SandroWeb Posted May 24, 2024 Report Posted May 24, 2024 VENERDÌ 24 MAGGIO 2024 - Rispetto per Forlì e la sua straordinaria stagione, feroce determinazione per chiudere la serie e presentarsi, con nove giorni di riposo alle spalle, nelle migliori condizioni alla finale promozione. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", gara 3 in programma questa sera alle 20.30, sul parquet di Valmaura, regala alla Pallacanestro Trieste la grande chance di completare il suo cammino nella semifinale dando continuità al doppio successo conquistato nel doppio confronto alla Unieuro Arena. Le condizioni ci sono tutte: una squadra in salute, un'avversaria che dopo il doppio schiaffo casalingo subito, sembra aver perso buona parte delle sue sicurezze, la cornice di un palazzo che si preannuncia caldo come nelle occasioni migliori. Oggi continua la prevendita, dalle 10.30 alle 13.30 nella biglietteria interna del PalaTrieste e presso lo sportello Bcc di via Roma 18 e dalle 16.30 fino a fine secondo quarto nella biglietteria esterna, per un colpo d'occhio che si preannuncia quello delle grandi occasioni. LA VIGILIA Attenzione ai minimi dettagli e consapevolezza delle difficoltà di una sfida che non va sottovalutata. Lo ha sottolineato Jamion Christian nell'analisi di questa gara-tre. «Forlì è una grande squadra, ha dominato durante la stagione e ha il miglior allenatore della Lega. Fanno un lavoro eccezionale con un roster di professionisti molto orgogliosi – le parole del coach biancorosso –. Verranno a Trieste per giocare al meglio delle loro possibilità, ci aspettiamo una squadra orgogliosa e che non ha intenzione di arrendersi». Proprio per questo la preparazione non ha lasciato nulla al caso. «Alleno un grande gruppo di ragazzi che sono concentrati sul compito da svolgere – conferma Christian –. Hanno fatto un ottimo lavoro rimanendo concentrati e spendendosi tantissimo negli ultimi giorni di allenamento. In questi play-off la squadra che avrà più chance di passare il turno sarà quella capace di continuare a migliorare e noi abbiamo molte cose su cui possiamo ancora lavorare. Il nostro obiettivo non è stato vincere gara 1 o gara 2, è stato fare gli aggiustamenti necessari per giocare il nostro basket e battere una squadra solidissima». I TIFOSI Fondamentale sarà l'apporto di un palazzo che tornerà a vestirsi di biancorosso per spingere i suoi beniamini verso la finale. «Stiamo combattendo tutti insieme come un'unica squadra – conclude il coach statunitense – Penso che ora tutti stiano remando nella stessa direzione e tutti riconoscono in che periodo dell'anno siamo. Chiediamo ai nostri tifosi di essere qui a sostenerci tutti insieme. So che lo faranno, e noi gli siamo grati perché sono sempre stati con noi in questo viaggio che stiamo facendo tutti insieme». ULTIMA SPIAGGIA Per Forlì, quella di stasera, è l'ultima chiamata per cercare di continuare l'avventura in questo campionato e provare a restare aggrappata alla serie. «Sappiamo di essere con le spalle al muro – le parole di coach Antimo Martino – e proprio per questo è il momento di mettere in campo tutto quello che abbiamo. Il livello di questa serie ci impone di aumentare ancora di più il livello di fisicità e di attenzione all'interno dei quaranta minuti, soprattutto dal punto di vista difensivo. L'evidente crescita della prestazione a rimbalzo in gara-due è sicuramente un aspetto positivo ma non ancora sufficiente. Offensivamente, è chiaro, che avremo bisogno di percentuali diverse». - La stagione appena andata in archivio, è stata per vari motivi fra le più bizzarre della storia alabardata. Una sorta di ottovolante emozionale, una sequenza impazzita di alti e bassi a livello di rendimento sul campo ma anche nel termometro del rapporto fra società e tifosi. Lo scrive Antonello Rodio: non è un caso che da questo frullatore totale ne sia venuta fuori la stagione dei record, con tanti primati positivi e negativi. Un'annata che ovviamente è stata caratterizzata dall'anomalia per eccellenza, ovvero quella di aver potuto disputare allo stadio Rocco solo 8 partite (6 di regular season e 2 di play-off), mentre 13 si sono giocate e Fontanafredda. Pertanto, come sottolineato dalla stessa società in conferenza stampa, l'Unione ha giocato in totale 33 partite lontano da Trieste in questo campionato, un fattore che ha influito sul rendimento della squadra ma anche sulle casse del club. Chissà se il fatto di essere abituati a giocare fuori casa, non abbia influito su quello che resta il fiore all'occhiello della stagione alabardata, ovvero il record assoluto di vittorie in trasferta, quasi come la squadra avesse via via acquisito una mentalità corsara. Alla fine sono stati ben 12 i successi esterni, e nessuna squadra ha fatto così bene nel girone, un dato che demolisce quello precedente dell'Unione, ovvero le 8 vittorie fuori casa di due stagioni fa ottenute con Bucchi. Lo stellare rendimento in trasferta, dove con 37 punti la Triestina è stata la migliore a braccetto con il Mantova, porta però alla grande anomalia di un ruolino di marcia interno molto deludente. Fra Rocco e Tognon, la squadra prima di Tesser e poi di Bordin ha messo assieme appena 27 punti, ben dieci di meno di quanti ottenuti fuori regione. Un dato che la pone appena all'ottavo posto del girone come punti ottenuti fra le mura amiche. Andando nello specifico, ecco l'altro record nero dell'annata: nel girone di ritorno, la Triestina ha vinto una sola partita in casa (a Fontanafredda), per giunta contro il fanalino Alessandria già retrocesso, e facendo anche molta fatica. Per il resto 4 pareggi e 4 sconfitte, quindi 7 punti sui 27 disponibili. Sull'altro piatto della bilancia, il record positivo di un girone di andata da meraviglia, concluso a ben 39 punti. Mai dal suo ritorno in C l'Unione era andata così in alto, è una dato superiore di ben 9 punti alla stessa stagione del centenario, quando la Triestina arrivò seconda dietro al Pordenone e poi fu sconfitta nella finale play-off dal Pisa. E con il segno più troviamo anche il dato record dei gol segnati: ben 61, anche questo superiore alla stagione della sfiorata promozione in B. Tornando invece al lato oscuro, ecco la macchia del record delle cinque sconfitte consecutive, che ha eguagliato altri filotti neri della storia alabardata. Dal ko di Tesser con la Pergolettese al poker di sconfitte con cui ha esordito Bordin (Mantova, Renate, Lumezzane e Vicenza), la striscia negativa è stata il momento più buio di una stagione che, appunto, è assomigliata tanto alle montagne russe Quote
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