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GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2024

- Manca solamente l'ufficialità, ma è ormai praticamente certo che il prossimo allenatore della Triestina sarà Pep Clotet, all'anagrafe Josep Clotet Ruiz, 47 anni, catalano di Igualada, comune in provincia di Barcellona. Un nome, come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo" totalmente a sorpresa quello scelto dalla società alabardata, che ha spiazzato davvero tutti dopo che il folto mazzo di ipotesi di un paio di settimane fa, aveva visto via via evaporare le varie soluzioni, ultima quella di Breda.

TANTA EUROPA MA ANCHE ITALIA

Clotet ha iniziato a fare l'allenatore giovanissimo, e dopo le esperienze con squadre giovanili in Spagna, ha fatto anche il vice in Svezia, Norvegia, ancora Spagna e poi Galles nello Swansea. Quindi tanta Inghilterra con Leeds United e poi finalmente come primo allenatore con Oxford United e Birmingham City, club nel quale ha fatto esordire in prima squadra, a soli 16 anni, un certo Jude Bellingham. A febbraio 2021 ecco l'approdo in Italia, quando a Brescia subentra a Dionigi portando la squadra fino ai play-off. La stagione seguente è ingaggiato dalla Spal, ma viene esonerato a gennaio 2022, poi a giugno il ritorno a Brescia per una stagione travagliata, nella quale il tecnico catalano viene esonerato, poi richiamato e ancora esonerato dal vulcanico Cellino. Infine a marzo 2023 approda alla Torpedo Mosca, dove a ottobre viene sollevato dall'incarico.

ESPERIENZA E MODULI

Può lasciare perplessi il fatto che Clotet sia alla sua prima esperienza in serie C e non si sia andati su un profilo più esperto della categoria: un'altra scommessa dopo quella di Santoni? Non proprio, perché almeno il catalano in Italia ha già allenato e anche in categoria superiore, pertanto dovrebbe essere più abituato ai meccanismi del calcio nostrano. Inoltre la sua stagione migliore l'ha fatta proprio subentrando in corsa. Qualche dubbio arriva anche dai suoi moduli preferiti: finora ha sempre giocato a quattro in difesa, che sia 4-3-1-2 o ad albero di Natale o ancora 4-3-3, ma dalle prime indiscrezioni pare che sia disposto ad adattarsi anche alla rosa alabardata, e quindi anche a una difesa a tre.

INTRIGHI DA SPY STORY

Proprio l'ultimo rapporto di Clotet con la Torpedo, ha alimentato le voci di un ingresso di alcuni imprenditori russi nella società alabardata: anzi secondo questi rumors, la sua scelta sarebbe proprio legata a questa trattativa societaria. Ma ci sono altre voci secondo le quali ci sarebbero addirittura anche altri americani interessati all'Unione. Al di là di questi intrighi quasi da spy story, pare invece che Collauto abbia approvato la scelta: dovrebbe essere una cosa scontata visto che l'ex Venezia sta per diventare il nuovo direttore sportivo alabardato, anzi è auspicabile che proprio lui abbia indirizzato la decisione a riguardo. Se sarà affiancato anche da Poggi, questo lo si saprà solo a ufficializzazione avvenuta.

CONTRO LA VIRTUS VERONA

Clotet dovrebbe cominciare la sua avventura lunedì e quindi non essere in panchina sabato per la sfida al Rocco con la Virtus Verona (inizio ore 17.30, Braima è diffidato), una gara da vincere non solo per vedere la luce in fondo al tunnel, ma anche per non vedere ulteriormente allontanarsi quella zona salvezza diretta senza play-out che già adesso dista 5 punti. 

- «Sono state due settimane dure e sono felice di essere a casa. Con trasferte lunghe e nessun giorno libero bisogna lavorare a testa bassa. Ma è pur sempre pallacanestro ed è quello che amo fare». Jayce Johnson (intervistato da Lorenzo Gatto) saluta con soddisfazione l'inizio della sua avventura in maglia biancorossa. La sua prima esperienza lontano dagli Usa si sta rivelando vincente. Tre successi consecutivi, una squadra che sembra non avere limiti, un gruppo coeso nel quale si trova a meraviglia. In un contesto così, Johnson sta lavorando per crescere e migliorare. Cercando di approfondire la conoscenza con il basket europeo, capirlo per interpretarlo al meglio ed essere sempre più un fattore utile alla squadra. A Tortona, completando una prova vicina alla doppia doppia, ha dimostrato di essere in crescita.

Johnson, come giudica la scelta di venire a giocare a Trieste?

«Ne sono molto felice. Le persone sono eccezionali, tutte pronte a darmi una mano quando ne ho bisogno. La città è splendida: sono stato alla Barcolana domenica ed è stato fantastico, ho passato una giornata davvero piacevole in mezzo alla gente di qui. Senza dimenticare i miei compagni, ovviamente, che sono incredibili». Si aspettava una partenza così da parte della squadra?

«Abbiamo grande fiducia in noi stessi, un aspetto che ritengo fondamentale nel basket ma in generale in ogni aspetto della vita. Siamo sempre convinti di andare in campo e fare del nostro meglio, in questo modo siamo riusciti a vincere le prime tre partite. Posso dire che avremo la stessa mentalità nel corso di tutta la stagione».

Dovesse indicarlo, qual è il segreto di questa Trieste?

«Staff, società e giocatori, più in generale un ambiente che funziona. Tutte sono persone positive che si incastrano perfettamente come pezzi di un puzzle, in questo modo ci sosteniamo e incoraggiamo a vicenda, perché non c'è nessuno che prosciuga le energie degli altri ma ciascuno aggiunge energia positiva».

Parlando di lei, come giudica il suo inizio di stagione? Soddisfatto di come sta giocando?

«Sto ancora imparando, ogni giorno con l'aiuto dello staff e dei compagni che hanno esperienza del campionato di Serie A cerco di adattarmi allo stile di gioco europeo. Lavoro per migliorare di partita in partita e spero di riuscire a mettere insieme tutti questi progressi per aiutare la squadra, magari con una performance che dia la svolta alla mia stagione. Una cosa è certa però, non mi sto risparmiando sul parquet».

Dove pensa di avere margini di crescita?

«Qui le spaziature sono diverse rispetto al basket americano: le mattonelle che devo occupare, il modo in cui devo muovermi per prepararmi ad andare a rimbalzo. Sto iniziando a capire alcune cose, la scorsa partita ne ho presi nove e devo costruire su quella base. L'area è molto più intasata, ma un po' alla volta miglioro riguardando le partite e studiando».

Prossima avversaria Reggio Emilia, che un mese fa a Jesolo vi ha battuto. Che partita si aspetta?

«Io scendo sempre in campo mettendoci il cuore. Faccio quello che mi viene chiesto, studio gli avversari e ripasso il nostro piano partita. Non ho ancora una grande conoscenza delle squadre italiane. Quindi, come sempre, giocherò con intensità, andrò forte a rimbalzo e proverò a migliorare per riuscire ad esprimermi al meglio»

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