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LA RASSEGNA STAMPA SANDRINA DI GIOVEDI' 12 APRILE 2018

Da Il Piccolo di Trieste

"Caso genitori", coro di sdegno
Boscia: troppa maleducazione
Fanno discutere i tre episodi che hanno visto presi di mira due arbitri e un'atleta
Tanjevic: «I bambini vanno coccolati, servono esempi positivi e lezioni di vita»

di Roberto Degrassi

Un coro unanime di sdegno. La consapevolezza che non si è trattato di episodi sporadici ma segnali di un fenomeno che, senza i giusti argini, rischia di diffondersi. Ha fatto discutere la denuncia di tre distinte vicende che hanno visto genitori spettatori a partite di basket prendere di mira due giovani arbitri e un'atleta Under 16. Un dibattito arricchito anche dalla proposta provocatoria del presidente dell'Alma Gianluca Mauro che ieri sul suo profilo Facebook ha scritto: «Ci vorrebbe un Daspo anche per quei genitori».

Bogdan Tanjevic è il responsabile del settore tecnico delle Squadre Nazionali, sta seguendo da vicino l'attività delle rappresentative azzurre giovanili e con la sua grande esperienza è il giudice più qualificato su questi episodi. «Li trovo inauditi. Sono gravi esempi di maleducazione».Cosa si può fare per educare il genitore tifoso che trascende e offende avversari o arbitri? "Dovrebbero comprendere le loro responsabilità e rendersi conto delle conseguenze che provocano certi comportamenti. I bambini vanno educati alla vita, devono entrare in sintonia con il mondo, devono apprezzare la bellezza del gioco.

A questo processo di educazione concorrono la scuola e i genitori. Devono imparare a casa gli esempi positivi. Faccio un esempio". Prego. "Il genitore che contesta le decisioni dell'arbitro insinua nel figlio il sospetto che il gioco sia truccato, che nel mondo si vada avanti truffando. Niente di più sbagliato. Insegniamo ai ragazzi, invece, a riconoscere negli altri l'onestà, i buoni valori. Penso anche a chi critica il lavoro degli allenatori: non bisogna sovraccaricare delle nostre aspettative i figli. Diamo ai bambini le coccole, piuttosto. Chi riceve educazione e amore si confronta meglio con la vita. Ha serenità, non un animo astioso".

Qualcuno sostiene: tocca alle società tenere a bada i genitori-tifosi più sfegatati. Come? "Escludendoli. Lasciando lavorare in pace la gente. Rubo un esempio al nuoto, sport che pratica mio nipote. L'allenatore consente ai genitori dei bambini di assistere agli allenamenti una sola volta al mese". Che cosa direbbe a un genitore che insulta un avversario o un baby-arbitro? "Comportati da uomo e non da scemo. Cosa penserà di te tuo figlio?"

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Il derby dei numeri 1: «Una sfida-spettacolo»
Mauro: «Mi aspetto la vittoria». Pedone: «Vi toglierei Mussini»

di Raffaele Baldini

Due presidenti ambiziosi, entrambi friulani di origine, ma con due passioni opposte. Una forza quindi uguale-contraria che troverà la sublimazione nel derby regionale di domenica sotto le volte dell'Alma Arena. Alma Trieste contro Gsa Udine In una sorta di intervista-doppia proviamo ad anticipare la sfida con Gianluca Mauro e Alessandro Pedone.

Cosa si aspetta da questo derby, tralasciando il mero aspetto emozionale?MAURO: Che domanda...Mi aspetto di vincere! Innanzitutto perché vorrebbe dire centrare il primo posto assoluto nella stagione regolare, raggiungere il primo step prefissato in estate che schiude le porte a quello che è l'obiettivo con la "o" maiuscola.PEDONE: Mi aspetto una sterzata, un risveglio rispetto alle ultime 4-5 uscite non all'altezza del resto della stagione. Vorrei ritrovare qualità nel nostro gioco, partendo dalla difesa, elemento imprescindibile per non essere prevedibili.

Che eredità ha lasciato la sfida dell'andata?MAURO: Nessuna...ero in Austria con la famiglia. PEDONE: Mi auguro che abbia lasciato la consapevolezza di poter battere per la seconda volta una squadra forte, strutturata e con un sesto uomo alle spalle come Trieste. Io e il mio staff stiamo lavorando sulla chiave psicologica, riguardando anche l'impresa dell'andata, per rianimare il cuore e lo spirito di ogni giocatore.

Quale giocatore toglierebbe all'avversaria?MAURO: Con il massimo rispetto per il roster di Udine, non toglierei nessuno in quanto ho i migliori 12 giocatori che si possa desiderare.PEDONE: Sarebbe facile dire Green, anche se con noi non ha mai espresso la migliore pallacanestro del repertorio. Difficile estrapolarne uno da un contesto organico che ragiona compatto; dico il nuovo arrivato,Federico Mussini.

Cambiamenti importanti sulle due sponde: Caupain alla Gsa e Mussini all'Alma. Cosa possono dare in più in ottica derby?MAURO: Riguardo l'Usa della Gsa so poco e mi auguro non possa essere così incisivo da subito. In merito a Federico Mussini dico che è un giocatore dalla faccia "giusta". Ha dimostrato da subito l'intraprendenza di chi non tira il sedere indietro, di chi è pronto alle sfide che contano, nonostante la giovane età. Tipologicamente è la variabile impazzita nello scacchiere di coach Dalmasson. PEDONE: Premetto che Rain Veideman rimane nel roster; ha dato tanto alla nostra causa e per questo lo ringrazio, semplicemente avevamo bisogno di qualcosa di alternativo all'ultima versione in regia, compassata e leggibile. Da Caupain mi attendo quindi imprevedibilità, è un ragazzo che seguiamo da tempo e che arriva ad Udine ben allenato. Non mi aspetto i 40 punti, anche perché non rientra nella logica di coach Lardo. Mi auguro che la scommessa vinta con Mussini da Trieste abbia lo stesso esito per noi con Caupain.

Infine, un messaggio alle tifoserie.MAURO: Abbiamo costruito nel tempo le condizioni per vivere un derby sereno, fatto di tifo, sfottò, sorrisi, di tante famiglie al palazzo, avendo sempre una grande risposta popolare. Questa etica sportiva, seppure intrisa di una sana dose di campanilismo, deve rimanere nei confini di uno splendido spettacolo cestistico. PEDONE: Al di là della retorica del momento di festa e sfumature sul tema, dico che vedere affrontarsi due squadre importanti, con pubblici che uniti possono regalare al movimento 10 mila spettatori, sono il vero spot per la pallacanestro. È chiaro che Trieste avrà un vantaggio numerico di un pubblico clamorosamente caldo, ma io confido nei 600 aficionados che ci seguiranno domenica. Vinca il migliore.

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I tifosi danno la carica ai biancorossi
Impianto tutto esaurito. Fernandez sarà ancora ai box

di Lorenzo Gatto

Con l'Alma entrata ufficialmente in modalità derby, è cominciato il conto alla rovescia in vista della sfida che domenica alle 18 metterà di fronte Trieste e Udine. Match da tutto esaurito in un clima che, come sempre in queste occasioni, si preannuncia particolarmente caldo. Anticipazione gustosa di quella che sarà l'atmosfera sugli spalti si è avuta ieri grazie ai tifosi della Curva Nord che hanno accompagnato la squadra da metà allenamento fino alla fine della seduta.

Chi ha già vissuto il derby nella scorsa stagione sa cosa aspettarsi domenica, chi come Bowers, Loschi, Mussini e Janelidze non ha ancora avuto il piacere di toccare con mano la rivalità che regna a Nord-Est hanno avuto un piccolo assaggio. Detto di una tifoseria in fermento che sta preparando per domenica coreografie all'altezza dell'evento, anche su sponda friulana si registra un'ottima risposta in termini di partecipazione. Il momento in casa Gsa non è dei migliori viste le tre sconfitte consecutive e una classifica che comincia a farsi insidiosa eppure non mancherà all'interno dell'Alma Arena il sostegno alla squadra. Spicchio bianconero consistente se è vero che il contingente di seicento biglietti garantito da Trieste è stato per buona parte distribuito.

LE SQUADRE: Barometro che segna sereno in casa Alma. Mancherà Fernandez ma il Mussini visto domenica scorsa a Piacenza tranquillizza l'ambiente. Anche perchè, è bene non dimenticarlo, alle spalle del giovane play reggiano ci sono signore chioccie come Prandin e Cavaliero pronte a dare una mano in caso di necessità. Su sponda Gsa tutto da verificare l'impatto che il nuovo play americano, Troy Caupain, potrà avere sulla squadra. Una sola settimana di allenamento non è il massimo per arrivare pronti alla partita, se la partita, poi, è proprio il derby giocato davanti a settemila persone, allora, il quadro è completo.

ARBITRI: Partita non facile da dirigere per le molteplici implicazioni che un derby riveste. C'era curiosità per la designazione, alla fine sono stati scelti Pepponi di Spello, Capotorto di Palestrina e D'Amato di Roma.

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Trieste, svolta in panchina:
Brazzatti rileva Krstovic

di Riccardo Tosques

L'ipotesi del cambio di panchina che da qualche giorno aleggiava è ora diventato realtà. Dal primo pomeriggio di ieri la Pallanuoto Trieste ha deciso di affidare al proprio direttore sportivo Andrea Brazzatti l'incarico di allenatore della prima squadra maschile. Estromesso dal suo ruolo dunque il tecnico serbo Miroslav Krstovic che rimarrà comunque nello staff tecnico. «Miroslav ha capito la delicatezza della situazione e ha fatto un passo indietro. Ci teniamo a ringraziarlo per l'impegno profuso in questi mesi: si è assunto la coraggiosa responsabilità di guidare una squadra giovane e molto rinnovata in quello che è il campionato più difficile del mondo», il commento del presidente alabardato Enrico Samer.La decisione, giunta in maniera collegiale, è maturata dopo una serie di incontri tra i massimi dirigenti del sodalizio che hanno affrontato la difficile situazione che sta vivendo la squadra, terzultima forza della A1, ad un passo dal dover affrontare i play-out salvezza. Samer, Brazzatti, Krstovic e il vicepresidente Renzo Colautti hanno sottoscritto assieme il cambio in panchina. Brazzatti rimarrà a coprire anche il ruolo di ds.Krstovic, invece, oltre a guidare la squadra Under 17A, rimarrà nello staff tecnico alabardato.

A conti fatti, dunque, Brazzatti allenerà Giorgi e soci per tutte le sei restanti partite compresa la probabilissima appendice dei play-out salvezza in programma il 26 e 27 maggio a Siracusa. «Ora proviamo a cambiare, ma Miroslav resta con noi, è una risorsa per la società, e continuerà ad allenare le squadre del giovanile, il fiore all'occhiello della Pallanuoto Trieste», ha puntualizzato Samer. Krstovic potrà dunque dedicarsi completamente allo sviluppo del settore che in questi anni ha prodotto diversi giocatori di qualità che militano nella prima squadra. Ma come l'ha presa Krstovic, subentrato l'estate scorsa al dimissionario Piccardo? «Un po' dispiace, le cose non sono andate come pensavo, ma dobbiamo guardare avanti. Sono profondamente legato a questo club, da qui non mi muovo. Ci sono tanti ragazzi promettenti da fare crescere e migliorare, sono il futuro di Trieste».L'esordio da allenatore di Brazzatti avverrà tra due giorni quando il Bogliasco verrà a fare visita. Il ds ha avuto parole di grande elogio per Krstovic: «Possono sembrare frasi di circostanza, ma il mio primo pensiero è per Miroslav. L'ho affiancato per tanti anni in vasca da giocatore e sempre in panchina in questa stagione, ha dimostrato un enorme attaccamento alla società e soprattutto grande professionalità. Non possiamo che ringraziarlo. Ora pensiamo a finire bene il campionato, abbiamo l'obiettivo salvezza da conquistare. Un obiettivo alla portata».

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Triestina, servono più gol dai calci piazzati
Finora solo 6 reti realizzate da situazioni di palla inattiva.
La qualità di Coletti può essere un'arma in più per il finale

di Antonello Rodio

Il capolavoro con cui Coletti ha fatto secco il Padova domenica scorsa, è stato il secondo gol su punizione della Triestina nell'intero campionato. Una rete realizzata in questo modo mancava addirittura dallo scorso settembre, seconda giornata di campionato, quando Bracaletti beffava il portiere del Ravenna da posizione angolata, segnando il quarto dei cinque gol con i quali gli alabardati passarono in Romagna. Sono passati ben sette mesi: il segno di quanto poco, troppo poco, abbiano contato in questa stagione alabardata i gol su calcio piazzato e palla inattiva, che sarebbero stati spesso preziosi per sbloccare partite equilibrate o contro avversari chiusi. Che sarebbero insomma stati decisivi per ottenere quelle vittorie cosiddette "sporche", che invece sono tanto mancate in questa stagione all'Unione.

Lo stesso Princivalli lo sottolineava alla fine del match col Padova: «Ci sono mancati questo tipo di successi. E quanto alle punizioni, ne guadagniamo troppo poche nei dintorni dell'area». Ecco, un altro problema è che le occasioni di questo tipo non sono state poi tante: ma ora che c'è anche lo specialista in materia (Coletti si esibiva in queste evoluzioni anche a Foggia), sarebbe il caso di sfruttarle a dovere. Certo, giocatori come Mensah o Petrella sono spesso portati ad andare sull'esterno o sul fondo per crossare, ma l'imbeccata centrale per guadagnare qualche fallo talvolta sarebbe opportuna. Del resto, la Triestina non ha brillato in questo campionato sulle palle inattive in senso generale. Rispetto alle decine e decine di corner guadagnati in partite spesso trascorse per gran parte all'attacco, le trasformazioni in rete si sono contate sulle dita di una mano, anche se ultimamente qualche buon segnale si è visto. La prima rete su calcio d'angolo l'Unione la realizzò a Pordenone e fu il gol di testa con cui Troiani segnò la rete dell'1-1 in una partita poi vinta al Bottecchia per 4-2. Qualche settimana dopo arrivò il colpo di testa di Codromaz su angolo di Bracaletti con cui la Triestina sbloccò il risultato con il Gubbio (finì 3-1). Sembrava il preludio a una maggiore efficacia sui corner, ma poi iniziò un lungo digiuno di tre mesi, fino a quando a Meda, contro il Renate, Libutti insaccò direttamente di testa su calcio d'angolo. Un totale di tre reti su corner è un bottino un po' scarso per chi ne ha tirati a bizzeffe.

In realtà ce n'è anche un altro da annoverare forse nel calderone: il gol del successo sull'Albinoleffe è infatti arrivato sugli sviluppi di un angolo calciato da Coletti: il portiere ospite ha respinto sui piedi di Porcari che ha poi pennellato per la testa di Libutti (ancora lui) che ha insaccato. E questo porta a un altro discorso: a sfruttare queste palle sono stati Libutti, Troiani, Codromaz, tutti difensori che in qualche modo si sono fatti valere, mentre sono mancati un po' gli attaccanti, Arma in primis. Tutti aspetti che, se sistemati a puntino, potrebbero dare la spinta in più che serve alla Triestina in questo finale.

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