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Inviato

Da InCittà

Stefano Fantinel presidente, Antonino Carnelutti e Federico Taucer vicepresidenti. Sono questi i nuovi vertici alabardati. Così infatti è stato deciso dal neonominato consiglio d’amministrazione riunitosi ieri sera nella sede alabardata dopo che l’intero capitale sociale era presente all’assemblea dei soci. Una ventina di persone in tutto - tanti sono i frazionamenti delle azioni societarie - dai voti dei quali è nato il nuovo direttivo dell’U.S.Triestina Calcio. Tra i volti noti, ad iniziare dai capostipiti della famiglia Fantinel Loris e Franco, il dottor Paniccia in rappresentanza di Acegas-Aps, i commissari Consoli, Lonzar e De Falco, e tutti i piccoli sottoscrittori con i rappresentanti del Centro di Coordinamento dei Club titolari anch’essi di qualche azione, recuperata con la simbolica ma significativa azione “Sos Triestina”.

Un’assemblea corposa in fatto di numeri che, come confermato a giochi fatti dallo stesso Stefano Fantinel, è la forza della nuova società: “Sarà un consiglio d’amministrazione allargato - ha confermato il neo-presidente - che sarà espressione di un complesso di forze che hanno rilevato le quote azionarie della Triestina.

In tal senso abbiamo modificato in parte lo statuto della società per dar vita ad un C.d.A. con 14 consiglieri, rispetto ai 7 precedentemente contemplati dal regolamento dell’U.S. Triestina Calcio”. Una linea di continuità con l’attuale assetto è stato confermato anche in ambito sportivo con la riconferma di Franco De Falco nel ruolo di d.s. e di Andrea Agostinelli nel ruolo di allenatore anche per la prossima stagione: “Questo è un binomio che ha funzionato - ha spiegato Stefano Fantinel - e già da qualche giorno si era deciso di confermare i due alla guida sportiva della squadra. Una scelta che ha trovato d’accordo tutto il direttivo. Con De Falco e Agostinelli vi sarà anche Enzo Ferrari (anch’esso nominato tra i consiglieri, n.d.r.), persona di nostra fiducia e di comprovata esperienza in campo calcistico che farà da consulente tecnico ed opererà in società per nostro conto. Siamo tutti persone molto impegnate nei rispettivi ambiti professionali e di conseguenza delegheremo molto alle singole competenze”.

Un ruolo di controllo nel consiglio lo ha preteso anche l’Acegas-Aps che, stando alle indicazioni metterà un proprio professionista nel consiglio sindacale. Anche la squadra, impegnata ieri in una doppia seduta d’allenamento, ha seguito a distanza i lavori dell’assemblea aggiornandosi al telefono sui progresso dei lavori. “E’ stato fatto un buon lavoro - ha commentato in serata Mauro Briano -: la fine di un incubo per come si erano messe le cose con la passata gestione.

Ora siamo tutti fiduciosi e pronti a conquistare sul campo gli ultimi punti necessari per la salvezza matematica”. Questo pomeriggio la squadra di Agostinelli affronterà in amichevole il Natisone sul campo di San Giovanni al Natisone, in provincia di Udine con Agostinelli (Foto Ok) inizio alle ore 16.30.

Dal Picolo

Dall’assemblea dei soci è uscito il nuovo Cda formato da sette persone. L’investitura del giovane Stefano Triestina, Fantinel è il presidente Carnelutti e Taucer vicepresidenti. Ferrari direttore generale, Trevisan per l’Acegas

Come ultima fatica, Stefano Fantinel si è dovuto arrangiare a stappare un paio di bottiglie di vino frizzante per brindare alla nascita della nuova era della Triestina. Soci e consiglieri, più qualche giornalista e alcuni tifosi con carature di azioni nel conto hanno alzato i bicchieri e si sono rinfrescati l’ugola col fresco nettare. La Triestina è rinata e i soci hanno il ruolo di genitori mentre le levatrici sono stati i Fantinel con Enzo Ferrari e Franco De Falco a rappresentare la continuità. Hanno assistito con vera partecipazione alla nascita Fulvio Degrassi, che ha detto basta alla gestione allegra di Tonellotto; l’avvocato Urso; e, dietro le quinte, Tito Rocco. Ma con discrezione, per non buttarla in politica.

Riecco la Triestina che pare pronta a camminare con le sue gambe nel mondo del calcio che conta, perchè pare che ormai la salvezza sia messa in salvo.

L’assemblea è stata breve e ha segnato i passaggi obbligati: dai commissari Lonzar, Consoli e De Falco la palla passa a sette personaggi che dovranno reggere la gestione sportiva e finanziaria della società alabardata formando il Cda. Nessuna sorpresa: Stefano Fantinel è il presidente. Viene aiutato nei suoi compiti da due vicepresidenti: il concessionario di automobili Antonino Carnelutti (con la la delega di occuparsi degli sponsor) e dall’imprenditore portuale Federico Taucer (curerà i rapporti con le istituzioni) del gruppo Maneschi. L’esperienza di Enzo Ferrari rientra nel ruolo a lui assegnato di direttore generale. Come consiglieri arrivano Antonio Manzato da San Donà, titolare di un’impresa di costruzioni, e Federico Trevisan che surroga il ruolo del presidente dell’Acegas, Massimo Paniccia, il quale ha voluto essere presente comunque all’ufficialità dell’assemblea costitutiva.

Giornata convulsa per il neopresidente Stefano Fantinel, per fortuna la giovane età gli consente di recuperare in fretta gli spostamenti, gli incontri, le chiacchiere e le discussioni più impegnative che ha dovuto affrontare da ieri mattina, lasciando Spilimbergo alle 8 più o meno precise. Non tutto filava liscio come l’olio, durante le ore i ruoli non sembravano definitivamente assegnati. Poi smussa di qua, liscia di là, il puzzle si è ricomposto. Fino al 30 giugno il direttivo resta composto da sette persone, dopo si procederà cambiare parte dello statuto e i posti saranno più numerosi. Ma sarà l’assemblea straordinaria a decidere.

Per adesso le quote azionarie sono così ripartite: la famiglia Fantinel, con amici e soci, possiede il 74 per cento. L’Acegas Aps ha il 15 per cento. Carnelutti e Taucer hanno il 5 per cento ciascuno. L’avvocato Barbarossa ha l’1 per cento.

La macchina si è mossa e speriamo che non si fermi tanto presto.

Stefano Fantinel sarà attorniato da una ventata d'aria fresca. Lo affiancheranno due vicepresidenti, entrambi di 46 anni e depositari di una quota societaria del 5 per cento. Il triestino Federico Taucer e Antonino Carnelutti da Tricesimo avranno nel consiglio di amministrazione rispettivamente le deleghe al rapporto con le istituzioni e al marketing e alla promozione. E un nuovo socio entrato in scena all'ultimo momento: Antonio Manzato da San Donà, giovane pure lui. Da tempo si sussurava di un imprenditore friulano-veneto che accompagnasse la famiglia Fantinel nell'avventura alabardata. Manzato è comparso all'improvviso ieri, direttamente da Mantova dove era andato a curare gli interessi della sua Concrete srl che opera nell'edilizia, settore prefabbricati.

«Il mio socio è friulano, io veneto - spiega Manzato - Sono stato coinvolto dai Fantinel con i quali già opero da tempo nel campo dell'edilizia. E anche nello sport, visto che partecipo come sponsor nella società ciclistica di Caneva. L'idea è quella di ridonare alla Triestina l'immagine di Trieste. Fondamentale è quello. L'impressione è sempre ottima all'inizio ma se tutti avranno voglia di fare bene, anche in una compagine così composita non ci saranno problemi».

Manzato entra nella società alabardata con una quota non propria ma riversata in quella del gruppo Fantinel. Una quota che lui stesso definisce: «consistente». E che allarga più del previsto la compagine societaria.

Federico Taucer, triestino, diventa invece vicepresidente rappresentando il gruppo Evergreen attraverso la Greenseesam, società candidata a gestire una serie di lavori in Porto Vecchio. Taucer, già ai tempi di Zanoli e Trevisan, aveva partecipato all'allestimento di manifestazioni e concerti. Ma quella è un'altra storia. «Tutti parlano dello stadio e si tratta di una questione da riprendere, vedendo cosa si potrà fare. Ma questo dopo. Ora bisognerebbe cercare soprattutto di riportare più gente possibile allo stadio ».

Dalle automobili al calcio. Per uno che è abituato a far viaggiare gli altri su belle macchine non dovrebbe essere un problema vendere il prodotto Unione. Marketing e promozione, la delega del vicepresidente Antonino Carnelutti: «A Trieste ho trenta dipendenti, tutti tifosi della Triestina, sono stati loro a convincermi a lanciarmi in questa avventura. E quando Fantinel mi ha prospettato l'idea mi sono buttato. Vorrei occuparmi di marketing e promozione».

Inviato

me par ottimo e molto serio.

I miei piu' caldi e sinceri auguri. Senza furia ma con serieta'.

Un appello ai tifosi. Se qualcosa non ve andera' ben, prima de cominciar a romper, ricordeve Tonnellotto e dove ierimo rivadi.

:bandieraalabarda::bandieraalabarda::bandieraalabarda:

Inviato
me par ottimo e molto serio.

I miei piu' caldi e sinceri auguri. Senza furia ma con serieta'.

Un appello ai tifosi. Se qualcosa non ve andera' ben, prima de cominciar a romper, ricordeve Tonnellotto e dove ierimo rivadi.

:bandieraalabarda::bandieraalabarda::bandieraalabarda:

concordo in pien con quanto scritto da Rolf.

:)

Inviato

Da tifoso non avrei potuto immaginare una soluzione migliore.

Sono stati confermati De Falco e Agostinelli, sono stati chiariti i ruoli societari, si è trovato un ulteriore socio...grazie Fantinel, continuate così.

Inviato

Dal Picolo 21/4/06

Intervista al presidente Stefano Fantinel

Stefano Fantinel, un friulano al vertice della Triestina: non è un cosa da tutti i giorni. Se ne rende conto?

Sì, ma è un problema che non mi sono mai posto, mi considero un cittadino del mondo. Se questo dovesse essere un ostacolo sarebbe grave. Lavoriamo per una regione unica e questo concetto di società allargata, dove convivono friulani, triestini e veneti, lo dimostra. I soci che sono entrati nella Triestina naturalmente la pensano come me. Tuttavia so che molti sentono ancora questa rivalità tra Trieste e Udine. Basta recarsi allo stadio per rendersene conto, ma è solo folklore. La nostra comunque è una sfida anche in questo senso ma, vista questa campagine societaria eterogenea, direi che siamo partiti con il piede giusto.

Com’è stata la prima giornata da presidente della Triestina?

Incasinata, grazie. In questi ultimi tempi ho lasciato indietro mille cose, tanti impegni di lavoro e adesso devo recuperare. E poi c’è la Triestina dove bisogna rimboccarsi le maniche. Ho ricevute comunque tante telefonate da amici e conoscenti che volevano congratularsi. Fanno sempre piacere ma questa non è una mia vittoria ma di tutto un sistema che abbiamo creato.

Mercoledì sera avete almeno festeggiato degnamente dopo l’assemblea dei soci?

Sì, un po’. Ma tra una cosa e l’altra siamo usciti a sera inoltrata dalla sede. Abbiamo tirato tardi e come sempre in tavola non mancavano vino e prosciutto.

Quali sono le priorità da rispettare sul fronte dei programmi?

Dobbiamo innanzitutto ultimare il lavoro con i commissari per presentare al 30 giugno un bilancio sano, poi dobbiamo impostare il programma per il prossimo anno e preparare l’assemblea straordinaria di fine giugno per aprire la porta a nuovi soci. Ce ne sono già due o tre pronti a entrare. Uno di questi è l’immobiliarista triestino De Palo.

Una stagione di assestamento e poi via con progetti più ambiziosi. Giusto?

In linea di massima sì. Dobbiamo creare delle basi solide su cui costruire un progetto ancora più ambizioso per tentare di salire in A. Ma ci vuole tempo e soprattutto bisogna ancora salvarsi. Non dimentichiamolo. A Trieste si può lavorare bene, basta solo tirare via un po’ di polvere che c’è attorno alla Triestina. C’è un grande passato che è sinonimo di positività. Basti pensare a Nereo Rocco.

Come sarà la Triestina della prossima stagione?

Come già annunciato non faremo stravolgimenti ma non staremo neanche con le mani in mano. Ferrari e De Falco, a cui abbiamo delegato ogni questione tecnica, sono già al lavoro. Si stanno guardando in giro. A partire dalla prossima settimana parleranno con ogni singolo giocatore per vedere chi è interessato a restare e chi no. Dobbiamo anche razionalizzare le risorse del settore giovanile cercando di rafforzare i rapporti con le società che operano sul territorio.

Quali club di serie A segue come modello?

Ne ho due, l’Udinese di Pozzo e il Chievo di Campedelli, dove si lavora con programmazione e intelligenza. Senza sperperi e senza follie. Sono diventati il trampolino di lancio per tanti giocatori. Le risorse vanno create in casa e questa sarà anche la nostra filosofia.

Da Del Sabato a Zanoli e Trevisan, da Berti a Tonellotto: come valuta i precedenti presidenti alabardati?

Del Sabato l’ho conosciuto poco, un po’ di più Zanoli ma era un altro contesto quello della C2, difficile da valutare. Sicuramente Berti ha fatto benissimo, sia sotto il profilo della gestione che dei risultati. Ma è stato lasciato troppo solo e ha avuto così qualche difficoltà a superare i momenti difficili. Il calcio vive di alti e bassi, prima o dopo si va incontro a momenti no, li ho già messi in conto ma con una società così allargata sarà più facile affrontare i problemi.

E Tonellotto?

Non tutti i suoi progetti erano da buttare ma li ha gestiti male.

Si riferisce anche alla gestione dello stadio?

Sì anche a quella. Il Rocco è bellissimo ma le sue potenzialità non sono state mai sfruttate appieno. Si può fare meglio sul fronte della pubblicità e dell’intrattenimento. Alcune aree sottostanti le tribune sono trascurate. Stiamo anche studiando alcune strategie per riempire lo stadio con speciali agevolazioni per le famiglie.

Le nuove strategie prevedono anche alleanze con club di serie A?

Sicuramente. A tale proposito sono stato invitato al PalaTrieste alla convention di Berlusconi. E sarà l’oocasione per chiedergli qualche giocatore del Milan in prestito...

Una battuta?

Faccia lei.

Nessun timore di esporsi politicamente, di vedersi appiccicata un’etichetta?

Come imprenditori dialoghiamo e abbiamo buoni rapporti con tutti. Sono stato cresciuto da una madre socialista, era anche vicesindaco, e da un padre più vicino all’altra parte politica... Vado da Berlusconi ma sono già stato da Illy e il nostro incontro è stato molto produttivo».

Inviato
Come imprenditori dialoghiamo e abbiamo buoni rapporti con tutti. Sono stato cresciuto da una madre socialista, era anche vicesindaco, e da un padre più vicino all’altra parte politica... Vado da Berlusconi ma sono già stato da Illy e il nostro incontro è stato molto produttivo

Questo e' uno che ha capito tutto della vita e del mondo.

Finche' si continua a parlare di furlasni, slavi, cabibi e via cosi' non si va da nessuna parte. Forse si poteva sopravvivere 100 anni fa, ma adesso proprio no.

A mio modesto parere se un partner e' serio puo' essere non solo cinese o serbo, ma anche marziano. E' ora di finirla con questi campanilismi, io per primo che godo come un riccio se Gorizia finisce in B2 di basket.

:bandieraalabarda::bandieraalabarda::bandieraalabarda:

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