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Inviato

gli who a Verona si parte da 52 euro fino ad arrivare a 102 (si 102!!!)

Adesso go visto su quell'altro topic... confermo el prezzo. Ma secondo mi val assolutissimamente la pena!!

Inviato

gli who a Verona si parte da 52 euro fino ad arrivare a 102 (si 102!!!)

Adesso go visto su quell'altro topic... confermo el prezzo. Ma secondo mi val assolutissimamente la pena!!

Dopo averci fatto la tesi sopra... non andrò mai a sentire ciò che ne rimane. Ho troppa paura.

Inviato

per l'amor di Dio. Dopo averli sentiti suonare circa 35 anni fa Who's next mi verrebbe da piangere veder suonare Pino Palladino al posto di quella simpaticissima faccia da gangster di John Entwistle o peggio che mai, anche se Keith "Chlormethiazole" Moon non conosceva neppure la musica veder suonare la batteria dal figlio di Ringo Starr mi farebbe piangere.

Townsend e Daltrey poi hanno 62 e 63 anni e non fanno musica da salotto. Per favore, andate in dignitosa pensione. Non bruciate il grande ricordo che avete lasciato nel rock, non avete bisogno di suonare per vivere.

:bye::cherobeara:

A proposito, chi mi sa dire perchè Keith Moon era soprannominato Chlormethiazole?

ciao, a presto

Inviato

A proposito, chi mi sa dire perchè Keith Moon era soprannominato Chlormethiazole?

Forse perché ne faceva parecchio uso... era malato di iperattività, l'unico modo per calmarsi era quello.

Inviato

A proposito, chi mi sa dire perchè Keith Moon era soprannominato Chlormethiazole?

Forse perché ne faceva parecchio uso... era malato di iperattività, l'unico modo per calmarsi era quello.

bravo, questo era una parte della risposta.

In realta' veniva soprannominato così soprattutto perchè era uno dei pochi idioti dell'universo che la prendeva assieme ad elevate dosi di burbon (na volpe.....). Infatti con questo sistema ad un certo punto ci e' morto.

Bravissimo, very good.

salutoni

P.S. il figlio di Ringo Starr alla batteria degli Who.... BLEARGGGGHHHHH....... E' come vedere Taricone fare il solista dei Pink Floyd.

Non c'e' proprio limite al degrado umano.

:cesso:

Inviato

Ma Keith Moon non era quello che, pur non avevando la patente, si è comperato una macchina e guidando nel suo giardino è finito dentro la piscina?

Comunque come batterista un grande. :ave:

Inviato

Ma Keith Moon non era quello che, pur non avevando la patente, si è comperato una macchina e guidando nel suo giardino è finito dentro la piscina?

Comunque come batterista un grande. :ave:

Uhm, era un altro, ma non ricordo chi... citazione sulla cover di Be Here Now degli Oasis :D

Cmq Zack non è un batterista terribile. Piuttosto Palladino al basso è inquietante. Come mettere Pastorius a sostituire Vicious...

Inviato

Ma Keith Moon non era quello che, pur non avevando la patente, si è comperato una macchina e guidando nel suo giardino è finito dentro la piscina?

Comunque come batterista un grande. :ave:

No! Lui era quello che dopo essersi travestito da sacerdote ha pagato alcuni loschi figuri per fingere di rapirlo in una delle principali strade di Londra! :bye:

Inviato

[Dopo averci fatto la tesi sopra... non andrò mai a sentire ciò che ne rimane. Ho troppa paura.

Non devi avere paura.... dai non ti succede niente... :) :) :)

The-shining-wendy-with-ax.jpg

ahahahahahahahahaha!

cmq keith era anche quello che ha girato vestito da nazista nel ghetto di varsavia...

  • 2 mesi dopo...
Inviato

Cronaca de un'Odissea:

Ovviamente prima del concerto nissun andava el giorno dopo scopro che iera presente più de qualchedun che conosevo... i commenti iera questi:

1. Comincia el concerto con circa 15 minuti de ritardo

2. Dopo 20 minuti circa vien zo che Dio la mandava e per oltre un ora concerto interrotto

3. Vien fora un'ometto buffo che disi "Causa avversità atmosferiche el concerto vien anullado"

4. El pubblico (l'Arena de Verona ulma de cagarse) comincia ad ulular e fisc'ar

5. Bon... cessa parzialmente de piover e i mati ritaca a sonar...

6. Dopo 2 canzoni all' amico gigio ghe va via la vose per via della lunga attesa e della piova

7. Altri ululati

8. Dopo un breve consulto (15 minuti) i decidi cha a cantar sarà gli amici Yogi, Bubu ed Ezechiele il Lupo...

9. 50 minuti cusì e tutti a casa col fastidio adosso.... totale concerto 1h 15 minuti.

Fortunato di dire: Io NON c'ero! E me dispiasi comunque de non esserghe andà....

Inviato

C'era pure Ligabue quella sera all'Arena...leggi il suo reportage :p

http://www.ligachannel.com/?q=node/1351

The Who

Era davvero tanta la voglia che avevo di vedere gli Who dal vivo.

Se non ho capito male avevano suonato in Italia quando avevo otto anni.

Francamente un po' presto per poterli apprezzare.

Ma ora, finalmente, l'occasione era arrivata: per la prima volta li avrei visti in azione e, oltretutto, in uno scenario fantastico come quello dell'Arena di Verona.

La mattina a Correggio il sole splende.

Un'occhiata alle previsioni del tempo.

Su Verona segnalano temporale.

Ahi!

Alle noveemmezza i nostri salgono sul palco senza troppi fronzoli.

Salutano, attaccano le spine.

Partono:

"I cant'explain"

"The seeker"

"Substitute"

"Fragments" (dall'ultimo Endless wire)

"Who are you" (quest'ultima appena tornata al grande successo come sigla di C.S.I.)

Così.

Avete capito?

Così.

Si sono presentati "così", con questa sequenza mozzafiato.

Quattro di quelle cinque canzoni permetterebbero a qualsiasi gruppo di campare di rendita vita natural durante.

Per loro è solo una parte di un incredibile repertorio.

E "loro" sono lì, Townshend a menare sulle sue Stratocaster e Daltrey a faticare un po' nel canto ma a fare la sua parte.

E se è vero che Keith Moon e John Entwistle resteranno per sempre insostituibili per la loro unicità, è anche vero che Zarkey Starr (il figlio di Ringo) e Pino Palladino sono lì per garantire solidità e l'impalcatura tiene.

Eccome.

Townshend ha molta voglia.

Ha cominciato a roteare il braccio, nel suo gesto più famoso, già dal primo pezzo.

Suona di brutto.

E' così carico che fa spesso battute con il pubblico.

L'ultima che lancia però, forse, porta un po' sfiga..

Dice: "E' sempre capitato che piovesse su di me. Questa sera tocca a voi."

Dopo queste parole, ironia della sorte, il concerto viene sospeso.

Cerchiamo un po' di riparo dove si può mentre viene giù a secchi.

C'era già chi si voleva fare bastare quei cinque memorabili pezzi come, comunque, qualcosa di storico.

Io, francamente, non ne volevo sapere.

Proprio perché quei venti minuti erano stati fantastici ne volevo ancora, volevo tutto il resto.

Nel backstage è tutto un tiramolla fra tecnici e organizzazione mentre il vento piega la pioggia che ora ha inzuppato tutta la strumentazione.

Si fa davvero brutta.

Dopo circa tre quarti d'ora risalgono.

Ricominciano con "Behind blue eyes".

Appena il tempo di esaltarmi (parlo di trenta, quaranta secondi) che a Daltrey si rompe la voce.

Dice che non ce la fa.

Townshend gli si avvicina e prova a convincerlo a tenere duro.

Ma il suo partner non se la sente e scende dal palco.

Un incubo.

Adesso non vi sto a fare la cronistoria di tutto il carosello ancora capitato da lì in poi ma vi dico che finalmente, dopo un'altra mezz'ora di sofferenza, gli Who hanno ripreso il "loro" concerto.

Daltrey non ce la faceva ma voleva esserci per cui a volte suonava l'acustica, a volte il tamburello.

Quando proprio non riusciva a trattenersi, provava a cantare.

Ma non aveva motivo di preoccuparsi.

Perché di fianco a lui c'era un fenomeno.

E quel fenomeno aveva un nome e un cognome.

E quel nome era Pete e quel cognome era Townshend.

Era lì a suonare.

Era lì a cantare.

Era lì a giganteggiare.

Io nel frattempo mi ero ritrovato al mixer.

Da lì ho potuto vedere in quali condizioni assurde era costretto a lavorare il fonico.

Ma come, comunque, il sound fosse fantastico.

Non c'era più una scaletta.

Era Townshend a decidere pezzo per pezzo come sarebbero andati avanti.

Non solo.

Improvvisava.

Scriveva nuove parole su nuove musiche.

Cambiava gli arrangiamenti.

Costringeva tutto il gruppo a seguirlo mentre ci regalava la sua perizia e la sua creatività.

"The kids are alright"

"The real me"

"My generation" (allungata quasi a suite)

"Magic bus"

"Pinball wizard"

"Baba 'o Riley" (che fatica acquistarne i diritti per usarla in apertura di "Da Zero a dieci" eh, Procacci?)

"Won't get fooled again"

Ecco il rock.

Ecco chi ha raccontato la propria inquietudine.

La propria rabbia.

L'incertezza del proprio futuro.

La sensazione di non venire capito fino in fondo.

O di essere scambiato per qualcuno che non sei.

La voglia di segnare il proprio passaggio.

Di costringere il mondo a fare i conti anche con te.

Perché ci sei.

Perché esisti.

Perché non possono fare finta di niente.

Tornando a casa mi coccolavo quel senso di appagamento e di esaltazione che due ultrasessantenni (va be': uno in modo particolare) sono riusciti a infondermi.

Mi sentivo grato perché una musica così bella e importante non solo era stata creata e mi ha fatto compagnia fino a oggi ma, dal vivo, sa ancora pulsare di emozione e di verità.

Non posso sapere se "in cielo passano gli Who".

So che sul pianeta terra gli Who passano ancora.

Eccome.

Inviato

MI go letto un commento de un fan particolare, Carlo Verdone, che iera presenta ai loro concerti anche quaranta anni fa...

effettivamente, l'inizio no xè stado dei migliori, la piova e tutto el resto... per FORTUNA ghe xè andà via la vose a Daltrey... perchè cussì ga ciapà in man la serata el mitico Townshend, stravolgi la scaletta, sona e canta con una carica de energia che pochi della sua età ga... almeno questo go letto.

Comunque, xè sempre una incognita andar a veder concerti de gruppi che iera da tanto che no sona insieme. De più, se no i xè giovanissimi. Pezo, se se metti anche i temporali :D

PS go sentì resoconti ben peggiori, un concerto dei Bonjovi de un anni fa, con lui senza vose per l'influenza, e tutte le canzoni cantade da Sanbora...

Inviato

l'Arena di Verona ha una certa predisposizione per i nubifragi!

Nell'ultimo concerto dei Pearl jam Giove Plumbeo ha fatto un assolo ininterrotto che ha seriamente minacciato di risolvere i problemi idrici della regione Veneto.

Una volta ho ascoltato uno di questi concerti improvvisati: Cristina Donà in acustico che cantava sotto la pioggia con la batteria coperta da un telo come unico compagno di palco. Doppia cover di Jane's says e tante scuse per un tenace pubblico di k-way e ombrelli.

Il Rock è sacrificio...e artrite! :p

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