SandroWeb Posted May 15, 2021 Report Share Posted May 15, 2021 SABATO 15 MAGGIO 2021 - Umiliati. Ridicolizzati. Come se fossero di fronte due squadre di serie diverse. Anzi, di sport diversi. Mai in partita. Mai.Mai una reazione, un moto d'orgoglio. Mai. Lo scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo": a Brindisi, contro la squadra che non ha mai battuto, l'Allianz incassa la più brutta, umiliante, dolorosa, di queste otto sconfitte.Eppure non bisogna rassegnarsi. Non si può. Neanche dopo l'ennesima mazzolata, nemmeno dopo aver visto ancora una volta Brindisi maramaldeggiare e Vitucci allungare la serie vincente nei confronti di un Dalmasson che non lo hai battuto. Eppure lunedì sera, all'Allianz Dome, qualcosa deve pure succedere, perchè Trieste non può essersi meritata - me-ri-ta-ta, scandiamolo - sul campo il diritto a giocare i play-off per poi affrontarli in questo modo rimediando un netto 3-0 e tutti a casa. La Pallacanestro Trieste ha storicamente un Dna fatto di orgoglio e voglia di combattere sfidando i più forti. Non può essere l'armata Brancaleone vista al PalaPentassuglia, con stranieri svogliati, senza un'idea, un sussulto. Non merita di finire sbracando così. Senz'anima. Imbelle di fronte a un avversario che, alla faccia della convalescenza, ha il doppio delle energie. Per cercare di rimediare agli errori di gara1 Dalmasson rivoluziona il quintetto di partenza, buttando subito nella mischia Fernandez e Grazulis, restituendo Doyle al ruolo di guardia e facendo scalare in panca Alviti e Da Ros. Si torna al classico, insomma, come nel look, riponendo nel cassetto le canotte blu Allianz e rispolverando il rosso da trasferta. Due falli per Doyle in 100 secondi, in compenso l'approccio del Lobito è più sostanzioso rispetto alla pessima gara1. Doyle spende il terzo fallo quando non siamo nemmeno al quinto minuto, dentro Alviti e un po' di piano-partita che già evapora visto che Doyle servirebbe anche come alternativa in play.Al 6' è già match vissuto di rincorsa (14-6), con Trieste che fatica a imbastire gioco in attacco. Brindisi capisce la situazione e prova ad affondare i colpi per chiudere in fretta la partita (+12, 18-6). L'Allianz, soverchiata sul piano fisico, ricade però nell'apatia della sera precedente. Bello il gioco collettivo ma quando è fatto bene, altrimenti serve che qualcuno si prenda la responsabilità di dare la scossa. Trieste non trova nè la circolazione di palla che esalta il gruppo nè il singolo "ghepensimi" che colpisca in striscia. E in difesa i play-off richiedono che la pressione si alzi, e di tanto, rispetto alle battaglie della stagione regolare. Il primo quarto si spegne su un tristerrimo 25-11, mentre il sempre più affollato parterre del PalaPentassuglia esulta e al secondo cross becca Laquintana, nato a Monopoli, buffetti di campanilismo.Il secondo quarto si apre in modo impietoso. Brindisi domina a rimbalzo, scherza con facilità irrisoria l'inconsistente difesa biancorossa, e adesso si mette anche a crivellare da tre. E Trieste? Avete presente i cliccatissimi ridicoli video della seconda lega armena? Ecco. Tentativi da tre che diventano traversoni, errori da sotto, la rinuncia a provare a sgrugnarsela a rimbalzo chè tanto gli altri ci arrivano prima e spalancando gomiti più grossi. Al 13' Allianz sotto di 20 (31-11).Con Delia, che si conferma il meno remissivo, Trieste dà un segnale di ripresa. Si riaccende la luce mentre Brindisi ormai rilassatasi e con i panchinari in campo rimane spiazzata. Il 9-0 biancorosso si può leggere come un «ci siamo ancora». In caratteri minuscoli, però, sotto è aggiunto a matita un «forse». Ah, ecco...I pugliesi rimettono dentro un paio di big e rimpolpano il vantaggio. Al riposo sotto di 15 (40-25), tirando con il 29% dal campo e rendendo 11 rimbalzi.Il secondo tempo non vale nemmeno la pena di raccontarlo. In campo c'è solamente Brindisi che sfonda anche il trentello. Trieste può provare tutte le rotazioni che vuole ma il risultato non cambia. Eugenio Dalmasson che nel primo tempo si era alzato dalla panchina adesso resta seduto e deve riaggiornare a 0-8 il bilancio dei derby persi con Frank Vitucci, in piedi a dirigere le operazioni c'è Franco Ciani e questo è già un assaggio del futuro che inizierà dopo questi play-off. Un futuro che a questo punto inevitabilmente farà risuonare più di qualche «goodbye, bro»....Senza rimpianti. - A meno di ulteriori colpi di scena, sempre possibili visto che in casa della Virtus Verona la situazione è ancora piuttosto fluida e bisogna verificare l'esito degli ultimi tamponi, domani la Triestina finalmente inizierà i suoi play-off (al Rocco calcio di inizio alle 17.30). Si chiuderà così una settimana di attesa supplementare, che mister Pillon non ha però digerito del tutto, anche se ha permesso di perfezionare il recupero di alcuni infortunati che stavano rientrando: «Io a dire il vero preferivo giocare subito - confessa il tecnico - l'attesa in queste situazioni non è che vada proprio bene, ma ci sono delle regole e noi le rispettiamo. Ci siamo preparati al meglio per questa partita e abbiamo anche recuperato qualcuno, ma adesso sta a noi andare sul campo e cercare in tutti i modi di passare il turno». Sul fatto che ci siano a disposizione due risultati su tre, Pillon era stato già chiaro la scorsa settimana: in campo si va per vincere, guai a pensare di poter vivacchiare su questo vantaggio. I risultati del primo turno di domenica scorsa, quando si sono registrati tre successi esterni (e il quarto è stato sfiorato per poco) su otto partite, hanno confermato le insidie di questo tipo di sfide, tanto che il tecnico alabardato non è rimasto sorpreso da questi risultati: «No, non sono sorpreso di queste vittorie esterne, perché in questo tipo di partite diventa cruciale l'ansia, l'aspetto emotivo, e anche se hai due risultati su tre non devi ragionare in quel modo, devi avere la mentalità di dover vincere la partita. Insomma non devi arrivare nel finale col punteggio in bilico perché a quel punto tutto può succedere, si sa come sono le partite di calcio». Visti i numerosi casi di covid, inevitabilmente la Virtus Verona arriverà al Rocco con molte assenze. Pertanto l'atteggiamento di partenza della squadra di Gigi Fresco, che già era quello di venire al Rocco con nulla da perdere, potrebbe essere accentuato. E giocare con la mente libera può essere anche un vantaggio: «È un concetto giusto da sottolineare - dice Pillon - loro non hanno niente da perdere. Posso citare anche un nostro caso, quando abbiamo giocato col Padova avevamo quattordici elementi a disposizione, ne avevamo otto fuori eppure abbiamo vinto la partita: questo la dice lunga su tanti aspetti. In queste partite secche da dentro o fuori, quindi, conta tanto l'aspetto mentale, al di là degli uomini che metti in campo. Credo quindi che sarà una partita vibrante e molto difficile». Intanto anche il tecnico alabardato conferma il pieno recupero di Lepore e Petrella: «Tutti e due stanno bene, è solo un problema di scelta. Vediamo un attimo come e quando impiegarli, possono essere utili anche a gara in corso. Abbiamo ancora la rifinitura da fare, quindi mi prendo questo tempo a disposizione e poi vedrò cosa fare». Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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