SandroWeb Posted July 19, 2024 Report Posted July 19, 2024 VENERDÌ 19 LUGLIO 2024 Conferme ma anche colpi a sorpresa: il mercato alabardato, abbastanza sonnacchioso fino alla scorsa settimana, negli ultimi giorni si sta decisamente vivacizzando. Lo scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo": dopo gli arrivi di Vicario, Tonetto, Voca e Bijleveld, era attesa l'ufficialità per il portiere Kelle Roos che puntualmente è arrivata ieri pomeriggio, ma a sorpresa la Triestina ha messo le mani anche su Christopher Attys, 23 anni, francese naturalizzato haitiano, vecchio pallino alabardato già dalla scorsa sessione di gennaio. Poi, come si ricorderà, dopo un lungo tira e molla il giocatore dal Trento era andato in prestito alla Feralpisalò in serie B, dove però ha giocato pochino, quasi nulla. Ora, dopo il rientro al Trento, che facesse la valigie era quasi scontato e per lui si era parlato di un interesse di Padova e Sudtirol. Ma la società alabardata ha messo la freccia e ha sorpassato tutti: l'accordo è già stato trovato, si attende in pratica solamente l'ufficialità. Ma di che tipo di giocatore si tratta? Attys è molto fisico, abituato non solo a giocare a centrocampo da mezzala, ma anche a giostrare sulle fasce e a fare l'esterno, opzione questa che potrebbe essere quella preferita dall'entourage alabardato visto che in mezzo al campo al momento c'è parecchia abbondanza in rosa. Attys, che nella stagione 2022/23 aveva vinto il premio come miglior giocatore del Trento, è cresciuto nei settori giovanili di Inter e Spal prima di andare in prestito direzione Croazia, al Sibenik. Poi il rientro in Italia, il passaggio all'Imolese, quindi da gennaio 2023 a Trento, dove è stato decisivo in quel campionato per la salvezza del club gialloblu. Ma ieri come detto è arrivata anche l'ufficialità per il portiere. Stavolta a difendere la porta alabardata ci sarà dunque un olandese, Kelle Roos, 32 anni, che ha sottoscritto con la Triestina un accordo di durata triennale, con opzione per un'ulteriore stagione in caso di promozione in Serie B. Roos vanta una certa esperienza internazionale perché dopo essere cresciuto calcisticamente in patria con PSV Eindhoven, Willem II e NEC Nijmegen, poi ha giocato parecchio in Inghilterra con 87 presenze in Championship, 20 in League One, 28 in League Two e 14 in FA Cup con le maglie di Derby County, Bristol Rovers, Wimbledon, Port Vale, Rotheram e Plymouth. Poi nelle ultime due stagioni Roos ha difeso la porta dell'Aberdeen, nella massima serie scozzese, totalizzando 90 presenze tra campionato, coppa nazionale, preliminari di Europa League e fase a gironi di Conference League. La Triestina adesso si concentrerà sulle altre necessità, ricordando sempre che bisognerà giocoforza operare anche in uscita, visto che qualche reparto è in sovrannumero. Di sicuro per il 4-3-3 di Santoni manca almeno un esterno offensivo, probabilmente due, e poi serve assolutamente una punta centrale che possa alternarsi con Vertainen: su questo fronte il principale obiettivo resta sempre Andrija Novakovich, l'attaccante classe 1996 del Venezia, ultima stagione in prestito al Lecco. Ma si seguono anche altre strade. Occhi puntati poi sul reparto arretrato, dove serve sicuramente almeno un difensore centrale. - «Markel Brown è quello che gli americani chiamano un team maker, un giocatore completo che saprà dimostrare anche quest'anno tutto il suo valore. Ha qualità su entrambi i lati del campo, con il suo arrivo la Pasllacanestro Trieste compie davvero un bel salto di qualità». Intervistato da Lorenzo Gatto, Cesare Pancotto racconta il suo Markel Brown, il giocatore che nella passata stagione è entrato in corsa nell'organico della Gevi Napoli aiutando la formazione partenopea - di cui Pancotto è stato l'assistent coach - a stravolgere i pronostici della vigilia regalandole una inattesa Coppa Italia. IL CARATTERE Atleta prima di tutto, Markel Brown, ma anche un uomo di spessore, qualità che sono alla base delle scelte che in questo anno e mezzo di permanenza triestina il general manager biancorosso Mike Arcieri ha sempre ricercato nelle trattative in sede di mercato. «Markel è una persona solare, che sa creare la giusta empatia con le persone. Per quella che è stata la mia convivenza con lui nei mesi trascorsi a Napoli - ricorda l'allenatore sangiorgese, attualmente alla finestra dopo aver lasciato la società partenopea - mi sembra un ragazzo equilibrato con una vita normale fuori dal campo, che sa stare bene con i compagni e che sa mettere la sua spiccata personalità al servizio della squadra». Aspetti caratteriali che amplificano le qualità che sa dimostrare sui ventotto metri di campo. «Posso solamente confermare ciò che si dice di lui, è un giocatore quotato sui due lati del campo che si alimenta in difesa con l'attacco e viceversa - prosegue Pancotto - In fase offensiva è sempre pericoloso perchè ha capacità individuali, sia palla in mano che in uscita dai blocchi, in difesa è molto aggressivo, soprattutto sulla palla e poi ha grande intelligenza cestistica. Brown è un elemento che si applica molto, sa svolgere i compiti che l'allenatore chiede. Lo scorso anno, con Igor Milicic in panchina, le situazioni difensive erano molte e variegate, lui sapeva sempre interpretarle al meglio». IL REPARTO L'arrivo di Markel Brown sistema il pacchetto degli esterni biancorossi che potrà contare su Colbey Ross (compagno di squadra della guardia statunitense due stagioni fa a Varese) e Michele Ruzzier che giostreranno da play-maker mentre Stefano Bossi sarà chiamato a dare minuti di riposo alla guardia titolare. Un reparto decisamente interessante, quello che il general manager biancorosso Arcieri ha messo a disposizione di coach Jamion Christian, che potrà sfruttare le qualità tecniche e la personalità di giocatori che del massimo campionato hanno già una notevole esperienza. «Io credo che i giocatori bravi devono trovare il modo di giocare assieme - conclude Pancotto - Nel caso della Pallacanestro Trieste credo che questo sarà molto facile perchè le qualità dei singoli renderanno il compito agevole. Sono giocatori offensivamente di grande talento, capaci di creare per se stessi, pericolosi al tiro ma in grado di essere sempre una spina nel fianco per le difese avversarie con le penetrazioni e gli scarichi grazie ai quali creare vantaggi per i compagni. In difesa magari mancherà qualche centimetro rispetto ad altre formazioni ma l'aggressività e la dinamicità che questi giocatori sapranno mettere sui 28 metri del campo sarà un valore aggiunto che Trieste, adattamenti sui miss match a parte, potrà sfruttare per mettere in difficoltà le sue avversarie» Quote
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