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Dro - Triestina | Domenica 13 Ottobre, ore 15 | Prima, durante e dopo


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La borgata di Dro

Ad un passo dal Garda

Situata tra il Lago di Garda, il lago di Cavedine e il lago di Toblino, a sud della Paganella, Dro è una delle più antiche comunità della Valle del Sarca. I tradizionali portali scolpiti di pietra, le torri, i piccoli archi e le stradine irregolari sono testimonianze del periodo medioevale. Di notevole interesse storico architettonico sono la chiesa sconsacrata dei S.S. Sisinio, Martirio e Alessandro, la chiesa Barocca di S. Antonio, il ponte romano di Ceniga e la torre Guaita di Pietramurata.

Il paesaggio che circonda Dro è suggestivo, l'aspetto quasi desertico si alterna con angoli ricchi di vegetazione. Da una parte le Marocche, blocchi di roccia dalle dimensioni gigantesche e di origine glaciale, sono riconosciute come biotopo e sono le più estese d'Europa. Dall'altra le coltivazioni di frutteti e vigneti, che producono le rinomate prugne di Dro e il tipico Vino Santo. Dro è conosciuta tra gli appassionati di free climbing e arrampicata, è il punto di partenza di alcune tra le più belle pareti rocciose. Molto conosciuto il Becco dell'Aquila, da dove si lanciano i jumper provenienti da tutte le parti del mondo. La sua posizione offre la possibilità di praticare escursioni e passeggiate, sia a piedi sia in mountain bike.

Negli ultimi anni Dro è diventata centro propulsore di performance artistiche. La storica centrale idroelettrica di Fies è adibita a centro di creazione e produzione delle arti contemporanee. Ogni anno ospita il Festival Drodesera, laboratorio di sperimentazione e sede di eventi internazionali come VeDro.

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Anche in questo caso non mi pare il caso di soffermarsi troppo sull'ultima partita dei nostri prossimi avversari, in quanto hanno preso una scoppola incredibile in quel di Vittorio Veneto, perdendo per 5-0 senza mai essere pericolosi, quindi diamo un occhiata alla precedente partita in casa quando hanno bloccato sullo 0-0 l'allora capolista Giorgione.

DRO. Dopo quattro vittorie consecutive la corsa della capolista Giorgione si arresta sul campo di un coriacissimo Dro: al Comunale di Oltra finisce zero a zero al termine di un match in cui la compagine trentina ha saputo arginare l'undici di Fabbian che, alla fine, si tiene stretto il punto conquistato e prosegue la propria corsa nelle zone nobili della classifica. Le formazioni sono quelle annunciate alla vigilia, con il tecnico trevigiano che sceglie Fietta e Volpara in appoggio a capitan Gazzola mentre Rostellato, ancora non al meglio, si accomoda in panchina.

L'inizio di match della compagine di casa è tambureggiante e il Giorgione è quasi intimorito. Al 4' cross di Ruaben sul secondo palo con Marchione che cerca la deviazione sottomisura ma il suo tiro viene deviato in corner da un difensore. I locali ci provano direttamente su calcio piazzato al minuto 17: gran botta di Santorum e ottima risposta di Lorello che blocca sicuro in presa.

Fabbian striglia i suoi dalla panchina e a metà frazione il biancostellati si rendono pericolosissimi con De Filippo che calcia al volo e costringe Angeli al volo plastico per deviare in corner. Mischia furibonda, quattro minuti dopo, in area ospite con Lorello abile a bloccare Tisi in area piccola dopo una conclusione da fuori area dell'ispirato Calcari. L'estremo difensore castellano è attento anche al minuto 33 sul tiro di Marchione, dopo un bel fraseggio palla a terra tra Rama e Poli.

Tisi grazia Lorello al 37': conclusione debole da ottima posizione che il numero uno del Giorgione, una garanzia, blocca senza troppe difficoltà. L'ultimo sussulto della prima frazione arriva a sei minuti dallo scadere: punizione da destra di Tisi, incornata di capitan Poli con Lorello che para senza alcuna difficoltà.

Fabbian alza la voce negli spogliatoi e nella ripresa il Giorgione gioca molto meglio. Al 56' bella incursione in area di Campagnolo (in seguito ad uno svarione di Scudiero), ma il tiro del centrocampista veneto si perde alto sopra la traversa. Un paio di mischie in area gialloverde permette agli ospiti di sfiorare il vantaggio, fino all'episodio che potrebbe cambiare il match. Al 61' Beghin e Poli vengono a contatto in area ospite: i locali protestano furiosamente, ma il direttore di gara lascia giocare. Civiero manca il bersaglio al 66' dopo una veloce ripartenza castellana, a cui replica Marchione pochi minuti dopo con una conclusione alta. Miniati non trova il bersaglio al 77' dopo una bella giocata di Volpara e nel finale gli animi si scaldano. Il Dro protesta per un presunto colpo a palla lontana di Campagnolo ai danni di Marchione (l'arbitro sorvola) e a cinque minuti dal novantesimo Volpara ci prova di testa ma Angeli para.

Alla fine è zero a zero: un tempo ciascuno e un punto a testa. Il Giorgione perde la testa della classifica, ma si conferma squadra tostissima e mantiene l'imbattibilità stagionale. Se l'obiettivo stagionale dei rossostellati è solamente la salvezza, Fabbian può sorridere: i suoi sono praticamente ad un terzo del cammino.

DRO (4-2-3-1): Angeli; Scudiero, Ischia, Santorum, Calcari; Rama (35' st Baceda), Gennara; Ruaben, Tisi (40' st Colpo), Marchione; Poli (18' st Cicuttini). All. Bandera

GIORGIONE (4-3-3): Lorello; Zoppelletto, Peruzzo, Beghin, Civiero; Miniati, Campagnolo, Volpara; De Filippo (44' st Borsato ng), Gazzola, Fietta (29' st Olmesini). All. Fabbian

ARBITRO: Meraviglia di Pistoia

NOTE: spettatori 200. Ammoniti Campagnolo, De Filippo, Miniati (G). Angoli: 3-5. Recupero pt 1', st 3'

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Il Dro, neopromosso dopo aver vinto l'anno scorso l'eccellenza trentina, non è uno squadrone, inutile nasconderselo. L'anno scorso era affetto da "pareggite" ed ha vinto il campionato solo per la mediocrità degli avversari, ricordiamoci che secondo arrivò quel San Martin da noi strapazzato nei play off. La squadra di Mr. Bandera ha più o meno mantenuto la struttura dell'anno scorso, ed i colpi "grossi" del mercato sono stati l'esperto difensore (78) Michele Ischia, con un passato anche in B col Frosinone e la conferma del bomber Alessandro Poli (84), 17 gol l'anno scorso. Buoni anche il giovane centrocampista Omar Ruaben (95) proveniente dai campioni d'Italia juniores del Mezzocorona, il macedone Rama Rilint (93) e l'ex Fergina Kevin Marchione (94). Non inganni il 4-2-3-1 pubblicizzato, in realtà è una squadra abbonatissima che come credo ha il primo non prenderle, quindi un 4-5-1 molto stretto, in cui l'uno è Poli spesso lanciato in velocità saltando il centrocampo, ma accorciano piuttosto bene ed una volta nella zona pericolosa non disdegnano alcuni fraseggi, inoltre i centrocampisti sono dei buoni tiratori dal limite, quindi bisogna stare attenti a non lasciargli spazio o concedere inutili falli in posizioni potenzialmente pericolose. Avversario abbondantemente alla nostra portata anche se solo ripeteremo la prova contro il Monfalcone, anche se il Dro è stata l'unica squadra finora a fermare il Marano.

Modificato da guiz
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I parlava de sabato a Belluno. Bon, me fido de ti :))

Quella dopo... perché la Ripa La Fenadora non ga un campo ed i zoga a Belluno, cossa centra poi Belluno con una squadra in provincia de Trento... mah...

Modificato da guiz
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La borgata di Dro

Ad un passo dal Garda

Situata tra il Lago di Garda, il lago di Cavedine e il lago di Toblino, a sud della Paganella, Dro è una delle più antiche comunità della Valle del Sarca. I tradizionali portali scolpiti di pietra, le torri, i piccoli archi e le stradine irregolari sono testimonianze del periodo medioevale. Di notevole interesse storico architettonico sono la chiesa sconsacrata dei S.S. Sisinio, Martirio e Alessandro, la chiesa Barocca di S. Antonio, il ponte romano di Ceniga e la torre Guaita di Pietramurata.

Il paesaggio che circonda Dro è suggestivo, l'aspetto quasi desertico si alterna con angoli ricchi di vegetazione. Da una parte le Marocche, blocchi di roccia dalle dimensioni gigantesche e di origine glaciale, sono riconosciute come biotopo e sono le più estese d'Europa. Dall'altra le coltivazioni di frutteti e vigneti, che producono le rinomate prugne di Dro e il tipico Vino Santo. Dro è conosciuta tra gli appassionati di free climbing e arrampicata, è il punto di partenza di alcune tra le più belle pareti rocciose. Molto conosciuto il Becco dell'Aquila, da dove si lanciano i jumper provenienti da tutte le parti del mondo. La sua posizione offre la possibilità di praticare escursioni e passeggiate, sia a piedi sia in mountain bike.

Negli ultimi anni Dro è diventata centro propulsore di performance artistiche. La storica centrale idroelettrica di Fies è adibita a centro di creazione e produzione delle arti contemporanee. Ogni anno ospita il Festival Drodesera, laboratorio di sperimentazione e sede di eventi internazionali come VeDro.

...ma i te da qualcosa per far il promoter turistico? :grin:

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I parlava de sabato a Belluno. Bon, me fido de ti :))

Quella dopo... perché la Ripa La Fenadora non ga un campo ed i zoga a Belluno, cossa centra poi Belluno con una squadra in provincia de Trento... mah...

Prossima trasferta a Belluno??? :cossaaa?:

GIMMIIIIIIIIIIIIIII !!!!

LUCIOOOOOOOOOOOOO !!!!!

:petesoni:

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IL CENTRO DI COORDINAMENTO ORGANIZZA UN PULLMAN PER LA TRASFERTA DI DOMENICA A DRO, IL COSTO DEL VIAGGIO E' DI € 28,00 PER I SOCI TRIESTINA CLUB ED € 30 PER I NON SOCI. LA PARTENZA E' PREVISTA PER LE ORE 8.00 DALLO STADIO. PER LE ADESIONI RIVOLGERSI PRESSO LA SEDE DEL CENTRO ALLO STADIO ROCCO ENTRO GIOVEDÌ' CON ORARIO 16-19.

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Sarà interessante veder come Rossitto affronterà la prima trasferta, se ga dimostrado piuttosto ecletico nei moduli de zogo, infatti contro el Monfalcon xe partido col 4-3-3 per finir col 5-3-2, mentre a Pordenon el zogava prevalentemente o col 4-4-2 o col rombo, insoma non xe un che se taca sai ai numeri ma zerca de sfrutar le caratteristiche dei suoi zogadori. Bisogna veder se una volta trovado el modo de star in campo che lo sodisfa resterà su quel o continuerà a misciar le carte anca in relazion ai aversari. Dalle dichiarazioni sul Piccolo de oggi se pol presumer che a Dro anderemo in campo de novo col 4-3-3 con alcuni punti fermi nei 7 zogadori over, ma che inveze de volta in volta se gestirà i vari under. Dando per scontado che un sarà el portier, quei che se zoga el posto xe i 2 terzini e Zetto. Vederemo...

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Personalmente credo che una delle priorita' di Rossitto debba essere valorizzare al massimo i giocatori chiave, schierandoli nei ruoli piu' congeniali dove possono fare la differenza: Sessolo, che mi e' parso molto forte, in palla e mentalmente solido, un capitano naturale; Wagner, dotato tecnicamente e buon regista geometra; Godeas e Da Ros ovviamente.

Dietro difficile immaginare qualcosa di diverso da Piscopo-Pimazzoni.

Il resto della squadra e gli eventuali esperimenti dovrebbero ruotare attorno a queste certezze, aspettando Piscopino che comunque verra' da mesi e mesi di stop, e sperando che Nakim valga piu' di Zetto.

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Resta una considerazione di fondo: della squadra dell'anno scorso sopravviveranno alla fine solo Piscopo e forse Da Ros, se quest'ultimo col tempo non sarà soppiantato da Bortolotto.

A conferma che l'idea iniziale (innesti mirati sull'ossatura dell'anno scorso) era improponibile per l'abissale distanza che separa le due categorie.

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Personalmente credo che una delle priorita' di Rossitto debba essere valorizzare al massimo i giocatori chiave, schierandoli nei ruoli piu' congeniali dove possono fare la differenza: Sessolo, che mi e' parso molto forte, in palla e mentalmente solido, un capitano naturale; Wagner, dotato tecnicamente e buon regista geometra; Godeas e Da Ros ovviamente.

Dietro difficile immaginare qualcosa di diverso da Piscopo-Pimazzoni.

Il resto della squadra e gli eventuali esperimenti dovrebbero ruotare attorno a queste certezze, aspettando Piscopino che comunque verra' da mesi e mesi di stop, e sperando che Nakim valga piu' di Zetto.

Speriamo che Nakim sia veramente valido ed arruolabile (sta storia del passaporto sembra infinita), perché se no il centrocampo vive solo ed esclusivamente su Wagner, viste le difficoltà di Zetto ed i limiti tecnici di Stentardo, per quello un occhiatina a Parini in quel ruolo, magari in allenamento, gliela darei e probabilmente a Stentardo preferisco Cipracca, quando recupererà dall'infortunio. Va da se che dicembre almeno un altro centrocampista dai piedi perlomeno decenti è essenziale, oltre a Piscopino, che penso sia difficile vedere prima di febbraio e con tutte le precauzioni del caso.

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Resta una considerazione di fondo: della squadra dell'anno scorso sopravviveranno alla fine solo Piscopo e forse Da Ros, se quest'ultimo col tempo non sarà soppiantato da Bortolotto.

A conferma che l'idea iniziale (innesti mirati sull'ossatura dell'anno scorso) era improponibile per l'abissale distanza che separa le due categorie.

Per quello che ho visto finora, la differenza maggiore tra D e Eccellenza e' nella preparazione atletica e organizzazione di gioco, non tanto sul piano tecnico (a parte le squadre di primissima fascia). Quello che abbiamo patito finora da inizio campionato, non mi e' parso un gap tecnico, quanto atletico-tattico: col Belluno ad esempio loro parevano una squadra e noi una compagine da dopolavoro. Proprio per questo sono fiducioso sul fatto che Rossitto riuscendo a infondere la giusta mentalita' ci possa far risalire la china. Che poi questo basti per competere con Pordenone e Marano non so, ma se avessimo incrociato i ramarri un paio di settimane fa si rischiava la disfatta...

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