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GIOVEDÌ 3 FEBBRAIO 2022

- Al terzo tentativo questa è la volta buona. Come scrive oggi Roberto Degrassi, stasera alle 20 al Palaverde finalmente Allianz Trieste e Nutribullet Treviso si troveranno di fronte. Un confronto che chiude il girone d'andata anche se nel frattempo si sono già consumati due atti di quello di ritorno.Per Trieste (e tifoseria) è da sempre uno degli incontri più attesi. Treviso storicamente è campo ostico anzichenò per i biancorossi ma quando Trieste è riuscita a sfatare il tabù ci è riuscita in modo eclatante. L'Allianz deve dimostrare di aver trovato in questi pochi giorni correttivi a quei dettagli che sono costati la sconfitta a Napoli. Franco Ciani nell'analisi della vigilia ricorda ai suoi che al PalaBarbuto (a proposito, la GeVi ieri ha segnalato un caso di positività al Covid nel gruppo squadra) anche se con equilibri in fase di definizione in seguito alla partenza di Fernandez «abbiamo dimostrato che siamo competitivi in questo tipo di match duri sin dalla palla a due. A Treviso ci aspetta una partita ad alta intensità e consistenza fisica e toccherà a noi saper reagire all'aggressività degli avversari o alla difesa a zona. E dovremo farlo fin dall'inizio per evitare di trovarci a rincorrere».La raccomandazione principale da parte del coach biancorosso è fare attenzione in difesa. «Treviso ha tiratori straordinari da tre, dovremo aumentare la pressione sul perimetro cercando però anche di chiudere l'area visto che proveranno a compensare con giocate uno contro uno e tagli sotto canestro», avverte Ciani.Per Corey Davis quello contro Russell sarà un confronto tosto ma il reparto piccoli dovrà trovare anche i mezzi per arginare Bortolani. Il play Usa, partito il Lobito, è l'unico regista di ruolo e anche stasera toccherà a Cavaliero e Banks fare gli straordinari in alternativa a Davis. Il capitano a Napoli è stato protagonista di una prestazione eccellente e Ciani giustamente gli rende merito. «Daniele è un leader importante, dà l'esempio e si è preso la responsabilità di trasmettere ai compagni di squadra la mentalità e l'attaccamento alla maglia. Le rotazioni ridotte in cabina di regia gli chiedono nuovamente uno sforzo ulteriore ma già sappiamo che anche stavolta il capitano risponderà presente al nostro appello».Stasera al Palaverde però ci sarà un gran bisogno di una prova di sostanza anche da parte dei lunghi. Konate in primis, chiamato a dare almeno un po' di intimidazione sotto i tabelloni, ma a Napoli nemmeno Delia e Grazulis hanno brillato. Aggiungiamo l'inevitabile inesperienza di Deangeli (che comunque è un'ala forte adattata) e un Campani rimasto fermo dalla scorsa estate ed ecco che dalle parti del canestro c'è bisogno di una dimostrazione di solidità.I NUMERI Treviso fattura più punti dell'Allianz, 79,3 a partita contro 77,1 tirando meglio da tre (36,7% contro 34,2). In compenso i biancorossi strappano più rimbalzi (36,6 contro 35,5). Max Menetti ha cinque uomini in doppia cifra o dintorni: il top scorer è Sims che presumibilmente non sarà della partita ma le mani buone non mancano. In caso di vittoria l'Allianz tornerebbe terza: raggiungerebbe Brescia a quota 20 ma prevarrebbe grazie al successo nello scontro diretto.

- Per come si era messa a un certo punto, con un intero secondo tempo da affrontare in inferiorità numerica dopo il cartellino rosso a Lopez, il pareggio della Triestina con la Juve Under 23 non è certo da buttar via. Ma - lo scrive oggi Antonello Rodio - nonostante si siano rivisti il carattere e la grinta che nei momenti di difficoltà a questa squadra non sono mai mancati, non va dimenticato il grande problema di questa Unione di inizio 2022, che la gara con i baby bianconeri non ha fatto che confermare. E il vero problema è quello del gol.Da quando il campionato è ripreso dopo la lunga sosta, in quattro partite la Triestina non è mai andata a rete. Uno zero virgola zero che ha amplificato in maniera sostanziosa quella che era già una lacuna emersa nella prima parte della stagione. Infatti la squadra di Bucchi era già quella che del gruppetto di testa segnava di meno, dopo questo poker di gare a secco la media è precipitata a un solo gol a partita: 23 reti in 23 partite. Poco, troppo poco.Giusto per capire la portata del problema, l'Unione a oggi ha segnato 20 reti meno del Renate e 16 in meno di Feralpisalò e Padova. Solo otto meno del Südtirol, ma gli altoatesini non prendono mai gol quindi quello è un altro discorso. Il digiuno attuale, come si diceva, è solo l'appendice più grave di un malessere che la squadra si porta dietro da inizio campionato. A un certo punto una grossa mano era arrivata dai calci piazzati, visto che dei 23 gol all'attivo ben 10 sono stati segnati da situazione di palla inattiva. Ora però mancano anche quelli. L'ultimo gol su azione è datato 12 dicembre, quando al 27' del primo tempo Gomez di testa su cross di Rapisarda segnò il raddoppio contro il Giana Erminio. In pratica sono cinque partite e trequarti, 513 minuti senza considerare i recuperi, che l'Unione non va in rete su azione manovrata. La rete decisiva a Seregno infatti era arrivata su corner. E anche il primo gol con il Giana e i due che erano valsi la vittoria a Vercelli erano arrivati da situazione di calcio piazzato. Quindi volendo ulteriormente allargare il campo, la squadra alabardata nelle ultime otto partite ha segnato solo due gol su azione.Cosa fare? Bucchi continua a dire che si tratta di momenti perché le occasioni in realtà si creano. E in parte è vero, ma l'impressione è che l'attuale assetto offensivo, con i tre attaccanti disposti a ventaglio nel 4-3-3, non stia funzionando a dovere, soprattutto per quelle che sono le caratteristiche dei giocatori. Un conto è avere esterni di ruolo, come possono essere i Procaccio o i Petrella quando finalmente sarà pronto. Un conto gocare quel modulo con De Luca e Trotta, che sostanzialmente sono due punte.Sul mercato, quando si sono inseguiti invano i trequartisti Dezi e Laribi, la volontà di passare al 4-3-1-2 era chiarissima: il nuovo arrivato avrebbe giocato dietro a una coppia di attaccanti da pescare nel mazzo formato da Gomez, De Luca, Trotta e Litteri. Ma il trequartista non è arrivato, per cui adesso qualcosa Bucchi dovrà inventarsi per mettere i giocatori nelle posizioni migliori per rendere. Di certo serve urgentemente tornare al gol: sabato arriva al Rocco il fanalino Pro Sesto e a questo punto la Triestina ha l'obbligo della vittoria, senza se e senza ma. Solo che per vincere, appunto, bisogna segnare. 

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