatto tribolare non poco la Silos spa.

Ma accanto a un percorso già oliato della conferenza di servizi, iniziato nel 2000 con l’acquisto dell’ex Silos da parte del soggetto privato, in questi anni è stato approvato anche il piano del commercio dell’immensa struttura. «Attendevamo questo passaggio della giunta regionale per arrivare a un accordo di programma in cui sancire le caratteristiche urbanistiche di quello che sarà più un centro servizi che un centro commerciale», dice Paolo Rovis con delega allo Sviluppo economico. Una trasformazione che comporterà, nonostante la levata di scudi degli interessati, allo spostamento delle attività commerciali presenti nell’area ristrutturata dell’ex Silos all’interno del mercato coperto di largo Barriera. Proprio la delibera della giunta regionale di ieri permetterà di accorciare, infatti, i tempi per definire i futuri insediamenti commerciali.

L'ingresso nord (che no go capì dove saria a dir el vero)

silos1.jpg

El parcheggio con la nova stazion dele coriere sul lato Porto Vecio.

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L'interno del futuro centro commerciale.

silos3.jpg

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silos1.jpg

riporto la foto e vedo..

ghe xe due edifici za del silos, ben, in mezzo paressi che i ghe ne voli costruir un terzo! insomma, come sempre qua no se restaura e adatta , ma se costruissi ex novo una roba moderna. I costruttori imagino che se freghi le man..

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me par una copertura, più che altro.. e praticamente invisibile dal de fora, a parte una vetrata picinina sul davanti.

Niente de scandaloso, a dir la verità. Se dopo no va ben solo perchè xe novo, ben messi semo :-S

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Da Il Piccolo odierno:

L’ASSESSORE REPLICA AI COMITATI

Bandelli: dialogo per piazza Libertà

«Prima di consegnare il progetto definitivo convocherò le associazioni»

«Entro il 10 agosto, cioè prima di consegnare il progetto definitivo della riqualificazione di piazza Libertà, convocherò attorno a un tavolo le associazioni ambientaliste. Nessuno ha intenzione di tagliarle fuori: negli ultimi mesi, durante i quali si è gridato allo scandalo e raccolto firme, il progetto era ancora alla fase preliminare. Adesso però è arrivato il momento di fare chiarezza». L’assessore comunale ai Lavori pubblici Franco Bandelli prende fiato e si toglie qualche sassolino dalla scarpa, tentando di sfatare, numeri alla mano, alcuni «miti» creatisi di recente intorno al restyling dell’area antistante la stazione ferroviaria.

«Me ne sono stato in disparte per mesi, a sentire le critiche degli ambientalisti - spiega -. Ora basta: in piazza Libertà ci sarà meno asfalto e più verde, e si eviterà che tra due anni, con l’apertura del Silos, il traffico collassi. Inoltre l’area intorno alla Tripcovich sarà finalmente elegante e adatta a un teatro». Il progetto preliminare ha incassato l’ok formale degli enti pubblici coinvolti. Pareri che dovranno essere ridati prima della consegna del progetto definitivo da parte di Bandelli in giunta. Seguirà poi la stesura del progetto esecutivo (da elaborare entro il 30 ottobre) e poi, a fine anno, partiranno i lavori, con un costo complessivo di 3 milioni 800mila euro (soldi di Stato, Regione e Comune). «Tra pochi giorni convocherò le associazioni ambientaliste - spiega l’assessore - ma solo quelle legalmente riconosciute. Se il Comitato per la difesa di piazza Libertà avrà tutte le carte in regola contatterò anche un loro rappresentante. Rispetto coloro che hanno firmato la petizione, ma per un semplice motivo: so che qualsiasi persona intelligente firmerebbe una petizione in cui si chiede genericamente di manifestare la propria contrarietà all’abbattimento di alberi. Le cose però in realtà non sono così semplici».

Gli ambientalisti rinfacciano a Bandelli di voler trasformare la piazza in un’autostrada. «Adesso è un’autostrada, ma non lo sarà più: oggi la somma dei metri lineari di asfalto compresi tra l’uscita della stazione e il giardino da una parte, e sul lato di via Cellini dall’altra, fa 43. Con il nuovo progetto scenderanno a 25, tutti sul lato di via Cellini; mentre sul lato stazione sorgerà una piazza con tanto verde. Sul lato della Soprintendenza - aggiunge - i metri di asfalto passeranno da 26 a 18». Questione alberi: «oggi in piazza Libertà ce ne sono 39. Noi ne toglieremo 9, di cui 5 verranno persi, mentre 4 saranno ripiantumati a pochi metri di distanza, sul lato stazione ferroviaria (per spostare un albero secolare si spendono circa 10mila euro, ndr.). Però ne pianteremo di nuovi, per l’esattezza 52: saranno piccoli, ma cresceranno. E inoltre verrà recuperato tutto il masegno e - conclude Bandelli - le fermate degli autobus, oggi disposte su più lati in maniera caotica, saranno sistemate tutte sul lato Silos». (e.c.)

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xe che mi stamattina vardavo el silos... ma ghe ne xe solo che un col timpano triangolar! e nel imagine xe do, con un edificio in mezzo: i vol cambiar quele che xe, o costruir due edifici novi? me paiseria veder la scala de quel prospetto..

La foto che go messo che sul piccolo ga didascalia "Ingresso Nord", se così xe, saria no la parte che da sulla piazza Libertà perché quel xe el lato sud.

Per quel disevo che no capiso dove saria.

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xe de dir che in linea de base son favorevole a quel che i vol far in piaza Libertà. (al contrario de 40mila erori nele altre piaze).

Solo, che i ghe dia in man a un altro architeto/designer urbanista la scelta dei materiai/ecc. Piaza Goldoni xe stada rovinada da scelte de sto genere, che no xe secondarie.

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Dal giornal de oggi:

IL SINDACO: INDISPENSABILE MODIFICARE LA VIABILITA’

«Piazza Libertà, progetto da attuare»

Dipiazza: traffico a rischio congestione con l’apertura dei nuovi spazi

«Migliaia di persone che quotidianamente animeranno i Magazzini Silos di fronte alla Stazione centrale, altre migliaia che lavoreranno in Porto Vecchio: siamo obbligati a mettere le mani su piazza Libertà e a trasformarla cambiandone la viabilità». Il sindaco Roberto Dipiazza ha chiesto ieri al presidente dell’Authority Boniciolli di poter fare una digressione per trasmettere questo messaggio alla città: «Mi dispiace, ma non ci sono comitati che tengano, se non interveniamo come prevede il progetto, piazza Libertà si trasforma in un tappo e la viabilità esplode». L’asse principale di scorrimento del traffico continuerà infatti a essere viale Miramare e per il Porto Vecchio sarà realizzata una rotatoria d’ingresso. Prima che siano operativi gli uffici, le foresterie, i cantieri, gli studi professionali, i laboratori scientifici, i porti nautici dovranno essere realizzati i parcheggi e ancora prima i concessionari dovranno intervenire finanziariamente per realizzare gli allacciamenti idrici, elettrici, fognari oggi mancanti.

«Per l’assegnazione delle concessioni - ha specificato Boniciolli - il criterio dominante dovrà essere quello della massima redittività dell’area». Gli introiti dei canoni infatti saranno utilizzati dall’Authority per migliorare le infrastruture del Porto nuovo. «Di conseguenza - è stato specificato - nessun richiedente ha un’area già a sè riservata o un diritto di prelazione, ma anche la Fiera e l’Istituto Nautico dovranno confrontarsi con richieste concorrenti». Sembra che qualche pretendente punti anche alla zona inquinata del terrapieno di Barcola, ma chi otterrà la concessione dovrà anche assumersi l’onere della bonifica.

Il 31 luglio scadono i termini per ulteriori domande o integrazioni di quelle di presentate. Poi quando le richieste saranno rese pubbliche ci sarà un altro mese di tempo per ulteriori richieste migliorative su aree specifiche. Dopo l’istruttoria che sarà svolta dal capo servizio demanio Walter Sinigaglia in base alle regole stabilite dal Gruppo tecnico di lavoro, l’Autorità portuale porterà le richieste concorrenti al voto del Comitato portuale. E qui si scateneranno le ultime battaglie. (s.m.)

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me par una copertura, più che altro.. e praticamente invisibile dal de fora, a parte una vetrata picinina sul davanti.

Niente de scandaloso, a dir la verità. Se dopo no va ben solo perchè xe novo, ben messi semo :-S

Guai tocar una roba per far novo, semo a Trieste

Imagineve se nel primo 1900 a Nizza inveze dei nizardi fossi stadi i triestini, i se gaverìa oposto che all'epoca lori i ga levà i bagolari maladi per meter palme importandole de la Spagna, che i fasessi la spiagia e che i costruissi contemporaneamente palazzi e alberghi butando zo rovinazzi, xe vignùda fora la promenade des anglais....roba de poca importanza, che però ga dà el impulso, el lustro, che fato pasar la cità de 40.000 a 400.000 abitanti. A Trieste no se pol e no se devi niente. Per questo la zità paserà de 300.000 a 30.000

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per il Porto Vecchio sarà realizzata una rotatoria d’ingresso.

..

..

Ma, vaben che va de moda (andava 20 anni fa, ma qua riva tardi, se vedi) far rotatorie..

..Se te me parli de strade ad alta capacità e te ghe zonti una rotatoria inveze de un semaforo/sotopasso/svincolo, alora xe la rotatoria stessa a far de TAPPO! (vedi desso che xe tanti che dal autostrada a Rabuiese scendi per Trieste.. co' xe trafico, xe tuto blocado!)

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