Starlite Inviato 22 Marzo 2009 Segnala Inviato 22 Marzo 2009 Xe da un poco che se ne parla e iera za altre volte sta notizia sul Piccolo. Però oggi xe un pochi de particolari in più. Dal locale quotidiano odierno: «Scelta complessa, in Comune ci sono molte partite aperte, trovo pericoloso lasciarle in sospeso»Scajola lo sponsorizza, An lo appoggia. E potrebbe rifare il sindaco a Muggia nel 2011 VERSO LE ELEZIONI EUROPEE In caso di vittoria, il primo cittadino dovrebbe dimettersi entro Natale: al voto nel 2010 dopo l’interregno Lippi Dipiazza a Strasburgo, decolla la candidatura «Una soluzione che sposo, partirebbe da un notevole punto di forza, lo appoggeremmo» di PIERO RAUBER Ora, quel colpo di telefono da Palazzo Grazioli, il quartier generale romano di Berlusconi, con destinazione l’ufficio di Roberto Dipiazza, al primo piano del Municipio, non è più leggenda da fantapolitica. È più di una probabilità. Al punto che, nelle segrete stanze, c’è chi si sbilancia ammettendo che ormai sarebbe più sorprendente se non arrivasse, la chiamata del supercapo. E non viceversa. Lievita ora dopo ora, insomma, la prospettiva dell’eurocandidatura del primo cittadino per il voto di giugno: una prospettiva che, in caso di successo, innescherebbe per legge le dimissioni di Dipiazza entro Natale, l’interregno del vicesindaco Paris Lippi e soprattutto le elezioni anticipate tra marzo e giugno 2010 per il rinnovo del governo comunale. I MINISTRI Un’impennata delle quotazioni per la corsa verso Strasburgo, Dipiazza se l’è sentita nelle vene giovedì sera, quando il ministro allo Sviluppo economico - prima di parlare di rigassificatore e Ferriera - ha incensato l’attuale sindaco di Trieste davanti al governatore Renzo Tondo e a parecchi assessori regionali: «Lo conosco dai tempi di Muggia», «l’ho voluto io candidato a Trieste quand’ero coordinatore di Forza Italia, «è il sindaco più dinamico d’Italia». Conclusione: «merita scenari politici più alti». Il tutto senza che qualche giornalista trascinasse Scajola sul ghiaccio. Di ghiaccio, invece, se ne sono rimasti un po’ tutti, da Tondo fino al suo assessore all’ambiente, e carnico pure lui, Vanni Lenna, passando per le triestine della giunta regionale Sandra Savino e Alessia Rosolen. La quale, a mente fredda, si mette in coda ai tanti big provinciali del centrodestra: «in effetti il sindaco ha tutte le carte in regola per rappresentarci e per farcela». Dipiazza, sentito Scajola, non ha battuto ciglio, ma dentro era gasato: da un lato gongolava, dall’altro s’interrogava su quale peso in chiave candidature, che in fondo spettano a Berlusconi, attribuire a un simile attestato. Dichiarazioni meno compromettenti, ma possibiliste, venivano contemporaneamente da Villa Manin, fulcro della visita del ministro per i Beni culturali Sandro Bondi, il fedelissimo del Cavaliere, che prendeva tempo dispensando «apprezzamento per la disponibilità del sindaco Dipiazza, un caro amico che stimo». L’APPOGGIO DI AN E anche se due Visitors berlusconiani in toccata e fuga non facessero una prova, ieri il sindaco ha incassato un prego, s’accomodi da un terzo uomo del governo. E stavolta di casa: il sottosegretario all’Ambiente Roberto Menia, leader triestino della destra a un passo dall’ingresso nel Pdl, là dove i post-missini non vogliono veder annaccquata la propria voce. «Quella di una candidatura europea di Dipiazza - garantisce Menia - è una soluzione che sposo. Certo, ci porrà qualche problema in quanto dovremo accelerare per trovare un candidato alla sua successione, ma è anche vero che lui, da sindaco di questa città, parte da un punto di forza notevole, e il precedente di Cecovini (eletto europarlamentare nel ’79 col Pli, ndr) lo testimonia». «Se Dipiazza prenderà tale strada, l’appoggeremo convinti», chiude il sottosegretario, proferendo il nulla osta da Roma. Sarà un caso, ma dal suo telefono risuonano le note dell’inno di Mameli. Quelle che aprono l’ultimo congresso nazionale di An sancendone la fine. GLI UMORI La sensazione, mettendo uno sopra l’altro i mattoncini delle ultime ore, è che i pour parler abbiano lasciato aria alla costruzione ragionata di una rampa di lancio che solo il tempo - poco, per la verità, un paio di settimane - dirà se è fondata. Il diretto interessato, per ora, se la vive in silenzio. Come una gratificazione che gli potrebbe arrivare dalla politica dopo 13 anni di lavoro «generoso» tra Muggia e Trieste, suggeriscono i ben informati. L’IPOTESI MUGGIA Starebbe già pensando a progetti e soldi europei da portare a casa, e qualcuno gli avrebbe già fatto notare che l’incompatibilità tra eurodeputato e sindaco varrebbe a Trieste ma non a Muggia, come ipotizza ad esempio Paris Lippi. E così nel 2011 potrebbe essere proprio lui a riconquistare per il centrodestra, da candidato a un clamoroso ritorno, il fortino rivierasco. Ma le crisi di coscienza non sono tutte alle spalle. Dipiazza si sentirebbe in effetti ancora combattuto guardando alle «sfide» in piedi a Trieste, a cominciare dal rigassificatore e dal Parco del mare. E pure guardando al portafogli perché non sono i momenti migliori per bruciare soldi personali (tanti) per autopromuoversi una candidatura in area vasta, il Nord-Est. Ma qui potrebbe incidere il grado di fiducia di Berlusconi nei confronti del Dipiazza «animale» da arena elettorale. Al Pdl, cui non sfugge l’avanzata della Lega nei sondaggi, servono cavalli forti, i migliori, proprio in Triveneto oltre che in Lombardia, con l’obiettivo di drenare voti altrimenti padani e ribadire di conseguenza chi è che detta l’agenda politica. LE PERPLESSITÀ Intanto il consigliere regionale e comunale Piero Camber frena gli entusiasmi manifestati in questi giorni da diversi colleghi forzisti. Compresi quelli che - Paolo Rovis e Maurizio Bucci in testa - stando ai si dice potrebbero essere gli eredi di Dipiazza per il Municipio. «Siamo davanti a una scelta complessa - predica cautela Camber - dal momento che in Comune sono molte le partite aperte. Pensare di lasciarle in sospeso lo trovo pericoloso, anche perché non abbiamo individuato ancora il possibile successore di Dipiazza e in questa città, in particolare, non ci si può permettere di perdere il sindaco». Cita
dido76 Inviato 22 Marzo 2009 Segnala Inviato 22 Marzo 2009 nol me mancheria cmq come ga fato notar qualchedun del'altra parte politica: se berluska "chiama/ordina" i esegui...altrimenti? Cita
Ikeya Inviato 22 Marzo 2009 Segnala Inviato 22 Marzo 2009 boh... da una parte podessi esser un'opportunità per Trieste... però dall'altra me da sul ca**o che una persona abbandoni cussì quando xè stada eletta dalla maggioranza del popolo Cita
babatriestina Inviato 23 Marzo 2009 Segnala Inviato 23 Marzo 2009 chissà se a Strasburgo i ghe permettessi de meter le targhette del tipo "Dipiazza ha fatto questo" . Comunque el xe ai ordini del Capo suo.. Cita
Malto Inviato 23 Marzo 2009 Segnala Inviato 23 Marzo 2009 da una parte podessi esser un'opportunità per Trieste... Su questo no son d'accordo... una volta la' secondo mi i fa quel che i ghe disi e/o quel che ghe convien a lori. Pensar che da la' el possi far qualcossa de bon per Trieste, cusi' su due pie, me par un pensiero un po' ingenuo. Xe i triestini a Trieste che devi far qualcossa de bon per Trieste! Cita
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