cenerentola82 Posted February 1, 2006 Report Share Posted February 1, 2006 TRASPORTI: LLOYD TRIESTINO RESTA A TRIESTE, MA CAMBIA NOME AUTORITA' PORTUALE ACQUISISCE VECCHIO MARCHIO (ANSA) - TRIESTE, 31 GEN - Il Llyod triestino, storica compagnia di navigazione di Trieste, rimane in città, ma cambia nome. Si chiamerà 'Italia marittima di navigazione', come voluto dalla Evergreen, compagnia di Taiwan che controlla la società triestina. Lo si è appreso a Trieste al termine di un incontro di Marina Monassi, presidente dell' Autorità portuale, e Pier Luigi Maneschi, presidente del Lloyd triestino. Monassi ha anche annunciato che l' Autorità ha acquisito il vecchio marchio 'Llyod triestino, ''perché patrimonio dell' intera città", mentre Maneschi ha annunciato che nei prossimi 4-5 anni "'Italia marittima di navigazione' punta a raddoppiare il numero dei dipendenti e ad acquisire 30 nuove navi per la tratta adriatica". (ANSA) - TRIESTE, 31 GEN - Il cambio del nome non è una novità assoluta nella storia secolare del LLoyd Triestino. Come il cambio di sede. Era già successo il 3 gennaio del 1919. Ma allora, era avvenuto tutto a causa di una guerra mondiale disastrosa, che aveva visto la scomparsa degli Imperi Centrali e l' arrivo dell' Italia a Trieste. Il Lloyd Austriaco, società di navigazione fondata il 2 agosto 1836 a Trieste, città che Maria Teresa adorava e aveva eletto a 'porto franco', divenne 'Lloyd Triestino'. Ma non mutò obiettivi e strategie: diventare, dopo la guerra perduta e il cambio di proprietà, leader nei collegamenti fra l' Europa e l' Asia, l' Africa e l' Australia. E così avvenne. Oggi il cambio del nome è invece dovuto a motivi solo economici e di marketing. Il 'Lloyd Triestino' - come hanno deciso i proprietari taiwanesi della Evergreen, che hanno rilevato la società dalla Finmare nel 1998 - diventerà 'Italia marittima di navigazione', rimarrà a Trieste, ma cambierà nuovamente sede. Dal nuovo palazzo della Marineria - la sede storica, in piazza Unità d' Italia era stata abbandonata nel 1991 ed è oggi di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia, che vuole trasferirvi la Giunta al termine della ristrutturazione in corso da due anni) - la società si trasferirà in Porto Vecchio dove Evergreen ha acquisito un' area per realizzare la nuova sede. Nella stessa area sorgerà anche un centro direzionale, aree parcheggio e altre strutture nel tentativo di rilanciare una zona della città ora abbandonata. Nella giornata in cui ha annunciato il cambio del nome, la società di navigazione ha ribadito il proprio legame con la città di Trieste e il suo territorio, anche se la globalizzazione rende tutto questo meno romantico di un tempo. Il Lloyd Triestino - e prima ancora il Lloyd Austriaco - ha contribuito non poco alle fortune commerciali ed economiche di questo lembo d' Italia. Nel Primo Dopoguerra la società - che nel conflitto aveva visto 33 imbarcazioni requisite dal governo austriaco e riconvertite al trasporto di armi, undici bombardate e distrutte dal fuoco nemico e otto sequestrate nei porti di mezzo mondo - ebbe uno sviluppo straordinario. Già negli anni Trenta il Lloyd poteva contare su 53 navi e 153 agenzie nei cinque continenti con una posizione di primato mondiale nei rapporti con India e Australia. Poi il Secondo Conflitto Mondiale non solo bloccò questa crescita tumultuosa, ma provocò effetti disastrosi sulla società. Il Llyod perse ben 68 navi rimanendo, a fine guerra, con sole cinque. Ma da questa situazione seppe risollevarsi quasi subito. Nel 1956, dopo che Trieste era da poco ridiventata completamente italiana, la compagnia poteva contare su 28 navi di cui due - la 'Galileo Galilei' e la 'Guglielmo Marconi' - furono per decenni la punta di diamante della flotta turistica anche europea nei collegamenti con Australia e Stati Uniti. Gli anni Settanta furono anni difficili e di grave crisi. Il Lloyd Triestino ebbe non pochi problemi a reagire alla rivoluzione dei traffici con le portacontainer. Alleanze strategiche con i colossi europei e mondiali diventavano essenziali per sopravvivere. Il resto è storia recente. La cessione della storica sede di piazza Unità, la nuova sede nel palazzo della Marineria, la privatizzazione e l' arrivo della Evergreen. Ora si apre ancora un nuovo capitolo che i proprietari taiwanesi ipotizzano denso di soddisfazioni. Con un nuovo nome, intanto, e tra qualche lustro, anche con una nuova sede. (ANSA). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
cenerentola82 Posted February 1, 2006 Author Report Share Posted February 1, 2006 TRASPORTI: LLOYD TRIESTINO, 25 MLN PER NUOVA SEDE (ANSA) - TRIESTE, 31 GEN - Ammonta a 25 milioni di euro l' investimento del Lloyd Triestino per la nuova sede in Porto vecchio. Lo ha confermato oggi il presidente del Lloyd, Pier Luigi Maneschi in un incotnro con Marina Monassi, presidente dell' Autorità portuale. "E' nostra intenzione - ha spiegato Maneschi - far crescere la compagnia e proprio per questo contiamo di presentare al comune di Trieste, entro aprile, il progetto definitivo riguardante la nuova sede che sarà realizzata in Porto Vecchio, sulla base dei progetti dell' architetto Mario Botta, per la quale saranno investiti circa 25 milioni di euro". Sciolta la riserva riguardante la permanenza della compagnia a Trieste, il progetto riguarderà l'intera area del Porto Vecchio data in concessione al gruppo Evergreen, società che controlla il Lloyd Triestino. "Attualmente il Lloyd Triestino conta circa 300 impiegati - ha sottolineato Maneschi - ma il nostro obiettivo è quello di portare gli occupati a quota 600 entro 2008. I nuovi impiegati prenderanno posto nella nuova sede, per la quale abbiamo trovato un accordo per adattare l' edificio storico nei suoi interni senza rovinare la sua matrice di interesse architettonico. Inoltre - ha aggiunto Maneschi - abbiamo l' ambizione di crescere con l' acquisizione di 30 nuovi navi che opereranno sulle tratte adriatiche, anche se rimane ancora presente a Trieste l' annoso problema del terminal- contenitori e delle tratte ferroviare troppo lente e costose, che ci mantengono ancora indietro nella competitività verso le direttrici dell' Est europeo e della Germania". Per quanto riguarda lo storico marchio della compagnia triestina l' Autorità Portuale ha oggi definito le precondizioni di acquisto. "Proprio nel momento in cui il porto e la città sono impegnati in un rilancio che ha preso spunto dalle radici storiche dell' economia locale - ha affermato Monassi - non possiamo permetterci di sprecare e dimenticare l'immagine e l'archivio storico di novantanni sul mare". L' Autorità Portuale di Trieste ha avviato con questa azione anche quella di recupero dei più importanti documenti e reperti della compagnia. (ANSA). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
arska Posted February 1, 2006 Report Share Posted February 1, 2006 noooooO! Chiunque ma no bottaaa! ste imagini dovesi bastar con tuti i architeti bravi che ghe xe in giro.. proprio lui? Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
trert Posted February 1, 2006 Report Share Posted February 1, 2006 o dio mio.. che artista.. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
cenerentola82 Posted February 1, 2006 Author Report Share Posted February 1, 2006 Ghe xe comunque i vincoli architettonici che spero no ghe consenti de far tropi danni. Se tratta de ristruturar i veci magazini. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
arska Posted February 1, 2006 Report Share Posted February 1, 2006 ha! el mato xe in grado de questo e altro! OT: La rovina dele cità italiane? I architetti dai anni 30 a ogi! Ma perchè a Vienna i riva a far dele pseudo-melara che xe BELE da veder e pararia anca da viverghe (viste personalmente)? Perchè sto Botta in Svizera no i ghe lassa piu far niente e in Italia el xe super-ricercado? Perchè el suo stile fato de finestrine pice e qualche vetrada inutile riva a eser cupo praticamente sempre? Speto de veder qualche rendering de sto progeto per farme un'idea precisa.. in qualsiasi caso mejo lui che niente in asoluto, come xe stado fin deso Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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